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Autore: jammyjam    06/04/2012    1 recensioni
Tratto dal capitolo 1: "Quella notte Quinn, dormì per la prima volta serena, sapendo che niente e nessuno l’avrebbe trattenuta a Lima dopo il diploma, ignara che di lì a poco, l’amore avrebbe bussato alla sua porta, mettendo in discussione il suo sogno".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Quinn/Rachel
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Buondì everybody! Stamattina mi sono svegliata allegra e mia figlia mi ha appena detto che vuole l'uovo di pasqua di glee. Ha preso tutto da me! 

Eccovi il capitolo, ringrazio tutti, ci vediamo nei commenti e più tardi per il nuovo capitolo!

Jam

 

CAPITOLO 9

 

I told you everything 

Opened up and let you in 

You made me feel alright 

For once in my life 

Now all that's left of me 

Is what I pretend to be 

So together, but so broken up inside 

'Cause I can't breathe 

No, I can't sleep 

I'm barely hangin' on 

-Kelly Clarkson, Behind these hazel eyes-

 

La mattina seguente Quinn si svegliò malissimo. Sembrava avesse fatto a botte con qualcuno, aveva le ossa a pezzi e il viso era gonfissimo. Sicuramente aveva pianto tutta notte. Solo pochi mesi prima era in quella stanza felice, dopo aver ricevuto la lettera da Yale. Poi è arrivata Rachel e i primi dubbi sul futuro universitario hanno cominciato a far capolino nella sua testa, e ora le brillanti idee di Shelby la mettevano ancora di più in crisi.

 

Scese in soggiorno vestita, prese le chiavi della macchina e uscì. Doveva vedere Rachel e parlarne, ma prima aveva bisogno di parlare con Puck, infondo questo viaggio doveva condividerlo con lui e sicuramente l’avrebbe capita più di tutti.

Quando uscì di casa si ritrovò Rachele seduta sui gradini del portico.

 

“Rach, cosa ci fai qui?

 

“Ehi. Sono qui da un bel po’, non rispondevi al telefono e ho pensato di aspettarti qui. Stai andando da Puck vero?

 

Rachel. Solo lei poteva stare ore ad aspettarla e solo lei poteva sapere che sarebbe andata da Puck.

 

“Scusami, non ho ancora acceso il cellulare. Comunque sì sto andando da lui” e istintivamente abbassò lo sguardo.

 

“Hai deciso, vero? Andrai a LA”

 

Non era una domanda.

 

“Scusami Rachel” la prese per la vita. “Avrei dovuto dirtelo subito appena avevo deciso, ma non ce l’ho fatta. Cosa ne pensi?” aveva una paura tremenda.

 

“Penso che non posso dirti cosa devi o non devi fare. Penso che mi mancherai tantissimo, che vorrei averti qui con me, ma non posso essere egoista, quindi mi fido di te, del tuo cuore e della tua testa. E io non scappo, sono qui e ti aspetterò”

 

“Ti amo Rachel” era la prima volta che glielo diceva. Lo sentiva già da tempo, ma non aveva ancora avuto l’occasione per dirlo e ora, sì era il momento. Quelle parole l’hanno toccata profondamente.

 

“Quinn... ti amo anche io!” Rachel si buttò fra le sue braccia baciandola con una tenerezza tale che Quinn dovette sforzarsi di non cambiare idea e rimanere con lei per tutte le vacanze.

 

-

-

 

E’ arrivato il giorno della partenza. In aeroporto Quinn e Puck erano agitati, stavano aspettando Shelby e Beth e quando arrivarono, il disagio aumentò, soprattutto alla vista della bambina addormentata fra le braccia della Corcoran. A Quinn tremarono le gambe e Puck le mise un braccio intorno alle spalle e strinse forte. Si sentì sollevata ad averlo accanto in quel momento. Puck la capiva e provava le stesse emozioni.

 

Poco dopo, arrivarono Rachel e Sam, seguiti dalla Signora Fabray. 

La ragazza cercava di trattenere le lacrime e di essere forte, ma riusciva solo a pensare a quanto le sarebbe mancata. Sam invece era lì esclusivamente per supportare i suoi migliori amici, era felice per loro, dopo tanto tempo avevano avuto la loro occasione di stare con Beth e lui non poteva che esserne felice.

 

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IL VOLO 252 PER LOS ANGELES E’ IN PARTENZA DAL GATE 3

 

Quinn si alzò di scatto confusa, così Sam si avvicinò a lei e l’abbracciò fortissimo.

 

“Ehi cucciola. Su dai stai tranquilla. Andrà tutto bene. Ok? Mi raccomando, goditela e chiamami spessissimo. E non ti preoccupare, a Rachel ci penso io” le fece l’occhiolino e la guardò negli occhi asciugandole le lacrime.

 

“Grazie Sam. Ti chiamo appena atterro” i suoi occhi però erano solo per Rachel, ancora seduta.

 

“Ehi Rach. Vieni qui” si abbracciarono a lungo, nonostante i continui richiami di Puck e Shelby. Non voleva lasciarla, avrebbe voluto che fosse venuta anche lei, ma ormai era tardi. 

 

“Mi mancherai Rach. Ti amo e mi mancherai. Aspettami”

 

“Certo Quinn, ti amo anche io. Dai ora vai prima che ti prenda di peso e ti riporti a casa” sorrisero forzatamente entrambe, si baciarono velocemente e Quinn si incamminò dietro a Puck e Shelby. Si voltò a guardare Rachel e Sam ancora una volta prima di sparire nel tunnel. Una lacrima scese prepotente.

 

-

-

 

“Rachel vuoi che stia un po’ con te? Devo andare da Mercedes, ma capirà se ritardo un po’ ”

 

“Grazie Sam, mi fa piacere. Ho bisogno di un po’ di compagnia in questo momento”

 

“Dai ti offro un gelato” Sam le cinse la vita e l’accompagnò all’uscita. 

Rachel si sentiva svuotata. Erano passati cinque minuti e già le mancava da morire.

 

-

-

 

Los Angeles, che città magnifica. Mentre era sul taxi che li portavano alla casa di Shelby, Quinn guardava fuori dal finestrino. Aveva molti amici dei suoi genitori che dicevano tante belle cose su questa città, ma lei pensava che esagerassero. Si era ricreduta. Los Angeles era uno spettacolo. Non potè fare a meno di pensare che a Rachel sarebbe piaciuta moltissimo. Rachel. Sembrava che non la vedesse da mesi. Si sentì mancare il fiato. Poi si girò e vide Beth in braccio a Puck e un sorriso le spuntò sul viso. 

Ormai Rachel era lontana, tanto valeva godersi questi giorni insieme alla piccola. Voleva provare a conoscerla fino in fondo, voleva portarsi a casa tanti ricordi e tante storie da raccontare in futuro. Puck giocherellava con la bambina e quando questa posò i suoi grandi occhi su quelli di Quinn, l’ex Cheerios non potè fare a meno di sentirsi felice. Per un momento le sembrava di non averla mai abbandonata. Le sembrava di andare in vacanza con la sua famiglia. Era un bel pensiero, le trasmetteva calore e sicurezza, quella sicurezza che avrebbe tanto voluto dare a Beth e, ne era certa, voleva trasmetterle in quei pochi giorni.

 

-

-

 

“Quinn! Siete arrivati? Com’è LA?” Rachel saltellava di gioia a sentire la voce della sua ragazza all’altro capo del telefono.

 

“Sì siamo arrivati qualche ora fa. Io e Shelby stiamo iniziando a sistemare la casa, mentre Puck è con Beth a fare un giro per il quartiere. LA è favolosa, Rach. Ti prometto che prima dell’università ci facciamo una vacanza qui!”

 

“Ottima idea direi! E Quinn...”

 

“Dimmi”

 

“Perchè non molli Shelby a sbrigarsi le sue cose da sola e non raggiungi Puck? Sei lì per Beth, non per aiutare Shelby”

 

“Lo so, ma come ben sai, Puck ha già un rapporto con la bambina. Io devo iniziare da zero e devo capire un po’ come muovermi”

 

“Non metterci troppo ok?” 

 

“Ok. Ora ti saluto, devo andare”

 

“Ok, chiamami più tardi, mi raccomando!”

 

“Certo. Ah Rachel...”

 

“Sì?”

 

“Sono fortunata ad averti”

 

Rachel chiuse il telefono e scoppiò in lacrime. Sam si precipitò su di lei.

 

“Sam! Non ce la faccio senza di lei! Mi sembra che sia partita da mesi e invece è solo da qualche ora. Ti prego, aiutami, cosa devo fare?”

 

Sam l’abbracciò forte.

 

“Ehi Rachel... Non fare così. Questi giorni passeranno in fretta, non ci pensare troppo. Io sono qui e anche Mercedes e Kurt e Blaine. Ci siamo noi. Qualsiasi cosa, basta che ci chiami. Ma tu devi promettermi che starai tranquilla”

 

“Grazie mille davvero. Farò del mio meglio Sam. Non mi era mai capitato si sentirmi così legata a una persona”

 

“Lo so, lo so” e le diede un bacio sulla fronte. 

Non erano mai andati molto d’accordo lei e Sam, anche se si volevano molto bene, ma da quando stava con Quinn aveva imparato ad averlo sempre intorno e lo apprezzava ogni giorno di più. In quel momento era contenta di averlo vicino.

 

-

-

 

Los Angeles. 

 

“Ragazzi, domani io devo andare in teatro a firmare il contratto e incontrare i vari colleghi, starò via sicuramente fino a sera, quindi mi raccomando, ve l’affido”

 

“Sì non ti preoccupare, faremo un giro qui intorno e magari andiamo a vedere l’oceano. Vero scimmietta?” Puck diede un buffetto a Beth che rise a crepapelle. Quinn invece sembrava bloccata, e si accodò all’idea di Puck, annuendo.

 

“Io vado a letto, sono a pezzi, ci vediamo domani” Quinn si congedò, accarezzò dolcemente Beth e andò nella camera degli ospiti che avrebbe condiviso con Puck.

 

Puck la raggiunge subito dopo, sembrava arrabbiato.

 

“Quinn vedi darti una mossa. Siamo qui per lei, dobbiamo starle vicino finchè possiamo e invece sembra che tu sia in campeggio con i genitori e che preferivi stare a casa”

 

“Parli facile tu! Hai già passato del tempo con lei! Non scoppia in lacrime se la prendi in braccio! Lei ti riconosce!”

 

“Perchè io mi sono buttato! Ho provato a farmi conoscere e in qualche modo le sono piaciuto. E ce la farai anche tu, ma finchè non ci provi, non lo saprai mai. Quindi datti una mossa e tira fuori il carattere, perchè so che ce l’hai!”

 

Quinn era distrutta e si buttò fra le braccia di Puck che l’accolse e l’accarezzò piano per un po’.

 

“Dai Q, ora dritta a letto, domani sarà una giornata piena”

 

Puck doveva dormire sul materassino gonfiabile sul pavimento, ma Quinn gli chiese di dormire con lei nel letto. Aveva bisogno di sentirlo vicino.

 

“Non provare a toccarmi Puckerman” l’avvisò Quinn più tranquilla.

 

“Sei pazza? Chi la sente poi la Berry?”

 

Scoppiarono a ridere entrambi, spensero le luci e si addormentarono.

 

-

-

 

A Lima intanto, Rachel stava sul letto aspettando una chiamata della sua ragazza, inutilmente e mentre cercava di distrarsi leggendo un libro, non poteva fare a meno di provare una strana sensazione, come se qualcosa stesse cambiando.

  
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