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Autore: Eliot Nightray    06/04/2012    2 recensioni
Flippy è proprio un imbranato è caduto in una tana di uno strambo coniglio e non sembra più capace di tornare indietro! Anzi è finito in un mondo strano tutto alla rovescia con ragazze dalle orecchie da coniglio, regine rosse e cavalieri blu. E' mai possibile che sia reale? Benvenuti nel magico mondo di Wonderland di HTF.
Genere: Comico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La carrozza continuò a muoversi ad agio mentre i due discorrevano sulle questioni del nuovo mondo. Flippy aveva capito varie cose : in Wonderland c’era una regina, probabilmente una vecchia pazza, che comandava a bacchetta tutti e che si era presa la briga di scegliere nomi, stagioni e colori del cielo. Insomma una donna decisamente insopportabile. I cavalli rallentarono fino a frenare del tutto.  Il coniglio lo fissò attendendo.
-          Perché mi guardi?
-          Beh, non posso muovermi fino a quando lei non lo fa.
-          Ma non sono di rango superiore al tuo in più non sei la mia ombra.
-          Vede lei si sbaglia, di fatto seconda la nuova legge emanata dalla regina rossa tutti gli stranieri che vengono condotti nel nostro mondo sono automaticamente considerati Cavalieri. Ecco perché lei ricorda il suo nome ed ecco perché il cavaliere Splendid voleva sfidarla.
-          La solita fortuna insomma .. bene andiamo allora.
 
Flippy scese rapidamente e probabilmente Flaky lo avrebbe seguito se non fosse stato per il rumoroso Cavaliere imbecille. Il bian coniglio tirò dolcemente un lembo dell’abito di Splendid per farlo svegliare e quello balzò in piedi puntandole la spada alla gola. Flippy , che era rimasto fermo fino a quel momento, pensò bene di intervenire. Afferrò il coniglio per la coda e lo tirò giù. La bestiolina emise nuovamente quello strano gemito che fece arrossire violentemente il militare e sorridere di gusto il Cavaliere.
 
-          Sembra che lei si diverti a molestare i conigli.
-          La smetta di parlare di molestie, è lei quello che la tortura.
-          Poffarbacco come si permette di affermare ciò? Lei signor Floppy.
-          Flippy, razza di imbecille, il mio nome è Flippy. Senti mister Splendidamente scemo vedi di andartene ok?
-          O no, non ho intenzione di andarmene senza il mio trofeo. Debba lei sapere che devo fare richiesta alla regina affinché mi venga affidata la custodia della coniglietta che lei tiene or ora in grembo, così da poterne fare la mia sposa.
-          Custodia?
-          Si un semplice pagamento ed ecco tutto, i Bian conigli sono oggetti di scambio.. ma da che mondo viene? Ha forse sbattuto la testa?
-          Vengo da sopra…
-          Or dunque lei è uno straniero, lieto di fare la sua conoscenza . Mi unirò alla vostra combriccola così da poter seguire le mossa della mia adorata compagna.
 
Flaky tremò per tutta la discussione e Flippy poteva capirla. Come poteva considerarla un oggetto, una mere merce di scambio, era pur sempre una ragazza anche se solo per metà.  Il militare la fece scendere e il Cavaliere si prese la libertà di prenderla in collo. L’animaletto emise una serie di no di protesta scalciando qua e là.
 
-          Ma lei è un vero cretino! La lasci andare ADESSO!
-          Perché altrimenti che fa?
-          Ti sparo va bene?
-          Sparo? Che linguaggio arcano è mai questo? Le pistole non esistono più da molto tempo.
-          Si da il caso che io ne abbia una , una bella colt 45 quindi mettila giù. Cavaliere dei miei stivali.
-          Dei suoi stivali no, ma della Regina
-          Ancora con questa tizia.. mi avete fracassato le meningi con questa storia della regina pazza, non me ne frega niente.
 
L’altro lo fissò senza lasciare la presa. Il coniglio continuò a muoversi istericamente guardando Flippy con uno sguardo di pura pietà.  Il militare tirò una testata al Cavaliere che barcollò prima di rovinare a terra. Flaky si allontanò rapidamente spaventata.
 
-          Ma non capisce cosa ha fatto?
-          Cosa?
-          Quell’uomo è il cavaliere personale della regina rossa di certo mi arresteranno!
-          Ma se l’ho colpito io..
-          Essendo io di rango inferiore dovrò subire la pena del suo crimine.
-          CRIMINE? Quello ti stava molestando e mi chiami criminale.. incredibile..
-          Perdoni le mie parole , ma la Regina rossa può essere spaventosa..
 
Il coniglietto si avviò verso una direzione a Flippy sconosciuta a ritmo dei ticchetti dell’orologio. Le corse dietro, sembrava essere veramente impaurita, tremava come una foglia. Flippy non pensava di aver fatto qualcosa di così malvagio, soprattutto nei confronti della bestiolina. Le scompigliò i capelli stando ben attenta a non toccarle le orecchie. L’altra sollevò il viso, gli occhi lucidi pronti a piangere. Flippy cercò di sorridere, di confortarla, di certo non avrebbe permesso che lei soffrisse la pena del suo “delitto”. Nel guardarsi attorno Flippy notò uno strano, decisamente assurdo paesaggio. Una foresta immensa ,per la precisione, dove tutto si muoveva a proprio piacimento, una specie di party forestale. Spalancò gli occhi, incredulo, ma dopotutto era un sogno, molto realistico ma lo era.  Il coniglietto si aggrappò ad un grosso ramo che la sollevò da terra per posizionarla su un mucchio di foglie. Il militare cercò di imitare il suo gesto, ma l’albero sembrò contrariato dalla cosa , perché lo frusto con violenza sulle natiche.
 
-          Quello è un piangente, sono alberi molto timidi, non si fanno toccare soprattutto dagli uomini le consiglio una Quercia sono molto più educate e amabili.
-          Stiamo parlando di alberi..
-          Appunto le sto indicando l’albero migliore da cavalcare..
-          MA CHE DIAVOLO CI FANNO I CAVALLI SE NON SI CAVALCANO??
-          Per trainare le carrozze mi sembra ovvio…
 
Flippy sfiorò un albero che sembrava , almeno ad occhio, ricordare una Quercia e questo gli porse una radice. Si appoggiò a questa e si ritrovò accanto a Flaky però su un altro albero. Aveva guidato le cose più svariate, ma mai un albero, dov’erano i freni? La frizione? La retromarcia? Sembrava un disperato mentre l’albero si muoveva soppesando con cura i passi.
 
-          Non abbia paura, gli alberi sono gli unici di cui non si deve mai avere paura eccetto per i pungitopo sono molto aggressivi punzecchiano sempre..
-          Parlano anche ?
-          Qualche volta parlano con me, ma gli altri pensano che io sia pazza perché non posso capire il loro linguaggio, così dicono gli altri, ma lei creda a me la prego.
-          Se posso credere al fatto che sto cavalcando un albero  non ho alcun problema a credere che tu sia capace di conversare con essi.
-          La ringrazio di cuore.
 
Flaky sorrise illuminandosi di luce propria. Flippy arrossì leggermente, non voleva prendersi una cotta per quel sogno altrimenti quando si sarebbe svegliato lei sarebbe scomparsa, ma non il suo ricordo. Cercò di riprendere contatto con la realtà e di ragionare sull’albero. Non ne ebbe il tempo che questo si fermò di botto. Una nuvola violacea gli offuscò la vista ed attese istruzioni da Flaky. Quella saltò accanto a Flippy ed attese.  Una goffa risata risuonò nella foresta, tutto si fermò per qualche istante fino a quando una ragazza dalle orecchie di gatto e una lunga e pelosa coda a strisce nere e viola apparve. Aveva un che di Flaky, gli stessi capelli scompigliati, ma in versione ricciolo violaceo. La coniglietta si inchinò e il felino le tirò un calcetto che la fece cadere al suolo.  Il militare si affacciò dall’albero tentando  di afferrare il coniglio, cosa che gli riuscì anche se a fatica. Il coniglietto saltò sopra scossa e provata. Aveva sfiorato la morte era logico, anzi era fin troppo calma per essere quasi morta.
 
-          Quante volte ti ho detto di non inchinarti davanti a me?
-          Mi perdoni stregatto.
-          Coniglio bianchetto smettila di chiamarmi così e usa il mio vero nome.
-          L…l…la … lammy
-          Oh!! Ma tu sei quello strano!
 
Il gatto si rivolse a lui tutto sorridente. Flippy non la degnò di una sguardo, troppo preso a costatare che Flaky stesse ancora bene. Il gatto emise una specie di sibilo prima di mordere le orecchie da coniglio di Flaky, quella saltò spaventata e gli finì in collo. Il felino indispettito porse la schiena a Flippy in attesa di qualche scusa. Il militare rimase decisamente sconvolto, la bestiolina era  aggressiva altro che biancospino. Si voltò verso Flaky, l’orecchio le sanguinava abbondantemente. Si cacciò una mano dentro i pantaloni e ne estrasse una benda e una salvietta. Le portava sempre con se, per qualsiasi evenienza.  La coniglietta lo fissò terrorizzata e saltò via senza che potesse medicarla. Lammy, così a quanto pare si chiamava il gatto, abbracciò la coniglietta e se la tenne stretta.
 
-          Scusa bianchina non volevo farti del male..
-          Scuse accettate..
-          Veramente non volevo farti male, puntavo a quello strano , ma tu ci sei finita in mezzo perdonami..
-          Non preoccuparti va tutto bene..
-          Ehm.. perdonatemi ehilà mi lasciate medicare l’orecchio di Flaky signorina gatta viola.
-          GATTA VIOLA!
-          Si gatta viola..
-          E poi chi sarebbe Flaky?
-          i…io…
-          bianchina, da quando hai un nome?
-          Il signor Flippy me lo ha assegnato..
-          Comprendo. Bene allora ti chiamerò Flaky da adesso in poi.
 
Il coniglio si tenne stretto al gatto , la sua lunga coda si muoveva freneticamente. L’albero ricominciò a camminare. Flippy se ne stava seduto con la schiena contro la quercia. Lammy si voltò e nel vederlo guardare la coniglietta tentò di attrarre la sua attenzione muovendo la coda. Che cosa voleva il felino da lui? Ammiccò qualcosa con la mano prima Flaky, poi lui ed infine fece un cuore con ambo le mani. Il coniglietto drizzò le orecchie si voltò a sua volta , ma il gatto le tirò contro la coda per distrarla. Cosa voleva? Insomma mica erano una coppia lui e Flaky o qualsiasi altra cosa. Flippy però voleva delle ulteriori spiegazioni riguardo la questione della custodia. Si alzò e si sistemò dietro i due animali. 
 
-          Posso fare una domanda, che a parer mio è decisamente ovvia..
-          Si dimmi strano.
-          Piantala di chiamarmi strano , gatto.
-          Parla zotico .
-          .. insomma cos’è questa storia della custodia?
-          Penso che la migliore persona che può spiegare la cosa sia Flaky , così hai detto di chiamarla, stessa.
Il coniglio si guardò intorno spaesato mentre gli altri attendevano che parlasse.
-          In breve tutti i Bian conigli lavorano presso il castello della regina rossa. Tutti noi svolgiamo funzioni d’ufficio, controlliamo le esecuzioni , la corrispondenza e così di questo tipo. Tuttavia poiché la nostra classe è marginale, certo non bassa quanto le guardi del palazzo, la regina ha deciso di affidarci alla custodia di alcuni cavalieri. Ad esempio io sono sotto la custodia del Cavalieri Handy, una persona veramente molto gentile. I cavalieri non sono solo uomini, ma anche donne.. ad esempio c’è il Cavaliere Mime. Ed altre.
-          Capisco… e loro posso comprarti?
-          Si , ma solo se la regina può scegliere il nostro valore e se possiamo essere venduti.
-          Che mondo stupido è questo? Siete persone mica, mica carote o carciofi. Non siete cose da comprare.
 
Flaky lo fissò con i grandi occhi rossi, era forse quella la prima volta in cui qualcuno l’aveva chiamata persona? Flippy  restò ammaliato da quei grandi occhi. Il coniglietto si appoggiò al gatto nascondendosi sotto la grossa coda. L’albero si bloccò nuovamente, chissà cosa c’era questa volta.
 
-          Noi Stregatti invece siamo liberi, siamo dei ladri! Viviamo dove vogliamo e conosciamo ogni via , anche la più segreta di questo mondo alla rovescia.
-          Capisco..
-          Shh… fate silenzio vi prego c’è qualcosa che non va..
-          Forse sono pirati…
-          Pirati?
-          Si pirati, cacciatori di taglie chiamali come ti pare. Catturano i conigli e gli stregatti per darli in pasto a strane bestie cosa da poterle catturare. Oppure li usano per proprio svago. Forse sarebbe opportuno che vi avvicinaste.
 
Flaky e flippy si aggrapparono al manto dello Stregatto e si ritrovarono a volteggiare nel vuoto avvolti dalla stessa nebbiolina di poco prima. A terra proprio alle radici dell’albero stavano due individui decisamente loschi.
 
-          I pirati si scelgono il nome che vogliono, vanno contro le regole della regina – sussurrò il gatto a bassa voce. – per l’esattezza quei due sono Shfty e Lfty sarà meglio stare attenti da adesso in poi.
  
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