Crossover
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Autore: telesette    06/04/2012    2 recensioni
In un mondo fantastico, popolato da cavalieri e maghi, due innamorati sono vittime di un maleficio: saranno sempre insieme, ma non potranno mai amarsi; lei costretta ad essere un falco durante il giorno, lui lupo durante la notte...
Questa la trama di un meraviglioso capolavoro di cinema "fantasy" del 1985, intitolato "Ladyhawke". Probabilmente nessuno dell'attuale generazione ricorderà il fascino di questo genere di storie, ciononostante proverò a ricreare una storia sentimentale e avventurosa ( XD speriamo bene! ) con questa mia modesta parodia dedicata ai due personaggi che più AMO del mondo di Naruto...
Genere: Avventura, Fantasy, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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La Confessione del Vescovo era una cerimonia rituale che si svolgeva ogni anno. Quando gli Abati delle Cinque Nazioni si riunivano tutti insieme nella cattedrale di Konoha, l'usanza prevedeva che il Vescovo si rimettesse umilmente al loro giudizio per stabilire se fosse degno o meno della sua carica... O almeno così era in origine.
Da quando Danzo era stato investito del suo sommo ruolo, la cerimonia aveva assunto un significato paradossalmente opposto: ora infatti era una "confessione" solo di nome, visto che in realtà erano gli Abati a dover provare la loro lealtà e devozione; Danzo aveva accumulato fin troppo potere nel corso degli anni, soggiogando e costringendo chiunque al suo volere, e nessuno poteva permettersi di contrastarlo in alcun modo; cosicché anche questa cerimonia ( come ogni altra cosa, del resto ) non era altro che una messinscena atta a consolidare il suo potere agli occhi dei deboli.
Tuttavia era necessario scongiurare ogni possibile imprevisto e, alla luce degli ultimi avvenimenti, Danzo aveva fatto chiamare Sasuke giusto qualche ora prima che la cerimonia iniziasse. Il giovane capitano entrò dunque nelle stanze del Vescovo e si chinò dinanzi a lui con rispetto.

- Ho saputo del tradimento di Inuzuka - esclamò gelido il Vescovo. - Confido che avrai già risolto la questione, giusto?
- Diciamo che il cacciatore è diventato la preda - sottolineò Sasuke impassibile. - Confido che lo troverete un grazioso trofeo per la vostra... collezione!

Danzo si limitò ad abbozzare una lieve smorfia soddisfatta, dopodiché si avvicinò al giovane capitano e lo squadrò da capo a piedi.

- A dire la verità, sono ben altri i trofei che desidero - esclamò. - Sai già a chi mi riferisco...

Sasuke storse il labbro, con evidente fastidio, ma si limitò ad annuire.

***

Alle prime luci dell'alba, le strade di Konoha già brulicavano di attività.
Di lì a poco la cerimonia si sarebbe svolta presso la grande cattedrale, e chi non poteva assistere alla funzione aveva il compito di badare agli approvvigionamenti. Il carro di Choji si era fermato all'ombra di una delle scuderie, così che nessuno potesse notare la stazza e il manto pregiato di Shuriken ( indubbiamente era un po' troppo vistoso, per poter essere spacciato come il cavallo di un umile fornaio ). Con l'arrivo del giorno, Jirayus e Rock Lee avevano gettato via i propri travestimenti; non riuscivano a credere che fosse stato tanto facile oltrepassare le guardie all'ingresso invece, grazie al talento innato di Gamabunta come attore, avevano superato egregiamente l'ostacolo.

- Lo sai, Gamabunta - esclamò Jirayus, guardando il rospo con una smorfia. - Non credevo che fossi capace di tirare fuori quella bella vocina da soprano leggero... Sul serio, mi hai davvero stupito!

Il rospo preferì mantenere un dignitoso silenzio, nascosto dietro al carro e acquattato sulle quattro zampe.
Frattanto Hyugarre aveva appena finito di allacciare le fibbie di cuoio e sistemare gli spallacci della sua nera armatura luccicante. Il fornaio si offrì gentilmente di lasciare loro il carro come copertura, in attesa di muoversi e agire come meglio credevano, al che tutti lo ringraziarono per il suo aiuto provvidenziale e disinteressato.

- Non ho parole per ringraziarvi - fece Rock Lee, sfregandosi gli occhi commosso.
- Se il vostro scopo è quello di procurare noie a quell'immondo parassita con la tonaca, vi assicuro che non c'è cosa che mi renderebbe più felice - rispose Choji con un ampio sorriso.

Così dicendo, il fornaio li salutò e augurò loro la buona fortuna per la missione che volevano intraprendere.
Una volta aggiustati i guanti e i rinforzi sugli avambracci, Neji sfoderò dalla sella di Shuriken il suo dagone da caccia. Certo non era la grossa e potente lama della sua spada da guerra, ma si trattava comunque di un ferro robusto e affilato di una quarantina di centimetri di lunghezza. Se andava bene per spaccare il cuore di un cinghiale, pensava il cavaliere, sarebbe stato perfetto per un maiale come il Vescovo.

- Non puoi agire adesso, devi aspettare - provò a ricordargli l'eremita, anche se invano.

Gli Abati erano già entrati nella cattedrale e, di lì a poco, la cerimonia sarebbe iniziata. Hyugarre non aspettava che il momento adatto per irrompere là dentro e, contando sul fatto che il grosso delle truppe era tuttora confinato fuori delle mura della città, decise che sarebbe stata la sua occasione più propizia.
Nella sua consueta forma di falco, Tenten si appollaiò sul carro con aria triste e sconsolata. Neji le passò accanto senza dire una parola, guardandola attraverso i suoi bianchi occhi inespressivi, tuttavia le sfiorò delicatamente le piume con la mano guantata. Ben presto avrebbe ucciso il responsabile di tutto questo e, anche se probabilmente ciò non sarebbe bastato a liberare lui e lei dalla maledizione, giustizia sarebbe stata comunque fatta.

- Per l'amor del cielo, ascoltami - supplicò Jirayus. - Se la profezia è giusta, tra poco giungerà il momento propizio, e potrai affrontare Danzo con Tenten al tuo fianco:  da uomo e donna, insieme, veri esseri umani...

Hyugarre osservò prima il cielo, il quale andava man mano schiarendosi, e puntò il suo sguardo severo in quello angosciato dell'eremita.

- E' giorno - esclamò. - Come era ieri e come sarà domani, niente di più!

Jirayus chinò il capo con un sospiro.
Quel dannato testardo non voleva saperne di ascoltarlo, aveva già preso la sua decisione. Per lui la faccenda della profezia, secondo la quale il giorno e la notte sarebbero scomparsi di lì a poco, non era altro che il frutto dei vaneggiamenti sconnessi di un vecchio pazzo ubriaco.
La maledizione di Danzo sarebbe durata, forse per sempre, ma costui avrebbe interrotto la sua miserabile esistenza oggi... Nel preciso momento in cui Hyugarre avesse affondato la spada nel suo petto e riversato il suo ignobile sangue sul pavimento della cattedrale.
Naturalmente sapeva anche che, nel compiere questo, avrebbe potuto perdere la vita anche lui. Non si illudeva certo di uscire dalla cattedrale, così come intendeva entrarvi, ma non avrebbe comunque rinunciato al suo proposito. Tenten aveva sofferto abbastanza, per colpa di quell'essere immondo, e ora spettava a lui rimettere a posto le cose una volta per tutte.

- Ricordi il piano, non è vero? - domandò il cavaliere a Rock Lee.
- Sì, certo - rispose il giovane annoiato. - Me lo hai ripetuto non so quante volte: devo penetrare nella cattedrale attraverso il canale di scolo e, una volta dentro, mettere fuori combattimento le guardie... Ho capito, tranquillo!
- Vedi di non fare stupidaggini, piuttosto - tagliò corto Neji, inarcando il sopracciglio.

Rock Lee deglutì e, avvolgendosi ancora più strettamente nell'ampio mantello che aveva addosso, si allontanò dal carro in direzione delle mura nord della città. Da qui si sarebbe dunque infilato nello scarico delle fognature e, risalendole poi a nuoto, avrebbe cercato dunque l'imboccatura che dava sulla navata della grande chiesa secolare.
Non appena il giovane si fu allontanato, Hyugarre tornò a guardare Jirayus con aria estremamente preoccupata.

- Ascolta - esclamò. - Se io non dovessi riuscire nell'intento di uccidere il Vescovo, lo capirai dal suono delle campane che annunceranno la fine della funzione: se sentirai i consueti rintocchi, vorrà dire che io avrò fallito!
- Ma Tenten, lei non...

Hyugarre prese il falco tra le sue mani e, seppur con riluttanza, spiegò a Jirayus l'unica cosa che avrebbe dovuto fare nel caso in cui lui fosse morto.

- Ti prego - mormorò. - Fa in modo che le conseguenze del mio fallimento non debbano ricadere anche su di lei, anche se ciò volesse dire...
- No - esclamò Jirayus, sbarrando gli occhi con orrore, nel momento in cui comprese ciò che Hyugarre gli stava chiedendo. - Mi stai dicendo di... Mi stai forse dicendo di ucciderla?
- Pensa a cosa significherebbe per lei questa semi-vita senza fine - osservò il cavaliere brusco. - E chiediti se la morte non sia per lei il male minore, in confronto a ciò che ha passato finora!
- Io... Io non posso...
- Tu devi farlo!
- Non ne sarei capace...

Già una volta Jirayus si era sentito colpevole della sorte di quei due giovani sfortunati. Come poteva Hyugarre chiedergli questo? Possibile che i due lunghi anni di tormenti e sofferenze, insieme alle speranze di poter rimettere a posto le cose, dovessero terminare con una sì tragica conclusione?
La morte di Tsunade, la maledizione del Vescovo, l'amore infelice di Hyugarre e Tenten... Jyrayus non riusciva a credere che tutte le loro vicende dovessero portare a questo.
In quel momento, per la prima volta dopo due anni, Neji sentì di non provare più lo stesso odio verso l'uomo che aveva davanti. Jirayus era già stato punito abbastanza, vedendo morire la donna che amava e portandosi dietro il rimorso delle sue azioni per tutto quel tempo, e comunque il suo unico vero nemico era Danzo e nessun altro. 

- Non commettere il mio stesso errore - esclamò dunque il cavaliere, guardandolo negli occhi. - Per due anni mi sono illuso che la nostra fosse vita, e quando è rimasta ferita non ho pensato a lei... Ho pensato a me! Sono un egoista, Jirayus, lo sono sempre stato: nel timore di perderla, non ho voluto accettare che la morte l'avrebbe liberata da tutto questo; dovevo essere solo io a soffrire per entrambi, invece l'ho costretta a condividere la mia stessa sorte!
- Ma come puoi dire questo? - ribatté Jirayus. - Anche se divisi nell'aspetto, il Vescovo non ha mutato il vostro cuore...
- Ha fatto di peggio - concluse Hyugarre, affidando Tenten al vecchio e voltandosi verso Shuriken per montargli in groppa. - Lo ha riempito con un dolore sufficiente a consumare due vite!

Ciò detto, il cavaliere spinse Shuriken al passo e cominciò a dirigersi in direzione della cattedrale. Jirayus lo vide allontanarsi, col cuore pieno di angoscia, e in silenzio sperò di non dover commettere alcun gesto irreparabile.

***

Frattanto Rock Lee, muovendosi cautamente per non dare nell'occhio, aveva quasi raggiunto il punto della città che dava proprio sopra al canale di scolo delle fognature. Tuttavia il peso del fardello che nascondeva sotto il mantello gli era alquanto di impaccio.

- Accidenti a quest'arnese - imprecò. - Tutto sommato non sarebbe stato male perderla davvero...

Così dicendo, Rock Lee si fermò a svolgere il lungo involto che aveva con sé e rivelò nientemeno che l'elsa a croce della grande spada di Neji. In realtà lui e Jirayus avevano pensato di nasconderla ma, dal momento che Hyugarre aveva deciso di affrontare il Vescovo ugualmente, era bene che lo affrontasse con le armi adeguate.

- Se glieli avessi restituita subito, il capitano mi avrebbe staccato sicuramente la testa - mormorò il giovane tra sé. - Sarà meglio fargliela avere quando avrà ben altro a cui pensare che occuparsi di me e... Ooouuuff !!!

Improvvisamente Rock Lee si sentì afferrare saldamente per il collo e, come la grossa spada gli scivolò dalle mani, si ritrovò ad osservare i rossi occhi minacciosi di Sasuke Markét Uchiha.

- Guarda guarda, chi si rivede - esclamò il capitano, senza la minima emozione nella voce. - Vediamo se indovino: nostalgia di casa, giusto?
- Agh! No... Non esattamente... Coff - riuscì appena a biascicare Rock Lee, sentendosi mancare il respiro.
- Non preoccuparti - gli sussurrò all'orecchio Sasuke. - Quel dolce e profumato cappio da forca è ancora lì che ti aspetta!

Lo sguardo dell'ufficiale cadde sull'elsa ingioiellata della spada caduta a terra. Sasuke riconobbe immediatamente quell'arma, così come indovinò ciò che essa significava; subito la raccolse e la esaminò attentamente, per essere sicuro che si trattasse proprio della spada del suo odiato nemico.

- Credo proprio che dovrò fare un discorsetto alle mie guardie - sussurrò il capitano, mentre i neri tomoe cominciarono a roteare nei suoi occhi iniettati di rosso. - Adesso invece ritengo più opportuno affrettarmi, se voglio dare a Hyugarre il mio benvenuto personale!

( continua col prossimo capitolo )

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

   
 
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