- Tipologia drabble 210 parole
- Binomio scelto Anfora, fenice
- Genere fantasy
- Avvertimenti //
- Rating verde
- Credits (eventuale) //
- Note dell'Autore (eventuale) //
- Introduzione La vita di un’araba fenice con un padrone senza cervello
Problemi da animale domestico
Avere un mago idiota per padrone era proprio una iattura.
La fenice si sentì sballottare a destra e a sinistra senza alcun ritegno; in quel momento lei era solo un cumulo di cenere, che di lì a poche settimane sarebbe dovuto risorgere, però non le piaceva che scekerassero la sua anfora come se lei non esistesse.
“Le disperderemo in mare” sentì la voce del suo padrone che da fuori le giungeva ovattata.
Inizialmente non si preoccupò, di certo non stavano parlando di lei, poi però, quando percepì il tappo dell’anfora che sia apriva capì che le cose si sarebbero complicate.
Avrebbe voluto urlare: “Brutto cretino, le ceneri di tuo nonno sono riposte nell’urna gialla, mentre io, che sono la tua fenice, sono contenuta nell’anfora verde”, purtroppo ridotta in polvere, non poté fare nulla. Il mago continuò ad ignorare l’errore commesso anzi ,cominciava a preoccuparsi del fatto che la sua adorata fenice non si rigenerasse come al solito. Un giorno, sentì picchiettare al vetro della sua camera da letto e si incuriosì lievemente.
Non appena aperta la finestra, vedendo la sua fenice grondare acqua salmastra, sollevò un sopracciglio infastidito e disse:
“Ah è così? Ma brava, io mi preoccupo per te e tu invece te ne vai al mare senza avvisarmi!”
Scritta per la challenge degli Original Concorsi di Eylis