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Autore: Psychedelic Mushroom    06/04/2012    2 recensioni
E se Bionda si ritrovasse a vivere in una casa che non è la sua?
E se lei e Tom si odiassero?
E se Bill volesse avvicinarsi di più a lei?
E se loro... no vi sto dicendo troppo xD
Se vi ho incuriosito almeno un pò, leggete!
Genere: Fluff, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il secondo capitolo.
Spero tanto che vi piaccia!

                               BIONDA BECKER.

- Papà quanto manca ancora? - chiedo scocciata.
- Poco Bionda -
- Ok, ma ricordami dove stiamo andando perchè solo a pensarci mi viene un attacco di amnesia temporanea -
- Stiamo andando al ristorante per conoscere la mia... la...-
- Compagna - si intromette Joe accendendo lo stereo per evitare che la situazione degeneri.
Non mi è mai andato a genio che papà frequentasse altre donne, ma lo capisco perchè sono passati quattro anni dalla morte di mamma e lui deve pur vivere la sua vita.
Ha avuto diverse storie ma molto brevi quindi non mi sono mai preoccupata più di tanto, ma la storia con questa donna dura gia da parecchio ed è solo per questo che faccio uno sforzo.
Arrivati al ristorante scendiamo dall'auto ed entriamo.
- Mi raccomando ragazzi comportatevi bene -
- Questo dipende da loro -
- B comportati bene - mi riprende Joe.
- Sì, va bene ho capito... dove sono? - chiedo sbuffando.
- Là guarda - dice papà indicando un tavolo in fondo alla sala.
Guardo nella direzione indicatami e quello che vedo non è poi così male.
Una donna elegante e anche abbastanza bella ci saluta con la mano.
Ci avviciniamo e papà ci presenta.
- Ragazzi lei è Simone e Simone loro sono i miei figli, Joe e Bionda -
- Che bel nome che hai - mi dice sorridendomi.
 Lo dice come se l'avesse saputo ora come mi chiamo, ma di sicuro papà le avrà raccontato la nostra biografia.
- Grazie -
Ci accomodiamo e cominciano a parlare.
- Simone i tuoi figli? - le chiede papà con un sorriso da ebete. Gli uomini innamorati mi fanno quasi senso.
- Arrivano subito, sono andati a prendere qualcosa da bere perchè Bill aveva sete... ma guarda eccoli -
Appena li vedo alzo spontaneamente un sopracciglio.
Mi si piazzano davanti due ragazzi che non so come definire, forse l'aggettivo giusto è strani.
Uno ha i capelli corti, castani e messi ben in ordine, indossa un vestito elegante e... è truccato.
L'altro ha i capelli corti e biondi, ma sono più spettinati rispetto a quelli del fratello. Indossa un jeans e la maglia dei Chicago Bulls.
Hanno piercing ovunque e io mi chiedo come sia possibile che questi due siano figli di quella donna.
La madre comincia con le presentazioni e tutte quelle chiacchiere di circostanza e loro a stento stringono la mano a papà e poi si siedono.
Dopo poco arriva la cameriera a chiederci se siamo pronti per ordinare.
- Sì, ragazzi cosa prendete? - chiede papà.
- Mmh... io prendo delle patatine fritte, coca-cola e una bistecca al sangue tagliata alta, grazie - dico guardando il menu.
Quello che ho scoperto chiamarsi Bill, mi guarda male e poi ordina.
- Per me un'insalata -
- Stiamo attenti alla linea? - dico ironicamente.
- B - Joe mi da un piccolo calcio e sento gli occhi di tutti addosso.
- Cosa c'è? Era un complimento... sei così magro - mi guarda male e poi la cameriera prende le altre ordinazioni e si dilegua.
Durante la cena papà e Simone parlano animatamente e io mi annoio. Se non fosse per Joe che mi dice qualcosa ogni tanto, ora sarei gia nel mondo dei sogni.
Quei due non parlano mai e forse è meglio perchè quando sono annoiata qualsiasi cosa mi irrita.
- Alexander non credi che sia arrivato il momento di dirlo? -
- Sì... ragazzi io e Simone dobbiamo dirvi una cosa importante -
- Tom per favore puoi degnarci della tua attenzione - stava giocando con un pezzo di pane e quando sente sua madre chiamarlo, lo butta sul tavolo sbuffando e incrocia le braccia al petto.
- Bene... noi stiamo bene insieme e ormai ci conosciamo da quasi un anno - comincia Simone.
- Sì e quindi noi abbiamo deciso che siamo pronti per... andare a vivere insieme - 

  
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