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Autore: Exitium    06/04/2012    2 recensioni
Nei più infidi recessi di Alagaësia vi è nascosto un segreto,celato a tutti dall'oramai defunto Galbatorix,che cambierà le sorti del paese.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’aria primaverile inondava la cittadina di Ilirea e tutto aveva un’aria più vivace e colorata:era oramai passato un anno dalla conquista della città e dalla morte di Galbatorix e gli abitanti si erano dati da fare per renderla stupenda,ricostruendo ogni edificio abbattuto durante lo scontro.

Kristal vi era entrata da appena un’oretta,ma già si sentiva incantata,nonostante lo sforzo per raggiungerla.

Non era stato un viaggio facile da Dras Leona fino a Ilirea,ma suo padre l’aveva costretta a forza,senza tener conto della rassegnazione della figlia.

Ancora ricordava con una punta di amarezza il giorno in cui,passeggiando per le vie cittadine,incontrò una donna di mezz’età,dai capelli corvini e ricci,che teneva tra le braccia un gatto.

Aveva appena incrociato il suo sguardo,quando lei le fece cenno con la mano di avvicinarsi:la ragazza avanzò timidamente verso di lei e la donna,osservandola da capo a piedi le predisse il futuro.

Vedo…vedo un futuro luminoso per te,pieno di soddisfazioni .Parte di queste le troverai andando ad Ilirea,ma ovviamente la lunga via per la felicità è sempre costellata da sofferenze e dure rivelazioni.Devi riuscire a superarle e devi essere in grado di affrontare molti pericoli;il tuo cuore si affezionerà ad un’anima dannata e tu dovrai ignorare questo legame,concentrandoti sul tuo compito,mia cara mezzelfo.

L’ultima parola la lasciò perplessa:ovviamente tutta la profezia ai suoi occhi risultava confusa e difficile da interpretare,ma l’ultima parola pronunciata dalla donna le mise una certa agitazione addosso.

-cosa significa mezzelfo?ci deve essere un errore,io…- la ragazza si era affrettata a replicare,ma l’indovina alzò una mano per fermare il suo sproloquio e il grosso gatto che stava coccolando fino a pochi secondi prima si alzò e,dopo essersi stiracchiato,scappò  via.

-significa quello che ho detto.Piuttosto,chiedilo ai tuoi genitori,non sono io che ti ho mentito.- detto questo,la guardò intensamente negli occhi,come se volesse scavarle dentro e poi se ne andò,così come era venuta,lasciando Kristal nella più completa confusione.

Dopo aver comunicato ai suoi  l’incontro con quella strana donna,suo padre era diventato improvvisamente nervoso e sua madre si fece silenziosa,continuando a fissare la minestra nel suo piatto con uno sguardo assorto,come se da quella brodaglia potesse trovare le risposte agli interrogativi della figlia.

Kristal,d’altro canto,era in attesa di risposte da parte dei genitori.

-ma non è niente! È che la mamma aveva degli… ehm,antenati elfi,giusto Helena?- borbottò Fabian con una strana nota di inquietudine nella voce.

La moglie lo guardò curiosamente e parve capire lo sguardo del marito,perché poco dopo annuiva convinta alle sue parole.

-ma,la cosa più importante e su cui dobbiamo riflettere,è che questa indovina ti ha consigliato di andare ad Ilirea.- Fabian bevve un sorso di vino dal suo bicchiere e poi posò lo sguardo sulla figlia.

-sappiamo che in questo periodo vi è un uovo in quella città,un uovo di drago pronto a schiudersi dinnanzi al suo Cavaliere e se questa donna ha predetto che il Cavaliere devi essere tu,allora noi faremo sì che il destino si adempia e io ti ci porterò,costi quel che costi.- si disse convinto:aveva parlato per lo più tra se e se e sia la figlia che la moglie lo guardavano sconcertate,entrambe fermamente incredule.

Deve essere un po’ sbronzo… si disse la giovane,osservando il padre che aveva uno sguardo serio stampato sul viso:non sembrava affatto che l’alcool stesse intaccando le sue capacità mentali,così si preoccupò seriamente e si alzò dalla sedia.

-è impossibile,papà,e lo sai anche tu. Vorrei risparmiarmi un lungo viaggio e una grande delusione,oltre ad essere derisa da tutta Dras Leona per la mia folle impresa.- dopo aver pronunciato queste parole se ne andò in camera sua a riflettere.

Avrebbe adorato essere un Cavaliere dei Draghi,montare sul suo fedele amico per volare tra i venti e le nuvole,lottare per il bene della propria patria e essere ricordata nelle generazioni future,ma quelli erano solo stupidi sogni e non era certo perché lei era per metà (o anche di meno) elfo che ciò sarebbe accaduto.

Nei giorni seguenti Fabian non demorse e insistette a portare la figlia a Ilirea: alla fine,esausta delle solite discussioni,la ragazza si arrese e accettò la proposta del padre.

Ed ora eccola lì,davanti al palazzo della regina  Nasuada,in attesa che questa potesse ricevere lei e suo padre.

Era esausta,stremata dal lungo viaggio,ma era comunque riuscita a sistemarsi a dovere per quell’evento:i lunghi capelli color del rame erano lucidi e sciolti sulle spalle;indossava un abito verde foresta che le arrivava al ginocchio e un paio di stivali le calzavano i piedi e arrivavano a metà polpaccio.

Certo,non era un abbigliamento da guerriero e nemmeno lei si trovava a suo agio con una gonna: adorava stare in tenuta maschile,anche se ciò attirava gli sguardi contrari delle donne del paese e i loro relativi stupidi commenti,di cui lei non si curava affatto.

Sospirò,osservando il merletto alla fine del vestito:aveva il presentimento che quel viaggio non fosse servito a niente e che sarebbero tornati a casa loro insoddisfatti e a mani vuote.

L’attesa della regina  Nasuada fu lunga e snervante e si protrasse per quelli che a Kristal parvero anni;dopo circa due ore,il portone del palazzo si spalancò e una guardia li invitò ad entrare,conducendoli per i mille meandri del palazzo.

Alla fine si fermarono dinnanzi ad una porta di legno massiccio,intarsiata da abili falegnami;la guardia aprì la porta,facendosi da parte per far entrare i due ospiti.

La stanza era circolare,illuminata da una vetrata istoriata sul soffitto e le sue pareti erano coperte di affreschi che rappresentavano draghi sputa fuoco,così reali che Kristal credette che sarebbero potuti uscire dalle pareti ed incenerirli tutti.

Al centro della stanza vi era un piedistallo di bronzo finemente decorato e sopra di esso torreggiava un cuscinetto di velluto rosso,dove vi era appoggiato l’uovo.

La ragazza fu così colpita da quella scena che non notò che la sovrana era poco distante dal piedistallo e li stava osservando con uno sguardo penetrante e austero.

Si inchinò più veloce che potè,risultando goffa e impacciata e lo stesso fece suo padre.

-alzatevi,vi prego.- disse la regina,con voce decisa e calma,osservando attentamente Kristal;la ragazza arrossì fino alla punta delle orecchie e un moto di vergogna si impadronì di lei,nel constatare la bellezza  e la grazia della regina.Sia lei che suo padre si alzarono,in attesa che Nasuada continuasse.

-quindi tu vorresti provare a far schiudere l’uovo.Spero che tu ci riesca.E’ circa un anno che cambia città,ma mai nessuno è riuscito a farlo schiudere.Tu sei l’ultima possibilità,dopodiché… beh,verrà sostituito.- disse,avvicinandosi a loro.La ragazza annuì,mordendosi il labbro inferiore.

-ti lascio fino al tramonto,poi se non si sarà schiuso temo che sia inutile rimanere qui.Buona fortuna.Ah,mi segua:deve rimanere da sola.-

Fabian la seguì con riverenza e Kristal fece a tempo a sussurrare un “grazie”,prima che i due scomparissero e la lasciassero sola.

Si avvicinò con molta cautela al piedistallo,il cuore che le batteva in petto furiosamente,minacciando di esplodere da un momento all’altro.

Quando fu lì dinnanzi notò l’uovo:era grande,di un colore blu tendente al nero,con screziature dorate.

Lo osservò meravigliata,sfiorandolo con timore,fino a quando un’espressione rassegnata si dipinse sul suo volto:era meglio che non fosse venuta affatto.

Tum,tum,tm.

L’uovo prese a muoversi e dal suo interno scaturì un suono simile al battito di un cuore.

Tum,tum,tum.

Il battito era sempre più forte e la sfera prese a oscillare così intensamente da far muovere il piedistallo;Kristal rimase senza fiato quando vide spuntare una crepa sulla liscia superficie.

Dopo un paio di secondi la crepa si allargo e l’uovo si squarciò in due,mostrando al suo interno una piccola creatura dalle fragili alucce,che emetteva versi simili a le fusa di un gatto.

La ragazza per poco non cadde in ginocchio,quando nella sua mente sentì il sussurro del drago che diceva:

Il mio nome è Shadow
  
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