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Autore: highgarden_    07/04/2012    5 recensioni
Le reazioni di Draco Malfoy alla tortura che Bellatrix infligge ad Hermione nel settimo libro (e settimo film)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Codaliscia aveva portato Harry e Ron di sotto, ma quella pazza di una sorella di mia madre aveva voluto tenere su Hermione dicendo che voleva fare una chiaccheratina '' da donna a donna '' su come avevano fatto a prendere la spada di Grifondoro dalla sua camera blindata.
Senza accorgermene, iniziai a tremare impercettibilmente. Sapevo che quella donna era squilibrata, ma non ho mai osato dirlo ad alta voce.
Avevo paura. Non per me, no, non ne avevo motivo in tal caso... Avevo paura per la dentona. Ohssi, non smetterò mai di chiamarla così, anche se col tempo ha assunto una sfumatura positiva.
Avevo paura. Quella pazza aveva un coltello, e Hermione nemmeno una possibilità di difendersi. Sono stupido, non trovate? Avevo tre o quattro bacchette in mano e non ho fatto nulla, non mi sono mosso, non ho fiatato, mentre quella strega incideva quella parola inutile sul braccio candido della Granger: Mezzosangue.
Avevo paura. Paura di perderla e di non poter più osservare i suoi gesti che ormai conoscevo a memoria... Paura che Bella andasse oltre. Mi accorsi di avere le gote umide e che gli occhi mi bruciavano. Anche le mie mani non stavano tanto bene: avevo le nocche bianche da quanto stringevo le bacchette.
Avevo paura. Arrivarono di nuovo Potter e Weasley a salvare la situazione.....e in quel momento capii che non avrei più potuto guardare negli occhi la mia ragione di vita senza provare vergogna per la mia codadia.


nda: questa è la mia prima fan fiction che pubblico, mi scuso se non sarà all'altezza delle vostre aspettative, ma cercherò di migliorare. Di seguito c'è la versione integrale e migliorata.
Buona lettura!

Codaliscia, quel sudicio essere (sempre se essere si possa definire) aveva portato Harry e Ron di sotto, ma quella pazza di una sorella di mia madre aveva voluto tenere su Hermione dicendo che voleva fare una chiaccheratina ''da donna a donna'' su come avevano fatto a prendere la spada di Grifondoro dalla sua camera blindata.
No, non la chiamo la mezzosangue quello lo facevo prima, quando non capivo ancora quale parte era quella giusta e quella sbagliata, quando non avevo ancora visto ciò che accadeva dalla mia parte e le conseguenze che portava in tutto il resto del mondo.
Senza accorgermene, iniziai a tremare impercettibilmente. Sapevo che quella donna era squilibrata, ma non ho mai osato dirlo ad alta voce…..una pazza, una donna senza un briciolo di moralità, una donna che ha lasciato ogni suo ideale normale per seguire il suo folle idolo.

Avevo paura.
Non per me, no, non ne avevo motivo in tal caso... Avevo paura per la dentona. Ohssi, non smetterò mai di chiamarla così, anche se col tempo ha assunto una sfumatura positiva.
Ricordo che all’inizio il solo pensiero che il suo sangue fosse impuro mi faceva accapponare la pelle per il ribrezzo, ma adesso come potrei provare ribrezzo davanti a quel viso perfetto, a quegli occhi scuri e profondi, che rivolgono a me solo sguardi di odio e di sospetto.

Avevo paura.
Quella pazza aveva un coltello, e Hermione nemmeno una possibilità di difendersi. Sono stupido, non trovate? Avevo tre o quattro bacchette in mano e non ho fatto nulla, non mi sono mosso, non ho fiatato, mentre quella strega incideva quella parola inutile sul braccio candido della Granger: Mezzosangue.
E Hermione urlava, un grido dopo l’altro…si muoveva, scalpitava, cercava di liberarsi, implorava di essere lasciata perché non aveva fatto niente, ma nulla, era troppo debole e spaventata.
E io la guardavo, e poi guardavo mio padre, implorandolo con lo sguardo, ma ultimamente non era più tanto sano, soprattutto di mente. Lui camminava nervosamente avanti e indietro davanti al focolare con il viso e barba che dimenticava di radere per le troppe preoccupazioni di altro genere illuminati dal tiepido fuoco.

Avevo paura.
Paura di perderla e di non poter più osservare i suoi gesti che ormai conoscevo a memoria... Paura che Bella andasse oltre. Mi accorsi di avere le gote umide e che gli occhi mi bruciavano. Anche le mie mani non stavano tanto bene: avevo le nocche bianche da quanto stringevo le bacchette.
Nella mia mente pregavo non so chi e non so cosa perché potesse liberare quella ragazza dal supplizio che Bellatrix le stava infliggendo, ma non riuscivo a fare niente di più.
E perché poi?! Non so rispondere…avevo tutto quello che volevo per poterla fermare: l’effetto sorpresa, un fascio di bacchette, il fatto che quella fosse casa mia e che quindi la conoscevo sicuramente meglio di lei che ci veniva una tantum.

Avevo paura.
Questa paura mi aveva bloccato totalmente e adesso mi rendo conto di quanto devo essere sembrato idiota, non malvagio, solamente idiota. Dopotutto le lacrime non erano di certo invisibili…
Arrivarono di nuovo Potter e Weasley a salvare la situazione.....e in quel momento capii che non avrei più potuto guardare negli occhi la mia ragione di vita senza provare vergogna per la mia codadia.
   
 
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