Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: sophie97    07/04/2012    2 recensioni
"...ma aveva negli occhi un'ombra di mistero...Ben se ne accorse: -Mi hai mentito...non so su cosa ma mi hai mentito, ti conosco-
-Come?! E perchè dovrei mentirti?-
Ben non replicò. Forse si era sbagliato. Non era un'ombra di mistero...ma di paura."
Ecco la continuazione di Ricominciare! Vi avviso, ci saranno molte sorprese...spero che vi piaccia!
Buona lettura=)
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dieci ritagli di Cobra 11'
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Ricominciare a vivere…si può?


 

 
«Lascialo andare Hossel!» gridò Ben, sempre con la pistola puntata sul criminale.
«Credi forse di potermi dare ordini sbirro? Piuttosto, abbassate le armi voi due…».
«Smettila Hossel! Hai perso!» esclamò Semir, ma fu messo a tacere da quello che vide: il chimico infilò una mano nella tasca destra della sua giacca di pelle nera e ne tirò fuori un’altra fiala, questa volta contenente un liquido di colore rosa sbiadito.
Lo tenne dritto davanti a sé tra il pollice e l’indice esponendo il contenuto ai poliziotti: «Io ho perso? Non direi, visto che quello che ho in mano e che tra poco lascerò cadere è l’antidoto per quella roba che ti ho inniettato…».
Ben e Semir rimasero paralizzati, senza parole. Allora un antidoto esisteva. Si, ma era nelle mani sbagliate…
«No…non farlo, ti prego, non…» fece il secondo, confuso e spaventato.
«Vi propongo una scelta, amici. O la vita di Görning, o la tua Gerkhan. Non è molto difficile, se sceglierai la prima libererò il mio ostaggio e lascerò cadere la provetta, altrimenti ti consegnerò l’antidoto ma una bella pallottola finirà nel cervello di Görning. Allora?».
Ben guardò l‘amico e questi fece altrettanto. Si scambiarono uno sguardo colmo di terrore.
Ben sperò che il collega scegliesse la fiala; si sentiva tremendamente egoista ma era quello che voleva. D’altra parte conosceva già la risposta che avrebbe dato Semir.
Quest’ ultimo infatti annuì, come per farsi coraggio, e parlò: «Lascialo andare Hossel…».
«Oh, ma che carino! Non sapevo che gli sbirri fossero così altruisti…» sghignazzò lo scienziato «E stupidi.» aggiunse poi.
Successe tutto in un istante.
Si sentirono le sirene delle macchine dei rinforzi che si avvicinavano.
Panico, spari.
Hossel mollò la presa su Görning, il quale si diresse verso Ben.
Un gruppo di poliziotti scese da un’ auto e ammanettò i francesi.
Tutto in un istante.
Ma in quel preciso momento, il chimico fece un movimento quasi impercettibile: allargò le due dita tra le quali era racchiusa la provetta, che cadde nel vuoto.
Semir fece un salto, provò a prenderla al volo.
Sentì qualcosa di solido sfiorargli la mano…ma sfuggirgli, cadendo sotto di essa.
Il vetro del piccolo contenitore si frantumò in centinai di minuscoli pezzetti, e con questo si frantumarono anche le ultime speranze dell’ispettore.
Il liquido si sparse sul pavimento, venne irrimediabilmente assorbito dal terreno…
Semir rimase impotente, a guardarlo dissolversi tra la polvere.
Alzò lo sguardo, vide Hossel in manette, che rideva, esibendo il sorriso più soddisfatto che si potesse mostrare: aveva vinto.
 
Ben gli si avvicinò e lo aiutò a rialzarsi: «Mi dispiace.» sussurrò, perché in quel momento non trovava parole migliori.
«Andiamo…» fu la risposta del collega, accompagnata da un impercettibile e amaro sorriso.
Poco dopo erano in macchina, diretti all’ospedale.
 
Corsero a perdifiato per quei lunghi corridoi, affacciandosi poi finalmente alla stanza giusta.
Arrivarono appena in tempo per vedere Andrea fare l’ultimo sforzo, per vedere nascere quel piccolo esserino che stava facendo diventare Semir per la seconda volta papà.
Si fermò sulla soglia, trafelato, e osservò la scena da qualche metro di distanza.
Sua moglie lo vide e gli rivolse uno dei più bei sorrisi che gli avesse mai fatto. Poi tornò a guardare quella bella e piccola creatura che adesso stringeva fra le braccia.
L’ispettore ripensò per un attimo ai fatti accaduti poco prima:per quanto avrebbe potuto godersi l’infanzia di Aida e del nuovo arrivato?
Poi lo guardò e sorrise…era una bambina.





:’)
Buongiorno!
Scusate se ho aggiornato così velocemente ma il capitolo è pronto da un po’ e non ce la facevo più ad aspettare!
Vi annuncio che (per vostra fortuna=P) la storia si conclude qua…grazie!
Grazie davvero a tutti coloro che hanno letto silenziosamente e a Chiara e Rebecca che mi hanno consigliato e sopportato durante tutta la storia (ben tre mesi!) e a Pakometallaro per le sue recensioni!
Ancora una cosa e poi vi lascio andare: ho già in mente la  trama della prossima storia ma penso che prima mi dedicherò a scrivere qualcosa di originale o su altri fandom…se volete seguirmi anche lì mi fareste davvero un enorme regalo!
Adesso vi saluto e…Buona Pasqua! =)
Sophie=D

  
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