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Autore: giuliacullen95    07/04/2012    0 recensioni
Giulia è una ragazza realista, spesso cinica con il mondo e con l'amore, ma che succederà quando incontrora Alec, il più affascinante, stronzo e misterioso vampiro di Volterra??
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Volturi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO AUTRICE: penultimo capitolo...mi c'ha voluto il solito mezzo secolo, ma stavolta per prendere una decisione che può sembrare scontata...spero vi piaccia e fatemi sapere, mi raccomando.
BACI

Doveva sapere tutto, avrei rischiato. Non potevo sopportare di vederla con qualcun altro, che qualcuno baciasse la sua bocca, che la toccasse, che le sfiorasse i capelli, che le stringesse la vita.
La tenevo stretta tra le mie braccia. Le sue mani erano serrate intorno al mio collo e la testa era incassata tra il mio quello e la spalla.
- Devi dirmi tutto!- sussurrò contro la mia pelle.
- Sì, amor mio, ma  in un posto appartato.
- E dove?
- A casa mia non possiamo.
- Allora da me, basta che ci sbrighiamo.
Non mi importava più di trattenermi ed inizia a correre, così in un minuto ci ritrovammo davanti alla porta di casa sua.
-Alec…
- Non parlare, ti prego, apri solo la porta.
Giulia mi passo le chiavi senza spostare la testa dall’incavo del mio collo.
Mi misi seduto sul divano, Giulia non aveva accennato a staccarsi da me e mantenne la sua posizione.
Presi una boccata d’aria, anche se inutile, e dissi:
- Sono un vampiro, non sto scherzando. Ho parecchi secoli, non chiedermi quanti, sono forte, non brucio al Sole, non dormo in una bara , aglio, croci ed acqua santa non mi fanno nulla, ma sì, mi nutro di sangue umano.
Giulia aveva tolto le mani dal mio collo.
- No, non ti devi preoccupare, non voglio farti del male, non lo farei mai!
Lentamente si alzò dandomi le spalle.
- Mi hai lasciato per questo, mi hai lasciato per non dirmi la verità?
- Avrei voluto farlo, ma avevo paura di perderti, che non saresti più riuscita a guardarmi, di vedere solo terrore nei tuoi occhi.
- Invece, hai preferito abbandonarmi, hai scelto di ferirmi, hai scelto la via più facile!
- Non era la via più facile, pensi che non abbia sofferto anch’io?
- Non sembrava dal modo in cui sei andato via, dalla freddezza delle tue parole.
Mi alzai, non sapevo se abbracciarla o no, ma il sentimento di stringerla forte e di chiederle perdono mi fece crollare le ginocchia.
Le mie gambe a contatto con il pavimento provocarono un tonfo.
Giulia si girò di scatto e i suoi occhi lucidi dalle lacrime si fecero più grandi.
- IO NON POSSO PIU’ VIVERE LONTANO DA TE!- dissi senza più alcuna energia in corpo, provato dalla disperazione di non riuscire ad esprimere il dolore che perforava la mia non-anima.
- Non sono più in grado di riprendere la mia vita, di ritornare alla mia eterna dannazione. Ogni attimo della mia esistenza lo passo pensando a te e da quando ti ho lasciata il ricordo del tuo dolore mi ha assalito senza tregua. Amore mio, non riesco a spiegarti quanto sia stato difficile per me lasciarti e non poterti più stare accanto, ma se solo vorrai capirlo, non dico perdonarmi, ma almeno sapere quanto io ti ami, sarà abbastanza.


Tanti pensieri invadevano la mia mente, l’amore che Alec provava per me, il suo dolore, ma tutti queste emozioni mi avevano fatto dimenticare una cosa essenziale: era un vampiro.
- Dimostramelo!- dannazione, lui era riuscito a dirmi ciò che provava e io, cretina, volevo solo sapere se fosse o no un succhiasangue!
- Dimostrare cosa?
- Che sei un vampiro. Mostrami le zanne, rompi un sasso con una mano, corri più veloce della luce, non so, non sono io la vampira.
Alec prese dalle sue tasche una chiave, sembrava molto antica e resistente:- Prova a romperla!- mi ordinò porgendomela. Provai a piegarla, ma niente nemmeno una mossa.
Gliela riporsi e lui con un leggerissimo tocco la spezzò in due.
- Contenta?
- E la velocità?
- Come siamo arrivati qui? E quanto ci abbiamo impiegato?
Nella mente mi balenò il ricordo del tragitto: aveva corso, e con che velocità, non mi ero neanche resa conto di essere arrivata.


- Quindi è vero, non volevi lasciarmi perché non mi amavi…- i suoi occhi erano fissi contro i miei- l’hai fatto per proteggermi.- e detto questo abbassò la testa.
- NON FARLO MAI PIU’!!!!- mi urlò contro iniziando a prendermi a pugni:- NON MI DEVI LASCIARE ALL’OSCURO, VOGLIO SCEGLIERE IO CIO’ CHE FARE DELLA MIA VITA, NON TU… e ti prego, ti prego, non abbandonarmi più- sussurrò sfinita appoggiando le mani sul mio petto e singhiozzando forte.
La strinsi forte, non l’avrei più lasciata andare, a costo di rischiare la mia esistenza.
- Quindi, non hai paura di me?- chiesi, la mia voce, per la prima volta da secoli, tremava per l’ansia.
- Ho più paura che tu mi lasci di nuovo sinceramente.
- Mai più Amore mio, mai più.- e così la baciai prima con delicatezza poi con sempre più bramosia anelando ogni suo sospiro.


Andammo in camera mia e restammo abbracciati tutto il giorno. Non avrei voluto lasciarlo mai più, ma tutto ciò di umano richiedeva una momentanea separazione. Alec mi parlò dell’essere vampiri, di tutto ciò che comportava, vantaggi e svantaggi, di come era bella l’eternità, ma anche di come poteva sembrare così buia e pesante da voler morire, di come il non dormire era una cosa utile, ma anche una condanna all’eterno pensare. Alec mi elencava la gloria e la rovina senza mai sbilanciare a suo favore uno dei due piatti. Non disse mai ciò che pensava, ma si limito ad elencare scientificamente i pro e i contro.
- Ma tu cosa desideri? Cosa vuoi che faccia?
Alec continuava ad accarezzarmi i capelli, un sorriso amaro solcò le sue labbra:- Non sai già la risposta, amore mio?
- Voglio che tu me lo dica.
- Voglio che tu sia mia per sempre, voglio passare l’eternità con te al mio fianco, voglio che in tutti gli attimi della mia esistenza io possa vederti, toccarti, baciarti, averti.
- E’ questo quello che volevo sapere. Alec fammi tua, donami l’immortalità, danna la mia anima, se questo è lo scotto da pagare per averti.

Quelle parole provocarono in me una gioia che nella mia intera esistenza, mortale ed immortale, non avevo mai provato.
Giulia prese tutte le sue cose, ma lasciò gli oggetti che per lei avevano il valore di ricordi, non poteva correre il rischio di guardare indietro. Scrisse poche righe a Sara ringraziandola  per tutto. Diceva che sarebbe partita per l’India in cerca di quella tranquillità che non aveva mai trovato. Chiese di riferire il suo licenziamento al proprietario dell’Antico Bar, si scusava del mancato avviso, ma era stata una decisione improvvisa. Scrisse che le sarebbe mancata e che avrebbe sempre avuto un posto d’onore nel suo cuore, per l’eternità.
Portai Giulia in una casa in campagna che avevo acquistato per ritirarmi ogni tanto, lì l’avrei trasformata ed avremmo aspettato il tempo necessario per renderla presentabile per Aro, Caius e Marcus.
Quella notte il mio veleno entrò nelle sue vene, quella notte lei fu mia per sempre, quella notte nacque una nuova Giulia.
   
 
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