1. You
promise me heaven, then put me through hell
<<
Forza Dean! >> urlò Sam da fuori la stanza del
motel << Dobbiamo ancora arrivare in Missouri e ci
vorrà come minimo tutta
la notte >>
<<
Arrivo, arrivo Sammy >> Dean uscì da
quell’orrendo motel con il solito sorriso scanzonato che lo
contraddistingueva
sul volto << Sono sempre pronto ad uccidere
un’orda di demoni, non lo
dimenticare >> disse chiudendo il cofano
dell’Impala.
<<
Beh, mi dispiace per il tuo spirito suicida, ma
stavolta non c’è nessun demone pronto a farci la
pelle >> scherzò Sam
<< o almeno non dove stiamo andando >>
aggiunse.
<<
E allora cosa andiamo a fare in una sperduta città
del Missouri? >> chiese Dean alla guida della sua
piccola, accendendo la
radio.
<<
Normale routine: un poltergeist sta terrorizzando la
famiglia Bennett >> lo aggiornò il minore
<<
Ti prego, togli questa roba! >> esclamò
disgustato quando “You Give Love a Bad Name” invase
l’abitacolo e il fratello
cominciò inevitabilmente a cantare.
<<
Questa roba, come la chiami tu, è dei mitici Bon
Jovi, fratello >> lo riprese Dean << Ma se
vuoi metto Hannah Montana,
Samantha >> aggiunse ghignando.
<<
Oh, sta zitto! >> sbuffò Sam incrociando le
braccia e guardando fuori dal finestrino, con fare indispettito.
<<
Demi Lovato? >> riprovò guadagnandosi uno
scappellotto.
Il
maggiore rise e alzò ancora di più il volume,
godendosi
l’espressione scocciata del suo co-pilota << Su
col morale Sammy, il
viaggio è lungo >> disse mentre sfrecciavano
su quella strada polverosa.
<<
Appunto, discutiamo del caso, piuttosto che dei miei
gusti musicali >> ribattè il più
piccolo.
<<
Ah! Allora ammetti che ti piace Hannah!! >>
esclamò Dean trionfante, scoppiando a ridere
<< Dammi un bacio su,
dolcezza >> lo sbeffeggiò arricciando le
labbra
<<
Sai che sei davvero bella quando arrossisci,
Samantha? >> aggiunse continuando lo scherzo, quando si
accorse che il
povero Sammy era diventato color peperone.
Gli
diede una pacca sulla spalla e gli scompigliò i capelli
<< Forza
Samuel, parliamo di cose da uomini >> disse Dean con tono
scherzosamente
solenne, trattenendo un sorrisetto << La caccia
>>
<<
Beh, tutto lascia pensare che si tratti di un
poltergeist: Sai, scritte sulle pareti, incidenti strani quasi
mortali.. >> Iniziò Sam sbirciando il suo
laptop, con ancora un accenno di
rossore sulle guance e le orecchie in fiamme. Quel poco che si vedeva
da sotto
la massa di capelli, comunque.
<<
Ma tu non sei convinto, ho ragione? >> sospirò
Dean, preparandosi ad un'altra tirata del fratellino paranoico. Oramai
Sammy
pensava solo a dove potesse essere Lilith e cosa stesse facendo, e non
faceva
altro che cercare casi “apparentemente normali”
che, come diceva lui, “possono
benissimo nascondere presagi apocalittici”. Dean non ce la
faceva veramente
più; anche lui amava dare la caccia ai demoni e voleva
Lilith morta, ma ehi!,
con Sammy era diventata una fissazione. “Non poteva
stravolgergli anche la
caccia più normale come quella ad una mezza tacca di
poltergeist, sperando ci fosse
qualche presenza demoniaca” decretò il maggiore
“Questa cosa deve finire”.
<<
Cosa te lo fa pensare? >> stava dicendo nel
frattempo il suo fratellino.
Dean
fermò la macchina sul ciglio di quell’anonima
autostrada, spense il motore e si voltò a guardarlo.
<< Dannazione, Sam,
non possiamo continuare così! >>
iniziò il maggiore frustrato.
<<
Così come? >>
<<
Con te che pensi ogni secondo della tua vita a come
trovare Lilith, ecco come! Cazzo Sam, non capisci che questo desiderio
di
vendetta ti sta uccidendo? >> rispose Dean.
<<
Vendetta?! La mia non è vendetta, cerco solo di
salvare il mondo dall’apocalisse! >>
ribattè il minore, cominciando a
scaldarsi << Non so se te ne sei dimenticato, ma Lilith
sta spezzando i
Sigilli, e ogni volta siamo un passo più vicini al vedere
Satana fuori dalla
gabbia! >>
<<
So perfettamente cosa sta succedendo, ma tra il
cercare di salvare il mondo e andare incontro a Lilith a braccia aperte
c’è una
piccola differenza >>urlò Dean
<< Sai qual è? È un suicidio Sammy!
Andare da Lilith così impreparati è un suicidio
>> aggiunse cercando di
calmarsi.
<<
Sai perfettamente che sono in grado di
fermarla >> mormorò sommessamente.
<<
Oh, certo, con i tuoi poteri da power ranger
demoniaco! >> fece Dean sarcasticamente <<
Beh, ascoltami bene Sam:
anche con te strafatto di sangue demoniaco non andremo da Lilith a
cercare lo
scontro. La fermeremo in un altro modo >> concluse,
rimettendo in moto e
dirigendosi verso il primo motel lungo la strada.
<<
Vuoi seriamente restare a guardare mentre quella
puttana libera il suo adorato paparino? >> lo
provocò Sam appena scesi
dall’Impala << Perché questo
è quello che stiamo facendo: scappare,
nasconderci >>
<<
Sai bene che non è così >>
ribattè Dean,
intenzionato a non perdere la calma << Se ne stanno
occupando gli angeli,
Castiel.. >>
<<
Certo, e da quando lasci fare tutto a Castiel? Non
vorresti stare in prima linea a prendere a calci in culo i demoni?
>> Sam
sapeva fin troppo bene cosa dire per fargli perdere la pazienza, e ci
stava
riuscendo perfettamente.
<<
Oh, sta zitto >> disse Dean cercando di
ignorare la vocina che lo incitava a dare un pugno sul naso al fratello
<< Sai bene che Lilith non è un demone
qualunque >>
L’altro
stava per ribattere quando un fruscio di piume lo
interruppe.
<<
Castiel! >> sospirò sollevato Dean
<< A
cosa dobbiamo la tua presenza angelica? >>
<<
Dean, Sam >> disse lo spirito celeste e, senza
neanche rispondere, alzo le mani per toccare con due dita le fronti dei
due
fratelli.
<<
Whoa, Whoa, aspetta un.. >> Provò a fermarlo
Dean, prima di rendersi conto di non essere più accanto alla
sua piccola.
<<
Dove siamo? >> s’informò Sam.
<<
Nel capanno dove mi hanno evocato Dean e Bobby la
prima volta >> rispose Castiel, senza neanche girarsi a
guardarlo, con lo
sguardo fisso sul maggiore dei Winchester.
<<
E che ci facciamo qui? >> chiese quest’ultimo
sconcertato
L’interpellato
non rispose, si limitò a spostare lo sguardo
sulla porta coperta di simboli, da cui era entrato mesi prima, con fare
assorto, come se da un momento all’altro qualche orrenda
creatura demoniaca
entrasse pronta a farli fuori.
<<
Cas, ci vuoi dire cosa sta succedendo? >> Dean
cominciava a scaldarsi, e l’abitudine dell’angelo
di non rispondere alle
domande non aiutava. Il Winchester detestava non sapere cosa accadeva,
soprattutto se c’erano di mezzo quegli imprevedibili stronzi
con le ali, e
l’essere rispedito nel passato come in un fottuto Ritorno al
Futuro non
rientrava propriamente nella sua tabella di marcia di quel giorno. Ci
mancava
solo il Cas del passato che entrava in scena scendendo dalla DeLorean.
Chissà
come mai, quell’immagine lo fece ridere, guadagnandosi uno
sguardo stranito
dall’amico alato.
<<
Non ho tempo per spiegarvi, stanno per arrivare
>> si limitò a dire quest’ultimo,
trascinandoli in un angolo e
rendendoli invisibili.
“Che
cazz-“ pensò Dean, mentre la sua copia entrava
dalla
porta, seguita da un Bobby identico all’originale, con tanto
di cappellino. Ma
non poté fare niente, era bloccato in un angolo, costretto a
riguardare quello
che era già accaduto con gli occhi fuori dalle orbite.
Diede
un occhiata al suo angelo, per capire se era lui ad
essere impazzito o un altro Castiel era veramente entrato in uno
scoppio di
lampadine, in barba a tutti i simboli tracciati sulle pareti.
Rivide
se stesso che sparava pallettoni di sale contro
quello che solo all’apparenza era un esattore delle tasse,
senza neanche
rallentarlo, poi l’attacco con il pugnale demoniaco che, come
il resto, non
sortì alcun effetto sulla creatura divina al centro del
capanno.
Osservò
le ali di Cas contro il muro, sorprendendosi di
avere la stessa espressione scioccata e intimidita di alcuni mesi
prima, fino a
quando lo spirito celeste accanto a lui non gli fece notare un
particolare che
sicuramente non c’era quando avevano girato quel film.
<<
Sono colui che ti ha salvato dalla
perdizione >> stava dicendo il Castiel del passato,
mentre il suo angelo indicava
una figura trasparente e vagamente luminosa esattamente dietro i
cacciatori in
piedi al centro della stanza.
<<
Cos’è? >> bisbigliò Dean,
mentre i loro alter
ego continuavano a parlare e la “cosa” spariva.
<<
Non lo so, ma intendo scoprirlo >> rispose il
soldato celeste, sfiorando le loro fronti e riportandoli al loro tempo.
Nota
dell’autrice--------------------------------------------------------
Si
lo so, è veramente corto come capitolo, sempre se lo si
può definire tale, ma è la prima fic che pubblico
su Supernatural *prova a
intenerire i lettori con i puppy eyes* capitemi! Anzi, siamo sinceri,
è la mia
prima fic in assoluto *lo ha appena realizzato* O__o”
Ammetto
che non ho la più pallida idea di dove andrò a
parare con questa “cosa” che mi ostino a chiamare
fic, ho solo scritto uno dei
miei tanti scleri senza capo né coda, sperando che questa
volta arrivino a una
conclusione sensata :O So solo che in qualche modo diventerà
una Destiel, perchè proprio non vivo senza quei due.. il
resto è buio :D
Quindi vi prego di dirmi cosa ne pensate, così se avrò la conferma di aver scritto una serie di idiozie, saprò di dovermi ritirare prima di fare troppi danni *si mortifica* :D
Beh, questo è tutto, spero solo di non deludervi ;)
Un
bacio da me e il mio angioletto sulla spalla, Gabe, a cui faccio da
babysitter e che di sicuro troverà il modo di infiltrarsi
nelle mie note o nelle mie fic :*
L.