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Autore: Lady Lunete    07/04/2012    6 recensioni
Una Luna/Neville senza pretese. Ho provato ad immaginare la reazione di Neville al sapere che i suoi genitori non si rimetteranno mai e a come Luna abbia potuto consolarlo.
[Questa One-Shot è arrivata quinta al Contest di TheGhostofYou "Una frase per sognare" e ha ricevuto il premio speciale per il "Miglior personaggio femminile"]
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Luna/Neville
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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LOVELY LUNACY

 
Neville si trovava sotto il pergolato di glicini. Dalla finestra del salotto, quella che dava verso il giardino, Luna lo guardava: sembrava triste, incurante del temporale che imperversava.
 

*

 
“Hai la testa piena di Gorgosprizzi, lo sai?” gli disse quando lo raggiunse. La pioggia non riusciva a penetrare il folto groviglio di fiori, perciò lei e Neville si trovavano all’asciutto. Lui sorrise mentre si voltava a guardarla. Anche da fradicia era bellissima. Una bellezza rara, nascosta, ma proprio per questo ancora più preziosa.
 
“Sono andato a visitare mamma e papà al San Mungo, all’inizio del mese.” Disse Neville, con lo sguardo di nuovo smorto. Poi cadde a terra, in ginocchio: “Non c’è più speranza, Luna. Il Guaritore ha detto che è passato troppo tempo…e loro non sono migliorati di una virgola…non si può fare più niente. Le loro memorie sono perdute, Luna…per sempre.”

Aveva detto tutto questo con voce tormentata, ma senza versare una lacrima. Il settimo anno a Hogwarts, con la responsabilità di portare avanti l’ES, con la continua preoccupazione che i suoi amici stessero bene...che Luna stesse bene, con la Seconda Guerra Magica, aveva temperato il suo carattere. Era diventato un vero Grifondoro…degno persino di estrarre la spada di Godric dal Cappello Parlante.

Era stata la conferma che i suoi sforzi non erano stati vani: che era riuscito nel suo intento. Rendere orgogliosa la nonna di se stesso…e anche i suoi genitori. Mai si era sentito più vivo e più sicuro delle sue capacità se non mentre, con un solo fendente, decapitava Nagini.

Però poche, semplici, terribili parole da parte di un Guaritore…e il mondo, come un castello di carta, era stato spazzato via. Tutte le carte, i pilastri che lo avevano costruito,i sogni, le speranze, volavano per aria e niente riusciva a fermare la loro caduta: lenta e inesorabile.
 
Una mano piccola e delicata si insinuò tra i neri capelli di Neville e gli accarezzò la testa. Luna non disse niente, lasciò che lui si alzasse e prendesse per primo la parola: “Sai, ho imparato una lezione importante. Ho imparato che la vita non è mai giusta: ogni volta che gira almeno di un pochino per il verso giusto succede qualcosa che stravolge tutto e tu…non puoi far altro che startene lì come un fesso a vedere la vita andare avanti, da sola, mentre ti lascia indietro.”

Neville sentiva gli occhi di Luna su di sé, ma non la guardava. Il suo sguardo era fissato sui glicini, il fiore preferito della ragazza, perché significava amicizia. Niente per Luna era così importante che l’amicizia.

All’inizio anche lui, che era sempre stato messo in secondo piano, la pensava così. Poi, però, conoscendola, combattendo al suo fianco, aveva iniziato a pretendere di più. Aveva iniziato a pretendere l’amore della ragazza che gli stava di fronte. Le si era dichiarato. Lei, però, gli si era seduta accanto e con voce sognante gli aveva detto che aveva bisogno di riflettere su tutto ciò che era successo in quell’anno. Neville non glielo disse, ma anche il fatto che lei non fosse riuscita ad accettare e a contraccambiare subito i suoi sentimenti non faceva che aumentare in lui la prospettiva pessimistica della vita.
 
 Luna gli fece una sola e semplice domanda: “Lo pensi davvero?”

Continuando a guardare i fiori rispose, sorridendo amaramente: “Penso solo che se c’è una cosa che dovrebbero insegnare a scuola, è questa. Perché fa male capirlo da soli. Hai già visto com’è ridotta la nonna, là dentro.”
 

*

 
In realtà Augusta Paciock se la stava cavando decisamente meglio che suo nipote. Era depressa, certo, ma sapeva già da tempo nel suo cuore che non avrebbe mai riavuto indietro del tutto suo figlio e la sua nuora. Era ritornata alla sua vita di sempre, ma vedere lo sguardo del nipote spento, senza traccia di speranza, l’aveva spenta a sua volta. Quando la signorina Lovegood si era presentata alla porta aveva iniziato a pensare che forse c’era ancora un minimo di speranza per suo nipote e adesso si ritrovava alla stessa finestra da dove Luna aveva guardato Neville.
 

*

 
“Tu non hai capito proprio un bel niente.” Rispose Luna, per la prima volta in vita sua, tagliente come la lama…tagliente come Hermione quando bisticciava con Ron. Neville finalmente si girò a guardarla. Gli occhi azzurri sgranati e la sua figura tutta bagnata, i capelli appiccicati al viso, la facevano sembrare una pazza.

Ma mai a Neville parve così bella come in quel momento.

“Mia mamma è morta in un incidente, lo sai. Lei era intelligente, generosa, simpatica…era brillante. Non meritava una fine del genere.”

“Cosa stai cercando di dire?”

“Che nonostante ciò, io non ho mai pensato che la vita fosse ingiusta. Mamma mi aveva sempre insegnato che anche nell’oscurità più buia dovevo cercare la luce e…l’ho fatto. L’ho cercata e l’ho trovata. Non serve neanche chissà quanto tempo: basta aprire gli occhi e osservare, Neville. Osserva tutto il bene che c’è attorno a te. Guarda questo pergolato: è bellissimo. E l’hai costruito tu da solo. Saper realizzare delle cose bellissime…non è un motivo di vanto, Neville? Se la vita fosse così ingiusta non ti avrebbe donato il talento naturale che hai per Erbologia…magari, se tu lo sfruttassi di più, potrebbe giovarti e come dici tu, la vita potrebbe girare dalla tua parte, almeno un pochino…ci sono moltissime piante con poteri curativi…se tu le studiassi più approfonditamente, magari, un giorno, potresti trovare il fiore o il vegetale capace di curare la mente dei tuoi genitori. Non li hai persi per sempre, Neville. Sono ancora lì. Non si ricordano che sei loro figlio ma…di sicuro sono grati al ragazzo moro che li va a trovare.” Concluse Luna ritornando al  suo solito tono sognante.
 
Neville la guardò sorpreso: non si era mai reso conto di quanto Luna potesse essere così Corvonero. Così maledettamente saggia. Le sorrise dolcemente: “Anche tu sei brillante.” Le gote della ragazza divennero di un rosa acceso, forse per la prima volta. “Come la tua omonima” continuò Neville “brilli pallida nella notte più nera, come se temessi di luccicare troppo…come se cercassi di nasconderti…inutilmente. Tutti gli sguardi sono puntati su di te. Hai ragione. Ti prometto che cercherò la luce nella mia oscurità. E riuscirò a venir fuori da questo momento.”

Poi gli venne in mente qualcosa a cui non aveva minimante pensato: “Comunque…perché sei qui?”

Luna sbattè le palpebre, rispondendo distratta: “Sono venuta per parlare…del tuo discorso alla fine della Seconda Guerra…hai detto che sei pazzo di me…” Luna continuava a fare pause perché si soffermava a guardare i glicini e Neville, di fronte a lei, non faceva che tremare dall’agitazione. Sì, era pazzo di lei, ma presto, se lei non si decideva a parlare chiaramente, una volta per tutte, lui sarebbe diventato folle e basta.
 
Inaspettatamente, come se gli avesse letto nella mente, Luna lo guardò dritto negli occhi facendo il sorriso migliore della sua vita: “Dopo tanto riflettere ho capito che anche io sono pazza di te.”

Il ragazzo cacciò un sospiro di sollievo: “Certo che sei pazza. Mi hai fatto aspettare per tre mesi! Quale persona sana di mente cercherebbe di minare la sanità mentale di un’altra?”
 
Luna rise di gusto, lo prese per mano e lo trascinò sotto la pioggia estiva. Da dentro la casa, Augusta Paciock li guardava scherzare e giocare…e divertirsi da matti. Dopo parecchie settimane di desolazione sul suo viso si aprì un sorriso. Sarebbe potuta rimanere seduta alla finestra per tutta la vita a guardare l’incantevole follia di due cuori innamorati.

Il mio angolino: Spero che la One-shot vi sia piaciuta (almeno un pochino)! Qui sotto allego il giudizio della GiudiciA TheGhostofyou.


I pacchetti che avevo scelto erano:

1) la frase "Ho imparato che la vita non è mai giusta. Se c'è una cosa che dovrebbero insegnare a scuola, è questa." da -I passi dell'amore- di Nicholas Sparks 

2) il libro Romeo e Giulietta dal quale potevo scegliere di inserire le parole: temporale, incidente, anni, memorie



Supernova94 con Lovely Lunacy

 

Titolo: 9.9/10
Grammatica e sintassi: 9,7/10
Originalità: 10/10
Caratterizzazione personaggi: 10/10
Uso frase: 10/10
Uso prompt: 10/10
Gradimento personale: 10/10

Totale: 69,6/70

 

Posso cominciare con una faccina piangente? No? Ok, va bene, la smetto. Credo che anche i muri ormai sappiano quanto io ami Luna e Neville insieme e quanto abbia maledetto la Rowling per non aver pensato lei ad un pairing del genere! Ho trovato la tua storia davvero, davvero commuovente e mi sono ritrovata catapultata nella scena in una maniera impressionante! Luna è proprio amorevole, mi piace sotto ogni aspetto: hai sottolineato il suo carattere strambo senza dimenticare però che è Corvonero, che è intelligente e che ha la straordinaria capacità di ascoltare i problemi di tutti ed aiutare ogni persona a superare un momento buio. Molto triste, poi, la reazione di Neville, tormentato dalla perdita apparente dei genitori; Luna però ha ragione. Neville ha un dono e deve coltivarlo, non deve mai arrendersi ed approfondire la sua conoscenza in Erbologia! Solo così potrà davvero dire di aver fatto tutto quello che poteva per i genitori!

Luna è tremendamente IC: la trovo coerente con il personaggio, anche nel modo in cui fa aspettare Neville, nel modo in cui alla fine gli dice che è innamorata di lui. È un personaggio bellissimo, ti è riuscito proprio bene.

Un piccolo consiglio: cerca di usare meno puntini di sospensione, rendono la lettura meno uniforme e più spezzettata! Eri preoccupata per la grammatica, ma non ho trovato altro da dirti, se non, appunto, i puntini.

Concludo con il dire che è stata una storia commovente, mi ha fatto emozionare e sorridere e credo che questa sia una qualità che in uno scrittore non va sottovalutata.

PS: Ho tolto due o tre puntini di sospensione, cambiandoli con altri segni di punteggiatura. 

Vi ringrazio tantissimo per aver letto, se volete, lasciate pure un commento (positivo/neutro/negativo). Ciao!!!

  
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