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Autore: Fitz    07/04/2012    2 recensioni
Fino all'anno scorso era la ragazza più popolare della scuola: era una cheerleader e aveva tutti i ragazzi ai suoi piedi, fino a quando Finn Hudson, capo della squadra di football, non aveva rivelato la sua omosessualità a tutta la scuola.
Quel giorno le era caduto il mondo addosso.
[...]
Mentre apriva la porta che collegava il corridoio principale con il cortile esterno, scorse una chioma bionda entrare nell'aula di spagnolo.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Santana era in camera sua, stava scegliendo i vestiti da indossare per andare a scuola quel giorno.
Frequentava il liceo McKinley, era all'ultimo anno e lo odiava.
Fino all'anno scorso era la ragazza più popolare della scuola: era una cheerleader e aveva tutti i ragazzi ai suoi piedi fino a quando Finn Hudson, capo della squadra di football, non aveva rivelato la sua omosessualità a tutta la scuola.
Quel giorno le era caduto il mondo addosso.

“Un'altra stupida giornata in quella polveriera, non posso farcela, non posso. E in più non ho niente da mettermi!” disse a bassa voce davanti all'armadio. Così chiamo sua sorella, gemella, che si stava preparando nel bagno lì accanto: “Maria esci da lì e prestami qualcosa da mettermi, non c'è niente che mi piace nel mio armadio, dai sbrigati!”.

Maria era sua sorella gemella, tutto il suo contrario.
Era la ragazza più popolare della scuola, era la capo cheerleader e poteva prendersi tutti i ragazzi che voleva.
Santana la odiava per questo: stava rivendendo la sua vecchia vita proprio davanti a suoi occhi, nella sua stessa casa.
Ma infondo era sua sorella, non poteva odiarla soltanto per questo.
Però Maria non la pensava ugualmente, era perfida nei confronti di sua sorella.
Adesso che lei era al top della popolarità, trattava Santana come il resto della scuola faceva: come un'emarginata.
A Santana non piaceva come sua sorella la trattava: anche lei era stata nella sua stessa situazione per tre anni, ma il comportamento che aveva con sorella era bene diverso da quello che Maria stava adottando con lei.
Oltre ad essere stata cacciata dalle Cheerios, Santana faceva parte delle Nuove Direzioni, il glee club del liceo.

Era il ritrovo per gli emarginati della scuola, per quelli a cui non interessava essere popolari, ma interessava conoscere dei veri amici e divertirsi con loro. E loro facevano tutto questo cantando.
Santana era subito entrata in sintonia con i ragazzi del club: aveva una splendida voce, roca, così particolare da farla subito integrare al meglio con le loro.

Maria uscì dal bagno dopo i ripetuti richiami della sorella, ma lei faceva come voleva, era lei a comandare ormai.
Portava l'uniforme rosso fuoco delle Cheerios, la cui gonna le copriva malapena l'interno coscia, scarpe bianche immacolate, una tiratissima coda di cavallo e rossetto dello stesso colore dell'uniforme.
Non degnò Santana di uno sguardo e fece finta di non aver sentito la richiesta della sorella.
Si fermò per aggiustare la coda allo specchio dell'anta dell'armadio davanti alla quale si trovava Santana, dandole una spinta da farla cadere addosso ai vestiti posizionati all'interno all'armadio.
”Scegliteli da sola i vestiti adesso ora che li hai a portata di mano!” disse con una risatina maligna.
Santana si era rassegnata a quel trattamento, oramai non reagiva più nemmeno.
Prese un vestito che la sorella non indossava più, a righe orizzontali blu e verdi con un grande fiocco dietro, appena sopra il fondo schiena, molto attillato, perfetto per il suo corpo mozzafiato.
Andò il bagno per truccarsi ma la sua pochette non c'era, così chiese a Maria se per caso l'avesse vista e lei sputò:” Ops, per sbaglio mi è caduta nella vasca ieri sera, mentre stavo facendo il bagno. Non l'ho fatto apposta, mi dispiace... MOLTO.” seguito da un ghigno beffardo.
Santana sospirò e, quando stava per afferrare la bustina di sua sorella, sentì provenire dalle scale:”Non ti azzardare, non presto le mie cose ad una perdente, non vorrei che la gente pensasse male di me!”
Sospirò ancora Santana e usci dal bagno così come c'era entrata.
Prese un paio di stivaletti neri con il tacco aperti fino alla caviglia e scese al piano di sotto dove la sorella la stava aspettando spazientita assieme alla madre.

Quella mattina erano molto in ritardo e Santana era contenta: meno tempo passava a scuola, meglio era.

Arrivate a destinazione scesero dalla macchina e andarono per strade diverse.
Maria salutò Finn, il suo fidanzato, con un bacio e andò subito dalle altre cheerleader che la stavano aspettando per l'allenamento mentre Santana si sedette su una panchina in cortile aspettando che la campanella suonasse per poi andare a lezione di spagnolo.

Dopo il suono della campanella si alzò mal volentieri e si avviò verso l'interno della scuola: l'inferno era vicino.
Mentre apriva la porta che collegava il corridoio principale con il cortile esterno, scorse una chioma bionda entrare nell'aula di spagnolo.

   
 
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