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Autore: Fitz    08/04/2012    4 recensioni
Fino all'anno scorso era la ragazza più popolare della scuola: era una cheerleader e aveva tutti i ragazzi ai suoi piedi, fino a quando Finn Hudson, capo della squadra di football, non aveva rivelato la sua omosessualità a tutta la scuola.
Quel giorno le era caduto il mondo addosso.
[...]
Mentre apriva la porta che collegava il corridoio principale con il cortile esterno, scorse una chioma bionda entrare nell'aula di spagnolo.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Santana entrò quindi nel corridoio e si diresse nell'aula di spagnolo.
Amava le lezioni di spagnolo: le piaceva stare ad ascoltare il professore e prenderlo in giro per la sua pronuncia strana e amava anche vedere gli altri studenti scervellarsi per capire quelle cose che lei sapeva fin dall'infanzia.
Però in un certo senso le odiava perchè era tutto tempo perso per studiare le altre materie.
Santana era molto intelligente al contrario di sua sorella: quando era ancora nelle cheerleader, era una delle migliori studentesse di tutta la scuola, insieme a Quinn Fabray, anch'essa cheerleader.

Quella mattina era felice di andare a lezione di spagnolo, al contrario delle altre.

Aveva visto quella ragazza, che supponeva fosse nuova, entrare nella classe in cui era diretta anche lei.
Appena entrò non vide la chioma bionda che vide all'ingresso quindi prese il suo solito posto nel banco a metà dell'aula, non troppo distante dalla lavagna.
Non si sedeva mai nessuno vicino a lei, specialmente le ragazze.
Quando tutti gli studenti erano presenti, il professor Schuester iniziò la sua regolare lezione ma dopo un paio di minuti fu interrotto dal rumore della porta che si aprì rumorosamente.

Eccola.

Santana riconobbe subito i capelli della ragazza che aveva visto dieci minuti prima.
Quando si girò Santana rimase senza saliva: la gola le si asciugò immediatamente e tossì, attirando così l'attenzione di tutti i presenti.
Scusi il ritardo professor Schuester, il preside voleva vedermi” disse la bionda con la voce affannata.
Non preoccuparti. Ragazzi date il benvenuto alla nuova arrivata qui al McKinley: Brittany Susan Pierce!”
Gli studenti accolsero molto volentieri la nuova arrivata, applaudendo e rivolgendole sorrisi, e occhiolino da parte dei maschi.
Santana non riusciva a toglierle gli occhi da dosso e il rumore delle mani che battevano era ovattato, come se si trovasse in una palla di vetro.

Era bellissima, come una dea.

Aveva un fisico perfetto, longilineo e la maglietta tagliata in diagonale appena sopra l'ombelico mostrava i suoi addominali scolpiti.
I capelli dorati le scendevano disordinati lungo le spalle fino a toccarle il laccetto trasparente del reggiseno.
Indossava una maglietta a righe bianche e nere con un grande cuore rosso nel centro che le teneva scoperte le spalle.
I pantaloncini neri appena sotto l'interno coscia le avvolgevano divinamente le sue lunghe e pallide gambe, ed erano sorretti da un paio di bretelle, anche quelle nere, che andavano a toccare lievemente le se sue spalle.
Portava un paio di calzettoni che le arrivavano fino al ginocchio con degli stivaletti neri con un po' di tacco.

Prego Brittany, prendi posto dove vuoi. Ti consiglio di metterti vicino a Santana così imparerai meglio, lei è più brava di tutti noi” disse il professore con un sorriso.
Tutti gli altri risero maliziosamente per l'indicazione data da Schuester, ma la nuova arrivata non si chiese neanche il perchè.

Quando Brittany prese posto vicino a lei i loro sguardi si incrociarono per pochi secondi: ”Ciao, io sono Brittany. Ha detto il prof di sedermi qui accanto a te così imparerò meglio! Posso?” disse lei con aria felice ed una voce da bambina.

Aveva gli occhi più belli che avesse mai visto.

Erano azzurro oceano, con un taglio molto particolare.
Santana riusciva a vedere l'anima della ragazza attraverso quegli occhioni che la fissavano nei suoi, che, al contrario, erano quasi neri.
Si era persa in quei due laghi che sembravano sorriderle, ma Brittany la richiamò alla realtà scuotendole delicatamente la spalla.

Santana? Ti chiami così vero? Tutto bene?!” disse preoccupata la bionda. “S-sto bene, grazie” -rispose balbettando- “Sì mi chiamo così, piacere di conoscerti Brittany”.
La lezione riprese e di tanto in tanto qualcuno si girava verso di loro ridendo amaramente.
Brittany, dopo averlo notato un paio di volte, chiese tranquillamente: “Perchè quei ragazzi ridono quando si girano verso di noi?” A quel 'noi' Santana divenne rossa in faccia.
Non preoccuparti di loro, stai attenta e segui la lezione che è più importante” -sputò velocemente per non farsi vedere dal professore- “Dopo ti spiegherò, ora ascolta attentamente cosa dice Schue”.
La campanella suonò e il professore trattenne Brittany: ”Ti ho visto attenta per essere la prima volta che frequenti la mia classe” -disse sorridendo alla ragazza- “Vedo che ti trovi bene con Santana o sbaglio?” -disse indicando la mora che stava mettendo le sue cose nella borsa- “È un'ottima alunna, la migliore del mio corso. Continua così e andrete d'accordo” sorrise nuovamente.
Brittany stava per uscire quando Schuester la fermò nuovamente: “Non dare peso a quello che la gente dice sul suo conto, è una ragazza d'oro.”
Si stava già dimenticando il perchè di quella risposta di Santana alla reazione di quei ragazzi nell'aula.

Si girò e la vide appoggiata sul banco con la testa tra le braccia.

Santana non si accorse che si stava avvicinando a lei, quindi Brittany le sussurrò all'orecchio: “Santana, tutto bene?” -la mora non rispose- “Santana?” -ripetè toccandole la spalla molto delicatamente-

A quel tocco la latina senti una vampata lungo tutto il corpo e alzò la testa in lacrime.
Non ce la faccio più, non ce la faccio più!” -disse singhiozzando- “È un anno che va avanti questa storia, non ce la faccio più!”
Brittany si intristì subito, i suoi occhi si spensero immediatamente.
Spontaneamente abbracciò Santana, anche se la conosceva da pochissimo tempo.
La mora si calmò subito sentendosi al sicuro tra le braccia della bionda, ma le lacrime continuavano a scenderle lungo il suo bellissimo viso.
Santana ti prego, smetti di piangere, sennò comincio anch'io! Dimmi cosa c'è... è colpa mia?” disse Brittany con le lacrime agli occhi.
N-no, n-non è c-colpa tua, anzi...” -disse sciogliendo l'abbraccio e asciugandosi le lacrime- “Brittany... Io s-sono lesbica.”
Brittany, sempre con gli occhi umidi, chiese alla mora: “È grave? Ci vuole un vaccino o cosa?” -la latina abbozzò un sorriso quasi invisibile- “Sai almeno cosa vuol dire?!” - “Non lo so ma penso sia grave se lo dici piangendo...” rispose la bionda abbassando lo sguardo triste.
Santana si fece forza e disse: “Brittany... a me piacciono le ragazze.”

La bionda incrociò lo sguardo con la mora e spalancò gli occhi come se avesse visto un fantasma.
Scese velocissimamente dal banco e usci dalla classe senza voltarsi.

Santana la vide andare via e riprese a piangere.

   
 
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