L’uomo riverso a terra aveva
gli occhi spalancati a guardare il cielo.
Lo fissavano senza vederlo.
Il dolore per le ferite
riportate si stava facendo più tenue, scivolava via da
lui come la vita.
Forse era giusto.
La giusta fine per la sua
anima macchiata di troppe colpe.
Con la morte otteneva infine
una redenzione.
Ma solo ai suoi occhi, perché nessuno avrebbe mai saputo
la verità.
Con lui, quella notte, moriva
solo un Mangiamorte, il peggiore di tutti.
Colui che aveva ingannato, tradito e ucciso Silente.
Potter non avrebbe mai saputo che era solo il sacrificio di
Severus Piton che gli aveva permesso di uccidere Voldemort, di porre fine alla
guerra.
E comunque
non l’avrebbe mai potuto accettare: era tanto più facile incolpare lui che
ammettere le proprie colpe.
Odiare lui sembrava fosse
stato sempre più facile per tutti.
Nessuno mai aveva provato a
capirlo, e non era difficile capire perché.
Lui non lo avrebbe mai
permesso a nessuno.
I suoi segreti, i suoi
pensieri, le sue emozioni, morivano con lui.
Stanotte.
Era davvero giunto il
momento.
Non sentiva paura, anche i
suoi rimorsi parevano averlo abbandonato.
Quello che sentiva adesso era
solo un unico rimpianto. Una sola, umana debolezza: la follia di un ultimo
desiderio che sarebbe rimasto inappagato…
Vedere i suoi occhi ancora
una volta…
Cassandra alzò la testa di
scatto. Fissando il volto sorpreso di Misia senza vederlo.
Gli occhi sbarrati.
Lo sentiva, adesso.
Finalmente, dopo mesi di silenzio, sentiva la sua presenza.
E sentì anche qualcos’altro…
Ogni suo pensiero si annullò
mentre scattava in piedi rovesciando la sedia.
“concentrati…concentrati…”
Si disse serrando i pugni e
conficcandosi le unghie nei palmi delle mani.
D’ improvviso aprì gli occhi,
fece un mazzo giro su sé stessa e con un sonoro
“crack” si smaterializzò.
Lasciando nella stanza solo
l’amica che non aveva osato proferir parola, il volto pallido e spaventato.
Un colpo secco spezzò il
silenzio di quell’angolo di strada in cui Severus giaceva a terra.
Solo.
L’uomo lo sentì, ma non aveva
più forza ormai per combattere, né per fare altro.
Eppure quella figura indistinta che adesso si chinava su di
lui per osservarlo…Cassandra…
-
non ci provare nemmeno, a morire, Severus.
Gli disse, il volto pallido,
la voce dura, mentre si inginocchiava levando la
bacchetta su di lui.