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Autore: ElyTheStrange    07/04/2012    3 recensioni
La mia prima Fred/Hermione rivista e corretta sia nella forma che ne layout di pagina.
La prima parte è già pubblicata, inizialmente doveva essere una long di tre mini capitoli, alla fine è diventata una serie di long a minicapitoli e così, visto che mancherebbe ancora un'intera long ho deciso di ripubblicare tutto insieme per semplificare la vita a tutti coloro che cominceranno a leggerla solo ora. Ho raggruppato le long in uno o pochi più capitoli che risulteranno più lunghi. Beh è tutto, buona lettura.
PS: ho cercato di mantenere lIC, ma visto che non sono mamma Row per sicurezza metto OOC negli avvertimenti
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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È notte fonda e non capisco che diavolo ci faccio a quest'ora da sola nel parco di Hogwarts, proprio al limitare della foresta proibita. Un soffio di vento gelido proveniente dalla fitta trama di alberi mi provoca un brivido di freddo e solo ora mi accorgo di essere vestita in modo quanto mai ridicolo... perché indosso un corpetto e una lunga gonna a balze? Questa domanda scivola velocemente in secondo piano. Sto aspettando qualcuno, non so chi e non so perché, ma so di doverlo aspettare.

Una paura irrazionale di essere aggredita mi rende quasi isterica e non riesco a restare ferma.  Non ho la mia bacchetta, perché non ho la mia bacchetta?

"Lady Hermione, speravo sareste venuta..."

Mi volto di scatto e vedo Fred venirmi incontro sorridendo, ma ... perché è vestito come un cavaliere medievale? E soprattutto come cavolo parla?

"Sir Weasley, come potevo mancare?" Rispondo arrossendo.

Merlino, che sta succedendo? Fred sorride ancora e mi fa il baciamano. Dobbiamo essere entrambi sotto l'effetto di qualche maleficio.

"Lady Hermione, siete bellissima."

Arrossisco, di nuovo.  Fred sorride, di nuovo. Che tutto questo sia un giochetto di Voldemort? Forse si è dato al teatro e queste sono le prove generali?

"Grazie Sir Weasley, siete sempre molto cortese... ma... volevate parlarmi?"

Sì, siamo certamente stati maledetti. Fred mi prende la mano.

"Mia bella, bellissima Lady Hermione io la amo!" Replica in modo melodrammatico. 

Dovrei essere sconcertata, ma a quanto pare non lo sono per niente.

"Non dica così, non possiamo Sir Weasley, io sono già promessa a suo fratello: Sir Roland Weasley!  Che cosa direbbero le genti?"

Mi volto teatralmente verso le acque calme del Lago Nero, lui s'inginocchia di fronte a me.

"Non m'importa, fuggiremo se necessario! Io la amo!" Risponde battendosi un pugno sul petto.  Porto il dorso della mano alla fronte in un gesto drammatico e sospiro.

"Lady Hermione, mi concederebbe l'immenso onore di prenderla in sposa?"

Passi nel fogliame.

"GIAMMMAAI!!!" Ron esce dall'ombra, brandendo la spada di Godric Grifondoro. Sussulto per la paura, Fred si alza di scatto.

"Traditore! Ora morirete!" Decreta Ron trafiggendo il costato di Fred con la spada.

"Nooooo!!"

H 6:30 AM

Mi sveglio di soprassalto, madida di sudore. Era solo un sogno, solo uno stupido sogno. E allora perché non riesco a calmarmi? Inspiro profondamente. Nulla. Respira Hermione, respira. Nelle ultime ventiquattro ore ho dovuto ricordare a me stessa di respirare fin troppe volte.

Scendo lentamente dal letto, ho dormito poco e male, ancora. Tutta colpa di quell'idiota di Fred, ha fatto bene Ron a ucciderlo! Ah no, era solo un sogno. Questo vuol dire che dovrò rivederlo a colazione? Ma anche no, grazie ho già fatto il pieno.

Mi do una sistemata, infilo la divisa e prendo la borsa con i libri.

 

H 7:00 AM

Sono uscita dal dormitorio di soppiatto e mi dirigo lentamente verso la Sala Grande. Amo il castello immerso nel silenzio, i miei compagni stanno tutti dormendo e ora mi godrò una pacifica colazione solitaria.

Rettifico. Ginny è già al tavolo di Grifondoro e sbocconcella tranquilla un tortino di zucca. Non ho molta voglia di fare conversazione, ma mi avvicino: sarebbe scortese sedersi lontano da lei visto che siamo sole.

"Ciao Ginny, che ci fai già in piedi?" Le chiedo, occupando il posto accanto a lei. Scrolla le spalle.

"Delmezia non la finiva più di russare, sembrava di avere un Ungaro Spinato nella stanza... "

Borbotta irritata, masticando un enorme pezzo di tortino. Mi sembra di parlare con Ron. Già, Ron. Sospiro.

"E tu, invece?"

Faccio spallucce servendomi del tea caldo.

"Nottataccia, non riuscivo a dormire... "

Si blocca con la tazza poggiata alle labbra e mi lancia uno sguardo indagatore.

"Non te ne sarai andata ancora in giro con Fred, vero?"

La guardo scandalizzata.

"Assolutamente no!" Ribatto incrociando le braccia al petto. Come può anche solo pensare una cosa così tremenda? Lei mi scruta diffidente, poi torna tranquilla alla sua colazione.

"Meglio così, non è il caso che frequenti certa gente."

Inarco un sopracciglio.

"Guarda che stai parlando di tuo fratello... "

Mi lancia uno sguardo eloquente.

"Appunto!"

Ridiamo entrambe. Ginny è davvero una forza della natura, pare che abbia in sé tutte le migliori qualità dei suoi sei fratelli. Mangiamo per qualche istante in silenzio, ma non riesco a non pensare alla frase che Fred mi ha detto ieri sera. Meglio che tu non sappia a cosa sto pensando in questo momento, ma a che cavolo stava pensando? Mi muovo nervosamente. Mi volto verso Ginny che mangia totalmente ignara dei miei pensieri. Forse dovrei chiederle un parere, in fondo siamo amiche. Apro la bocca per dire qualcosa, ci ripenso e torno a mangiare. Sospiro. Apro la bocca ma ancora niente. Giro rumorosamente il mio tea. Bevo. Sospiro. La guardo sottecchi.

"Oh insomma Hermione! Se vuoi dire qualcosa, spara!"

Trasalgo; Un po' dalla veemenza delle sue parole, un po' dalla paura di quello che potrebbe rispondermi. E se mi desse dell'idiota? E se lo dicesse a Ron? Certo, non c'è molto da dire ma...

"Herm, scendi dalle nuvole e parla! È successo qualcosa?"

Sbatto le palpebre un paio di volte, cercando di cancellare l'immagine di Ron che lancia un'avada kedavra a Fred. Inspiro profondamente e inizio a raccontarle quello che è successo la sera prima, omettendo ovviamente il piccolo, trascurabile e insignificante dettaglio del mio cuore impazzito e del rossore inopportuno delle mie guance. Ginny ascolta in silenzio, ma non riuscendo a trattenere alcune smorfie durante il mio racconto; Mi accontento.

"Secondo te, che cosa voleva dire con quel "Meglio che tu non sappia a cosa sto pensando in questo momento"?" Domando infine, con ansia malcelata. Lei inclina il capo e mi guarda come se fossi un povero piccolo cucciolo di unicorno, sperduto tra i ghiacciai. O meglio: come se fossi una povera idiota, direi che è una metafora più appropriata.

"Hermione, Hermione, Hermione... " Comincia, scuotendo leggermente il capo, con tutta l'aria di chi la sa lunga. Le lancio uno sguardo assassino e mi morsico l'interno della guancia per non insultarla. Lo capisce e cambia tono. "Fred è solo un provocatore, voleva farti arrabbiare: tutto qui. Probabilmente stava pensando a cosa mangiare stamattina a colazione o che so io... non devi dar peso alle sue parole, il più delle volte parla solo per dar fiato alla bocca."

Conclude sorridendo. Perfetto. Proprio quello che volevo sentirmi dire. Ma dov'è il sollievo allora? E ora che cos'è questa strana sensazione? Mi sento come quando Piton mi dà un voto basso in temi scritti perfettamente. Delusione Hermione, ecco cos'è. Aggrotto le sopracciglia, perché mi sento delusa?

"Hermione? Stai bene?"

La voce di Ginny mi giunge lontana e ovattata. Annuisco meccanicamente.

"Ho fatto un sogno stranissimo stanotte."

Lei inarca un sopracciglio e sorride furba.

"Scommetto dieci Galeoni che c'era anche Fred!"

Annuisco di nuovo. Questa conversazione sta prendendo una strana piega e ho paura di come andrà a finire. Ginny mi si avvicina con fare cospiratorio.

"Racconta!"

Inizio a raccontare e lei comincia a ridere a crepapelle.

"Fred? Un cavaliere?"

Ora ride talmente forte da doversi tenere la pancia. No Ginny, non c'è niente da ridere.

"Ron? promesso sposo?"

Ha le lacrime agli occhi. Non so se ridere con lei o darle un pugno.

"E alla fine Ron ha ucciso Fred con la spada di Godric Grifondoro!"

In effetti, è abbastanza comico raccontato così. Ridacchio anch'io.

"Ehi che avete tanto da ridere?" Domanda Fred sedendosi accanto a sua sorella. Sbianco di colpo.

"Niente che ti riguardi fratellino." Ribatte Ginny tornando seria.  

Lui guarda prima lei e poi me, sospettoso. Cerco di evitare i suoi occhi, ma sono una calamita e non posso fare a meno di diventare del colore dei suoi capelli. Non riesco a formulare un pensiero sensato, quindi spero vivamente di non dover parlare.

"Hermione non sembra del tuo stesso parere... " Insiste ancora. Divento ancora più rossa iniziando a desiderare ardentemente che nel pavimento si apra una voragine dove scomparire.

"So che da egocentrico come sei quello che sto per dirti ti darà un grande dolore, ma non sei un interessante argomento di conversazione... " Replica Ginny.

Lui fa spallucce, prende un tortino di zucca dal vassoio, lo annusa, lo morde e lo rimette al suo posto.

"Fred: sei davvero disgustoso, qualcuno dovrebbe trafiggerti con la spada di Godric Grifondoro..."

Lui la guarda confuso, mentre entrambe scoppiamo a ridere. Ginny mi prende sotto braccio e continuando a sghignazzare mi trascina fuori dalla Sala Grande.

 

H 13:00

Io, Ron, Harry e Ginny siamo seduti sotto un albero del parco di Hogwarts a goderci gli ultimi raggi di sole, prima dell'arrivo dell'inverno. È stata una mattinata tranquilla, Piton mi ha persino dato una O nel compito sulla Pietra Lunare, che non è cosa da poco, intendiamoci. Ce ne stiamo qui tutti e quattro rilassandoci in attesa dell'inizio delle lezioni pomeridiane, ognuno con i suoi pensieri.

"Quella vecchia rospa della Umbridge! Non ci vuole insegnare nulla!" Esordisce a un tratto Ginny rompendo il silenzio rilassato e scaldando immediatamente i nostri animi.

"La odio! La odio davvero!" Borbotta Ron. Tutti annuiamo convinti.

"Come faremo quando verrà il momento di combattere sul serio? Eh?" Domanda retorico Harry, vivamente alterato. Non posso che dargli ragione.

"Ma soprattutto: come faremo ad affrontare i G.U.F.O?"  

Tutti mi guardano male. Arrossisco.

"Beh? Che cosa c'è? Sono molto importanti." Affermo incrociando le braccia al petto.

"Credo che sarebbe un po' più importante arrivarci vivi... " Replica Ron mestamente.

"Sì, ma sarebbe inutile arrivarci vivi e poi non prendere nemmeno un G.U.F.O.!"

Gli altri tre mi guardano sconcertati e poi si mettono a ridere.

"Non cambierai mai Hermione... " Dice Ginny scuotendo il capo.

"E meno male! Harry ed io saremmo ancora al primo anno se non fosse per lei!" Mi difende Ron, per poi arrossire appena gli sorrido grata.

"Comunque credo che sia necessario fare qualcosa, non possiamo stare qui fermi senza imparare nulla! Qualcuno ci deve insegnare tutti gli incantesimi di difesa che potrebbero servirci in un possibile scontro con i Mangiamorte!"

Harry, Ron e Ginny mi scrutano confusi.

"Se stai parlando di Lupin... "

Scuoto il capo.

"No, Harry: sto parlando di te."

Harry cerca lo sguardo esasperato che condivide con Ron quando ritiene che io abbia delle idee assurde, ma non lo trova. Ginny sorride e annuisce convinta.

"Credo che sia un'ottima idea."

Amo quando Ron è d'accordo con me, sorrido compiaciuta mentre Harry continua a fissarci poco convinto.

"Non sono un'insegnante, Hermione tu sei molto più brava di me a... "

Lo interrompo agitando le mani.

"Harry come puoi non capire? Qui non si tratta di voti, ma di quello che tu hai fatto! Non ti dice niente la "coppa Tre Maghi"?"

Ok, questa mossa è davvero un colpo basso, ma abbiamo davvero bisogno di lui. Leggo la sconfitta nei suoi occhi e sorrido tronfia.

"Bene, quindi è deciso! E non insegnerai solamente a noi, potrà partecipare chiunque voglia!" Concludo entusiasta.

"Tranne i Serpeverde... " Borbotta Ron, lo guardo storto.

"Ron, tutti hanno diritto di imparare a difendersi!" Ribatto stizzita. C'è un attimo di silenzio imbarazzato, poi riprendo la parola.

"Comunque assicuratevi di dirlo solamente a persone di cui potete fidarvi... "

Sì so che ho detto tutto e il contrario di tutto, ma sono una donna e ho il diritto di cambiare idea quando mi pare e piace.

"Stasera lo dico a Fred e George, saranno elettrizzati!"

Divento bianca, poi rossa e poi verde. Fred no, ti prego! Tutti ma non lui! Ero riuscita quasi a dimenticarmi della sua esistenza e ora dovrò trascorrere con lui anche il mio tempo libero? Ditemi che è un brutto sogno! Ginny intercetta il mio improvviso cambiamento d'espressione e decide che no, proprio non può farsi gli affari suoi.

"Hermione, ti posso parlare?"

No, lasciami da sola con la mia disperazione.

"Certo Ginny, dimmi tutto."

Sorriso falsissimo e tono di voce troppo stridulo perché passi inosservato. Lei inarca un sopracciglio, dubbiosa, si alza e mi si avvicina.

"In privato."

Inarco entrambe le sopracciglia fingendo sorpresa e lancio uno sguardo a Harry e Ron nella speranza che i miei due migliori amici mi salvino da questa situazione, ma rimango delusa.

"Tranquille, Ron ed io dovevamo comunque andare in dormitorio a recuperare dei libri."

Detto fatto, si alzano e si allontanano. Io resto immobile, dove sono, incapace di staccare lo sguardo dalle uniche due persone che potevano evitarmi questa conversazione e che invece mi hanno abbandonata al mio destino. Ginny si siede di fronte a me, braccia conserte e sguardo severo.

"Hermione, che succede tra te e Fred?"

Diretta come colpo di pistola in pieno petto. Le mie guance s'infiammano di imbarazzo. Boccheggio alla ricerca disperata di aria.

"Ma... ma niente... io... " Balbetto, incapace di formulare una frase sensata; Ora so cosa prova Neville durante le interrogazioni di Piton.

"Niente?  Hermione ormai ti basta sentire il suo nome per diventare rossa come un peperone."

Ti prego Merlino, fammi scomparire... adesso.

"No... non è vero... "

Ginny mi lancia uno sguardo di sfida.

"Ah non è vero? Fred." Arrossisco.

"Fred." Arrossisco ancor di più.

"Fred. Fred. Fred. Fred... "

Mi tappo le orecchie. "Va bene, va bene ora smettila!" Sbotto allo stremo delle forze. Ginny ghigna trionfante. Vorrei ucciderla.

"Hermione, siamo da sole tu ed io, dimmi la verità: ti piace Fred?"

Ecco la domanda che ho evitato accuratamente negli ultimi due giorni. Mi mordo un labbro.

"No!"

Ah- ah ecco l'Hermione che conosco e ammiro, negare l'evidenza con convinzione. Ginny alza gli occhi al cielo.

"Per merlino, allora ti piace sul serio!"

 

H 17:00

È stato un pomeriggio fisicamente spossante: ho trascorso le ultime quattro ore cercando di evitare in ogni modo il 90% della famiglia Weasley presente a Hogwarts. Fred, beh, per ovvie ragioni. Ginny perché mi sta tormentando con questa storia e George... per ora la sua unica colpa è di essere maledettamente identico a Fred.

Mi dirigo mestamente verso i sotterranei, consapevole che da qui a poco sarò costretta a lavorare fianco a fianco per ben due ore con quello che ormai è il mio incubo peggiore.

"Granger, sei in ritardo!"

Bugia, sono in perfetto orario, come sempre del resto, ma è Piton a parlare, quindi abbasso lo sguardo e mi scuso. Entriamo nel suo ufficio, si siede alla scrivania e inizia a riordinare dei fogli.

"Oggi si occuperà dei bagni al secondo piano." Mi dice senza guardarmi. Faccio un passo avanti.

"Da sola?" Chiedo stizzita.

Quell'idiota di Fred non può averla scampata anche questa volta. Piton mi scruta serio qualche secondo, come a pensare se la mia domanda sia degna di risposta.

"Sì signorina Granger, da sola. Il signor Weasley ha pensato bene di farsi punire anche dalla professoressa Umbridge, la quale mi ha garantito che quella testa di legno del suo compagno avrà una punizione abbastanza severa da incorporare anche la mia."

Risponde mal celando una nota di fastidio, probabilmente nemmeno a lui piace il rospo rosa, come non capirlo? Annuisco e senza aggiungere altro mi dirigo al secondo piano, armata di secchio e spazzolone.

 

H 18:30

 È un'ora e mezza che sto pulendo questo stramaledetto bagno. Ora sono dentro uno dei gabinetti cercando di cancellare una scritta piuttosto volgare riguardante le abitudini... ehm sessuali... di una certa Camille.

Slam! La porta principale dei bagni sbatte talmente forte da farmi quasi perder  l'equilibrio.

"Maledetta vecchiaccia sessualmente repressa!"

Fred. Acqua che scorre. Rimango immobile. L'unico pensiero sensato che il mio cervello riesce a formulare è che dopo sarò costretta a lavare nuovamente il lavandino. Ok, non è un pensiero molto sensato, ma è il meglio che riesco a fare in questo momento. E ora? Non posso stare qui in piedi sul water ad aspettare che se ne vada, e se stesse qui per tutta la notte in fuga da chissà chi? Va bene, è assurdo... ma potrebbe succedere. Nel dubbio, esco. Fred tiene la mano destra sotto l'acqua corrente, la manica della camicia è arrotolata fino al gomito ed è sporca di qualcosa che somiglia terribilmente a sangue.

"Fred? Ti senti bene?"

Si volta di scatto verso di me, probabilmente colto di sorpresa dalla mia voce.

"Hermione, cos'è sei emersa dalle limpide acque del water?"

Ecco come pentirsi amaramente di essersi preoccupati per questo idiota. Faccio una smorfia seccata.

"No Fred, stavo semplicemente facendo anche il tuo lavoro."

Bofonchio stizzita. Sorride di sbieco e torna a osservarsi la mano destra.

"Avevo di meglio da fare." Risponde sarcastico chiudendo l'acqua. Quanto vorrei dargli un pugno. La curiosità mi spinge ad avvicinarmi, ma appena vedo com'è ridotta la sua mano, vorrei non averlo fatto. C'è un taglio, anzi molti tagli che sembrano formare una scritta che non riesco a decifrare, ma che vedo fin troppo bene sanguinare.

"Cos'è successo alla tua mano?!" Domando preoccupata avvicinandomi ancor di più a lui. Fred fa spallucce.

"Niente che valga la pena commentare." Replica tranquillo. Non so come possa essere così rilassato, io sono nel panico.

"Fred: devi andare subito da Madama Chips! È stata la Umbridge? Andiamo da Silente, non può fare certe cose! Anzi, prima andiamo in infermeria e poi da Silente!"

La mia voce deve risuonare un po' troppo isterica perché lui torna a guardarmi divertito.

"Hermione, questa è una ferita di guerra, non ho nessuna intenzione di andare né in infermeria, né tanto meno da Silente!" Ribatte, fin troppo serio, alzando il pugno ferito. Un paio di gocce di sangue colano dalla ferita lungo il braccio fino ad arrivare al gomito per cadere poi sul pavimento. Fisso quelle piccole gocce rosse infrangersi a terra e nonostante io sia preoccupatissima mi devo rassegnare all'idea di avere di fronte un uomo, essere notoriamente conosciuto per aver saltato un passaggio dell'evoluzione.

"Stai sgocciolando, Fred."  Borbotto. Inarca entrambe le sopracciglia.

"Come scusa?"

Indico il suo gomito.

"Stai sgocciolando, lì."

Guarda il suo braccio e poi me.

"Non è niente." Afferma, dandosi un tono da uomo vissuto.

"Sarà, ma quella parte di pavimento l'avevo già lavata e stai sporcando dappertutto."

Mi fissa leggermente sbigottito e poi esplode in una fragorosa risata. Incrocio le braccia al petto. Stupido idiota. Non lo sopporto, non lo sopporto davvero.

"Non c'è nulla da ridere, sai? Ora dovresti davvero smetterla di fare l'idiota e venire con me da Madama Chips!"

Così dicendo mi avvicino a lui e afferro il suo polso con tutta l'intenzione di trascinarlo a forza in infermeria. Purtroppo non ho tenuto conto del fatto che avrebbe potuto opporre resistenza e, infatti, senza il minimo sforzo mi attira a sé e posa la mano libera proprio lì tra le mie scapole impedendomi di indietreggiare o meglio: di fuggire a gambe levate da questa situazione che ho evitato con cautela tutto il santo giorno. Ok Herm, respirarespirarespira e sopratutto: non guardarlo negli occhi.

"Che c'è Hermione? Che succede? Mmh? Dov'è finita tutta la tua grinta?"

Bastardo. Ecco, l'ho detto. O forse l'ho solo pensato. In questo momento ho serie difficoltà a fare qualsiasi cosa, ogni singola parte del mio cervello è scollegata. Tutti gli altri sensi, in compenso, sono fastidiosamente attenti. I miei occhi fissano il nodo leggermente sfatto della sua cravatta, riuscendo a catturare anche la più minuscola increspatura della stoffa. Le mie orecchie catturano ogni suo singolo respiro. Il mio olfatto s'inebria del suo odore, non riesco a decifrarlo, ma è buonissimo. Infine il mio tatto, ogni singola cellula della mia pelle vibra al contatto con il suo corpo e davvero, non vorrei che fosse così, lo giuro. Mi sento come se fossi fuori e dentro il mio corpo nello stesso momento. Forse sono morta. No, impossibile. L'unica cosa certa, in questo momento, è che il mio cuore batte. Lo sento forte e chiaro nelle orecchie. Ho la netta sensazione che i battiti stiano rimbombando per tutta la stanza... e se li sentisse anche lui?

"Lasciami Fred."

Un sussurro, niente di più. Mi stupisco di essere ancora in grado di parlare.

"No."

Una negazione secca, due singole sillabe che sembrano bastare al mio corpo per starsene qui placido e immobile tra le sue braccia. Stupido corpo. Stupido cervello. Raccolgo quel poco di forza che mi rimane per ordinare alla mia mano libera di frapporsi tra noi e premere contro il suo stomaco per allontanarlo.

"Lasciami!"

Ripeto, questa volta con un po' più di convinzione e alzando addirittura lo sguardo a incontrare il suo. Ok, potevo evitare. Le mie gambe diventano di burro. Sorride sornione.

"Altrimenti?"

Si sta divertendo come un matto, lo odio.

"Altrimenti ti darò una ginocchiata talmente forte tra le gambe da dare un'altra femminuccia alla famiglia Weasley!"

La rabbia mi fa un gran bene, devo ammetterlo.  Il suo sorriso si allarga ancor di più.

"Sai Hermione, sei davvero una meraviglia quando ti arrabbi, ora capisco perché Ron passa le giornate facendoti infuriare..."

Le mie guance prendono ogni sfumatura di rosso immaginabile, sto per svenire o per vomitare o entrambe le cose. Spero almeno non in quest'ordine. La mano sul suo stomaco lo respinge con più forza e finalmente mi libero dalla sua stretta.

"Vai subito fuori di qui!"

Lui continua a ridacchiare come un bambino che gioca ad acchiapparella e si lascia spingere, nemmeno troppo gentilmente, fuori dalla porta.

 

H 19:30

Non vorrei fare quello che sto per fare, davvero. C'è ogni singolo neurone rimastomi attivo che si ribella, ma il mio stomaco brontola da più di mezz'ora e sono costretta a entrare in Sala Grande. Un passo. Ecco, non è poi così difficile no? Costeggio la tavolata di Corvonero, oh guarda c'è Luna. Ora mi fermerà sicuramente per consegnarmi l'ultima copia del cavillo o per darmi una delle sue perle di saggezza. Eccola, eccola. Non si è nemmeno voltata! Mi ferma sempre, dico sempre. Anche nei momenti meno opportuni come l'altro giorno quando dopo aver bevuto mezzo litro di succo di zucca, stavo per entrare in bagno; Invece oggi che vorrei davvero tanto essere fermata che fa? Mangia beatamente. Ok, proseguo. Ecco Ron ed Harry. Mi siedo accanto a loro e saluto Ginny seduta di fronte a me. Mi servo del pollo e delle verdure mentre chiacchiero con i miei amici della nostra giornata. Una risatina acuta attira la mia attenzione e i miei occhi si ritrovano nuovamente a fissare Fred. E adesso basta però, a nessuno è mai venuta l'idea di espellerlo dalla scuola? Magari con una bella catapulta di quelle che si vedono sui libri di storia. Angelina accanto a lui continua a ridere di gusto, gli tira una leggera gomitata sul fianco e lui le circonda le spalle in un abbraccio seguito da un leggero bacio sulle labbra. Fermi tutti. Cos'era quello? Per qualche motivo all'incontrarsi delle loro bocche il mio stomaco è caduto sotto il tavolo. Non è per niente normale questa cosa. Una furia omicida s'impossessa di me e in un micro secondo trovo almeno cento modi diversi e assolutamente cruenti per uccidere Angelina e nessuno di questi prevede una bacchetta. Perfino la forchetta che impugno, diventa un'arma pienamente papabile. Non sta succedendo veramente, non posso essere gelosa. Non io. Non per lui. Io amo Ron, non Fred. Se devo essere gelosa lo devo essere per Ron. Tutta questa situazione mi manderà dritta al San Mungo, reparto psichiatrico, grazie.

"Herm, fissare il tramonto troppo a lungo può far male sai?"

La voce di Ginny mi solleva dalle mie elucubrazioni. La guardo confusa.

"Il tramonto?" Domando sconcertata. Inarca un sopracciglio e fa un cenno verso Fred.

"Sì, Hermione: il tramonto. Tutto quel rosso può darti alla testa."  Ribatte ammiccando. La fulmino con lo sguardo. Oh, quanto vorrei ucciderla. Mi mordo l'interno della guancia. Non ha ancora finito.

"Certo, se la testa è ancora attaccata al collo... perché se è da qualche altra parte, allora puoi stare tranquilla..."

Un calcio ben assestato sulla tibia le toglie il sorrisetto dalle labbra. Odio la violenza, ma quando è l'unica possibilità, è inevitabile. Ron e Harry seguono il siparietto, confusi.

"Hermione: tu ci nascondi qualcosa."

Harry vai a quel paese. Ron mi fissa addentando una coscia di pollo, Ginny bisbiglia un "ops". Inspiro profondamente e punto le mie iridi castane in quelle verdissime del mio migliore amico.

"Hai ragione Harry. Sono un Mangiamorte sotto copertura. Accidenti, mi hai beccato come farò ora? Oh no." Recito in tono piatto. Harry sorride di sbieco e annuisce. Ginny ride.

"Non vuoi parlarne, ricevuto."

Gli sorrido e torno a mangiare.

"Io non ho capito... di cosa esattamente non vorresti parlare?" Domanda Ron osservandomi inquieto. Poi mi si avvicina di poco.

"Siamo i tuoi migliori amici..." Borbotta in tono lamentoso. Inclino leggermente il capo: Ron sa essere un enorme e adorabile rompiscatole.

"Non c'è nulla, davvero." Lo rassicuro. Al mio amico pare bastare perché annuisce e torna a concentrarsi sul suo piatto. Sbadiglio. Sono davvero esausta.

"Vado in dormitorio, ci vediamo dopo ok?"

Domando alzandomi. Harry, Ginny e Ron annuiscono. Prima di andare lancio uno sguardo a Fred: ormai è come una calamita. Arrossisco quando vedo che mi sta guardando a sua volta e devo fare uno sforzo sovrumano per voltargli le spalle e andare per la mia strada.

 

H 20:30

Me ne sto seraficamente sul divano godendomi un piccolo tomo d'incantesimi che ho trovato in biblioteca, ci sono cose davvero pazzesche che saranno utilissime per le lezioni che Harry ci darà. Domani pomeriggio ci sarà il primo vero incontro alla Testa di Porco. Il posto l'ho scelto io, lontano da occhi indiscreti, e quindi perfetto per l'occasione. A volte mi stupisco di essere così brillante. Mi compiaccio di me stessa osservando il fuoco che scoppietta allegramente nel caminetto di fronte a me e nemmeno mi accorgo che Harry e Ron si sono seduti sulle poltrone.

"Trovato qualcosa d'interessante?"

Sobbalzo leggermente e fisso Harry, confusa. Lui indica il libro che tengo in mano. Annuisco sorridendo.

"In effetti, sì: ci sono un paio di incantesimi davvero notevoli." Rispondo, sporgendomi leggermente verso di lui.

"Ho trovato un bell'incantesimo di difesa..."

Inizio a sfogliare il libro, mentre i miei due migliori amici cominciano una partita a scacchi.

"Ecco qui."

Gli passo il libro, Harry legge e annuisce convinto. Ron esulta, cadendo quasi dalla poltrona, quando uno dei suo pedoni fa a pezzi uno di quelli di Harry.

"Ma no! Avevo fatto una sola mossa!"

Dimentico dell'ES, della Umbridge, dell'importanza di imparare questi incantesimi per proteggerci da i Mangiamorte e da Voldemort stesso, il "bambino che è sopravissuto", l'eroe del mondo magico si dispera per una stupida pedina. Uomini, chi li capisce è bravo. Aspetta un momento: io sono brava, anzi io sono brillante, che è molto più di brava. Forse per capirli devi essere idiota come loro.

"Potreste prestarmi un po' di attenzione?" Sbotto frustrata.

"Povera piccola Hermione, ignorata da questi due mascalzoni..."

Mi volto di scatto. Fred è seduto accanto a me. O forse è George. No, è Fred. O George? Mi sto sciogliendo, in ogni caso.

"Già, parla con noi: sfogati."

George, o Fred termina la frase del gemello accomodandosi in poltrona. Arg. Due paia di occhi indistinguibili mi fissano con lo stesso identico scintillio malefico. Arrossisco e cerco di rimpicciolirmi il più possibile, voltandomi a cercare disperatamente lo sguardo dei miei due migliori amici.

"Non la stiamo ignorando è solo che... oh cavolo, no! No! No! Stupido alfiere che diavolo stai facendo!"

Ron continua a imprecare sottovoce mentre Harry sorride trionfante. Il gemello accanto a me si appoggia meglio contro lo schienale e allunga un braccio sulla spalliera del divano, proprio dietro la mia schiena. L'altro sembra studiare ogni mia mossa: mi sento maledettamente a disagio. Merlino, perché devono essercene due? Uno non bastava? Che tra l'altro spesso riesco anche a distinguerli, non so come, sarà intuito femminile, ma ora... ora fatico anche a distinguere Harry da Ron, sono nel panico più totale e il mio stramaledetto cuore continua imperterrito la sua corsa all'impazzata.

"Ron, Ron, Ron... dobbiamo proprio insegnarti tutto?" Borbotta quello accanto a me scuotendo il capo, Ron torna a guardarlo inarcando un sopracciglio.

"Non sai che se ignori continuamente una ragazza lei finirà per sognare qualcun altro?" Conclude Fred. Sì, quello seduto in poltrona è sicuramente Fred. A queste parole sbianco di colpo, chi avrà parlato? Ginny? La ucciderò, oh sì, e non sarà per nulla una cosa rapida. Ron pare sempre più confuso.

"Ma di che accidenti stai parlando?" Domanda distogliendo completamente l'attenzione dalla sua partita a scacchi. Fred sorride sornione, sta per scagliare il suo ultimo colpo. Bastardo.

"Beh, vedi fratellino... si dice in giro che Hermione la notte scorsa abbia sognato il sottoscritto, certo... come non capirla, un grosso salto di qualità..."

"Chi te l'ha detto?"

Sono scattata in piedi come una molla e ora lo fisso, furiosa. Nei suoi occhi vedo un guizzo divertito, il suo sorriso si allarga.

"Allora è vero! Hai buon gusto ragazza!" Esclama trionfante facendomi l'occhiolino. Arrossisco all'inverosimile e ringrazio Merlino di dare le spalle a Ron per questo.

"No che non è vero! Voglio solo sapere chi va a raccontare certe idiozie su di me!"

Cerco di controllarmi, ma la mia voce trema di rabbia. Fred pare impassibile e vorrei davvero strozzarlo in questo momento.

"Lavanda Brown lo stava raccontando stamattina... blaterava su di te che invocavi il mio nome nel sonno o roba simile..."

Sarà il destino, ma proprio mentre Fred finisce la frase, il ritratto della Signora Grassa si apre e appare Lavanda con Calì.

"Tu!"

Scavalco le gambe di George per avvicinarmi a quella... "Brutta oca giuliva!"

Lei mi fissa con una faccia da schiaffi che mi fa imbestialire ancora di più.

"Ce l'hai con me Granger?"  Ribatte stizzita, Calì mi scocca uno sguardo sprezzante.

"No Brown, parlavo con il muro dietro di te... Merlino, sei proprio rintronata!" Ribatto sardonica. Lei strabuzza gli occhi e fa un passo verso di me.

"Come ti permetti! Sono una delle studentesse migliori del nostro anno, la professoressa Cooman dice che potrei aspirare ad avere un posto al Ministero!"

Una risata roca e ironica prorompe dalle mie labbra.

"Ma piantala! Il posto migliore cui puoi aspirare è quello di schifezza sotto spirito sulla bacheca di Piton!" Le rispondo sprezzante.

Sento alcuni ridere, altri esalare degli Ooh, ma tutto arriva ovattato oltre la coltre della mia furia. Lei spalanca la bocca sbigottita.

"Sei proprio una zitella acida Granger, forse se ti trovassi un ragazzo nella realtà invece che sognarteli solo di notte... "

Congiunge le mani e ci posa il viso. Non farlo, non farlo sei vuoi arrivare viva a colazione.

"Oh Fred, Ti amo Fred, Sei magnifico ... uuh!"

L'ha fatto. È un attimo e senza che nemmeno io me ne accorga, la mia bacchetta punta la sua gola. Lei estrae la sua. Sento un bel po' di frastuono e cerco in tutti i modi di liberarmi dalle braccia che mi allontanano da quella maledetta. Vedo Lee e Dean trattenere lei e Calì che strillano come galline.

"Lasciami! Lasciami, me la deve pagare quella brutta..."

Anch'io sto strillando. Sono fuori di me come mai nella mia vita.

"Granger sei pazza, completamente andata!"

Mi scimmiotta Lavanda da dietro la spalla di Lee. Strattono George. Ora la uccido, davvero.

"Già, fatti visitare al San Mungo!"

Continua Calì, mentre Dean cerca di spingerla verso i dormitori.

"Certo non hanno una cura per il mal d'amore, la cotta per Fred te la dovrai far passare da sola!"

Conclude Lavanda, scoppiando poi a ridere e salendo di corsa verso la loro stanza. Rifilo una gomitata nello stomaco a George e una nelle costole a Fred, scatto in avanti per raggiungerla ma Harry mi prende per le spalle, bloccandomi.

"Ron, portala subito fuori di qui."

Ordina Harry. Ron mi guarda spaventato, devo far più paura di quanto pensi.

"Perché proprio io?" Borbotta tremante.

"RON!" Le voci di George, Fred e Harry lo fanno sobbalzare, mi prende tra le sue braccia e annuisce.

"Ho capito, vado! Vado!"

Così dicendo mi accompagna velocemente fuori dal ritratto.

"Miseriaccia, Hermione: che accidenti ti è preso?"

Scrollo le spalle, sono ancora furiosa. Tremo per la rabbia e sento un gran bisogno di piangere.

"La odio! La odio!" Borbotto infuriata, Ron mi fissa sconcertato, non credo mi abbia mai vista in queste condizioni.

"Ciao Ron... Hermione: che cos'hai?"

Ginny mi si avvicina osservandomi preoccupata.

"Ron, che cosa le hai fatto?" Sbotta poi verso il fratello che scuote il capo convinto.

"Io... io niente, ha litigato furiosamente con Lavanda e... " Ribatte lui agitandosi sul posto. Inspiro profondamente cercando di calmarmi, Ginny mi circonda le spalle con un braccio.

"Ok, vai dentro, sto io con lei."

Ron annuisce sollevato e accennando un saluto si defila più veloce che può. Non posso essere che felice di vederlo scomparire dietro il ritratto della Signora Grassa. Mi sento così in colpa. Io e Ginny cominciamo a camminare, mi accompagna in un'aula vuota e mi fa sedere.

"Cos'è successo Hermione?"

Mi mordo leggermente un labbro.

"Lavanda ha detto a tutti che ho sognato Fred... "

Ginny sgrana gli occhi sconvolta.

"Ma lei come fa a saperlo?"

Mi metto le mani nei capelli.

"Non so... dice che parlavo nel sonno e... Merlino è stato terribilmente imbarazzante!"

Mi stringo nelle spalle.

"L'ha detto così, davanti a tutti?"

Scuoto il capo, catturando con la punta della lingua una lacrima scivolata fino al lato della mia bocca.

"No, è stato Fred... l'ha sentita parlare a colazione e stasera..."

Singhiozzo, non posso credere che abbia fatto una cosa così orribile.

"Stasera l'ha detto lì davanti a Ron... a Ron! Capisci?"

Mi copro il volto con le mani. Ginny mi accarezza i capelli, comprensiva.

"Per questo sei così sconvolta?"

Annuisco. La sento sorridere.

"Hermione ascolta, Ron sa che tipi sono Fred e Lavanda, non darà mai peso alle loro parole, credimi."

Torno a guardarla speranzosa.

"In ogni caso Fred è stato proprio uno stronzo."

Dichiara incrociando le braccia al petto. Non posso che darle ragione. Questa volta ha davvero passato il limite.

"Ginny ora vorrei stare un po' sola..."

Lei annuisce, mi abbraccia e se ne va.

 

Nel frattempo, in Sala Comune.

Harry, Ron, Fred, George e Lee sono seduti rispettivamente sulle poltrone e sul divano. Fissano il fuoco, sconvolti.

"Miseriaccia è stato orribile..." Esordisce Ron ripensando alla scena di poco prima. Harry annuisce.

"Non ho mai visto Hermione così furiosa..." Borbotta il moro.

"Merlino... è stato peggio di quando mamma ha scoperto che abbiamo cercato di vendere Ron a Mundungus per dieci Galeoni..." Aggiunge George. Fred annuisce. Le guance di Ron s'infiammano d'imbarazzo, ma è troppo sconvolto perché replichi. Lee lancia uno sguardo assassino a Fred.

"Fred, la prossima volta... stai zitto!"

 

H 23:45

Sto seduta in Sala Comune, ancora. Grazie a Merlino tutti sono andati a letto, io non ho proprio voglia di andare in dormitorio. Sospiro fissando il fuoco, che serata orribile. Non posso credere che Fred abbia detto cose del genere davanti a Ron. Ron. Non l'ho più visto dopo la discussione, probabilmente sarà arrabbiato con me e non so con che faccia lo affronterò domani.

"Hermione..."

La voce di Fred mi riscuote dai miei pensieri facendomi trasalire. Se ne sta in piedi a qualche metro da me, guardingo.

"Posso avvicinarmi o rischio la vita?" Domanda sorridendo. Torno a guardare il fuoco.

"Non è divertente Fred." Ribatto atona. Lo sento sospirare e fare qualche passo verso di me.

"In effetti, è stato molto più spaventoso che divertente..." Commenta. Mi mordo un labbro senza distogliere lo sguardo dal fuoco.

"Sei qui per gongolare?" Chiedo stizzita. Sento il divano cedere sotto il suo peso, è seduto accanto a me.

"No, sono qui per scusarmi."

Torno a guardarlo inarcando un sopraciglio. Lui sorride.

"Non fare quella faccia, per quanto ti possa sembrare assurdo, so quando sbaglio e so quando è il momento di chiedere scusa."

Non riesco a trattenere un sorriso.

"Mi dispiace di aver detto quelle cose..."

Scuoto il capo, zittendolo. Non gli darò questa soddisfazione, oh no.

"Non è per quello che hai detto, è che non sopporto quell'oca della Brown."

Lui pare sollevato, ma non m'importa. Preferisco sollevarlo dai sensi di colpa che fargli capire quanto mi abbia scombussolata sapere che sa che l'ho sognato.

"La Brown ha una vita dannatamente banale, per questo sente la necessità di infangare il buon nome degli altri... dovresti compatirla."

Questa conversazione è talmente assurda da sembrare irreale.

"Da dove esce tutta questa saggezza Weasley?" Domando, sorridendo divertita. Lui si finge offeso.

"Hei! Io sono molto saggio!"

Ribatte senza riuscire a smettere di sorridere.

"Sì, certo..." Commento ironica. Rimaniamo in silenzio qualche istante. Mi sento incredibilmente meglio e non posso credere che quest'attimo di serenità me lo stia dando proprio il ragazzo che mi ha letteralmente fatto ammattire nelle ultime quarantotto ore.

"Amici come prima?" Mi chiede rompendo il silenzio e porgendomi la mano. Annuisco.

"Amici."

Gli stringo la mano, ma a quanto pare non posso terminare una serata tranquilla. Mi attira a sé e mi abbraccia ridendo e scompigliandomi giocosamente i capelli. Il suo profumo mi circonda, è così maledettamente buono. Inspiro profondamente nell'incavo del suo collo.

"Hermione, mi hai appena annusato?"

Mi chiede tranquillo poggiando il mento sulla mia testa. Spalanco gli occhi. Merlino, ti prego fammi scomparire, ti prego. Scuoto il capo animatamente senza però muovermi di un millimetro. Non sono rossa, ormai inizio a prendere molte sfumature di viola e tutto questo è già abbastanza imbarazzante così com'è. Stringo le mani a pugno aggrappandomi alla sua maglietta. O scompaio o non solleverò mai la faccia da qui, sono seria. Non posso proprio.

"Ehm... Hermione io ho smesso di abbracciarti..."

Stringo le labbra e cruccio la fronte. Lui sorride, forse tremendamente compiaciuto dalla situazione. Ogni secondo che passa la cosa si fa sempre più imbarazzante. Mi sciolgo velocemente dall'abbraccio e mi volto verso il camino il più in fretta possibile.

"Sì, scusa io... beh..."

Mi scompiglia i capelli, di nuovo.

"Buonanotte Hermione."

Annuisco e respiro di sollievo quando lo sento allontanarsi. Io VS nottate in bianco: 0-3.

   
 
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