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Autore: Eternal_Blizzard    07/04/2012    2 recensioni
Fic ambientata dopo la morte di Kageyama volta ad evidenziare i sentimenti di Kidou, espressi interamente sottoforma di pensieri, spezzati a tratti da frasi pronunciate.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jude/Yuuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È orribile quella foto. Le era stato chiesto di mettersi in posa, ma disabituato com’era a quel genere di cose più che un sorriso le era uscita una sottospecie di ghigno. In effetti mi stupisce anche solo che abbia dato retta a quella fotografa. Lo sa? Mi ricordo ancora quel giorno come fosse ieri: era la prima vittoria della “nostra” Royal, l’ennesima per la scuola, ma noi ragazzi eravamo soddisfatti come non mai. Lei aveva mantenuto un’espressione indifferente per tutta la partita. Credo che, tralasciando me, non riponesse molta fiducia nella squadra, vero? Sarà per quello che la fotografa è riuscita a strapparle un’espressione diversa dalla solita, era stupito dell’ottimo risultato ottenuto. A pensarci adesso, però, mi chiedo se l’abbiamo ottenuto davvero noi, oppure se già lì vi era stata una sua interferenza, uno dei suoi sporchi trucchi atti solo a vincere, non importa con quali mezzi. Beh, adesso è inutile pensarci, nessuno potrà più rispondermi del resto, ma io ho deciso che voglio credere in lei, almeno per quell’unica partita. E quella foto è davvero orribile. Scusi se torno su quella, ma… non si può davvero vedere, con quella stramaledetta cornice nera e i due nastri del medesimo colore sopra. Forse però più che “non si può vedere” dovrei dire che non posso vederla io. Nonostante questo, però, non riesco a smettere di fissarla, attraverso questi occhialetti che lei mi ha regalato. Rendono tutto molto più nero e in questo caso devo dire che sono davvero azzeccati. Penso che se li togliessi non riuscirei a guardare la sua foto, la sua lapide, non riuscirei a sostenere lo sguardo altrui nel mio, non riuscirei a guardare la poche, anzi, pochissime persone che le si accostano per darle l’ultimo saluto. Siamo solo in cinque, sa? Mi dispiace dirglielo, ma è così. O meglio, dovrei dire quattro, siccome io è come se non ci fossi. Se mi volto posso vedere i loro volti: Angelo, Marco e Gianluca sono qui solo per accompagnare una persona, che credo riesca ad immaginare chi sia. L’unico che mostra di essere dispiaciuto sinceramente per la sua morte. Fidio. A conti fatti, è come se in effetti ci fosse solo lui. Solo lui è qui per lei. Non la rende triste sapere che al suo funerale è presente un’unica persona? Non so se è peggio fissare quell’orribile fotografia o lui, che con gli occhi lucidi stringe i pugni con forza. Perché guardarlo mi fa così male? Forse perché dovrei essere io al suo posto? A serrare i pugni tanto da farmi male? Ad avere gli occhi lucidi senza però avere intenzione di versare una lacrima? O magari, semplicemente perché dovevo essere io a farle ritrovare l’amore per il calcio che aveva un tempo. A farle capire che in realtà lei non odiava suo padre, ma aveva sempre continuato ad ammirarlo. Ero io a dover fare tutto ciò. Ero io che allenava fin dalla più tenera età, non appena fui adottato. Ero io il suo capolavoro, colui che usava le tecniche insegnate da lei. Io. Sono io quello che l’ha abbandonata, che le ha voltato le spalle. Ma del resto è comprensibile. Non ha esitato ad usarci, ferire ragazzi innocenti come quelli della Raimon. Dopo di me, peraltro, ha continuato a sfruttare persone come Afuro, Fudou, Genda, Sakuma, Demonio… tutti sono stati solo mere pedine nelle sue mani. Che dovevo fare io, continuare a seguirla? Far finta di non vedere i crimini che commetteva? Diverse persone hanno rischiato la vita a causa sua, così come ora l’ha persa lei. Eppure un ragazzo che si fidava di lei l’ha trovato. Anche se lei aveva mandato in ospedale i suoi compagni di squadra, Fidio ha continuato a fare quello che le diceva. Mi chiedo perché. Anzi, in realtà lo so. L’ha fatto perché l’ha capita. L’ha capita in questi pochi giorni con lei sull’isola di Liocott. È riuscito dove io non sono riuscito in tutta una vita. Non mi pento di nulla, lo sappia. Non mi pento affatto di essere entrato nella Raimon, sfidando la sua Zeus, la sua Absolute Royal Academy, il suo Team K. Non m ne pento ora e mai lo farò. Mi pento solo di non essere stato io a salvarla.

«Kidou, grazie. Penso che tu lo sappia meglio di chiunque altro, ma eri solo tu che gli interessavi davvero. Credo che il fatto che tu sia qui ora sia l’unica cosa che sarebbe potuta interessargli»

Cosa dici? Fidio, come puoi dire questo? Tu sei qui a dispiacerti per lui, i tuoi occhi umidi che ora punti su di me mente mi sorridi così sincero mi fanno male. Io invece che sto facendo? Sto pensando a quanto sia stato infame nella sua vita, a quanto sia poco fotogenico, a quanto io sia maledettamente inutile. E comunque, hai dimenticato Luce. Avrebbe voluto lei qui, non certo me. Lei è una bimba dolcissima, a cui ha praticamente salvato la vita. Per i sensi di colpa, certo, ma per una persona come lui questo è a dir poco straordinario. Io non sono altro che un ragazzino che ha allenato per anni in vista del Football Frontier, con l’unico scopo di distruggere gli avversari e il calcio stesso. Scopo apparente che tu hai smascherato. Cos’ho fatto io per lui invece? Niente, assolutamente nulla. Basta. Non ce la faccio più a stare qui, tanto non ho intenzione di dire nulla, né tantomeno di piangere. Credo sia meglio tornare indietro agli allenamenti, del resto ci attende una partita importante a breve. Non mi interessa se lei voleva vedere distrutta l’Inazuma Japan; io la porterò in vetta insieme agli altri, saremo trionfanti sul mondo intero! Mi raccomando, Kageyama, mi guardi da lassù. Non stacchi gli occhi da me perché ho intenzione di dimostrarle che anche senza di lei continuerò a fare sul serio, non importa quanto dura sarà! Mi scusi se non mi avvicino nemmeno alla sua tomba, ma sento che con questi sentimenti in petto recherei disturbo alla sua anima. Addio.

«Ehi Kidou! Dove sei stato? L’allenamento è finito da un’ora…»

Ah, ti chiedo scusa capitano. Le mie gambe mi hanno portato altrove senza che io glielo chiedessi… Ma forse è stato meglio, dato che non sarei riuscito a calciare nemmeno un pallone fermo, oggi.

«Tch, sei davvero inaffidabile. Ma lo sai che tra un po’ ci aspetta un’altra partita o no?»

Fudou. Quanto sei irritante, ma vuoi lasciarmi o no in pace? Sempre con quel tuo atteggiamento da “so tutto io”. Se credi che sia andato in giro per l’isola a guardare le bancarelle beh, ti sbagli di grosso. Non so nemmeno io perché sono andato lì, ma comunque non hai il diritto di dirmi nulla.

«Scusa, capitano, non mi sento granché bene… Vado in camera mia, scenderò per cena…»

Che mi succede? È la prima volta che me ne vado in questo modo. E dire che la presenza di Endo mi ha sempre rassicurato; quel suo sorriso quasi ebete mi ha sempre infuso una sicurezza inverosimile. Allora perché adesso non funziona? Cos’è questo bruciore che sento alla gola, questa sensazione umida agli occhi? Meno male che questi occhialetti sono ben premuti e bloccano l’uscita delle- Di che cosa? Di nulla, non si faccia strane idee, Kageyama! …ma con chi parlo, poi? Perché mi ostino a rivolgermi a lei? Non c’è più, questa cosa non mi dispiace affatto, cosa crede. Fidio teneva a lei. Luce! Io ho smesso di volerle bene e rispettarla da tanto ormai! Allora perché...?

«Kidou, posso?»

Capitano, no! Ti prego, non ora! Non entrare, chiudi quella porta e torna di sotto. Qualsiasi cosa mi dicessi non potrei risponderti. Ho il labbro tremante, la gola che arde… sento che non riuscirei a dire una parola, se dovessi parlarmi. Ti prego, torna dopo…

«Ho parlato con l’allenatore, mi ha detto che è stato lui a suggerirti di non allenarti… Era oggi, vero? Il funerale, dico… Per caso ci sei stato?»

In effetti una cosa sensata l’ha fatta, Kageyama. Questi occhialetti sono davvero utili in momenti come questi.

«Capitano, sei davvero un idiota. Se gli parli così ora come ora non otterrai risposte da questo qui. Non vedi come tremano sia il labbro che i pugni? Secondo me sta per piangere, altroché!»

Cosa..? Fudou, ma che diamine vuoi ancora?! Entri in camera mia come se fosse normale, insulti Endo..! Ma chi diamine ti credi di essere? E poi perché dovrei piangere; solo per Kageyama?
…perché ti avvicini così? Stammi lontano, sai. Potrei non rispondere delle mie azioni, se avanzi anche solo di un passo.


«Capitano, ci lasci soli? Devo dirgli una cosetta in privato…»

Che? Ma che ho fatto di tanto male? No, Endo, non andartene! …troppo tardi.

«Bene. E adesso che siamo soli, via gli occhialetti!»

Che fai?! Che motivo ha di togliermeli e buttarli così in malo modo sul letto? …dannazione, mi sento insicuro senza di essi, adesso. Non so che fare: se rimango così i miei occhi inizieranno a perdere; se li chiudo o stringo sarà anche peggio… Maledizione!
E adesso? Che mi rappresenta tutto ciò? Mi stai facendo anche male; mi hai preso la coda e mi hai sbattuto il naso contro la tua clavicola. Adesso ho da pensare anche al dolore al naso e ai capelli, grazie, idiota!


«Piangi. È chiaro come il sole che vuoi piangere per lui. Ho anche mandato via Endo, quindi vedi di mettere da parte quel tuo stupido orgoglio e sfogati, che anch’io non mi sto divertendo!»

Possibile che lui… N-no, figurarsi. Non ho bisogno di piangere, quante volte l’avrò ormai ripetuto? Poi sulla sua spalla, ma per favore! Sì, la penso così, davvero. …e allora perché? Perché diavolo gli occhi si fanno man mano più caldi e bagnati; il labbro inferiore balla per sua volontà senza che io possa far niente; i miei denti si serrano e le mie dita si avvinghiano alle maniche della divisa di quel deficiente di Fudou. Perché tutto ciò? Il motivo di queste lacrime, qual è?

«Sai cosa ti dico? È inutile che tenti di fare il figo, è innegabile che lui ti manca. Io l’ho odiato, mentre tu non ci sei riuscito, anche se volevi farlo credere. È anche normale, non ti ha cresciuto? Quanto sei stupido.»

Inutile che mi parli, non ti sto ascoltando. Kageyama… Mi raccomando, Kageyama, mi guardi da lassù. Non stacchi gli occhi da me perché ho intenzione di dimostrarle quanto sono migliorato. Voglio farle vedere che anche se lei non esiste più fisicamente in questo mondo, io la ricordo e rimarrò per sempre il suo capolavoro.
…la sa una cosa?
È vero, mi manca…


«…Comandante…»



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Ecco, beh, che dire? E' la prima volta che scrivo una fic senza descrizioni o movimenti, quindi.... spero ne sia uscita una cosa decente >< Devo dire che all'inizio doveva essere solo una cosa pensata da Kidou, ma poi ho sentito il visogno di farlo piangere e dire quel comandante finale, tipo come forever alone, ma... non so, Fudou è uscito dalla mia tastiera da solo °3° A parte questo, voglio solo dire che qando l'avevo iniziata - parlo delle prime due righe, tipo - avevo deciso di scrivere questa fic sulla presunta morte di kageyama per far ensare queste cose a Kidou come capriccio personale, ma poi... Beh andando avanti con l'anime ho visto che moriva davvero. Mi sono sentita in colpa :°D Vabbè basta, spero solo che vi sia piaciuta e che abbiate voglia di recensirla, mi farebbe molto piacere! Ciao a tutti!
  
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