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Autore: cecchino_2028    07/04/2012    0 recensioni
Augusto è un soldato romano, è presente alla crocifissione di Cristo, si sta avvicinando lentamente alla religione professata da Gesù. In questa storia ho tentato di raccogliere i pensieri di un uomo, un soldato, che sta tradendo l'Impero per avvicinarsi ad una religione nuova e vede il suo Messia torturato ed ucciso dalla sua coorte.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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La mano rimane ferma sul gladio, immobile, niente tremore, esco dal palazzo di Ponzio Pilato insieme ad altri quattro soldati, ci uniamo a tutta la coorte riunita sui cancelli, il Centurione ci attende, per poi osservarci uno per uno, con un solo sguardo. Altre due guardie conducono uno dei prigionieri nel piazzale, ci disponiamo in cerchio, con l'uomo al centro. Lo osservo, ha barba e capelli lunghi e castani, occhi prepotentemente penetranti, guarda tutti uno per uno, poi china il capo e guarda a terra, le sue labbra si muovono frenetiche, la sue mani si stringono l'un l'altra, inizia a mormorare una preghiera bassa. Uno dei soldati gli piazza un calcio sulle ginocchia, facendolo cadere a terra, lascia le mani congiunte, tanto da finire col volto a terra, spezzandosi il naso che prende a sanguinare. Il soldato alla mia sinistra lo raggiunge, gli afferra i capelli e lo copisce con un pugno in pieno volto, osservo il sangue correre dal suo zigomo, sporcando la barba. Caius, amico e commilitone da una vita, esce dal cerchio, si avvicina all'uomo e gli sputa in faccia, il prigioniero si volta dall'altra parte e guarda tutti i soldati in volto, per poi soffermarsi a guardare me, Caius gli afferra il volto dal mento, si china su di lui e poggia la sua fronte contro quella del prigioniero.
"Re dei Giudei!" urla guardandolo, poi gli da un calcio sul fianco e torna nella fila.
"Re dei Giudei!" prendono ad urlare tutti gli altri soldati attorno a me, ma non io, non stavolta. Conosco quell'uomo, l'ho visto predicare nel Tempio, ho ascoltato le sue parole, i suoi insegnamenti, l'ho osservato fare il Maestro ai suoi discepoli. Ho sentito tante storie su di lui, il Rabbì, o qualsiasi altro epiteto gli fosse affibiato, l'unico uomo che ha smosso centinaia di persone a seguirlo, a pregare con lui, ad osservare i suoi miracoli. Stringo spasmodicamente l'elsa del gladio, potrei, forse dovrei, ucciderli tutti, credo in quell'uomo che predica di essere il Messia, il figlio di Dio, sono un eretico, il traditore della mia gente, sono stato convinto dall'uomo che sta per essere giustiziato a credere in un Dio che conoscevo solo di nome. Un soldato si avvicina con un mantello di porpora ed una corona di spine, gli posa il primo sulle spalle ed il secondo sul capo, tutti ridono, un altro soldato si avvicina e con uno schiaffo lo getta a terra. Caius lo fa alzare, afferrandolo di nuovo per i capelli, lo trattiene per la nuca, mentre l'altro soldato lo schiaffeggia.
"Re dei Giudei!" riprendono ad urlare tutti i soldati. Deglutisco dolorosamente, mentre il Centurione richiama tutti al silenzio, gli altri due prigionieri sono stati portati, Gesù viene incatenato e le due estremità date a me e Caius, fisso insistemenente la catena nella mia mano.
"Augusto cosa diavolo ti prende?" domanda Caius perplesso, guardandomi. Scuoto la testa e fisso la luna, le mie iridi nocciola si illuminano della luce diafana. Un uomo che indossa solo un panno bianco sui fianchi, ha una frusta in mano, Caius da un calcio sulle ginocchia a Gesù, che cade a terra, stavolta portando avanti le mani e fermando la caduta. Sono costretto ad alzare la veste dell'uomo, altrimenti Caius comprenderebbe la mia fede, che non sono più devoto unicamente all'Impero ma anche a quell'uomo che sto denudando. Non emette nessun rantolo quando il colpo di frusta colpisce la schiena, un lungo segno rosso gli si forma sulla pelle bruna, cotta dal sole preso nelle giornate in cui si sedeva in riva al lago, o sul monte, insieme ai suoi discepoli. Serro le labbra mentre osservo l'uomo frustare il mio Messia, l'uomo che dovrebbe salvare la mia anima, la persona che fisso imperterrito mentre viene brutalmente fustigato. Caius tira la catena, le ginocchia di Gesù iniziano a sanguinare dopo lo strattonamento, i sassi sono appuntiti e feriscono, conosco il dolore che si prova, ho corso scalzo su terreni simili, se non peggiori. Strattono anche io la catena e Gesù si alza, fissa la strada che si estende di fronte a sè, due servi ebrei si avvicinano al Messia, gli pongono la croce di legno massiccio sulle spalle e lui la afferra, senza lamentarsi, senza emettere alcun suono. Il corteo parte, dei soldati sono dispote in due file di fronte a noi, Caius, Gesù ed io, altri soldati e in coda il resto della coorte e gli altri due prigionieri. La strada per il Cranio, o Golgota, è lunga ed interamente fatta di terra, niente di lastricato, qualche sasso qua e là, osservo i piedi del Messia, è scalzo, immagino il dolore che possa provare, ma poi osservo il suo volto, nonostante l'agonia è sereno. Caius d'un tratto tira la catena, non faccio in tempo a controbilanciare la forza del mio compagno, così Gesù cade, finisce con le ginocchia a terra, la croce a pesare sulla sua schiena.
"Alzati Re dei Giudei!" gli sussurra a denti stretti all'orecchio. Gesù si alza, lo sguardo di nuovo puntato di fronte a sè, ha il fiato corto, ma non demorde, fin quando di fronte a sè non si staglia una figura minuta. Il Messia trattiene il fiato, stringendo i denti e la mano sulla croce, la figura minuta si fa via via più vicina, rivelando una donna che indossa un abito azzurro, che le lascia scoperto solo il volto. La donna viene bloccata da una delle guardie in prima fila, che esce dai ranghi e l'afferra per la vita, la ragazza con i piccoli pugni colpisce la corazza del soldato.
"Figlio mio!" urla la donna piangendo.
"Madre!" rantola Gesù. Un lampo di comprensione passa nei miei occhi, la donna minuta col peplo azzurro è Maria, la madre di Gesù, il soldato la lascia e questa si getta al collo del figlio in lacrime. Caius impreca stizzito, un soldato afferra per la vita Maria, lasciandola poco lontano, mentre noi abbiamo già ripreso a camminare, la donna però non si allontana, si accoda al corteo e ci segue nel cammino fino al monte. Da una stradina sterrata esce un uomo, con le mani piene di calli, la pelle cotta dal sole, la schiena piegata e il passo pesante. Si ferma di colpo quando ci vede passare di fronte a lui, fissa insistemente Gesù, allunga una mano di fronte a me e la tende tentando di toccare il Messia, con una lieve carezza.
"Rabbì ..." sussurra l'uomo. Un soldato si volta e lo sente, ferma di colpo il corteo, afferra l'uomo per un braccio e lo trasporta di fronte a Gesù, questi lo guarda e sorride, stanco, sfinito dal peso e dalle ferite.
"Simone!" esclama Gesù.
"Maestro!" risponde l'uomo.
"Chi siete?" domanda Caius.
"Simone di Cirene!" risponde il contadino.
"Porterai la croce al suo posto!" dice il soldato che aveva fermato l'uomo. Simone annuisce e prende la croce al posto del Messia, mentre questi continua a camminare legato alle catene. Dopo qualche metro però, il soldato blocca Simone di Cirene e lo costringe a consegnare la croce a Gesù, che la afferra e riprende e camminare trascinandosi dietro quell'enorme pezzo di legno. 

[Veronica gli ha asciugato il volto, è caduto altre due volte, ha ammonito le donne di Gerusalemme]

Il Golgota è una grande collina che sovrasta la città per intero, si vede tutto da quassù, la mia attenzione si focalizza sugli altri soldati che hanno spogliato Gesù. Stanno tirando la sorte sulle sue vesti, i dadi cadono a terra, un soldato grida per la vittoria, mi volto stizzito e guardo un'altra scena che mi lascia l'amaro in bocca, Gesù è steso sulla croce, due ebrei gli stanno piantando i chiodi sui polsi e sulle gambe. Mi volto e noto dietro di me delle donne, degli uomini, che ho spesso notato attorno a Gesù, i suoi discepoli. La croce viene alzata e Gesù fissa Gerusalemme dall'alto, con occhi tristi, poi guarda sua madre avvicinarsi. Maria si china sotto la croce del figlio insieme ad un altro uomo, il Messia le parla, ma la mia attenzione è attirata dai due ladroni che sono stati crocifissi accanto a Gesù. Uno lo guarda idolatrandolo solo con lo sguardo, l'altro invece lo guarda con disprezzo, Maria si allontana piangendo abbracciata dall'uomo, fisso Gesù che si guarda attorno, promettendo al ladrone che lo guarda con gli occhi lucidi un posto accanto a sè in paradiso. Gesù sposta il suo sguardo su di noi e sorride, poi prende a pregare sottovoce, probabilmente benedicendoci. Stringo il pugno sull'elsa della spada, spasmodicamente, perchè implori tuo Padre di salvare l'anima dei tuoi carnefici? Dei tuoi assassini? 
"Eloì, Eloì, lemà sabactàni?" (1) urla il Cristo. Gli viene porta una spugna imbevuta d'aceto, che lui evita di bere a qualsiasi costo, torcendo il collo, fin quasi a spezzarlo. D'un tratto tutto si fa buio, è strano, non ho mai visto il cielo rabbuiarsi in questo modo, a quest'ora del giorno. Fisso sbigottito il suo volto e poi la scritta INRI sopra il suo capo, come diavolo fa ad implorare il Dio suo Padre in un momento come questo? Sta per essere ucciso? Perchè non chiede pietà come fanno tutti i condannati a morte in quel momento? Gesù urla, poi i suoi occhi si chiudono, il capo si abbassa e si appoggia sul petto, un soldato si avvicina e gli fora il costato con una lancia, sgorga sangue ed acqua dalla ferita. Ed ecco il velo del Tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono (2). Cado in ginocchio, giungo le mani in preghiera e fisso il corpo di Gesù, del Messia ormai morto, mormoro una preghiera silenziosa, appellandomi al Dio Padre dell'uomo che ho lasciato torturare e morire. E' la nona ora di un venerdì che ha cambiato radicalmente la storia umana.


(1) "Mio Dio, mio Dio, perchè mi hai abbandonato?"
(2) Passo del Vangelo di Matteo.



Angolo autrice:
Quest'anno purtroppo non ho potuto partecipare come tutti gli anni alla Processione del Venerdì Santo, solitamente facevo la Pia Donna, ma per via di un cambio di gestione, hanno preferito mettere gente anziana piuttosto che i giovani (io non li capirò mai). Ho deciso di andare a vedere la Processione in un paese vicino al mio, un mio amico faceva la parte di uno dei soldati romani durante la Crocifissione e BAM! mi è venuta l'idea per questa storia. Vorrei sapere cosa ne pensate, mi farebbe piacere sentire un vostro parere! (:
   
 
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