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Autore: _Jo    08/04/2012    1 recensioni
Quando la tua vita è in bilico e tu sei indecisa se lottare o lasciarsi cadere, inevitabilmente, ti guardi indietro e rivivi tutto quello che ti ha portato fino a lì.
I ricordi belli e quelli brutti si fanno spazio nella tua testa prepotentemente e ti si piazzano sul cuore come un macigno troppo grande per poterlo ignorare.
E fa dannatamente male pensare a quella felicità che ti è stata portata via da sotto il naso, senza poter fare niente per impedirlo, senza il minimo preavviso.
La stessa felicità che se ne andata e ti ha lasciata sola, senza di Lei.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E ora penso che il tempo che ho passato con te ha cambiato per sempre una parte di me.
 

Quando la tua vita è in bilico e tu sei indecisa se lottare o lasciarsi cadere, inevitabilmente, ti guardi indietro e rivivi tutto quello che ti ha portato fino a lì.
I ricordi belli e quelli brutti si fanno spazio nella tua testa prepotentemente e ti si piazzano sul cuore come un macigno troppo grande per poterlo ignorare.
E fa dannatamente male pensare a quella felicità che ti è stata portata via da sotto il naso, senza poter fare niente per impedirlo, senza il minimo preavviso.
La stessa felicità che se ne andata e ti ha lasciata sola, senza di Lei.

 

Avere l'impressione di restare sempre al punto di partenza. 
E chiudere la porta per lasciare il mondo fuori dalla stanza 

Apro gli occhi lentamente per farli riabituare alla luce; la voglia di alzarmi e sorridere come se non fosse successo niente è pari a zero, soprattutto oggi ma, infondo, è solo un'altra giornataccia del duemila schifo qualcosa.
Mi alzo, dopo vari ripensamenti, e passo davanti all’imponente specchio sormontato da una coperta di lana che troneggia in camera mia: da un anno tutti gli specchi a figura intera sono coperti.
Ora basta! Calmati.
Prendo un bel respiro e inizio ad uscire dalla mia stanza ma, quando intravedo la figura di mia madre nel corridoio, mi chiudo in camera.
Non voglio vedere nessuno.

Cercare un equilibrio che svanisce ogni volta che parliamo 

-Ivana, tesoro, so che sei sveglia… Apri?- chiede mia madre da dietro la porta. Non mi va di vederla, sto bene. Davvero.
Perché dovrebbe scombussolare tutto?!
-Per favore…- aggiunge con voce strozzata.
Non puoi piangere, dannazione. Non anche tu.
Mi alzo controvoglia dal letto e giro la chiave nella toppa permettendo così a mia madre di entrare.
-È passato un anno… Sembra così strano che non ci credo.- mormora con voce rotta dal pianto. -A me manca, sai? Mi manca tanto. La immagino dormire nel lettone con noi, immagino la sua vocina da bimba e le espressioni che avrebbe fatto. Chissà a chi sarebbe somigliata… A te manca?- continua il suo monologo.
A me manca? Sì, ogni dannatissimo istante di ogni dannatissimo giorno.
-Io la… La sogno. Ogni notte. Sogno Serena che cammina verso di me mentre mi chiama “mamma”, sogno che cade ma che si rialza sempre fino a quando, ormai esausta, non si rialza più. La sogno di notte e mi manca di giorno.- confesso con le lacrime agli occhi.
Mia madre cerca di abbracciarmi ma mi scanso, fingendo di volermi andare a fare un bagno con tante bollicine.
Cammino per la stanza, forse in cerca di un appiglio, mentre mi tolgo la maglietta e i pantaloni del pigiama.
Accidentalmente faccio cadere la coperta che celava lo specchio e gli occhi cercano automaticamente quella cicatrice.
Tocco quel segno indelebile sulla mia pelle mentre tu mi guardi confusa.
Non la vedi quella cicatrice che dal cuore arriva fino al ventre?
Non lo vedi il segno del mio dolore?
Come, mamma, non la vedi anche tu?

E fingersi felici di una vita che non è come vogliamo. 
E poi lasciare che la nostalgia passi da sola. 

Prendo un bel respiro, chiudo gli occhi e mi immergo nell’acqua che riempie la vasca cercando un po’ di silenzio.
Non avevo capito che il rumore che sentivo veniva da dentro di me e non da fuori.
“Non fa più male. Non fa più male.” Ripeto nella mia mente.
So che non è vero, so che fa ancora male ma è più facile fingere che guardare in faccia la realtà: non può smettere di fare male. Non ora. Non dopo così poco tempo.
Riemergo e le mie lacrime si confondo con l’acqua, meglio.
Ora devo solo chiudere gli occhi, rilassarmi e non pensare a niente.
Non pensare a Lei.

Sperare che domani arrivi in fretta e che svanisca ogni pensiero. 
Lasciare che lo scorrere del tempo renda tutto un po' più chiaro. 

Mi piacerebbe non pensarci.
Non toccarmi istintivamente la pancia quando vedo qualche futura mamma, non cercare nei visi degli altri bambini un particolare che mi possa ricondurre a te, non immaginare con quali di quei bambini avresti giocato e a quali avresti lanciato la sabbia, dispettosa.
Mi piacerebbe non averti mai perso, vorrei che tu fossi qui, tra le mie braccia.

Siamo troppo distanti, distanti tra noi

Ma non posso cambiare ciò che è successo in passato, posso solo pensare al futuro e tu, purtroppo, non ne fai parte.
Siamo come i due poli di uno stesso magnete: siamo destinati a stare attaccati l’una all’altra ma, se proviamo ad avvicinarci, ci respingiamo. Siamo parte di due mondi opposti che non si possono incontrare.
Ed è in questi momenti che mi vorrei fare parte del tuo stesso mondo.

E ora penso che il tempo che ho passato con te 
Ha cambiato per sempre ogni parte di me 

Mi sei esplosa dentro, Serena, peggio di una bomba.
Hai portato luce nella mia vita sennò buia ed io non ti ringrazierò mai abbastanza per quei cinque mesi fatti di speranze e parole sussurrate nel cuore della notte.
Mi hai cambiata dentro.
Mi hai fatto male a causa del tuo essere bene.
Forse eri troppo per questo mondo sporco e corrotto, forse eri troppo per me, sinceramente non lo so, ma so una cosa: io ti avrei accolto a braccia aperte, mi sarei svegliata anche mille volte nel cuore della notte per te.
Io ti avrei amata più di quanto amo la mia stessa vita.
-Ora dormiamo.- sussurro accarezzandomi la pancia orribilmente vuota e piangendo in silenzio per non farmi scoprire. Come da un anno a questa parte. -Shh, calmati, ci sono io…- continuo a ripeterti. -Ci sono io, per sempre.-

   
 
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