Sedute al "Brain", davanti ad una tazza di
cioccolata calda. Era iniziata così tutto quanto.
Quel freddo pomeriggio di 9 mesi prima, tutto era diverso.
Quel giorno, oltre a far freddo, pioveva in un modo copioso, invogliando
chiunque a rimanere al chiuso. Quel pomeriggio, al Brain non c'erano solo loro
due, ma anche altri amici, incluso Albert.
- Allora, cosa c'è? Perché hai voluto incontrarmi? - chiese abbastanza
sgarbatamente Alexandra.
Anche se immaginava la risposta, voleva sentir quella parola, uscire
direttamente da quella bocca che, poco meno di un anno prima, l'aveva così
ferita.
- Credo che tu lo possa immaginare...voglio chiederti scusa –
It’s sad, so sad
It’s a sad, sad situation.
And it’s getting more and more absurd.
It’s sad, so sad
Why can’t we talk it over?
Oh it seems to me
That sorry seems to be the hardest word.
Quante volte, prima di quel venerdì 3 novembre, aveva ascoltato quella canzone dei Blue e di Elton, pensando a tutte le cose che quel dannato litigio di fine febbraio, aveva posto la parola fine.
- So che sono stata una cretina, a comportarmi come mi sono comportata. Ho posto davanti alla nostra amicizia, una stupida storiella da adolescenti che, come sempre, si è conclusa nel nulla. Sono stata un’idiota e so che per te è difficile perdonarmi, ma solo in questi mesi mi sono resa conto di quanto significhi per me questa amicizia –
Quel pomeriggio, come già detto, Alex e Katie, si trovavano nello stesso locale, a trascorrere un pomeriggio in compagnia degli amici e de ragazzo di Katie, Albert, quando si scatenò l’inferno.
Katie aveva fatto una battuta non eccessivamente pesante su Alex, probabilmente solo per attirare l’attenzione su di se, come spesso faceva.
Aveva ironizzato sul fatto che Alex non avesse da tempo un ragazzo, quando sapeva perfettamente che quello era un tasto delicatissimo per l’amica e che l’ultima cosa da fare, era quella di ironizzarci sopra.
- Ieri Alex ha rivisto quel tizio…Manuel…e come sempre ha fatto finta di niente…cioè…vuole rimanere zitella a vita? –
Niente di eccessivo, appunto. Ma era stato sufficiente a scatenare il litigio.
- Mi dispiace per aver pronunciato quelle stupide parole…unicamente per divertire gli altri, poi! Ho totalmente ignorato i tuoi sentimenti, che per di più conoscevo. E’ questo che fa di me una totale idiota. Non posso negare che avevi la tua ragione, accusandomi di essere un’insensibile e falsa. Avrei dovuto controllarmi -.
- Quelle parole sai quanto male mi abbiano fatto. Non tanto per Manuel, ma per quello che c’è stato prima. Ma soprattutto, ho visto la mia migliore amica tradire la mia fiducia in un lampo, giusto per accattivarsi la simpatia di quell’Albert. E’ questo ciò che mi ha lasciato il segno -.
- Lo so, l’ho capito. Ho rovinato tutto per quel maledetto. Avevi ragione: lo dovevo lasciar perdere fin da subito…ha portato solo danni. Oltre ad avere il vizietto dell’alcool e del fumo, mi ha fatto perdere la cosa più importante che avevo, e con i suoi modi vili e falsi, mi ha fatto credere di aver fatto la cosa giusta! Anche qui, ho dimostrato di essere un’immane stupida: mi sono fatta muovere come una pedina in mano ad un abile giocatore -.
- Com’è andata a finire, tra voi due? –.
- Mi tradiva. L’ho beccato ad una festa che se la faceva con quella sgualdrina di Louise. L’ho preso a schiaffi davanti a tutti, e poi l’ho piantato lì -.
Alex si lasciò scappare una risatina, e poi chiese, quanto tempo prima era avvenuta la rottura.
- Circa due mesi dopo il litigio – rispose Katie, ed aggiunse – Ma diciamo che quello è stato il pretesto. Non potevo più frequentare una persona che mi aveva convinta che litigare con la mia amica era stata una cosa giusta -.
- Allora, mi perdoni? – chiese dopo poco Katie.
- Vedi, Katie. Mi hai ferito, e lo sai. Ma io ti ho perdonata da tempo. Anche io mi sono accorta di quanto fosse importante la nostra amicizia. Mi è mancata tantissimo una figura con la quale parlare dei miei problemi, con la quale ridere e scherzare. In poche parole, mi sei mancata -.
- Certo, - riprese Katie dopo un po’ di chiacchiere vane – che ce ne abbiamo messo di tempo a chiarirci! E tutto per un ragazzo! Marta aveva ragione: le storielle passeggere di quest’età possono mettere in serio pericolo amicizie che durano da una vita e, con la benedizione del Signore, dureranno ancora per molto -.