Era una solita e noiosa serata... anzi, questa era particolarmente noiosa.
Seguivo, distrattamente, uno strano cartone che parlava di ragazzi con poteri, o forse quello che ricordavo, era il cartone precedente.
L’unica cosa che attirava veramente la mia attenzione, quando guardavo la TV, era mangiare snack.
I ragazzi se ne erano andati e, nonostante fosse tardi e avessi contato più di 1000 patatine, non riuscivo ad addormentarmi.
Mi alzai dal divano alla ricerca di qualcosa, ma non sapevo cosa.
Una pubblicità attirò la mia attenzione: parlava di attrezzi da palestra che avrebbero risparmiato “tempo e fatica” per dimagrire.
Ovviamente non fu quello ad attirare la mia attenzione. Fui attratto dai fisici che mostrava la pubblicità, quelli che camminavano sulla spiaggia.
Ecco cosa avrei fatto quella sera!
 Sarei andato sulla spiaggia a guardare le stelle!
Portai con me un sacchetto di patatine e un telo.
Misi il pantalone di una tuta grigia e una felpa, dei mocassini e gli auricolari – la musica non avrebbe sicuramente rovinato quel momento. –
Spensi la TV e andai sulla spiaggia, mi guardai rapidamente attorno, non c’era niente e nessuno, stesi il telo e iniziai a guardare le stelle, ascoltando musica e mangiando patatine.
Nonostante trovavo scomoda la sabbia, e iniziavo a sentir freddo, ero troppo incantato a guardare le stelle per tornare a casa.
In particolare mi soffermai a guardare la stella Polare e la costellazione dell’Orsa Minore, pensavo che non ci fossero stelle più belle.
«cosa osservi Nil? ».
Sobbalzai nel sentire la voce di Liam al mio fianco, poi mi girai per assicurarmi che fosse lui, ed era lì seduto, sul suo telo, che mi sorrideva.
 «Hey Liam, che ci fai qui?».
Non potevo far altro che ricambiare quel meraviglioso sorriso.
«In realtà non so cosa mi abbia portato qui, tu invece? Che combini?».
Mi chiese scherzosamente.
«mangio patatine, ne vuoi una?».
Glielo chiesi gentilmente.
«volentieri».
Prese delle patatine dal mio pacchetto e mi ringraziò con un sorriso.
Ricambiai il sorriso come a dire “ Prego “ poi provai a riportare la mia attenzione sulle stelle,ma non riuscivo a non pensare a Liam.
Accidenti a lui e che era così dannatamente bello.
Amavo i suoi occhi castani,quel ciuffo davanti agli occhi e quel sorriso che divideva al giusto quelle rosee labbra e quei perfetti denti.
«Non avevo mai notato quanto fosse bella la stella Polare»
La sua voce interruppe nuovamente i miei pensieri - ma non credo potevo farne un dramma, non era una cosa molto spiacevole -
«Io ne conosco una più bella...» sussurrai con la voce tremolante guardandolo.
Notai che si era steso affianco a me, era molto più vicino.
«E’ stesa poco lontana da me. »
Mi guardò perplesso poi mi sorrise e iniziò ad avvicinarsi al mio volto.
Iniziai a temere che il cuore potesse uscirmi dalla gabbia toracica, mai prima d’ora lo avevo sentito battere così forte.
Con una mano mi accarezzò il viso facendo cadere i miei auricolari mentre ci avvicinavamo lentamente.
Tenevo una mano sul telo e portai l’altra mano sulla sua, poi le nostre labbra si sfiorarono per poi unirsi in un lungo bacio.
Quando ci staccammo, lentamente, ci guardavamo fissi negli occhi, mi scappò un sorriso e lui lo ricambiò, poi si stese sulla sabbia e mi appoggiai al suo petto.
«Mangiare patatine qui, non è stata una cattiva idea...» mi disse sorridendo.
«Arrivare qui, senza un motivo, non è stata una cattiva idea» risposi ricambiando il sorriso.
Mi guardò, alzai lo sguardo sorridendo e ci baciammo ancora.
Qualcosa mi diceva che la sabbia sarebbe diventata comoda e la serata molto più interessante...