08/04/2012
6 recensioniMask
Oltre ai capelli legati in una lunga treccia, Sein era solito portare una maschera.
Non realmente, ma in senso figurato.
Una maschera bianca e pura. Angelica. Perfetta.
Grazie a quella celava a tutti il suo vero Io, l’ Ego nascosto sotto le ali di un angelo celeste.
La verità era che il sè stesso con cui era nato e cresciuto era umiliante.
Lo trovava imbarazzante e disgustoso.
Un bambino che piange in continuazione non è di aiuto a nessuno.
Per questo il bambino deve essere punito.
E Sein lo aveva fatto. Lo aveva incatenato nell’ angolo più recondito del suo cuore, al buio, dove nessuno potesse vederlo mai.
Eppure c’era Lui.
Desuta.
Arrogante, sprezzante, menefreghista.
Non gli importava di quello che pensava la gente di lui o delle sue azioni avventate e insensate.
Sein lo vedeva chiaramente. Desuta emanava forza da tutti i pori.
Desuta era forza.
Tutto il contrario di quel piccolo povero angioletto insignificante che era lui.
La forza d’ animo del demone era capace di far cadere quella maschera in mille pezzi con una sola parola.
Era portentoso.
Ne era veramente affascinato.
Lui era tutto ciò che lui voleva essere. Forte, coraggioso, spavaldo.
E ora, non riusciva a smettere di fissarlo.
Ogni volta che entrava nel suo campo visivo i suoi occhi saettavano fino a incrociare la sua carnagione scura, i suoi capelli ribelli e i suoi occhi verdi e intensi come non mai.
Il suo cervello andava completamente in fase di black out e non capiva più niente.
Desuta era distruttivo.
Non c’ era parola migliore per descriverlo.
Lui distruggeva, distruggeva e continuava finché non si sentiva soddisfatto del risultato.
Sein aveva iniziato a chiedersene il perché. Ma non era riuscito a darsi una risposta.
Desuta non era solo Desuta per lui.
Certo, era unico e la sua totalità era magnetica ma Sein si accorse presto di volere di più.
Di più, sempre di più.
Voleva essere inghiottito da tutto ciò che il demone rappresentava.
E per la prima volta, volle disperatamente che qualcuno distruggesse quella maschera che lui stesso aveva creato.
Quando successe non fu né rapido né indolore.
Desuta aveva tirato fuori la forza combattiva di Sein a poco a poco costringendolo a reagire, forse per la prima volta nella sua breve vita.
Urlò.
Urlò fuori tutto quanto, accorgendosene appena.
Gli bruciava la gola e aveva le lacrime agli occhi, la faccia bollente e i pugni serrati.
Desuta non aveva mai visto niente di più bello.
Ghignò, e insieme presero il piccolo angelo e gli dissero addio per sempre.
Passare gran parte delle sue giornate col demone era diventata routine.
Litigavano, ridevano, si baciavano.
E più litigavano, più ridevano e più si baciavano.
Niente più maschere, niente più distruzione.
Niente più testa china, niente più azioni insensate.
Certo, Sein era sempre un angelo e Desuta sempre un demone.
Eppure c’era qualcosa che era cambiato.
Qualcosa che chi si limita a vedere senza guardare veramente non potrà mai comprendere.
L’unione di due mondi opposti non sempre equivale al nulla.
Forse nella loro storia non ci sarà un happy ending, è vero.
Ma chi vuole una cosa così superficiale scritta alla fine della propria storia?
Auctoris note:
Il latino mi sta mangiando il cervello.
E io sto mangiando le uova ♥
Piuttosto, non ho molto da dire sulla fic °-°
E’ una cosa che si è scritta da sola mentre pensavo ad una diversa prospettiva del paring Desuta*Sein..
Non ci sono fic su di loro, se non una o due, ma tenterò di porre io rimedio, aspettate e vedrete uwu
Che altro? Buona Pasqua, ovviamente~~
Strafogatevi di cioccolato come me♥
E se avete voglia recensite~
A presto, si spera~
E n d o ♥