Era una sera d’inverno, pioveva a dirotto e Louis era solo e mezzo addormentato  in camera sua.
Aveva la camera più grande della casa dove abitavano i cinque.
Era di colore azzurro chiaro, molto chiaro, aveva un balcone molto grande alla quale erano adagiate delle tende bianche molto sottili.
A sinistra del balcone seguendo il muro, c’era invece la sala da bagno, anche quella era grande.
C’era un letto e dal soffitto pendeva un lampadario.
Ogni volta che Louis Tomlison guardava fuori dal suo enorme balcone vedeva l’immagine del suo migliore amico.
Gli capitava spesso di pensarlo, e quando era con lui si sentiva al  settimo cielo,  con il cuore che batteva forte e le farfalle allo stomaco.
Spesso gli era capitato anche di dimenticare di respirare quando era con Harry, già, per lui era davvero molto speciale.
Il cielo era tempestoso, pioveva a dirotto e secondo le previsioni meteorologiche il tempo sarebbe stato così fino al giorno dopo.
Louis era steso comodamente nel suo letto a pensare ad Harry quando un tuono lo fece sobbalzare, poi ritornò ai suoi pensieri.
  Quel tempaccio rispecchiava in pieno il suo stato d’animo, pensando ad Harry gli era venuta voglia di vederlo.
 Addirittura immaginò di volerlo accanto a se in quel momento.
Era immerso nei suoi pensieri quando qualcuno bussò debolmente alla porta riportandolo bruscamente alla realtà.
Louis sobbalzò non aspettandosi che ci fosse ancora qualcuno in giro a quell’ora, ma evidentemente sbagliava.
«chi è?».  
Disse con voce udibile da chi stava al di fuori della porta.
Questa si aprì piano e dalla flebile luce che proveniva dal corridoio, si distinse una testa riccia.
Louis ebbe altri mille pensieri, guardava quella figura come se non l’avesse mai vista prima, questa sembrava in imbarazzo.
«Scusami Louis se vengo qui a quest’ora... E’ solo che... ».
 A Louis solo allora venne in mente che era a conoscenza del fatto che il suo migliore amico aveva paura dei temporali, quindi subito fece dello spazio nel suo letto.
 Harry chiuse piano la porta attento a non svegliare gli altri e si diresse verso di lui.
 Louis lo guardava ammaliato, lo trovava incantevole.
Harry indossava un pigiama abbastanza pesante, ma con ciò tremava lo stesso.
«vieni, puoi anche sdraiarti vicino a me, se vuoi».
Louis lo invitò dolcemente.
Harry annuì soltanto guardandolo diritto negli occhi e sorrise.
Louis amava quel sorriso, in quell’istante il cuore prese a battergli fortissimo, era emozionato, provava mille sentimenti e si sentiva in perfetta sintonia con se stesso.
 Guardò Harry, anche se era buio, questo gli si avvicinò e stendendosi piano lo avvolse in un abbraccio.
Louis sorrise, lo strinse forte a se e ci fu un altro tuono.
Harry sobbalzò, ma si sentiva al sicuro tra le braccia del suo migliore amico.
Quel migliore amico che gli aveva conquistato il cuore due anni prima, quello che gli aveva cambiato la vita, colui alla quale teneva di più al mondo...
Ecco cos’era Louis Tomlison per Harry Styles.
Era una persona più che importante, ma non sapeva come dirglielo e quindi non glielo avrebbe mai detto.
«Harry, sai, sono due anni che ci conosciamo, non credevo di potermi affezionare così tanto a te. »
Disse Louis sussurrando e spezzando sia il silenzio di una pioggia tamburellante sia i pensieri di Harry.
«Sei davvero importante, sei più importante di qualunque altra cosa... »
Louis smise di sussurrare, guardò Harry.
(Harry) Si era arrossato in viso, si sentiva morire, aveva i battiti accelerati e si sentiva strano.
Più che strano si sentiva confuso, non avrebbe mai immaginato di sentirsi dire quelle cose dal suo migliore amico.
« Louis... Cioè... Io... Ehm... Anche tu sei importante...»
Fu tutto ciò che riuscì a dire nella confusione dei suoi pensieri.
Louis allora gli accarezzò un fianco facendogli aumentare ancora il battito e gli posò un dito sul labbro facendogli segno di non parlare ed Harry lo guardò intensamente.
«Non è importante se sono importante, l’importante è avere qui con me la persona alla quale tengo di più...».
Sussurrò piano questa frase e  Harry lo guardò incantato, anche al buio era bellissimo, sorrise e notò che lentamente Louis gli si avvicinava.
Harry rimase immobile in quel momento, quando rimase un singolo filo d’aria a dividerli lui non si tirò indietro e si diedero un lieve e fugace bacio a stampo.
Harry si sentì morire,aveva il battito più che accelerato e desiderava voler restare per sempre in quel momento, tra le braccia di Louis e le sue morbide labbra lievemente pressate sulle proprie.
Era tutto perfetto, anche Louis voleva che quel momento non finisse mai, aveva atteso tanto prima di avverare il suo sogno.
I due si divisero lentamente e Louis accarezzò, di nuovo, i fianchi di Harry. Quest’ultimo si sentiva al settimo cielo, lo guardava desideroso di un altro bacio, perché anche se erano passati pochi istanti dal primo già gli mancavano quelle labbra delicate.
Harry, allora, gli prese il volto, delicatamente, tra le mani e lo baciò ancora. Louis non si tirò indietro, anzi, lo strinse di più a se cingendolo bene per i fianchi e facendo aderire i propri corpi.
Harry lo baciò andando oltre il bacio a stampo, sfiorò la lingua di Louis con la sua prima timorosamente, poi più sicuro.
Dopo il bacio si guardarono.
Sussurrarono l’uno all’altro una frase, la più semplice e complicata al mondo:
«Ti Amo.».