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Autore: Seth Ren    08/04/2012    3 recensioni
Storia dedicata al nuovo anime made Toei: Saint Seiya Omega. Al di là di tutte le critiche imputabili per disegni e aspetti della trama (come la suddivisione elementale del Cosmo) mi è piaciuto molto la scena iniziale con Saori che vede il piccolo Koga muovere i primi passi e così ho pensato a questa fic ambientata poco prima dell'inizio (da una settimana a un giorno) con Seiya e Saori che pensano al futuro del bambino, mentre questi cerca di alzarsi in piedi e di muovere i primi passi.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pegasus Kouga, Pegasus Seiya, Saori Kido
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Tutte le sere Seiya osservava Saori da poco lontano per assicurarsi che non succedesse niente a lei e al piccolo Koga. Da qualche settimana una nuova e misteriosa minaccia incombeva sulla Terra: i Guerrieri dell'Astro di Fuoco, guidati dal misterioso dio Mars avevano cominciato ad attaccare il pianeta, forti della decimazione dei Cavalieri avvenuta a causa delle ultime guerre.

Questa volta però, vi era un'altra preoccupazione nel cuore della dea e del Cavaliere di Pegaso promosso a Cavaliere d'Oro: il piccolo Koga, un bambino che la dea aveva adottato qualche tempo fa, e che in quel periodo stava cominciando a cercare di muovere i primi passi.
Ogni sera, Saori usciva sul suo giardino privato posto dietro le stanze di Atena, metteva il piccolo a terra e questi cercava di alzarsi, o per raggiungere la mamma oppure per cercare di prendere una delle lucciole che volavano in giro per il giardino, offrendo uno spettacolo magico.

Molto spesso Seiya veniva a trovare il piccolo approfittando del suo grado e del legame che aveva con Saori, un legame che non era solo quello di Dea e Cavaliere, ma più intimo e personale. Avrebbero vissuto e cresciuto Koga insieme come in una normale famiglia, se gli fosse stato possibile!

Non considerava quel bambino solo come "il figlio adottivo della signorina Saori", in un certo modo lo vedeva anche come se fosse stato suo, e non era solo perché la giovane madre adottiva gli aveva chiesto di fare da figura paterna al bambino poiché lei l'aveva definito "La persona di cui mi fido di più al mondo!" , ma ogni volta che vedeva la determinazione di quel bambino nel rialzarsi ogni volta che cadeva (e succedeva spesso) sentiva come se quel bambino fosse nato perché lui lo crescesse!
Non importa se non avevano legami di sangue, quel bambino era nato per lui... e per Saori!

Poiché sembrava tutto tranquillo, aprì le ali e discese dolcemente nel giardino avvicnandosi alal fanciulla che gli sorrise, mentre il bambino (che era appena caduto) alzò la testolina per osservarlo e poi sorrise divertito anche lui.

Trascorse ancora qualche minuto, poi il piccolo cominciò a sbadigliare, Saori lo prese in braccio  e cominciò a cullarlo, poi rientrò per portarlo nella camera  personale della dea, dov'era anche presente la culla di Koga.

"Posso metterlo io a letto, stasera?" chiese Seiya, mente la ragazza  apriva il portone della sua camera da letto.
"Sì, certo!" rispose lei porgendogli il bambino, che il Cavaliere prese con molta delicatezza "Sembri proprio un papà, sai?" aggiusne poi, mentre Seiya infilava il pigiamino a Koga che per tutta risposta arrossì imbarazzato!

"Eccolo qua! Pronto per la nanna!" fece poi il giovane sollevando il piccolo per farlo vedere alla fanciulla, prima di metterlo nella culla e di rimboccargli le coperte.

Mentre si avvcinava per dare il bacio della buona notte al piccolo, Saori non poté notare che negli occhi del suo Cavaliere più fedele, nonché amico più stretto vi era la stessa ombra che si trovava nei suoi:  cosa sarebbe successo a Koga se la guerra non fosse finita? Nessuno dei due voleva che quel bambino vivesse una vita da Cavaliere, anzi il loro desiderio era dargli qulla normalità e quella libertà di scelta che loro non avevano avuto!
Volevano che non si ritrovasse a combattere appena adolescente e tenerlo lontano dal mondo divino (per quanto possibile)  perché potessere vivere una vita felice!
Se solo Mars non fosse arrivato, sicuramente ciò sarebbe stato possibile.

Accarezzando il loro bambino di due giovani si osservarono facendosi la stessa identica domanda:
Potremmo restare così per sempre?
   
 
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