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Autore: Night Sins    04/11/2006    10 recensioni
Ho deciso di "cambiare" a riguardo di questa prima one-shot, ora diventata una raccolta (molto breve) di fic che originariamente non avevano nulla in comune, ma lette di fila, potrebbero narrare lo stesso una storia...
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Una giornata particolare

Privet Drive è una strada di una tranquilla cittadina dell'Inghilterra dove le case sono tutte uguali, con giardini uguali e squadrati.
Quella mattina dei primi di luglio al numero 4 di Privet Drive i signori Dursley si stavano preparando per portare il loro figlio Duddley di tre anni al circo che era arrivato in città.
Con loro viveva anche Harry, un bambino della stessa età di Duddley, figlio della defunta sorella della signora Petunia Dursley.
<< Petunia, porta quel bambino dalla signora Figg. Sai che non lo portiamo con noi. >> disse il signor Dursley.
I genitori di Harry erano morti quando il piccolo aveva solo un anno e da allora lui viveva con sua zia Petunia e la sua famiglia, anche se i signori Dursley non erano contenti di averlo per casa.
<< Certo caro, stavo giusto per andare a prenderlo. >> e detto ciò andò a prendere Harry e uscì di casa per portarlo dalla signora Figg, una donna sulla sessantina che amava immensamente i gatti.
Una volta arrivati Petunia suonò il campanello.
<< Oh, buongiorno signora Dursley, tutto bene? >> chiese la donna.
<< Certo. Purtroppo io e mio marito dobbiamo andare via con Duddley e non possiamo portare Harry con noi, ci domandavamo se poteva badarci lei; noi rientreremo stasera e non sappiamo proprio a chi affidarlo. >> rispose Petunia cercando di essere il più dispiaciuta possibile.
<< Non si preoccupi, sarò felice di occuparmene io. Il piccolo Harry ancora non si è affezionato ai miei gatti, ma credo che imparerà presto a riconoscerli tutti. Vada pure via tranquilla. >>
<< No.... gatti no. >> disse Harry.
<< La signora Figg è molto gentile a occuparsi di te, dovresti essere più educato! >> gli disse Petunia << Grazie signora Figg. >> disse poi rivolta alla donna.
Così Petunia lasciò Harry con la signora Figg; si vedeva che il piccolo non era contento di stare in quella casa, e non che lo fosse in quella dei Dursley.
<< Allora Harry,povero figliolo... Scommetto che ti andrebbe una tazza di thè con i biscotti, vero? >> disse la signora Figg portando Harry nel suo salotto e dirigendosi poi in cucina.
Dieci minuti dopo tornò con un vassoio sul quale c'erano due tazze di thè e dei biscotti fatti in casa. Quando entrò nella stanza trovò Harry che giocava con dei giornali che aveva sparpagliato per terra tentando, invano, di acciufarne le immagini in movimento.
<< Che stai facendo? >> disse vedendolo e posando il vassoio sul tavolo.
<< Non dovresti lasciarli così a giro. >> disse una voce all'improvviso, proveniente da un ragazzo di non più di venticinque anni che si trovava ora accanto al bambino e stava sistemando i giornali.
<< E tu? Giovanotto, da quando si entra in casa degli altri senza essere invitati? >> chiese la signora Figg.
<< Scusami zia Arabella. Mi ha mandato il preside, voleva parlarti, non sapevo che lui fosse qui. >> rispose.
Era un bel ragazzo, non molto alto per la sua età, i capelli erano lunghi e corvini, gli occhi scuri e profondi velavano un'enorme tristezza e un peso troppo grande per la sua giovane età.
<< Beh, visto che sei venuto fin qui vuol dire che deve essere qualcosa di importante. Senti, pensa te al piccolo fino a che non torno. >>
<< C-cosa? No, non posso. Non posso proprio occuparmi io di lui! >> disse in fretta.
<< Oh, non fare il bambino Severus! Non posso mica portarlo con me. In casa troverai tutto quel che ti serve, in quel mobile là ci sono libri e cassette per bambini, se no dagli dei fogli e fallo disegnare. Ce la puoi fare; io non so quando torno, ciao. >> e così dicendo la signora Figg se ne andò.
<< Scommetto che quel vecchio rimbambito di Silente sapeva tutto! >> disse il giovane Severus *Ma non cambierò idea!Non posso...*
<< Ehi! Che stai facendo tu? >> disse poi rivolto a Harry che si stava improvvisando scalatore sulla sedia e sul tavolo per raggiungere il thè e i biscotti.
Severus sistemò il bambino sulla sedia e gli avvicinò la tazza con i biscotti, poi ne prese una anche per se.
<< Tu chi sei? >> gli domandò Harry.
<< Beh, diciamo che sono un amico della signora Figg. >> rispose Severus liquidando alla svelta l'argomento.
Quando entrambi ebbero finito Severus sistemò la tavola e mise Harry sul tappeto insieme a dei libri, dei fogli bianchi e dei pennarelli colorati.
<< Ora stai buono lì, che io ho da fare. >> così dicendo si sedette sul divano, estrasse una bacchetta e fece apparire dei fogli che sembravano dei compiti.
Harry non sembrava contento dell' ordine ricevuto e, dopo esser salito anch'egli sul divano, si mise a giocare con i compiti.
<< Ehi, sei proprio insolente sai? Ti ho detto che ho da fare, non devi darmi noia! >> e lo rimise sul tappeto.
<< No! >> disse il bambino << Leggi! >> e tese a Severus un libro di fiabe.
<< Oh, sai parlare!Comunque sono io il più grande qui, e si fa ciò che dico io! >>
<< Noooo! Daiiiii leggiiii! Leggi! Leg-gi!!! >> disse Harry con il libro ancora teso verso il giovane.
<< Ma quanto rompi! >> sbuffò lui << Ho capito, sei proprio come tua madre! Che seccatura! >>
<< Ma-mamma. >> il piccolo Harry era diventato triste.
<< Non avrai mica intenzione di metterti a piangere, vero? >>
<< No, non piango! >> rispose Harry risoluto.
<< Mpf, come sei buffo! Sei proprio come lei, la piccola Lily.... >> *Smettila Severus, non sono più una bambina!* anche se stava ridendo i suoi occhi erano sempre tristi.
<< No, non piangi... >> gli disse Harry e tese una mano come per asciugargli delle lacrime che ancora non erano uscite.
Severus rimase qualche minuto come immobilizzato. *Quegli occhi...*
<< Basta, non sto piangendo! >> disse quando si riprese << Oh, guarda che ore sono. Forza, vai a tavola che ti porto da mangiare. >> aggiunse notando l'orologio che indicava le 12:30.
Dopo pranzo Severus sperava di riuscire a far addormentare il bambino e finire il suo lavoro; le sue speranze svanirono quando vide Harry tendergli il libro di poco prima.
<< Ancora? Uf, forza muoviti, sali su prima che cambi idea. >> e indicò il divano.
Harry salì tutto contento e si accomodò accanto al suo compagno in quell'insolita giornata.
<< Leggi. >> gli disse << Quetto! >> e indicò la figura di un bambino più piccolo di tutte le altre figure.
<< Agli ordini moccioso. >> rispose Severus non seccato come le parole volevano far credere, e aprendo il libro alla pagina con il titolo "Pollicino".
Harry e Severus rimasero tutto il tempo uno accanto all'altro.
<< ...Così Pollicino tornò a casa con i suoi fratelli ed il grande tesoro. Ad attenderli c'erano la loro mamma e il loro papà... >>
<< Papà ... >> disse il bambino stringendosi di più al giovane e addormentandosi.
<< Sogni d'oro Harry ... >> sussurrò piano Severus posando un bacio sulla fronte del piccolo e addormentandosi anche lui poco dopo.
E così addormentati li trovò la signora Figg quando tornò.
La signora Figg scattò una foto a quella scena molto familiare e fece il più piano possibile per non svegliare nessuno dei due.
Poco dopo Severus si svegliò.
<< Buona sera Severus. >> gli disse Arabella Figg.
<< Ma ... Che ore sono? >> chiese lui.
<< Tranquillo, sono solo le 19:00. >> rispose.
<< Bè, io ora devo andare. Ci vediamo zia Arabella. >>
<< E lui non lo saluti? Eravate così carini prima che vi ho fatto una foto, poi te ne manderò una copia, eheh. >>
<< Cosa?!? >>
<< Non ti innervosire Severus. A proposito, perché non ne parli con Silente, per fare in modo che lui... >>
<< No, ne abbiamo già discusso e ci ho riflettuto molto. E' la soluzione migliore, non dirgli nulla nemmeno te. >>
<< Farò come dici, anche se credo che sbagli. >>
<< Ciao zia Arabella. Ciao Harry, ci vedremo tra qualche anno, anche se in modo diverso. >> e dopo ciò sparì così come era arrivato.
<< Dove è il tuo amico? >> chiese Harry ancora assonnato.
<< Quel signore non c'è più Harry. >>
<< Come mamma e papà? >>
<< No Harry, non in quel senso. Ora però è ora di prepararti, tra un po' dovrebbe tornare tua zia a prenderti. >>
<< Uffa. >> sbuffò Harry e poco dopo infatti Petunia Dursley andò a prenderlo e lo riportò a casa.
Né lui né Severus avrebbero passato più una giornata simile, almeno non per molti anni a seguire.

***

Harry aveva 16 anni quando fu mandato di nuovo dalla signora Figg.
<< Salve signora Figg. >> disse svogliato.
<< Ciao Harry, stavo guardando le foto dei miei gatti, ma scommetto che ne hai abbastanza, vero? >> disse lei. Harry annuì.
<< Ok, metti a posto questo album, ti preparo del thè. >> e porse a Harry l'album.
Mentre stava mettendolo a posto ne cadde un foto. Stranamente non ritraeva uno dei tanti gatti della signora Figg, ma un bambino e un ragazzo addormentati, uno accanto all'altro.
*Papà*
<< Ma questa... >> Chiese stupito e, anche se non sapeva spiegarsi il perché, sentì avvolgerlo un senso di tristezza e nostalgia.

FINE.



Alcun spiegazioni:
- Sì, Severus è "quel" Severus XDD
- Questa one-shot avrebbe dovuto dar luogo ad una ff più grande, dove sarebbero state spiegate tutte le cose "strane" di ciò (tipo, il perché Severus chiami la signora Figg "zia") ma poi non se ne è fatto nulla.. ù_ù però... nonostante il tempo passato da quando l'ho scritta.. un po' ci spero in un ritorno d'ispirazione XD
Grazie, cmq, a tutti coloro che vorranno commentare!!! ^__^
   
 
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