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Autore: xthanksrowling    08/04/2012    7 recensioni
buoonsalve lettori e lettrici, questa è la mia prima ff perciò spero che sia una cosa abbastanza decente o per lo meno passabile. Amo scrivere e in questa fanfiction ho deciso di.. come posso dire.. sognare ad occhi aperti. non vi dico altro perché non voglio anticiparvi nulla anche perché credo che qualcosina l'abbiate già intuito.
Spero possa piacervi, in caso contrario scusate se vi ho rubato dieci minuti della vostra vita con quest'unitile lettura c:
Vi sarei grata se recensiste la storia o mi diceste dove posso migliorare.
Buona lettura.
-giorgia
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Era una domenica di fine estate come le altre, o almeno così mi sembrava; il cielo uggioso influenzava negativamente il mio umore e alla vista del brutto tempo la mia voglia di alzarmi svanì del tutto. Nella mia pigrizia, decisi di rimanere ancora un po’ sdraiata. Ad un tratto la mia attenzione fu attirata da un volatile insolito, che mai prima d’ora avevo visto dalle mie parti. Era di una bellezza straordinaria, bianco come neve, sembrava a tutti gli effetti un gufo. Misi da parte la pigrizia e mi tirai su; per un momento mi era sembrato che il gufo stesse guardando proprio me, buffo, pensai.  Scostai un po’ le tende per vederlo meglio . Era posato sulla cancellata della mia casa, in corrispondenza della finestra della mia camera. Dunque uscii in giardino per osservarlo da vicino, mi avevano sempre affascinato i gufi perciò non avrei mai potuto sprecare un’occasione così. Per timore che potesse volare via, mi avvicinai lentamente e quando capii che non aveva affatto paura di me, lo accarezzai.                                                                                                                                                                       
“Dai Giorgia! vieni a fare colazione, tra poco dobbiamo uscire!” sentii mia madre che mi chiamava da dentro casa, guardai per l’ultima volta quel gufo con la speranza di poterlo rivedere ancora e mi precipitai in cucina.
Nei giorni seguenti non facevo che dare sempre un’occhiata fuori, nella speranza di rivedere quel fantastico gufo ma per mio dispiacere non fu così per un po’.
Il mese di Agosto stava per finire e il giorno del mio compleanno si avvicinava sempre di più. Ultimamente i miei genitori erano sempre più misteriosi e preoccupati per un motivo a me sconosciuto; soprattutto notai che, dopo aver raccontato loro della “visita” di quel gufo,erano diventati ancora più agitati e ansiosi, come se qualcosa li turbasse profondamente.
Finalmente arrivò il giorno del mio compleanno.
Quella mattina ovviamente mi alzai volentieri e corsi di sotto per festeggiare con i miei genitori che mi stavano aspettando in salotto per farmi gli auguri. “Auguri tesoro, buon compleanno!” disse mia mamma abbracciandomi. “Ecco la festeggiata! Tanti, tanti, tanti auguri” disse mio papà avvicinandosi a me e spalancando le braccia per abbracciarmi “oggi è un giorno importante, e non solo perché è il tuo compleanno, Giorgia” proseguì mio papà. “Io e tuo papà  ti dobbiamo dire una cosa importante” continuò mia mamma e mi porse una lettera “te l’ha portata lui” continuò, indicando qualcosa verso il giardino. Mi girai e vidi di nuovo il gufo che avevo visto settimane prima; era lì, appoggiato ancora sulla staccionata del cancello. Scoppiai in una risata “Cosa? Ma com’è possibile che un gufo porti lettere?! Ho sempre visto uomini consegnare la posta, da quando in qua i gufi sono diventati dei postini? non diciamo sciocchezze!” dissi con tono sorpreso e ironico allo stesso tempo. “Guarda tu stessa la lettera e allora capirai.” Questa fu la risposta di mio padre. Feci come mi era stato detto. La busta della lettera dava l’aria di essere preziosa, era chiusa da un sigillo rosso sul quale era incisa la lettera “H”; sul retro, sempre dalla parte del sigillo, c’era uno stemma.  “Hogwarts?” dissi distogliendo per un attimo lo sguardo dalla lettera.  “Che aspetti? Aprila! Poi ti spiegheremo tutto” insistette mia mamma. Ora la curiosità mi stava davvero divorando, quindi aprii la busta senza pensarci un attimo di più, tirai fuori il foglio di pergamena accuratamente piegato e mi misi a leggere. “Ma qui si parla di scuola di magia e stregoneria, è forse uno scherzo?” dissi con tono quasi scocciato. “Nient’affatto, vedi Giorgia… avremmo dovuto dirtelo fin dall’inizio ma avevamo paura che gli altri bambini ti escludessero, che ti etichettassero come la strana perciò abbiamo preferito aspettare fino ad ora” cercò di spiegarmi mio papà. “Dirmi cosa? E perché mai dovrei essere strana rispetto agli altri?” ribattei io. “Non ti sei mai chiesta perché riesci a spostare oggetti senza toccarli? O perché fai delle cose che altri bambini non sono in grado di fare?” intervenne mia mamma “No, l’ho sempre fatto e non ho mai pensato che fosse una cosa strana” risposi “Ma arrivate al dunque, insomma, mi state dicendo che io..i-io..” non riuscii a finire la frase, mi sembrava una cosa troppo improbabile, quasi assurda. “Sei una strega, Giorgia”.

  
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