Ci vendiamo al miglior offerente!!!
<<
EEEEEEEEEEEEEEEEEEKKKKKK!!!!!!! >> sbraitò Lord Signore Boemio Raffaele Girolamo Teresio Dionigio
Placido Marcello eccetera, terrorizzato.
<<
Beh, ha mai visto una gnocca come me?! >> disse
Maria de Filippi ravvivandosi quel casco cotonato biondo che fungeva anche da
garage per le navette di Star Trek.
<<
Ehm, beh, diciamo che non avevo mai visto un dobermann a due zampe e coi tacchi
da dodici... >> rispose il vampiro ancora appoggiato alla parete,
cercando di riprendersi dallo spavento per aver visto piombarsi davanti quella cosa.
<< Stavo cercando il mio caro maritino, che per caso l’ha visto? E’ basso, tondo, assomiglia ad una botte da grappa da centosessanta, però coi baffetti e veste come un becchino... >>
<<
No, mi sembra proprio di no! >> esclamò Lord Signore Bruno Rosario Pelagio Combone Serafino Granaro eccetera allontanandosi piano piano
da lei, senza mai voltarle le spalle, perché è mortalmente pericoloso dare di
schiena alle belve. Girato l’angolo prese a scappare a gambe levate, mettendo
più strada possibile tra il suo nobilissimo corpo di non morto e quella strana
bestia asessuata che parlava come se masticasse colla.
Chester
Bennington stava guidando la sua scassatissima
500 Topolino, di fianco e dietro di lui erano stipati tutti quanti i membri dei
Linkin Park più il professor Piton,
comprensibilmente scambiato per Renato Zero, infatti era da quando erano
partiti da Amsterdam che cantava ininterrottamente Mi Vendo mandando
prima in bestia il noto gruppo rock, poi trascinandolo nella canzone con
trasporto, giacché avevano deciso di mettere un cartello sulle portiere con
scritto:
Ci vendiamo per il miglior
offerente,
chiamare Chester sul cellulare,
firmato:
Linkin Park + Renato Zero
Per
la fortuna di tutti, nessuno aveva il numero di cellulare di Chester, quindi le
telefonate furono pari alle chiamate per i materassi di Mastrota.
Cioè nulle.
Erano
stati chiamati al mega ultra super iper party da Tré Cool, notissimo festaiolo della
California, che si sarebbe tenuto in un’altrettanto mega ultra super iper villa barra castello in Transilvanian
Boulevard, nessuno di loro aveva mai sentito parlare di quel posto sempre
misteriosamente buio e piovoso, ma sulla 500 tutto è possibile.
<<
Eccoci ragazziiii!! >> esclamò il frontman dei Linkin Park
inchiodando, facendo sì che tutti si riversassero nei due mini sedili davanti <<
Ehi, non c’è tutta questa fretta! >>
Buck, l’avventurosa quanto invasata mangusta
preistorica dell’Era Glaciale 3, stava svolazzando di liana in liana, ignorando
il fatto che in Transilvanian Boulevard non ci
fossero liane, seguito a ruota da Diego, le W.I.T.C.H.
e Snoop Dogg.
<<
Avanti sfigati, siamo già ritardo! >> urlò incitando la sua ciurma a
darsi una sonora mossa di chiappe, fermandosi mezz’ora a parlare con un sasso
come se fosse un telefono.
<<
Oh, ma proprio questo dovevamo seguire?! >> si lamentò Irma sudando come
una piccola mortadella, appoggiandosi a Taranee.
<<
E’ l’unico un po’ sano di mente che abbiamo trovato! >> rispose Will, che
non si accorse che Buck stava conversando col tronco
di una pianta, pretendendo che gli restituisse dei soldi.
<<
Io dico che facciamo prima a seguire la musica! >> interloquì Snoop Dogg, sfuggendo alle
grinfie di Hay Lin, che
cercava di acchiapparlo da quando l’avevano incontrato nel bosco, accompagnato
da una strana ragazza di nome Biancaneve, che spacciava eroina in busta.
Infatti
nell’aria si distinguevano molto bene le note di Elevation
degli U2, inoltre aiutava ampiamente il fatto che nella notte, che poi era
giorno solo che in quel posto strano era sempre notte, si levavano luci da rave
party.
<<
Tu hai sempre ragione, cucciolo! >> annuì con fare estatico la
mezza strega e mezza fata dell’aria.
<<
Me lo diceva anche il mio analista... Quando gli puntavo addosso la pistola...
>>
<<
Insomma, non dev’essere bello essere fatto di cioccolato. >> disse Johnny
Depp.
<<
Beh, e perché no, perché non sposare una moglie di cioccolato? >> disse
Willy Wonka.
<<
Perchè si corre il rischio che durante una
passeggiata qualcuno la morda! >> rispose Ichabod
Crane.
<<
Non mi piacerebbe che mia moglie venisse mangiucchiata. >> commentò Dillinger.
<<
Sinceramente non credo sia molto bello essere smozzicati. >> disse Jack Sparrow.
<<
Oh beh, siete sempre a lamentarvi, se fosse per voi il mondo sarebbe ancora
all’età della pietra! >> si lamentò Willy Wonka.
<<
E se fosse per te tutti saremmo commestibili! >> ribadì Ichabod.
<<
Ma noi siamo commestibili! >> disse Wonka.
<<
Sì, ma quello sarebbe cannibalismo. >> spiegò Sparrow.
<<
Come siamo finiti a parlare di cannibalismo? >> domandò Dillinger.
<<
Perché a Willy è venuta in mente qualche altra stupida idea! >> rispose
Johnny.
<<
Credi che impiegare diecimila Ompa Lompa per parlare alle piantine durante tutta la loro
crescita, dal seme alla fioritura, per convincerle a produrre frutta già
caramellata sia stupido?! >> ribadì Wonka.
<<
Sì!!! >> rispose in coro gli altri quattro.
<<
Disfattisti schifosi, giuro che se non fossi tutti voi, me ne andrei su due
piedi! >> borbottò stizzito Willy Wonka, che
poi era anche Sparrow, che poi era anche Dillinger, che poi era anche Ichabod,
che poi tutti loro erano lo stesso Johnny Depp che si intratteneva con i vari
se stesso mentre arrivava in Transilvanian Boulevard.
Lord
Signore Teofilo Callisto Bertilio Boscardino
Gaspare Capestrano eccetera era sfiatato, nel senso
che aveva perso tre ore scappando sempre in tondo, non accorgendosi che il
tappeto sul quale stava girava come una trottola sotto i suoi piedi.
Si
asciugò il nobile sudore che gli imperlava la fronte, e prese a camminare,
accorgendosi finalmente che quella strana creatura della de Filippi si era
dileguata verso meandri più consoni a quelli della sua razza, qualunque essi
fossero.
Si
era scolato soltanto qualche ventina di bottiglie di vino, quindi si sentiva un
po’ debilitato, ma non demorse, e la sua mente presto tornò al fisico scolpito
del signor Mike, che ancora non aveva trovato. Era assurdo, l’aveva cercato
quasi ovunque, eppure di lui nessuna traccia, e nemmeno del signor Billie Joe, il cantante alto un metro e una Vigorsol.
Eppure
da qualche parte dovevano essere, i due malandrini...
All’improvviso
sentì un casino provenire da dietro la parete cui stava rasente, urla
animalesche, sbraiti e quant’altro ci potesse essere d’inquietante. Ora che ci
pensava, l’aveva dato da mangiare ai leoni e a Beppe Bigazzi?
Accostò
l’orecchio per meglio sentire che diavolo stesse succedendo.
<< OOOOOOOOHHHMMIODDIOOOOOOMIIIIIIIIIIIKEEEEEEESI’SI’SI’PIU’GIU’PIU’GIU’PIU’VELOCEMIKESIIIIIIIIIIII..... >>
Questa
fu pressappoco la faccia di Lord Signore Claretto Dario Smandrucolo
Crisanto Folco Desiderio
Giuda Simeone eccetera:
O____________________________________________________________o...
<<
OK, sento che mi stanno chiamando, sono già in ritardo per la cena delle sei!!!
>> esclamò avviandosi, il Lord Signore molto imbarazzato che sì
era un vampiro che aveva avuto le esperienze erotiche più entusiasmanti dal
tredicesimo secolo in avanti, ma a tutto c’era un limite!
Praticamente
scappò per il corridoio, andando a sbattere contro
Tré Cool era in
una delle numerosissime cucine del castello a preparare una sottospecie di
cocktail di sua invenzione, che consisteva in una salutare unione tra acqua
tonica, vodka alla pesca, rum, grappa casalinga a 93°, e qualche fogliolina di
menta.
<<
Sai, non vorrei facesse male la menta... >> si giustificò lui.
<< No, infatti, meglio non esagerare. >> rispose Chad Kroeger, arrivato lì assieme a tutta la sua bella band canadese in canoa, vestiti come Giubbe Rosse << Piuttosto mettici un po’ di gin, è antiossidante! >>
<<
Giusto! >> annuì con convinzione in batterista dei Green Day, che durante quei giorni di vacanza si era totalmente
lasciato prendere dalle attività del castello << Ragazzi, fate i braviiiiii!!! >> urlò mentre la festa stava già
iniziando, e gli ospiti stavano pullulando nella mastodontica sala da
ricevimento, o almeno era sembrata a Tré, in fondo
una grande stanza valeva l’altra, pur di bere!
<<
Ehi amico, ma è legale tutto questo? >> chiese Derek Morgan, uno dei
migliori organi pensanti dell’F.B.I., nonché fascinoso attore di colore della
fortunata serie televisiva Criminal Minds.
<< Amico. >> sorrise Tré con fare mellifluo, anche se non sapeva cosa volesse dire mellifluo, offrendogli una tazza con una specie di granita dentro << Con questa diventa legale anche scaricare i cd da internet! >>
Morgan
smangiucchiò la granita, che era fatta con una tritura di ghiaccio e una buona
dose di sciroppo di zucchero, rum e foglie di coca. Morgan si mise a ridere
immediatamente, dando ragione a Tré.
<<
Grandeeee, e adesso, tutti al concerto!!! >>
Billie Joe e Mike erano in quella stanza da
più o meno otto ore, il settanta percento delle quali impiegato in un modo
molto, molto, molto simpatico, ovvero una grande suonata in piena
regola.
Sia
il cantante che il bassista erano sdraiati sul pavimento godendosi un po’ di
meritatissimo sonno, quando, dopo qualche minuto, Mike si svegliò, mugolando
sofferente.
Si
mise a sedere, emettendo qualche lamento, gli faceva male tutto. Le ginocchia
erano sbucciate, le mani anche, sentiva male ovunque, le spalle, la schiena, il
fondoschiena, le gambe e la testa. E non si ricordava una mazza. Da
quanto erano lì, ormai? Ricordava solo di aver dato un’occhiata ad uno
specchio, e poi il vuoto più totale in testa, che era successo? Si era perso
qualcosa?
Si
mise a cercare Billie Joe, magari lui poteva dirgli
che stava succedendo, ma lo trovò disteso accanto a lui, rannicchiato.
Oddio! Pensò
immediatamente al peggio, cioè che qualcuno, probabilmente non troppo sano di
mente, aveva narcotizzato lui e fatto del male a Billie
Joe. Cosa avevano fatto a Billie?!
<<
BILLIE COME STAI, COSA TI E’ SUCCESSO, TUTTO BENE?! >> urlò prendendo a
scrollargli un po’ le spalle.
<<
Ma cosa ti urli.....? >> mormorò invece il dolce frontman,
rigirandosi verso di lui ancora sonnecchiante, poggiandogli la testa sul petto <<
E’ stato bellissimo... >> disse con un sorriso pacifico, facendo le fusa.
<<
Bellissimo... Cosa? >> Billie Joe aprì gli
occhi, e lo fissò.
<< Prima. Quello che abbiamo fatto! >>
<<
Perché, cosa abbiamo fatto? >> chiese lui con aria molto interrogativa.
Billie Joe si tirò un po’ su, e tirò un po’ su anche
i pantaloni.
<<
Non ti ricordi?! >> chiese, sperando quasi in un improvviso attacco di
amnesia.
<< Cosa mi dovrei ricordare? >>
<< Beh, ma... Ma... Tu... Noi... >> balbettò il povero frontman, sconvolto dal quel repentino cambiamento, dieci minuti prima un focoso bassista che aveva deciso di riprendere in mano la chitarra, e usandola in una maniera straordinariamente nuova, e dieci minuti dopo un Mike che non ricordava più una mazza! << PERCHE’?!?! >>
<<
Perché cosa, Billie? >> continuò imperterrito
lui, che non aveva ancora capito proprio un tubo.
<<
MA CHE CA... >> si bloccò prima di lanciare improperi sconvenienti,
rotolandosi angustiato. Non era possibile! Dopo ore e ore di sesso sfrenato,
quello era il risultato?! Un mucchio di lividi, sfregamenti, una discretissima
dose di soddisfazione personale, e lui non ricordava niente?! A Billie venne un certo nervoso << Mike... Vuoi ancora
lasciare la band? >> tentò come ultima risorsa. Il biondo bassista parve
essere dubbioso.
<<
Non lo so... E’ come... Prima ne ero sicuro... Però adesso non so, ho qualche
dubbio... >> A Billie si illuminarono gli occhi.
<< Davvero...? >> disse mentre il suo sorriso tornava ad allargarsi malizioso << E in Tibet ci vuoi ancora andare? >>
<< Mah... E’ come se ci fosse qualcosa che mi dice che non dovrei... Però non capisco cosa sia... >>
<< Interessante. >> sorrise il cantante improvvisatosi psicoterapeuta, mentre si alzava e muoveva qualche passo verso il camino << E... Castità? >>
<< Castità? >> ripeté l’indomito Mike, che continuava a rimanere sdraiato a terra, mezzo nudo, e non chiedendosene nemmeno il perché << Una volta sapevo cosa voleva dire... Lo so... Ce l’ho sulla punta della lingua... >>
<< Mike, fai senza. >> disse l’altro, sfiorandogli delicatamente la spalla, facendolo voltare verso di lui << Cosa vedi? >>
Mike
incontrò la sua stessa figura riflessa sello specchio con le pietruzze nella
cornice, che Billie gli stava gentilmente piazzando a
due centimetri dal viso.
Poi
Mike gli strappò di mano lo specchio, mettendolo da parte. La lucina rossa
negli occhi era tornata.
<<
Non sapevo ti piacesse il sadomaso. >> ricominciò a sorridere Mike,
avvicinando un sorridentissimo Billie Joe a sé.
<<
Ci sono un mucchio di cose che di me non sai, Mike. >> rispose lui.
<<
Bene, allora mi metto al lavoro. >> dichiarò categorico, rimettendogli le
mani addosso.
Quattro
secondi dopo...
<< OOOOOHHHDDDIO MIIIIIIIIIIIIIIKE!!!
>>
Indovinate
un po’? Continua!
LOOOOOOOOOOOOL, ma buona Pasqua,
signorine!
Scusate in ritardo, ma in questi
ultimi giorni sono stata in giro per le vacanze e non avevo il pc a portata di mano, quindi mi scuso umilmente... Ma spero
che questo capitolo vi sia piaciuto comunque!;D
Un commentino come al solito non
guasta!
Buone feste, di nuovo!