Usami.
Usami come usi una penna finchè non finisce l’inchiostro.
Usami in tutti i modi.
Non vedi? Non vedi che mi affido a te?
Ti lascio il controllo, per poco ma te lo lascio.
Voglio essere usata in questo momento.
Perché sebbene l’uso eccessivo di certe cose, possa essere causa di una grande delusione, è anche un segno di appartenenza.
Voglio essere usata in questo momento, forse anche per sentirmi attaccata  a qualcosa.
Ti  prego, sono qui.
Non vedi che che ti sto aspettando?
Sei cieco, sei veramente TROPPO cieco.
Sono qui, stesa su un suolo immaginario, in bella vista, come per attirare la tua attenzione.
Ma dove sei? Non riesco a vederti.
E’ un amore che non può essere placato il mio, ho un serio bisogno di appartenerti.
Se non lo farai in un modo puro, buono e passionale, fallo allora in un modo spregevole, te lo permetto, ti autorizzo.
Voi uomini, ah voi uomini, vi divertite a usare qualcuno quando non potreste, in modo improprio.
Ma io sono qui davanti, e te lo lascio fare, ma ecco che tu perdi il divertimento.
Non ti interessa farlo perché puoi.
Vuoi far soffrire.
E ti permetto di farmi soffrire.
Ti ho aperto il mio cuore, nonostante non dovrei.
Hai la chiave per aprirmi.
Quasi  quasi lascio perdere.
Ma eccoti, ti stai facendo sentire, sento che ti  stai avvicinando.
Hai deciso di usarmi, e senza il mio consenso, il mio cuore si riapre a te.
Ritaglia un piccolo cuore di carta.
Hai fatto? Bene.
Ora stropiccialo, piegalo mille volte.
Ora riaprilo. E’ rovinato, vero?
Succederà così anche a me, ma nonostante tutto te lo sto lasciando fare.
La stupidità umana fa questo.
Ma senza che me ne accorga, per quanto faccia male, io ti sto autorizzando.
Sento le ferite arrivare.
Che sciocca.

Note dell'autore (aggiunte un po' tardi): ebbene sì, è una schifezza, ma ero un po' presa dall'ispirazione e ho semplicemente lasciato le mie dita correre sulla tastiera. E' venuto un insulto ai bravi autori purtroppo...