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Autore: CatchingLightning    08/04/2012    4 recensioni
Alle mie adorate Fabiana, Miryam ed Alessia.
[...] Octavian aveva sempre avuto il rispetto di Reyna, e le cose tra loro non erano mai andate male. Questo non significa che andassero d'amore e d'accordo, ma non erano neppure nemici giurati. Semplicemente, Reyna gli era indifferente e Octavian assumeva lo stesso atteggiamento.
Rating giallo per l'Angst - Spoiler! (io vi ho avvertiti)
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Alle mie adorate Fabiana, Miryam ed Alessia:
buona Pasqua di cuore.


Aurum and Argentum don't like liars


    -Ad Aurum ed Argentum non piacciono i bugiardi, tienilo a mente.
Dopo aver utilizzato il tono più sprezzante che riuscisse a sfoderare, Reyna, seguita dai due cani, se ne andò, lasciando un Octavian tanto impietrito quanto allibito, con addosso l'espressione di uno che ha appena ricevuto una lampadata in testa.
Octavian aveva sempre avuto il rispetto di Reyna, e le cose tra loro non erano mai andate male. Questo non significa che andassero d'amore e d'accordo, ma non erano neppure nemici giurati. Semplicemente, Reyna gli era indifferente e Octavian assumeva lo stesso atteggiamento.
L'errore più grande lo commise Octavian, credendo che lui e Reyna potessero essere grandi amici: dopotutto, non c'erano mai stati grandi dissapori tra loro, quindi Octavian aveva questo fatto dalla sua parte.
Tuttavia - si sa - l'indole schietta di Octavian non sarebbe mai riuscita a conciliarsi con quella eccessivamente orgogliosa di Reyna, soprattutto perché Octavian non la considerava affatto un buon leader per la Dodicesima Legione. In aggiunta, Reyna non era solita fidarsi delle persone che non conosceva bene, e Octavian ne era pienamente consapevole.
Stranamente, però, il sedicenne era riuscito a ritagliarsi un angolino tutto suo nella fiducia e nel cuore della figlia di Bellona, che, agli occhi del discendente di Apollo, pareva avere occhi solo per Jason Grace.
Jason Grace, il perfetto.
Jason Grace, il magnifico.
Jason Grace, l'eroe.
Jason Grace, l'ottava meraviglia del mondo.
Octavian non riusciva nemmeno a capacitarsi di essere geloso di un figlio di Giove. E tutto per cosa?
Per Reyna? Per quella spocchiosa ed altezzosa figlia di Bellona?
No, non era da lui.
Eppure, stranamente, Octavian ci teneva. Teneva a Reyna, teneva alla sua amicizia e teneva alla convinzione che loro due potessero essere più che amici.
Ma teneva anche alla propria reputazione, quindi si guardava bene dal lasciar trasparire le sue emozioni. Non poteva certo andarsene in giro a dire che Jason dovesse stare lontano da Reyna perché lui, il possente figlio di Giove, ammirato da tutti - umani e non -, non meritava la figlia di Bellona.
Un venticello autunnale scompigliava i capelli ad Octavian, mentre guardava la figura di Reyna, avvolta in una toga purpurea, scomparire in lontananza.
    "Accidenti a lei" pensava il ragazzo, girandosi dalla parte opposta ed incamminandosi a passo spedito verso una meta ancora da decidere.
Calciando sassi con rabbia, a volte facendosi pure male, Octavian giunse al tempio di Giove, il posto infame dove aveva parlato per la prima volta dei Libri Sibillini con Reyna.
    -Spero che tu consegua molte vittorie!- gli aveva detto Reyna.
Certo, come no: Octavian aveva già perso lei e la sua amicizia. Alla faccia della vittoria.
    -E che tu possa trovare i Libri Sibillini, se questo ti può rendere felice.- aveva aggiunto Reyna, sorridendo.
Ovviamente, perché, dopo quanto accaduto, Reyna avrebbe approvato un'impresa alla ricerca di quel tesoro così importante per Octavian. Perché no?
Era risaputo che Reyna odiasse le persone bugiarde, avide o con secondi fini, ed Octavian aveva fatto tutto il possibile per non essere collocato in una di quelle tre categorie. Il ragazzo teneva veramente al rapporto che aveva con la figlia cinofila di Bellona, anche se questa loro amicizia era invisibile ai più al Campo Giove.
Octavian sospirò e si sedette a terra, poggiando la schiena su una delle colonne marmoree del tempio del Signor Tuoni-Fulmini-e-Saette.
    "Accidenti a lei" pensò il biondino per l'ennesima volta. "Possibile che sia arrivata ad odiarmi nell'arco di mezzo minuto?".
Si asciugò una lacrima, la prima che gli uscisse dagli occhi da molto tempo, e alzò gli occhi al cielo.
Non l'avesse mai fatto: un orsetto di peluche, uguale a quelli che abbracciano le bambine piccole prima di addormentarsi, gli cadde in faccia, per poi rotolare nella polvere del terreno.
    -Ma cosa...?- fece il ragazzo, raccogliendo l'orsacchiotto di peluche e guardandosi attorno alla ricerca del 'tiratore di orsacchiotti di tela'. Poi alzò gli occhi al cielo, incredulo.
    -Ma voi perdete il tempo così?- esclamò, incredulo.
Il rumore di un tuono riecheggiò nell'aria e ad Octavian venne la pelle d'oca. Fissò l'orsetto di peluche, decidendo il da farsi.
    -Beh, di buttarti via non se ne parla nemmeno.- disse Octavian, rivolto al pupazzo che stringeva tra le mani. -Sei un dono divino, se non ti utilizzo quei simpaticoni degli dèi se la prenderanno a morte.
Il biondino attese qualche istante, come se si aspettasse una risposta da parte del giocattolo. Quando si accorse che questa non arrivava, riprese a parlare con l'orsacchiotto.
    -Il punto è che è tutta colpa di Reyna!- disse Octavian, asciugandosi gli occhi per l'ultima volta. -Adesso si è messa in testa che io non tenga veramente a lei, che io stia solo fingendo di esserle amico perché lei autorizzi un'impresa alla ricerca dei Libri Sibillini. Insomma, che faccia tutto solo per il mio tornaconto, capisci?
L'orsacchiotto non rispose.
Octavian roteò gli occhi. -No, ovviamente. Dopotutto, come potresti? Sei un peluche, non puoi capire quando ti dico di essere innamorato di Reyna!
Ancora una volta, contrariamente alle aspettative di Octavian, il giocattolo non diede alcun cenno di riscontro.
Il biondo fece una faccia esasperata. -Insomma, non è che io sia innamorato di lei, è solo che, quando gliel'ho detto, Aurum e Argentum non mi hanno affatto aggredito. Sai, quei due cagnoloni anti-menzogna che si porta dietro Reyna... in teoria avrebbero dovuto attaccarmi se avessi detto una bugia!- rifletté Octavian. -Forse, però, ho sbagliato a chiederle di autorizzare quell'impresa subito dopo...
L'orsacchiotto era ancora immobile.
La cosa stava diventando frustrante, e Octavian dava già qualche segno di cedimento.
    -Ah, le cose stanno così, eh?- sbraitò il discendente di Apollo. -Ti stai prendendo gioco di me, non è così? Io ti ho aperto il mio cuore, così come ho fatto con Reyna, ma entrambi mi avete ripagato con moneta falsa!
Octavian si alzò in piedi con uno scatto e, come Era scaraventò Efesto giù dal monte Olimpo, così il fanciullo sbatté il povero peluche a terra, per poi iniziare a saltarci sopra in preda ad una risata sadica.
    -MAI PIÙ!- urlò il giovane. -Mai più aprirò il mio cuore a nessuno, mai più qualcuno riuscirà a spezzarlo nuovamente!
Il biondo sollevò l'orlo della propria toga bianca ed estrasse un pugnale dai jeans. Prese il peluche per una delle zampe e lo guardò, con un'aria folle negli occhi. -Reyna mi serve per quell'impresa, ma non permetterò a nessuno di ferirmi ancora. E tu, per averlo fatto, pagherai.
Detto questo, con un movimento rapido del polso, squarciò a metà lo stomaco del povero peluche, giurando che non avrebbe mai più permesso a nessuno di farlo soffrire.
Né a quell'orsacchiotto insensibile, né a Reyna.
Giurando che non si sarebbe fidato più di nessuno.
Nemmeno di Reyna.
Perché ad Aurum ed Argentum non piacciono i bugiardi, ma questo è un problema loro.

Aurum and Argentum don't like liars

My little corner:
MA CIAAAAAO! *-*
Dopo secoli, sono nuovamente qua :D
Ci tenevo a scrivere qualcosa per Pasqua, anche se ha questa fanfiction non ha nulla a che fare con la festività.
Anzi, questo è angst puro O.O Mi sento estremamente in colpa per aver scritto questa cosa.
Spero che non vi siate aspettati un granché, perché questa storia è frutto di una serata di noia assoluta, nella quale i deliri hanno preso il sopravvento (basta pensare anche al pairing... .-.). Non trovavo più TSON, e sono passati secoli da quando l'ho letto per l'ultima volta, così mi sono arrangiata alla meno peggio con la mia memoria, e questo spiega l'avvertimento OOC.
Comunque sia, questa storia l'avevo promessa alla mia adorata Effie, così eccola qua! :3
Un grazie anche a Miwy ed Ale, con le quali si può parlare si tutto e di più (e sì, anche dei pairings strampalati come questo o come il Gazza/Pix/MrsPurr): perciò, grazie.
Francamente non ho la più pallida idea di cosa scrivere ancora, così vi saluto e vi lascio dormire sonni tranquilli u.u
Alla prossima, piccoli mezzosangue (?)
Aly.

Credits:
Characters © Rick Riordan
Text Font = Arial
Banner: Lucy Hale as Reyna; Tom Felton as Octavian

I fatti narrati sono frutto di fantasia, e qualunque riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale. I personaggi appartengono a Rick Riordan, che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.
   
 
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