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Autore: officialkagome    22/06/2003    1 recensioni
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Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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17.

17.

 

Scosse la testa con forza, cercando di cacciare via quella voce che la tormentava da qualche tempo

Cosa le stava succedendo?

Sukoshi Inu si sedette e, prendendosi la mente fra le mani, sospirò a lungo socchiudendo gli occhi.

 

Tu stai per morire, Sukoshi Inu… stai per morire… devi assicurare la sopravvivenza della tua nuova specie.., devi procreare un erede che uccida la razza umana al posto tuo...

 

Uccidere la razza umana? Lei non aveva mai desiderato uccidere la razza umana...da dove veniva questa idea? Da chi era quella voce? Sembrava così sicura..,cosi sincera...

-Sto per morire?- si chiese la youkai guardandosi le mani spaventata

-Adesso che sono così forte mi tocca morire?... Un erede,..devo generare un erede...-

 

Un erede forte come te...puoi generano! Sai a chi rivolgerti.. lo hai detto anche a Kikyo...sai di chi servirti per restare incinta Sukoshi Inu…

Genera un erede... un erede che distrugga la razza umana..
.

 

-Un erede che distrugge la razza umana...- ripeté Sukoshi Inu

 

Era ormai giunto al limite della pazzia, la sua ossessione maturata velocemente in quell’ultimo periodo, io stava lentamente facendo ammattire.

La sua ossessione era l’amore per Sukoshi Inu, quella ragazza occupava interamente il suo cuore, la vedeva davanti a sé sempre, in ogni momento della giornata, e la notte non poteva fare altro che sognare la loro prima e unica notte d’amore, riviverla sempre con la stessa intensità, la stessa emozione. Anche Inuyasha e Kagome si erano accorti del suo stato di frustrazione e depressione e cercavano in tutti modi di tirarlo su...senza riuscirci.

Rin, addirittura, si era allontanata da lui, non potendo sopportare di vederlo così giù, e adesso evitava accuratamente di parlargli e stargli vicino.

Sesshoumaru si era accorto del baratro in cui stava scivolando ma era troppo tardi per cercare di risalire, non poteva fare nulla per evitare la caduta.

Era come se una strana forza lo stesse attirando verso il fondo, inesorabilmente, come una calamita...

Era triste, ma inevitabile...

 

Doveva ritrovarli e spiegare loro tutto quanto. Almeno questo glielo doveva e poi...lei lo faceva per Inuyasha, solo per lui.

Adesso la situazione era pericolosa, critica. Sukoshi Inu e la sfera erano in simbiosi, in “collegamento”. Anzi, per dirla meglio, la sfera si era impossessata di Sukoshi Inu.

Questo era successo perché, avendo assorbito Naraku, la sfera sì era caricata di energia maligna. Di certo avrebbe fatto della sorella dì Inuyasha il suo strumento per la distruzione del mondo...

La sfera avrebbe cercato di farle procreare un bambino in cui reincarnarsi completamente, per renderlo un demone e...fargli distruggere la razza umana...

Perché adesso era questo il vero intento della sfera: distruggere tutti gli uomini per ricreare una razza di esseri perfetti e malvagi, assoggettati al suo potere e al suo emissario...

Kikyo affrettò il passo...doveva trovare subito gli altri...

- Finalmente...- mormorò giungendo nei pressi del fiume, dove si trovavano Inuyasha e gli altri. Era molto stanca e la sua tristezza contribuiva a rendere il tutto più pesante...doveva parlare a tutti, doveva avvisarli...

Alzò lo sguardo e vide Inuyasha e Kagome vicini, più in la Sesshoumaru, che camminava assorto.

-Inuyasha- chiamò...

 

Kagome aveva poggiato il capo sulla spalla di Inuyasha e, chiudendo gli occhi, assaporava la dolcezza di quel momento che, fino adesso, aveva potuto solo sognare.

Era lì,lì con Inuyasha, e lui l’amava. Tante volte, in passato, aveva dubitato di lui, tante volte l’aveva odiato. Adesso però sentiva che il suo affetto era sincero, che le voleva davvero bene.

Ed era felice.

Dal canto suo Inuyasha poteva percepire la serenità di Kagome, e ne era fiero. Finalmente era riuscito a dichiararsi alla donna che amava senza malintesi, senza problemi.

Non come con Kikyo…

Kikyo…era la prima volta da tanto tempo che ripensava a lei…da tanto tempo…

Poi si voltò e udì la sua voce che lo chiamava

-Inuyasha-…e percepì un brivido…

 

Kikyo corse verso gli altri che adesso, in silenzio, la osservavano torvi.

-Cosa vuoi?- le chiese Inuyasha, avrebbe voluto essere brusco, tuttavia non ci riuscì.

-Inuyasha- ripeté ancora una volta la sacerdotessa -io non sono qui per darvi altri problemi…io sono qui per aiutavi…So che non mi crederete ma…io devo farlo ugualmente…-

Detto questo Kikyo si avvicinò ad un masso e sedette, chiudendo gli occhi per non vedere il volto di Inuyasha…né quello di Kagome…

-Io- cominciò -dovevo e volevo uccidere Inuyasha…a tutti i costi…Allora ho pensato di servirmi di sua sorella…di costringerla a dire all’ hanyou che doveva venire e morire con me ma…non ci sono riuscita, Sukoshi Inu aveva un carattere molto forte…però…era anche tanto triste.

Per questo decisi, consigliata da Naraku, di sfruttare la sua tristezza a mio vantaggio, per farne una youkai…assieme a Kagome…così mi sarei anche liberata di lei…

Solo che il mio piano mi si è ritorto contro e io…io non potevo sapere che…- Kikyo cominciò a piangere -…che la sfera avrebbe fatto di loro due sue schiave…Kagome si è svincolata dal malefico potere della Shikon no Tama ma…Sukoshi Inu…il suo odio e la sua tristezza erano così forti che la sfera ha tratto forza da esse superando ogni limite concepibile di potenza…e adesso Sukoshi Inu E’ la sfera…cercherà di dare alla luce un figlio…e quel figlio…distruggerà la razza umana…-

Finito di parlare la sacerdotessa, che ancora singhiozzava, cadde in ginocchio

-Io…non volevo che accadesse tutto questo…io…volevo solo Inuyasha perché…perché lo amo…-

Kagome poté sentire Inuyasha sussultare, e si staccò piano da lui. Poi fissò il suo sguardo…quegli occhi, quella espressione…erano sempre gli stessi…gli stessi di quando pensava a Kikyo…che fosse…?

La sacerdotessa si alzò e corse ad abbracciare Inuyasha…

-Scusami Inuyasha…io…ti amo…- disse ancora

Inuyasha, che non sapeva proprio cosa fare, osservava stranito i suoi lunghi capelli neri…

 

18.

 

Kagome, con il cuore in gola, osservava la scena. Era questo il momento decisivo, dunque, il momento in cui avrebbe scoperto la verità.

 

‘E dunque non puoi fuggire al tuo destino Inuyasha…e il tuo destino è Kikyo…non Kagome. E’ deciso che tu e Kikyo vi amiate fino alla morte, è deciso che tu muoia per Kikyo. Perché cercare di opporsi al destino, Inuyasha? Lasciati andare al destino, lasciati andare a Kikyo…sei sicuro di amare Kagome? Non ami forse la Kikyo che è in lei, l’ombra di Kikyo che leggi nel suo viso?

Lasciati andare Inuyasha…lasciati andare…’

 

-Sesshou Chan…perché Inu Chan non fa nulla a quella donna cattiva?-

La voce della piccola Rin risvegliò Sesshoumaru dallo stato di trance nel quale era caduto dopo aver udito il nome di Sukoshi Inu.

Allora era irrecuperabile? Era ormai diventata troppo malvagia e troppo succube della sfera per essere salvata?

Rin gli tirò ancora la manica e lui si voltò.

Kikyo stava abbracciando Inuyasha e, anche se lui non rispondeva all’abbraccio, si poteva percepire il suo turbamento….


 

-Questa notte, questa notte sarà la notte del concepimento- mormorò Sukoshi Inu sorridendo. Una parte di lei, quella che ancora voleva tornare ad essere una misera hanyou, cercava di fermare l’atto che si sarebbe dovuto consumare

Perché vuoi farlo? diceva piangendo perché vuoi rovinare tutto? Torniamo ad essere quella di un tempo... io non ce la faccio più a vivere così... ti prego! Torniamo ad amare Sesshoumaru... torniamo a volere bene a Inuyasha. .. torniamo ad essere normali!

-Essere normali? Questa è la nostra normalità, e se non ti va bene puoi anche andare a farti fottere carina... -

Tuttavia la youkai era preoccupata.

Quella ragazzina che insistentemente ciarlava nella sua mente poteva essere un pericolo...quella notte dopo il concepimento si sarebbe occupata anche direi...

 

Filtrava dai suoi occhi che stava provando una forte emozione.

Anche se, subito, non seppe spiegarsi perché, Sesshoumaru guardò Kagome.

Era all’improvviso impallidita e bianca come un cencio guardava la scena con gli occhi angosciati, la sua espressione faceva quasi paura.

Quell’espressione lo youkai la conosceva bene…era la paura di perdere la persona amata…

Inuyasha si sarebbe pentito per sempre della perdita di Kagome…doveva impedire al fratello di compiere qualche stupidaggine.

-Inuyasha!!!- urlò, quando già era troppo tardi.

L’ hanyou, lentamente, aveva alzato la mano destra e l’aveva posata sulla spalla della sacerdotessa. L’altra mano accarezzava già dolcemente i capelli di lei…

-Kikyo…- mormorò Inuyasha

 

Allora tutte le mie paure erano vere…Inuyasha ama ancora Kikyo…ama solo lei…

Mi ha illusa, mi ha detto di amarmi solo per farmi tornare quella di un tempo…io…io…capisco che l’ ha fatto per salvarmi ma…non posso essergliene grata…non posso…

Non voglio riprendere ad odiarlo, né lui né Kikyo, l’odio è pesante, è opprimente, rende la vita ancora più difficile di quanto già non sia.Ma non so se riuscirò a controllarmi…e se Sukoshi Inu mi trovasse in questo stato? Potrebbe servirsi ancora di me…e potrei fare dl male a Inuyasha…io non voglio…

Devo andare via…devo tornare a casa…

 

Sesshoumaru, con il braccio alzato verso il fratello, vide il viso di Kagome mutare velocemente, dalla tristezza più spietata a uno dei sentimenti che lo youkai più odiava…la rassegnazione.

Senza dire nulla Kagome sorrise, con un sorriso spento e vuoto, triste e malinconico, e cominciò ad allontanarsi, fino a scomparire poco dopo.

 

Perché? Maledizione, perché mi sono di nuovo lasciata imbrogliare così?

Io so che Inuyasha mi vuole bene, anche se lui non lo ammetterebbe mai…ma non mi ama…lui ama solo Kikyo, solo lei e tutto quello che gliela ricorda…e di riflesso, per questo motivo anche me…

A me, però, non basta essere il riflesso di Kikyo…io sono Kagome…

Quasi mi viene da ridere…quante volte gli ho ripetuto questa frase?

Quante volte l’ ho guardato negli occhi seriamente ed ho sussurrato ‘Io sono Kagome’ con la segreta speranza che lui già sapesse…che già avesse ben chiare le differenze fra me e Kikyo…e che amasse me…?

Illusa…sono un’illusa.

E ancora, ancora, ancora, malgrado tutto, io continuo ad amarlo.

Il mio amore mi ucciderà…ma è inevitabile.

Io non posso riaverlo…perciò… devo tornare a casa…

 

La sera, lentamente, si andava tramutando in notte, quando i nostri decisero che si era fatta l’ora di riposare.

Rin si accoccolò vicino al giaciglio di Sesshoumaru, che era ancora sveglio, mentre Inuyasha e Kikyo giacevano più in là, relativamente vicini.

Sesshoumaru guardò il viso angosciato del fratello che osservava la sacerdotessa, ignara.

Già, sicuramente, si pentiva del suo comportamento, lo si capiva da come aveva reagito una volta accortosi che Kagome era andata via. Si era precipitato dietro di lei, poi si era bloccato ed era caduto a terra, inerme. E allo youkai era sembrato di vedere una piccola lacrima cadere a terra. Poi Inuyasha si era rialzato, con gli occhi di ghiaccio, e aveva mormorato ‘tornerà’…forse più rivolto a se stesso che a loro.

Sesshoumaru si perse nei suoi pensieri e, cullato dal dolce canto che, più in là, le acque del fiume innalzavano al cielo, scivolò in un sonno tormentato…

 

Inuyasha sorrise quando si accorse che Kikyo si era svegliata.

-Inuyasha…mi spiace per…Kagome…- disse la sacerdotessa alzandosi a sedere e prendendo la mano dello youkai

-Io non potevo prevedere che…sarebbe andata a finire così…tuttavia…- Kikyo abbassò lo sguardo -non posso dire che mi spiace perché…io…ti amo Inuyasha, e non ho mai smesso di amarti…-

Inuyasha, a quelle parole, sobbalzò impercettibilmente…Kikyo lo amava e anche lui sapeva di provare qualcosa per quella donna che gli giaceva completamente abbandonata fra le braccia.

Ora bisognava capire, però, se l’amore di cui sentiva pieno il suo cuore…fosse diretto a lei oppure…a Kagome…

Kikyo, accortasi dello stato in cui versava Inuyasha, lo abbracciò dapprima più forte, poi lo baciò sulle labbra.

-Lasciami essere una…donna completa…- sussurrò cominciando ad armeggiare con gli abiti di lui

-lascia che questa notte…io sia completamente tua…-

 

Sesshoumaru si alzò controvoglia e decise di rinfrescarsi con le dolci acque del fiume.

Camminava lentamente, senza mai smettere di pensare ai suoi guai, e solo nei pressi del fiume, quando udì uno strano fruscio, alzò gli occhi…

Era lei…dunque stava sognando? Ma…era lei…com’era adesso…

Sukoshi Inu, vestita solo della sua benda, era nell’acqua…proprio come quella volta…

Non c’era dubbio…stava sognando ancora.

La guardò.

-Sesshoumaru…- mormorò lei, con un fugace sorriso

 

19.

 

-Kikyo…c-che stai facendo?- balbettò Inuyasha imbarazzato, accortosi di essere completamente svestito della parte di sopra del suo abito, quando s’avvide che anche Kikyo era nella stessa condizione.

-Io voglio…voglio essere tua…- mormorò lei sorridendo, poi si riavvicinò a lui, baciandolo con passione

-voglio essere tua, almeno per una volta…-

 

Perché non riesco a pensare che a lei? Perché non vedo il volto di Kikyo?

Adesso sono qui, con lei, stiamo per unirci…completamente. Ma non faccio altro che pensare a Kagome…

Sono solo preoccupato per lei, credo…

Sarà così? Io so di volerle bene ma…Kikyo è morta a causa mia, è morta a causa dell’amore che ci legava (o che ci lega?)…e io non posso ignorarlo…

Dovrò dunque morire assieme a lei? E’ giusto che sia così?…ed è giusto…nei confronti di Kagome?

 

Sesshoumaru, lentamente, cominciò ad avvicinarsi all’acqua, entrandovi, sotto lo sguardo di Sukoshi Inu.

Era proprio come quella volta, anche la sua espressione era la stessa, un misto di paura e attesa, di emozione e attrazione…

 

C’è solo una cosa…che non capisco…

Perché in questo mio sogno, a differenza degli altri, lei è una youkai? Come mai la sto sognando com’è adesso?

Forse nel mio cuore c’è una remota speranza di recuperarla…ma è impossibile…è una youkai…e mi odia, come potrei dimostrarle che l’amo davvero, che vivo per lei?

E’ già stato difficile dimostrarlo a me stesso…

 

Sukoshi Inu sorrise lievemente, un sorriso così innocente e fresco che per un attimo a Sesshoumaru parve di rivedere la sua hanyou. Le porse la mano e lei, piano, fece scivolare la sua in quella di lui.

Quel contatto così caldo fece sorridere Sesshoumaru: i sogni erano dunque così realistici?

I due, mano nella mano, cominciarono ad uscire dall’acqua, lo youkai ogni tanto si voltava per vedere il chiarore degli occhi di lei, che lo guardava con dolcezza.

Era tutto esattamente come l’altra volta…anche TROPPO esattamente…

Sesshoumaru si voltò, a guardare avanti, e Sukoshi Inu sorrise

 

Dentro di lei la vecchia hanyou piangeva, si dibatteva disperata.

E l'odore acre delle sue lacrime piaceva alla youkai

-ma cosa stai facendo?-

singhiozzò SUkoshi Inu

-dove vuoi arrivare? non ti rendi conto che non sei più tu?-

-sei tu che non ti rendi conto...questa è la tua vera essenza...goditi questa notte con lui, perchè sarà l'ultima che vivrai!-

-Io non ti capisco...-

-Devo uccidere la razza umana...mio figlio dovrà uccidere la razza umana...-

-Cosa dici...tu..tu stai impazzendo...-

La voce dell'hanyou, un misto di rassegnazione e odio, si fece più forte

-La shikon no tama ti sta facendo uscire di senno...-

-Adesso taci!!! Il tuo straparalare mi distrae...fra poco mi libererò anche di te...-

 

Kagome, in silenzio, si dirigeva verso il pozzo guardando le stelle.

Dunque il suo sogno d'amore si era infranto ancor prima di prendere forma e lei, ora, si ritrovava sola.

Aveva un carattere forte, vero, ma questa volta si era semplicemente imposta di non reagire. A cosa poteva servire cercare di riconquistare Inuyasha se nel suo cuore non vi era spazio che per kikyo?

Si fermò nella radura, il vento che le accarezzava le gote arrossate, e si sentì di colpo troppo pesante. Sentì le lacrime scenderle sulla guancia sinistra e lasciare una scia dolorosa e fiammeggiante. Non si trattenne e cominciò a piangere.

Forse tutto quello che era successo era troppo anche per lei.

 

Inuyasha riaprì gli occhi e scostò Kikyo, guardandola in viso. Era bianca, pallida, fragile, lui doveva proteggerla. Avrebbe dovuto farlo molto tempo prima e, per un suo maledetto errore, doveva farlo ora. Si trovò a pensare a come sarebbe stata la sua vita se non avesse rotto con Kikyo...

-Non avrei mai conosciuto Kagome...-pensò...

La guardò ancora...lei non era Kagome.

Si rialzò, rivestendosi sotto gli occhi inespressivi di lei

-Dove vai Inuyasha? Resta qui con me...non andare via proprio ora...- disse lei

-Mi spiace Kikyo, io ti proteggerò, te lo prometto, ma questo...questo non posso farlo...- rispose lui allontanandosi...

Kikyo tacque....

 

Sesshoumaru sedette su uno dei massi che costeggiava la riva e prese Sukoshi Inu fra le sue braccia.

-Mi sei mancata così tanto- mormorò baciandole il collo -e so di essere uno stupido perchè questo è solo un sogno...però torna da me, io ti amo, non so resistere lontano da te-

La ragazza sorrise affabilmente e poi, dopo aver avvicinato le sue labbra a quelle di lui, lo baciò a lungo, dolcemente, cominciando a scivolare sull'erba sotto il suo corpo virile.

-Amami ancora, amore mio...- mormorò sensualmente all'orecchio di Sesshoumaru.

 

-NON FARLO TI PREGO, SESSHOUMARU!- urlava la piccola Hanyou, dentro di lei, ben sapendo che Sesshoumaru non poteva sentirla.

La Youkai rise ancora malvagiamente.

-Sei proprio una stupida e non ti capisco…dici di amarlo no? E allora goditela, bellina, perché sarà l’ultima!-

 

Camminava ormai da qualche tempo, assorto, senza una vera direzione…in realtà gli sembrava quasi di farlo solo per non essere oppresso da pensieri e preoccupazioni…ma era inutile.

Ogni tanto davanti ai suoi occhi compariva l’immagine di Kikyo, e di come l’aveva lasciata lì, sola.

E’ vero, doveva proteggerla…ma amarla? Ora a Inuyasha qualche dubbio circa l’amore veniva…perché mentre lei giaceva fra e sue braccia lui pensava a Kagome.

Ma il suo era un amore pericoloso, l’hanyou se ne rendeva conto.

Aveva amato kikyo e lei era morta…ora amava Kagome e la ragazza aveva più volte rischiato la vita…forse era meglio così, forse la cosa migliore era lasciarla, permetterle di vivere una vita normale e tranquilla assieme ad un ragazzo della sua epoca.

Si fermò. Il pensare a Kagome fra le braccia di un altro lo aveva fatto sentire un uomo morto.

 

Strinse le mani, afferrando un mucchio ti terra, fino a quando le nocche divennero bianche.

Poi lasciò, piano, lentamente, la presa e si guardò le dita sporche.

Rise.

-Sono ancora qui a disperarmi per te, Inuyasha, mi hai ridotta davvero male…- pensò chiudendo gli occhi ancora una volta.

Adesso sarebbe tornata a casa, poi la sua vita sarebbe continuata normalmente, si, come prima di cadere per la prima volta nella Sengoku Jiidai…fra le braccia di lui…

Scosse il capo, debolmente. Sapeva che nulla sarebbe mai più stato come prima.

 

Il suo odore…quello era il suo odore…

Inuyasha alzò la testa meravigliato…Kagome era lì, lì vicino, non si sbagliava.

Corse fino a quando l’odore di lei fu così forte da imporgli di fermarsi, e la vide, nei pressi del pozzo.

-vuole tornare a casa?...-si chiese, poi incontrò il suo sguardo.

Era nero, spento, pieno di tristezza e rassegnazione, amore, passione…ma quasi morto, tanto che ne ebbe paura…

-Kagome che ti è successo…-  sussurrò -…cosa ti ho fatto…-

Kagome guardò Inuyasha negli occhi, era preoccupato e si vedeva lontano un miglio. Era preoccupato perché le voleva bene ma…niente di più. Adesso era giusto che lei si facesse da parte…che lui tornasse da Kikyo…

-Niente...non è colpa tua- mormorò sorridendo.

Quel sorriso ebbe il potere di spezzare qualcosa in Inuyasha. Lui sentì che la ‘molla’ che lo tratteneva si era rotta…e corse, corse a prendere Kagome fra le braccia.

 

20.

 

Sesshoumaru passò la mano sul seno di Sukoshi Inu, che sorrise.

-Sei molto cresciuta sai?- le mormorò, la voce resa roca dall’eccitazione.

Poi la stese su di se e cominciò ad imprimerle un lieve movimento, lei chiuse gli occhi e gemette

-Sesshoumaru…-

Il ragazzo fece scivolare la sua bocca fino al petto di lei e cominciò a giocherellare con uno dei suoi rosei capezzoli, la ragazza pose una mano sulla sua testa e lo incitò a continuare, così lui passò all’altro capezzolo mentre con la mano accarezzava delicatamente la sua schiena. Poi la girò, in modo da essere su di lei.

Scese, continuando a baciarla sul ventre e poi sul basso ventre, fino ad arrivare al centro della sua femminilità, mentre il respiro dei due diveniva più frettoloso, ansimante.

Cominciò a baciare quell’incantevole parte di lei, prima piano, poi con più ardore, mentre sentiva che lei cominciava a muoversi, gemendo il suo nome.

Allora sorrise, e la baciò sulle labbra.

 

-Kagome, perdonami amore mio, io…io ti ho trattata così male…-

-No, Inuyasha, non chiamarmi amore…-

Kagome zittì Inuyasha posandogli l’indice sulle labbra

-Non chiamarmi amore perché sappiamo entrambi che tu ami Kikyo…si forse anche un po’ me, ma solo perché io…io sono in qualche modo parte di lei…-

Inuyasha voleva replicare, ma decise che forse era meglio tacere.

A cosa sarebbe valso negare? Lei magari avrebbe deciso di restare accanto a lui, sarebbero stati felici per qualche tempo, si sarebbero amati. Ma lei sarebbe di sicuro morta, e lui non poteva permetterlo.

Preferiva saperla viva e felice assieme ad un altro, lontano, anche se questo gli straziava il cuore.

-Tuttavia- continuava Kagome –io ti amo Inuyasha, per questo ti chiedo di lasciarmi andare via…e se davvero mi vuoi almeno un po’ di bene…non lasciare che io stia qui, a soffrire le pene dell’inferno…-

- E’ questo che vuoi Kagome? Vuoi andare via? Via da me?-

Kagome annuì, ricominciando a piangere

- E sia- sussurrò lui baciandole le lacrime –và ora, o sarà troppo tardi…-

Inuyasha aiutò la ragazza ad alzarsi, poi la prese fra le braccia

- Addio Kagome- disse

-Addio…amore mio- rispose lei sciogliendosi dall'abbraccio e dandogli le spalle

-Addio- ripetè mentre si avvicinava al pozzo.

Ecco il momento che tanto lui aveva temuto. Andava via, così, non l'avrebbe mai più rivista.

I suoi occhi ambrati divennero lucidi e sentì che stava per piangere.

-feh, Kagome- pensò –vedi cosa mi fai?-

In quel momento lei si voltò, per vederlo un'ultima volta.

Anche i suoi occhi erano lucidi, anche lei stava piangendo, le sue gambe tremavano e lo guardava incerta, impaurita da un futuro senza di lui.

Allora, istintivamente, allargò le braccia e sorrise fra le lacrime, Kagome fece un passo lento, un altro, poi corse e lo abbracciò forte.

Lui la baciò con tenerezza e lei gli sussurrò

-Regalami un'ultima notte, poi me ne andrò via…-

Inuyasha non annuì, semplicemente continuò a baciarla dolcemente, tenendola stretta fra le sue braccia…

 

 

Pulsava fino a fargli quasi male, tanto l'eccitazione stava salendo in lui, come una febbre.

Sukoshi Inu si muoveva sensualmente sul suo corpo, sorridendo e gemendo parole d'amore che lo inebriavano facendogli perdere i sensi.

Aveva poggiato le sue mani sui fianchi di lei, per imprimerle il suo ritmo, e ora finalmente la stava facendo sua lentamente, come per assaporare meglio quegli attimi.

Il ritmo si fece più veloce, le sue spinte più forti, Sukoshi Inu urlava il suo nome, richiamandolo al suo dovere, come se ce ne fosse bisogno.

Finalmente l'orgasmo lo colse, e lui si accorse che per la ragazza fu lo stesso, poiché urlò più forte e sorrise chiudendo gli occhi.

Lui gemette e l'abbracciò ricominciando a baciarle il seno mentre i loro respiri tornavano regolari.

Sukoshi Inu sorrise e gli sussurrò all'orecchio

-La notte è ancora lunga amore…

 

Kagome giaceva nuda accanto a lui…si era addormentata.

Avevano fatto l'amore.

Inuyasha non riusciva a crederci, era stata una cosa così dolce, tenera…poter accarezzare la sua morbida pelle, poter baciare ogni millimetro del suo corpo perfetto, poterle urlare il suo amore per lei.

Le baciò il collo a lungo, per assaporarla ancora prima di doverle dire addio per sempre.

Era così triste, ma così necessario…

Kagome aprì gli occhi e sorrise.

-Non ti dimenticherò mai- disse, con una dolcezza che bloccò Inuyasha per qualche istante.

Quella ragazza era un angelo, adesso ne era certo, un angelo che andava protetto in ogni modo, un angelo che lui non meritava, che non aveva fatto nulla per meritare.

-Sei una ragazza meravigliosa Kagome…- le disse –e, qualsiasi cosa tu possa pensare, io ti amo…-

Kagome sorrise

-Ti credo, adesso ti credo…-

-Ma…-

-Ma devi tornare da Kikyo…lo so, non preoccuparti per me…non fa niente…-

E di nuovo quella sua triste rassegnazione riempì il cuore dell'hanyou d'amore, lo travolse di passione, per quella donna che lo amava a tal punto da sacrificarsi per quello che pensava fosse il suo bene.

Allora l'abbracciò ancora, e la baciò con trasporto. Lei si sciolse dall'abbracciò e si rivestì.

-Va via, Inuyasha- disse –io resterò ancora qui, seduta, per un po’, poi tornerò a casa…ma tu và via-

Inuyasha la guardò tristemente, ma infine obbedì.

 

Sesshoumaru dormiva, dopo quella notte…molto stressante. Sukoshi Inu sorrise e si accarezzò il ventre

-ti sento…ti sento piccolo mio…- mormorò –benvenuto…-

Poi si stese e si addormentò.

Quando Sesshoumaru aprì gli occhi e mosse la mano incontrò il suo corpo caldo e si risvegliò di botto. Lei dormiva e, sul suo viso, c'era…una lacrima…

-Cosa significa?- si chiese lui allarmato…poi ricordò… 'e adesso Sukoshi Inu E’ la sfera…cercherà di dare alla luce un figlio…e quel figlio…distruggerà la razza umana…' così aveva detto Kikyo…

Si era servita di lui per ottenere un figlio…

Ma quella lacrima cos'era?

 

Mi ha sconfitta, la youkai mi ha sconfitta ed ora è incinta…

Io sto per morire…so che questa vita che nasce, per crescere più in fretta, assorbirà la mia energia e farà sparire la mia anima…

Non posso fare più nulla…spero che Sesshoumaru si svegli e mi uccida nel sonno, solo così forse il mondo potrà salvarsi...lo spero ma…non credo lo farà…

 

Sukoshi Inu aprì gli occhi e vide Sesshoumaru chino su di lei.

-Oh ti sei svegliato prima de me, eh?- disse ridendo, lui la osservava con occhi di ghiaccio.

-Suvvia, non dirmi che te la sei presa! Scommetto che Kikyo ti aveva parlato della mi intenzione di avere un erede…quindi lo sapevi no? E allora cos'è quella faccia Sesshoumaru!? E' piaciuto anche a te, no?-

Sesshoumaru non rispose, non riconosceva in quelle parole la ragazza che amava.

-Povero piccolo sesshou-chan- lo punzecchiò lei –sei deluso?...beh non m'importa, io non lo sono! Ho vinto…ah, paparino…devo darti una bella notizia…aspetto un bambino…-

Ancora risate…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo Unico

 

Kikyo, svegliandosi, si era accorta fondamentalmente di due cose, ugualmente gravi: la prima era che Inuyasha non era ancora tornato, la seconda che Sukoshi Inu, o quello che restava di lei, era molto vicina, e la percepiva in modo strano, come se…come se…quello che terrorizzava la sacerdotessa fosse accaduto.

Si alzò, correndo, arrivò vicino a Sesshoumaru, ancora parzialmente nudo, e la vide.

Dai suoi occhi si capiva tutto, nel suo sguardo c’era soddisfazione, gioia, cattiveria…Kikyo cercò di scavare più a fondo ma non vide alcuna traccia della piccola hanyou che lei aveva manipolato.

-E’ tutta colpa mia- pensò.

 

Adesso sono finalmente riuscita a fare quello che volevo! Adesso non mi serve più nessuno, nessuno, posso stare da sola come ho sempre desiderato! Sola con il mio bambino!

Nemmeno quella stupida hanyou mi serve più…ma ho paura di ucciderla. Potrebbe cercare di portare con sé una parte di me, non so quali siano realmente i suoi poteri…potrebbe…potrebbe sconfiggermi! E’ disperata!

Però…la sua energia mi serve per accelerare la gravidanza…Ma un momento!…effettivamente un modo ci sarebbe…

Certo! Farò così!

 

D’un tratto la youkai fu investita da una grande luce nera, che via via si schiariva, fino a divenire bianca. Poi si piegò su se stessa, come presa da un conato di vomito, e urlò. Una strana nube bianca uscì dalla sua gola e si disperse nell’aria.

-Addio!- disse lei giuliva salutando con la mano

 

Rin, stesa su un mucchio d’erba un po’ più lontano, dormiva, ignara di quello che stava accadendo ai suoi amici. Aveva fatto sogni brutti, quella notte, si era molto agitata e adesso s’era svegliata di soprassalto, ansimando, con gli occhi lucidi.

Non riusciva a respirare. Si sentiva male, sentiva di aver perso qualcosa, malgrado fosse una bambina avvertiva un’angoscia che la bloccava, che le faceva desiderare l’oblio.

D’un tratto fu investita da una forte luce bianca, e sentì lentamente il suo cuore fermarsi.

Tuttavia, seppur aveva all’inizio cominciato a piangere, ora era tranquilla. Una voce le parlava. Era una dolce voce, una voce soave…una voce d’amore.

-Aiutami- le aveva sussurrato.

Rin pensò solo ‘si’, poi svenne, o meglio si addormentò cullata da quella presenza. Dalla presenza dell’angelo.

 

-Carissimi, resterei ancora a divertirmi un po’ con voi ma…sapete, adesso sono incinta, devo pensare al mio bambino! Ci rivediamo presto!- esclamò Sukoshi Inu, scomparendo nel nulla.

Sesshoumaru, seduto sull’erba, non aveva aperto bocca, guardando il terreno come se nascondesse una qualche soluzione alla terribile situazione in cui si era trovato.

Il suo amore sarebbe stato la causa della fine del mondo.

 

Rin aprì gli occhi di botto, consapevole che l’angelo era con lei, che vegliava su di lei e che le voleva bene.

Non avrebbe parlato a nessuno dell’angelo, perché così le aveva chiesto.

Adesso doveva andare da Sesshou Chan, da Inuyasha, da Kikyo.

Doveva farlo, perché così desiderava l’angelo.

 

Sesshoumaru era fermo.

Sembrava una statua, una statua angosciosa. Kikyo abbassò lo sguardo, e sentì scendere una lacrima lungo la sua guancia. Se l’amore era stato capace di fare questo, allora forse era meglio non amare. Avrebbe dovuto lasciar perdere Inuyasha sin dall’inizio, ma non avrebbe mai immaginato….tutto questo.

Solo in quell’istante Inuyasha ritornò dai suoi, e all’osservare la scena che si profilava davanti ai suoi occhi, ebbe un moto istintivo di paura, a cui seguì la piena consapevolezza, malgrado lui non fosse stato presente, di quello che era accaduto.

-Mi spiace, Sesshoumaru…ma non è stata colpa tua…- mormorò

L’altro non rispose…dopo qualche istante riuscì solo a chiedere, in un sussurro, dove si trovasse Rin, che sopraggiungeva proprio in quel momento.

La bambina osservò a lungo la scena, con occhi vuoti e tristi.

Poi s’incamminò lentamente verso Sesshoumaru e, abbracciandolo, cominciò a singhiozzare silenziosamente.

Sesshoumaru la strinse forte.

 

Due settimane erano passate da quei giorni sventurati, la compagnia, che era rimasta unita, si aggirava senza requie in un mondo in preda al caos generato dalla spaventosa aura del figlio di Sukoshi Inu, ormai prossimo alla nascita.

-Allora, Kikyo, non c’è modo di fermare la venuta…la venuta di mio figlio?- chiese Sesshoumaru tristemente.

Rin lo guardò e Inuyasha guardò Rin. Era strana, molto strana, ultimamente. Non parlava più, non sembrava lei. Forse tutto quello che era accaduto non era facile da sopportare, per una bambina così piccola, tuttavia questa spiegazione lo lasciava irrequieto e insoddisfatto. Sapeva che c’era dell’altro. E questo altro, probabilmente, avrebbe causato tanti altri problemi. Inuyasha sospirò. Come se non ce ne fossero abbastanza. Focalizzò la sua attenzione su quello che diceva la sacerdotessa.

-Ormai è tardi, Sesshoumaru. Tuo figlio sta nascendo. E, se dovessimo metterci a cercarlo, lo troveremmo già adulto. E’ troppo potente anche per noi…-

Kikyo non potè continuare (PS: alleluyaaaaaa! Odio la sua vocetta stupida! NdA) la terra iniziò a tremare, prima debolmente, poi sempre più forte, mentre il cielo diveniva plumbeo, e dalle nuvole veloci saette squarciavano l’aria.

-è nato…Sesshoumaru…TUO FIGLIO E’ NATO IN QUESTO MOMENTO!- urlò kikyo impaurita. Inuyasha si avvicinò al fratello, guardandolo, e questi gli sorrise.

Nessuno dei due si accorse che l’albero vicino a loro, a causa dei movimenti del terreno, stava incrinandosi, anzi, cadeva decisamente verso di loro. Rin urlò, poi con uno scatto veloce (-troppo veloce- ebbe a pensare Inuyasha) piombò sull’albero, scaraventandolo lontano…con una sola mano.

Inuyasha l’afferrò per un braccio

-Credo debba spiegarci qualcosa Rin-

La bambina lo guardava, con occhi che non sembravano i suoi, e taceva.

 

L’angelo è buono, Inuyasha, non vuole farci del male.

Non vedi l’angelo, non puoi vederlo ma c’è. E ci ama. Vuole salvarci.

Fidatevi dell’angelo…

Almeno tu, SesshouChan, fidati dell’angelo, fidati di me. Non posso parlare ora, ma a che servirebbe? Devi avere fiducia…solo questo…

 

Rin non rispondeva, guardava ora Inuyasha ora Sesshoumaru con occhi gravi, spalancati e profondi. Ma non parlava.

-Allora Rin?- chiese Inuyasha.

La bambina d’un tratto cambiò espressione, si mise a piangere

-L’angelo…- sussurrò impaurita, poi svenne.

-RIN!- urlò Sesshoumaru precipitandosi vicino a lei.

 

Tutte le lacrime del genere umano non sarebbero bastate ad eguagliare quelle che Kagome aveva versato prima di decidersi a tornare a casa. Dover rinunciare all’uomo della sua vita, all’unico uomo che avesse mai amato, era un sacrifico insostenibile per una donna così giovane. Sentiva di non avere più forza, non avere più né volontà o lacrime o sentimenti. Come un automa si era alzata, avvicinandosi al pozzo, e lo aveva sfiorato con la pallida mano.

E così è la fine della storia..fin…the end… non avrei mai pensato dovesse finire così, onestamente. Sono sempre stata una romanticona…una sognatrice…

Avevo incontrato l'amore, ma evidentemente era destino che dovessimo lasciarci…e d'altra parte, come ho potuto sperare di poter vivere con un hanyou dell'epoca Sengoku? Come ho potuto essere cosi ingenua?

Aveva già oltrepassato il basso muro con una gamba quando il terremoto la fece ricadere all'indietro. Sentì un forte dolore alla testa e quando vide che cosa lo aveva causato il mondo le crollò addosso…

IL POZZO ERA DISTRUTTO…

 

Kikyo guardava Sesshoumaru, che a sua volta osservava Rin, ancora svenuta.

- fratello, è strana…io temo che…le sia successo qualcosa…- disse Inuyasha

- forse…forse è solo perché è stata testimone di tutto quello che è successo…e non è riuscita a sopportarlo…- mormorò Sesshoumaru poco convinto

- sarà…ma questa spiegazione non mi convince per niente…-

L'hanyou prese Rin fra le braccia

- andiamo adesso- disse.

Ma Sesshoumaru non lo sentiva, guardava un punto imprecisato fra gli alberi, con orrore.

- Sesshoumaru, che succede?-

-…-

- Sesshoumaru!-

Kikyo, in preda a un moto di paura, crollò a terra

- Oh No!-

Infine anche Inuyasha percepì la spaventosa aura che si andava avvicinando…

 

E' qui…lo sento…hai paura Rin?

-un po’…-

Adesso dovrai darmi un ultimo aiuto ma…è molto pericoloso…potresti….potresti morirne…

-Non morirei comunque?-

Sei una bambina molto coraggiosa…

-dimmi una cosa, angelo…fai tutto questo perché ami?-

E tu perché lo fai?

-per lo stesso motivo…-

Ti voglio bene piccola…

- anche io…-

 

- Ciao papà…-

Un uomo adulto era comparso davanti a loro. Era alto e massiccio, con lunghi capelli neri, occhi ambrati colmi di odio ed espressione malvagia. Dietro di lui c'era Sukoshi Inu, che rideva

- Sesshoumaru… ti presento tuo figlio Hasizo…- disse ridendo.

Lo youkai guardava ora uno ora l'altra con occhi tristi e pieni di rabbiosa impotenza.

- Mio figlio…- mormorò

Kikyo e Inuyasha, più in là, osservavano la scena.

- Cosa possiamo fare, adesso?- chiese Inuyasha alla sacerdotessa, unica responsabile di tutto

- adesso…solamente se…EHI…RIN!-

La bambina si era nuovamente accasciata al suolo, ed era stata subito ricoperta da un sottile strato di una sostanza strana, che pulsava di luce verde.

 

Kagome aveva vagabondato a lungo, chiedendosi cosa fare.

Era bloccata per sempre nell'epoca Sengoku, e non poteva certo tornare da Inuyasha…

Con che coraggio avrebbe potuto fare una cosa simile, dopo avergli detto addio?

Il suo posto era accanto a Kikyo!

Immersa in questi pensieri arrivò nel luogo di battaglia e, senza essere vista da nessuno, si nascose nei cespugli dietro Inuyasha e Kikyo.

 

-cosa diavolo le è successo, Kikyo?-

-Non ne ho la più pallida idea…io…non capisco più nulla…-

- Comunque sia…cosa stavi dicendo prima? C'è un modo per sconfiggere quel..quel mostro?-

'Mio nipote'

- Dovrebbe…dovrebbe assorbire egli stesso un'anima pura…che lo 'esorcizzerebbe' in qualche modo…ma non credo lo farà…-

 

Io sono una Miko…sono la reincarnazione di Kikyo…dovrei essere potente…

Potrei provarci… potrei richiamare la sfera con i miei poteri e costringere Hasizo ad assorbirmi…sarebbe la soluzione ideale…aiuterei Inuyasha e morirei in pace…

Ho deciso…

Ci proverò…

 

- Inuyasha…và ad aiutare Sesshoumaru…- disse Kikyo osservando l'hanyou

- Ma..-

- Ho detto và…io baderò a Rin…-

- Ok…-

Inuyasha raggiunse Sesshoumaru, che senza convinzione combatteva suo figlio.

Kikyo sorrise.

' scusami Inuyasha, ma dovevi andare… i tuoi sensi sono stati messi ko dalla presenza di Hasizo, ma io percepisco Kagome, qui, dietro di me, e sento i suoi pensieri…tutto questo è accaduto…per colpa mia… '

 

Kagome, lentamente, si avvicinava ad Hasizo, mentre si concentrava e richiamava la sfera, nel corpo di Sukoshi Inu. La sfera sembrava risponderle, pulsava con una forza inaudita, udiva il suo richiamo e ad esso rispondeva.

Sukoshi Inu, che all'inizio rideva sguaiatamente alla vista di suo figlio che combatteva contro il padre, ora guardava un punto fisso davanti a lei

-Non è possibile- diceva –come può essere…non può…non può…!E' morta…lei è…io…AHHHHHHH!-

Dal suo corpo, esanime, la sfera uscì e si materializzò fra le mani della giovane Miko, lucente di nuovo bagliore.

- Non mi resta che aspettare il momento propizio… sono così presi dalla battaglia che non si sono accorti di nulla…- sussurrò Kagome sorridendo mestamente, mentre osservava quella piccola eppur quasi onnipotente sfera che stringeva fra le dita.

 

Inuyasha giaceva, gravemente ferito, qualche metro più in là, mentre Hasizo continuava a colpire Sesshoumaru senza pietà.

- figlio mio…- disse questi, sofferente – perché siamo arrivati a questo punto?-

- Padre, ti sono grato per avermi creato…ma come per il serpente l'istinto è mordere per me…è uccidere…-

Lo youkai stava per soccombere alla furia del suo primogenito quando questi si fermò

- che succede? Chi è?- disse rivolgendo lo sguardo alla crisalide che avvolgeva Rin.

Questa divenne di un verde intensissimo, poi…poi esplose…

Dal suo interno uscì una donna bellissima, che somigliava a Rin ma…non era lei…

' è forse l'angelo di cui parlava la piccola?' si chiese Sesshoumaru. Ma quando la donna si fu avvicinata la riconobbe…era…

SUKOSHI INU!

- Io sono l'angelo…- sussurrò la donna -…figlio…-

 

Kagome alzò la sfera fra le mani e guardò Hasizo intensamente…

 

-Madre?- disse Hasizo, dopo essersi guardato indietro, impaurito

 

La sfera iniziò a brillare di luce viva…

 

- Sesshoumaru, amore mio…- disse l'angelo –ti salverò a costo della vita…

 

Lo sguardo determinato di Kagome si diresse verso Inuyasha… -…ti salverò a costo della vita…-

 

Sukoshi Inu, lentamente, si avvicinava ad Hasizo, che le urlava –Madre…cosa vuoi fare?-

 

La sfera generò un fascio di luce, Kagome si librò in aria, dirigendosi verso Hasizo

 

- Mi spiace, figlio mio…-

 

Kikyo si frappose fra Kagome e Hasizo…

-tutto si compia…- pensò, mentre la sua anima, finalmente libera, volava nell'aria, dissolvendosi…

 

Il pianto di un bambino appena nato riempì il silenzio della luce…

 

EPILOGO:

 

Rin, felice, guardò prima Sukoshi Inu e poi Sesshoumaru, con in braccio il piccolo Hasizo che dormiva beatamente.

- Dobbiamo andare fratello- disse lo youkai a Inuyasha, che abbracciava Kagome

- Vi auguro buona fortuna…- rispose l'hanyou

- Kagome…hai già deciso come lo chiamerai?- chiese Sukoshi Inu, sorridendo

- Se sarà femmina…la chiamerò Kikyo…come la sacerdotessa che, sacrificando la sua vita, ha permesso a tutti noi di tornare a vivere felici…-

 

 

FINE

 

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