Libri > Twilight
Ricorda la storia  |       
Autore: AlexDavis    09/04/2012    9 recensioni
Bella, una giovane e pestifera ereditiera renderà la vita un inferno al suo tutore legale, Edward.
Bella è da sempre innamorata di lui e adesso che ha la possibilità di vivere con lui, cercherà in tutti i modi di farlo innamorare di lei.
Ci riuscirà?
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Oh well...
Salve ragazze, per chi mi conosce già 'Bentornate'  e per chi è la prima volta che mi legge 'Benvenute'.
Sono l'autrice di 'Scambio di coppia' quasi finita, 'One Two Step' e 'Amore proibito' ovviamente ne ho scritte altre, ma sono tutte concluse.
Bene... se avete aperto la pagina vuol dire che la trama vi è piaciuta, e spero vi piaccia anche la storia.
E' leggera e senza pretese, quindi potrebbe essere un passatempo divertente per voi.
Adesso vado e vi lascio alla lettura.
Buona lettura e Buona Pasqua a tutti.
xoxo Alex
ps. mi scuso per eventuali errori, ma non ho il tempo di correggere.



Prologo.



 

Edward si trovava nel salotto della villa dei suoi genitori a Beverly Hills e ascoltava le continue lamentele di sua madre sul fatto che all’età di trentacinque anni non fosse ancora sposato e che lei ormai stava invecchiando e voleva dei nipotini. Suo padre lo guardava con comprensione facendogli capire di essere dalla sua parte, ma che comunque avrebbe come sempre appoggiato sua moglie perché l’amava e perché viveva con lei e non voleva sorbirsi le sue lamentele ventiquattro ore su ventiquattro.
<< Edward, tesoro, la figlia di Meredith è una bellissima ragazza ed è anche un bel partito. >> gli disse Esme, sua madre, mentre si alzava in cerca della sua agenda. << Magari la chiamo e mi faccio dare il suo numero, che ne dici, eh? >>
Edward sbuffò. << Mamma, per favore, puoi sederti e smetterla di combinarmi appuntamenti? >> le disse spazientito alzandosi e dirigendosi verso di lei.
Edward era un uomo molto bello e anche molto carismatico e quindi non aveva nessun problema a trovare qualche donna che lo potesse soddisfare, ma solo che in quel momento non ne aveva voglia e poi era sommerso dal lavoro e da altri pensieri.
Da circa sette anni aveva assunto la totale dirigenza dell’azienda di famiglia e cercava ogni giorno di migliorare per non deludere suo padre che gliela aveva ceduta. Era un ditta di costruzioni, conosciuta in tutta America e in gran parte dell’Europa, quindi era sempre in viaggio e quando poteva passava qualche giorno con i suoi genitori.
Però ogni volta era sempre la stessa storia con sua madre, era la sua ossessione e poteva anche capirla perché era il suo unico figlio e voleva che fosse felice e sistemato, ma a lungo andare era davvero snervante.
<< Ma, tesoro… >> cominciò Esme.
Edward scosse la teste e le prese le mani tra le sue. << Ti adoro, mamma, lo sai e apprezzo molto quello che fai per me, ma….preferirei che la donna della mia vita non fosse una delle figlie delle tue amiche del club del libro, okey? >> e le sorrise dolcemente trasportandola vicino al divano facendola sedere.
<< Tesoro io lo faccio per te… >>
Edward annuì. << Lo so, mamma, lo so. >> si sporse verso di lei. << In questo periodo sono sommerso dal lavoro ed è più il tempo che passo fuori città che nel mio appartamento, non ho il tempo per cercarmi una ragazza non le potrei dare le giuste attenzioni, capisci? Tra un po’ il progetto a Vienna sarà concluso e ti prometto che quando tutto sarà finito comincerò a guardarmi intorno. >>  
Sua madre si illuminò in viso. << Davvero? >>
Edward alzò gli occhi al cielo di fronte a tutto quell’entusiasmo, ma poi le sorrise e annuì. << Certo, mamma, davvero. >>
Esme, contenta come una pasqua battè le mani come una bambina e poi afferrò di nuovo il libro che stava leggendo e più sollevata si immerse di nuovo nella lettura lasciando ai loro discorsi gli uomini di casa.
Carlisle, suo padre, gli fece cenno di seguirlo fuori in giardino all’ombra del gazebo che sua madre aveva fatto mettere proprio per godersi le giornate all’aria aperta senza soffrire il sole cocente. Si accomodarono e si rinfrescarono con della limonata poggiata in precedenza dalla governante, Teresa.
<< Figliolo raccontami un po’ di questo progetto che ti preoccupa tanto. >> lo esortò suo padre.
Suo padre riusciva sempre a capire quando qualcosa non andava, ma questa volta non aveva centrato il punto della sua preoccupazione.
Edward scosse la testa. << Non è il progetto che mi preoccupa, papà, so fare il mio lavoro. >>
Carlisle lo guardò orgoglioso, come solo un padre poteva essere. << Allora, cosa succede? >>
Edward sospirò. << Bella Swan. >>
Bella Swan era la figlia del suo defunto socio in affari, Charlie Swan. Suo padre e Charlie erano stati amici fin dall’infanzia ed avevano la stessa passione, quindi dopo aver frequentato la stessa facoltà di ingegneria aveva messo su un’azienda di costruzioni che nel giro di pochi anni si era fatta conoscere. Charlie si sposò a distanza di qualche anno dal suo matrimonio, ma tardarono ad avere figli e quando nacque Isabella decise di ritirarsi dagli affari per passare tutto il suo tempo con lei.
Quando Isabella aveva sette anni i suoi genitori ebbero un incidente stradale e morirono, lasciandola alle cure non proprio benefiche della nonna paterna.
Edward aveva sempre adorato quella bambina e non mancava mai di andare a trovarla passando con lei giornate belle e divertenti
Quando poi aveva preso in mano le redini dell’azienda non aveva avuto più tutto quel tempo da dedicarle e le visite si limitarono solo ad un paio massimo tre all’anno, compresa una al suo compleanno.
Sua nonna, Amanda Swan, l’aveva spedita così in collegio ed Isabella aveva cominciato a ribellarsi creando problemi e facendosi sospendere molte volte.
Qualche giorno prima della visita di Edward ai genitori Amanda aveva chiamato informandogli che Isabella, ormai sedicenne, era scappata dal collegio ritornando a casa e affermando che lei non ci sarebbe tornata più in quel posto. Gli aveva chiesto di assumersi la responsabilità di tutore legale visto che Bella lo adorava, ed Edward non aveva potuto fare altro che accettare anche se era terrorizzato.
Qualche giorno prima che Amanda lo chiamasse Edward aveva ricevuto una telefonata dagli amministratori dell’eredità di Bella e lo avevano informato che quest’ultima aveva chiesto che le aumentassero la somma che le spedivano ogni mese per farsi passare qualche sfizio.
Bella già riceveva una somma molto cospicua a cosa le serviva altro denaro?
<< Mi ha chiamato Amanda dicendo che è diventata ingestibile. >> sospirò.
Carlisle annuì comprensivo. << Edward è comprensivo che a quest’età di ribelli, no? Ha comunque perso i genitori che adorava venendo ospitata dalla nonna che non può essere propriamente definita ‘uno zuccherino’. >>
In quel momento uscì sua madre con un vassoio pieno di stuzzichini che appoggiò sul tavolo, sedendosi poi vicino a suo marito. << Che succede? >>
Carlisle le spiegò un po’ la situazione e la donna sospirò dispiaciuta. << Povera cara. >> ma poi si illuminò tutta. << L’ho sempre trovata una bellezza unica e semplice, non trovi, Edward? Sarebbe un buon investimento, no? >>
Edward la guardò confuso, non riuscendo a capire che cosa stesse cercando di dirgli, ma poi guardando il padre che ci era arrivato prima di lui capì. << Mamma! >> la rimbeccò.
Esme scrollò le spalle. << Lei ha un conto in banca molto sostanzioso quindi non avresti problemi, no? Intendo, non starebbe con te per i soldi, sarebbe un matrimonio onesto…. >>
<< E inaccettabile, mamma. Diamine, Bella ha solo sedici anni ed io ne ho diciannove in più e poi… ti rendi conto che cosa stai dicendo? E’ una ragazzina, è come una sorella minore per me, come potrei solo pensare ad un cosa del genere. >> disse disgustato da quella idea.
<< Ma… >>
<< Esme, tesoro, adesso basta. >> la interruppe suo marito beccandosi un’occhiata sorpresa da sua moglie e da suo figlio.
Era sempre stato un tipo tranquillo, che cercava sempre di porre fine ai battibecchi tra la moglie ed il figlio, con calma e ragionevolezza, ma adesso sembrava davvero stanco ed irritato.
<< Edward ha ragione, adesso stai esagerando. >> poi addolcì il tono di voce e la guardò dolcemente. << Nostro figlio è un uomo bello, un buon lavoratore ed ha carisma non avrà problemi a trovare la donna della sua vita. Lasciamogli il tempo e poi vedrai che ci presenterà una ragazza bellissima e dolce che lo amerà per quello che è e non per il suo conto in banca. >>
In ogni parola che disse si sentiva tutto l’orgoglio e l’amore che provava per suo figlio e sua moglie lo capì perché gli sorrise e annuì, poi spostò lo sguardo verso suo figlio e gli indirizzò un sorriso di scuse. << Scusami, tesoro, l’ho fatto di nuovo. >>
Edward scosse la testa e le strinse una mano. << E’ tutto okey, tranquilla. >>
Dopo quell’attimo tutto ritornò alla normalità e si goderono il resto del pomeriggio.
 
Per l’ennesima volta sua nonna urlò contro di lei per chissà quale altro motivo a lei ignoto, ormai non ci si applicava più. Sua nonna adesso la vedeva come un pericolo pubblico che anche se stava seduta immobile ed in silenzio commetteva qualche reato.
<< Isabella! >> urlò dal salotto.
Isabella, o Bella come la chiamavano tutti i restanti abitanti della terra, alzò gli occhi al cielo e come se stesse andando alla gogna si diresse in salotto.
<< Cosa c’è, nonna? >> chiese senza nascondere che avrebbe preferito stare da tutt’altra parte che lì con lei.
Sua nonna sbuffò. << Hai finito le valige? >>
Bella annuì. << Si, nonna. >> e di nuovo il tono scocciato.
<< E se ti riesce renditi presentabile, adesso vai. >> e ritornò con lo sguardo fisso sui ferri e sulla sciarpa che stava lavorando.
Bella ritornò nella sua stanza e sospirò appoggiandosi alla porta, sostenendosi. Odiava quella donna acida e burbera, quanto aveva invidiato le sue amiche che avevano nonna stupende e piene di amore. La sua era piena di odio e di risentimento verso qualunque cosa, ma specialmente verso di lei che dopo tanti anni non aveva ancora capito perché.
Ma Bella non era quel tipo di persona che si applicava molto sulle cose, se sua nonna la odiava non era un problema suo, ecco tutto.
E poi in quel momento non aveva tempo per pensare a lei, non quando stava per arrivare Edward, l’uomo che amava e che forse aveva sempre amato.
L’anno precedente, durante la sua visita a Natale, si era resa conto che Edward per lei era qualcosa più di un fratello maggiore o un compagno di giochi, era innamorata di lui. Si era sentita così in imbarazzo in sua presenza che aveva scambiato con lui si e non qualche parola, facendolo insospettire, ma lui non aveva fatto nessuna pressione.
E adesso sapendo che avrebbe vissuto con lui si sentiva euforica e avrebbe potuto mettere in atto il suo piano cioè quello che farlo innamorare di lei.
Si guardò allo specchiò e osservò i suoi capelli castani tagliati in modo improbabile e spuzzati di verde qua e là, la sua maglietta arancione che le scopriva l’ombelico con il piercing, la minigonna di jeans tutta stracciata e rattoppata e gli anfibi neri.
Quando si era presentata a casa conciata in quel modo a sua nonna per poco non era venuto un infarto e lei aveva gongolato godendosi le sue urla.
Si era truccata pesantemente, nascondendo quasi i suoi bellissimi occhi color cioccolato che tanto piacevano ad Edward. Chissà lui come avrebbe reagito trovandola in quello stato, ma immaginava che non le avrebbe detto niente perché lui era fatto così. Rispettava qualunque tua scelta senza opporsi mai.
Stava controllando per l’ultima volta le valigie quando sentì delle ruote di una macchina sportiva frenare sull’acciottolato del vialetto.
Immediatamente lasciò tutto com’era e corse giù volando quasi sulle scale, spalancò la porta di ingressò e si bloccò sui gradini.
Edward si bloccò come lei e si guardarono per qualche secondo, l’una ammirando la sua bellezza sotto i raggi del sole e lui maledicendosi di averla trascurata notando le conseguenze.
<< Ed… >> sussurrò.
Lui le sorrise dolcemente. << Ciao, piccola. >>
Bella si aprì in un sorriso bellissimo e gli corse incontro gettandosi tra le sue labbra e ridendo contenta. Ad Edward gli si strinse il cuore e si ripromise che l’avrebbe protetta e accudita come una figlia e non le avrebbe mai fatto mancare nulla. 


 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: AlexDavis