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Autore: __Stella Swan__    09/04/2012    2 recensioni
Il barista si bloccò davanti a me, fissandomi per qualche strano motivo. Forse per la maledetta somiglianza con le immagini della ragazza che avevano fatto vedere in televisione.
Tirai giù il cappuccio, continuando a bere la mia acqua tonica come se niente fosse. Rimassero tutti sbigottiti quando, al posto della chioma rossa che avevano descritto alla tv, videro un corto taglio corvino. Inarcai le labbra verso il barista, invitandolo a darmi altro da bere.
Meno male che avevo avuto la bella idea di cambiare un po’ il mio aspetto, prima di recarmi a Londra.
Non mi avrebbero trovata facilmente.
{Estratto dal Prologo}
Storia sospesa
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.

Tirai su il cappuccio e portai le labbra al bicchiere, sorseggiando lentamente la mia acqua tonica. Le persone intorno a me seguivano una partita in diretta alla televisione, imprecando e continuando ad urlare tra di loro. Cercavo di spegnere le orecchie ed isolarmi, così non mi sarebbe venuto il mal di testa.
Fissavo il bancone del bar, tenendo gli occhi bassi. Il ragazzo davanti a me continuava a passare lo straccio per pulire i rimasugli delle bevande e, ogni tanto, mi lanciava qualche occhiata interrogativa. Chiesi il bis di acqua tonica e subito mi riempì il bicchiere, senza far domande. Sembrava quasi aver paura di me, in qualche modo. Anzi, lo percepivo.
Non era per il fatto che fosse la prima volta che andavo in quel locale, dove tutti si conoscevano: erano per la maggior parte motociclisti, età compresa tra i quaranta ed i cinquant’anni. Ero l’unica diciottenne in quella stanza, molto probabilmente. Anzi, più che sicuramente.
Improvvisamente sentii un grosso boato: voci confuse che si lamentavano, bicchieri che sbattevano sui tavoli. “Interrompiamo la trasmissione per un avviso urgente”, sentii la televisione. Le mie orecchie si rizzarono, mi voltai leggermente in modo da poter dar un’occhiata alle immagini che venivano trasmesse. “Chiunque abbia visto una ragazza di circa diciott’anni, alta un metro e settantacinque coi capelli lunghi rossi è pregato di rivolgersi alla polizia di Scotland Yard. Ripetiamo, rivolgersi immediatamente alla polizia di Scotland Yard. La ragazza, Amelia Drakul, è stata data dispersa dal padre circa una settimana fa. Le forze dell’ordine inglesi e francesi sono già sulle sue tracce, chiediamo a tutti i cittadini di collaborare con le indagini. Grazie e scusate per l’interruzione”.
Perfetto, c’era bisogno di mettere in mezzo anche Scotland Yard?
Il barista si bloccò davanti a me, fissandomi per qualche strano motivo. Forse per la maledetta somiglianza con le immagini della ragazza che avevano fatto vedere in televisione.
Tirai giù il cappuccio, continuando a bere la mia acqua tonica come se niente fosse. Rimassero tutti sbigottiti quando, al posto della chioma rossa che avevano descritto alla tv, videro un corto taglio corvino. Inarcai le labbra verso il barista, invitandolo a darmi altro da bere.
Meno male che avevo avuto la bella idea di cambiare un po’ il mio aspetto, prima di recarmi a Londra.
Non mi avrebbero trovata facilmente.
  
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