Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: rosemary12    09/04/2012    2 recensioni
Introduzione: (racconta Rosemary)
Sono una ragazza, ma non proprio. In realtà provengo dal mio mondo, il mondo di Althea ma vivo da quattro anni sulla Terra. Ma forse è l'ora che torni nel mio mondo, dato che l'ora della mia morte è vicina. Tutti i capitoli della mia storia sono fatti avvenuti prima di essere sulla Terra, tranne l'introduzione e la fine.
There's Rosmary, that's for remembrance.
Ecco del Rosmarino per voi, Rosmarino per il ricordo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ormai avevo quindici anni e facevo il liceo classico, volevo fare quello che faceva Nathan. Da un anno non lo vedevo e mi mancava tantissimo, stavo cominciando a chiedermi se ci potesse essere un modo per sentirci, anche perché non ce la facevo più a stare sulla Terra. Mi ero sempre considerata una ragazza carina, non bella, ma a quanto pare per tutti lo ero, soprattutto per i miei compagni di classe. Non tutti, ma la maggior parte, facevano i maniaci e mi chiedevano ogni secondo se volevo stare con loro. Mi ero stufata di quei maniaci, almeno ci fosse stato Nathan per difendermi, invece era pericoloso e in un’altra dimensione! Tornai a casa da sola perché quel giorno Peter era ammalato ed era stato a casa da scuola. Quando entrai Peter mi salutò e poi mi porse una lettera, che era arrivata per posta, tutta per me. Salii in camera mia e la aprii lentamente.
Cara Rosemary,
Devi scappare, nasconderti o cambiare nome e identità. Non ti farei mai nel male, ma le forze del Nemico sono molto cresciute e ha detto che entrerà nel mio corpo per ucciderti, dato che se mi vedi ti avvicinerai, però abbiamo una fortuna, per il Nemico siamo solo amici. Non rispondermi perché se qualcuno scopre la tua risposta io finisco ucciso, ma anche se qualcuno scopre questa lettera io finisco ucciso, per fortuna sono riuscito a farmi amico una guardia che mi ha aiutato a spedirti questa lettera. Alu e Ston sono stati imprigionati nelle segrete della tua reggia, tua madre è morta e tuo padre sta per cedere all’enorme forza del Nemico. Penso che tu non possa fare nulla … Devi nasconderti, tesoro, e se mi vedi non avvicinarti, anche se non sai quanto mi farà male. Ti amo, ricordatelo sempre …
Nathan

Rimasi di sasso. Mia madre era morta, Alu e Ston erano imprigionati e la persona più importante al mondo stava per venire ad uccidermi. Decisi che nessuna di quelle tre cose sarebbe servita a qualcosa, però corsi verso il bosco: la lettera era stata spedita 5 giorni fa ed era arrivata solo allora, può darsi che Nathan fosse già arrivato per uccidermi. Corsi per tutto il bosco, quando improvvisamente, un ragazzo un po’ più vecchio di me compare da un albero.
“Ehi pupa, che fai corri? Perché hai freddo e così ti riscaldi?”
Non risposi e cercai di andare avanti, ma avevo corso troppo e avevo male alla milza, quindi invece di correre, camminavo.
“Ti posso scaldare io, tesoro …” insistette quel ragazzo probabilmente ubriaco.
Mi sforzai di correre ancora un po’, ma il dolore e il fiatone mi costrinsero a fermarmi e a farmi sedere sopra a un sasso.
“Lo prendo come un sì” disse quel maniaco avvicinandosi velocemente. Cercai di alzarmi, ma quello mi fu sopra velocemente e mi fece cadere nell’erba, mettendosi sopra di me. Urlai scalciando e dimenandomi ma quel maniaco aveva la presa forte e mi teneva i polsi schiacciati per terra. Era meglio essere uccisi da Nathan piuttosto che stare sotto a quello lì che cercava di fare chissà cosa, ma la cosa peggiore è che temo ci riuscisse perché non riuscivo a liberarmi. Scalciai e riuscii a centrargli un polpaccio, ma mantenne la presa e di conseguenza cercò di tenermi ferme anche le gambe.
“Rilassati, bella, mica ti faccio male!” disse ancora, come se io lo stessi ascoltando. Quasi mi spezzò le braccia per tenerle ferme solo con una mano e con l’altra slacciarmi i bottoncini della camicetta azzurra che avevo.
“Ma che razza di ragazzo sei? Neanche capace di stuprare una ragazza. Senti lasciala in pace, se no fai una brutta fine.” Disse una voce, molto vicina a me e al mio assalitore. Il pazzo maniaco se ne andò impaurito e io alzai lentamente la testa per vedere chi era la persona che mi aveva salvato la vita, sicura che fosse uno della polizia, o Peter o qualche ragazzo a posto con la testa e non come tutti i maniaci che c’erano in città. Quando alzai la testa, il mio istinto fu di correre incontro a quella persona, l’altro di scappare via il più lontano possibile e di cambiare nome e identità. Capii che nulla sarebbe stato più come allora e che quel pomeriggio nel bosco me lo sarei ricordata per sempre.  

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: rosemary12