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Autore: ICEcream    09/04/2012    0 recensioni
A me non interessa ciò che mi circonda. Non mi interessano le persone.
Allora perché ho voluto per forza conoscerla?
Oh, se solo non avessi mai incrociato quegli occhi trasparenti..
Genere: Dark, Malinconico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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,, Oltre i tuoi occhi ,,

"Puoi vedermi?
Posso sentire il freddo delle tue dita.."
{Another}

Forse avrei semplicemente dovuto far finta di niente.
Infondo lo faccio sempre, non mi interessa ciò che mi circonda.
Non mi interessa che mio padre sia stato licenzato, che mia sorella passi metà delle sue giornate a litigare con il ragazzo, che il mio migliore amico si sia fatto male e non possa più giocare a pallone, o che Linda McDarlen si sia fatta un taglio sbagliato, che Hellen Wilson abbia trovato la madre a letto con un amante, che Luke River marini di continuo la scuola per spacciare, che Kim Stewart lo aiuti o che Alfred Holland, che è un secchione con gli occhiali e le lentiggini rosse come i suoi capelli, venga continuamente maltrattato da dei tizi di un'altra classe.
Classe che, tra l'altro, è proprio quella non ritornata dalla gita di tre mesi fa a causa di una misteriosa frana.
Erano ragazzi di seconda, come me, ma non ho idea di che sezione, infondo qui ce ne sono così tante! Eppoi, l'ho già detto, non mi interessa. Non mi interessa nulla.
Tranne lei.
Ogni volta che passavo per quel corridoio la trovavo lì, appoggiata alla finestra aperta, a guardare fuori con occhi vitrei e col vento, anormalmente forte per quelle giornate di giugno, che le scompigliava i lunghi capelli neri. Indossava la divisa della scuola, che le stava troppo grande, anzi, sembrava sparirci dentro tanto era magra.
Aveva l'aria di una persona che non mangiava da giorni. O da mesi.
Ogni volta che la incontravo sembrava stare nella stessa posizione, aveva la stessa aria deperita, la stessa espressione, le stesse calze e scarpe sporche di fango, le stesse mani graffiate, come se passasse ore ed ore a raccogliere macigni.
« Ciao »
Lei non rispose ma mi lanciò uno sguardo perforante che mi fece rabbrividire.
« Come ti chiami? »
« ..Non sono tenuta a dirlo? » parlava quasi sussurrando, nessuna sua parola aveva consistenza, come se soffiasse. O sospirasse.
« Io mi chiamo Shinji » dissi « Nella mia lingua significa "Fiducia" »
La vidi trattenere un mezzo sorrisetto mentre continuava a guardare il paesaggio, che non era altro che campi ed alberi secchi.
« Suha » sussurrò, piegando leggermente la testa nella mia direzione « Come la stella »
Una folata di vento e sabbia più forte delle altre mi fece indietreggiare, ma non mi impedì di aprire bocca, sebbene dopo mi ritrovai a tossire per la polvere che mi aveva impastato la gola.
« Sei davvero una stella? »
Lei era di spalle e non vidi la sua faccia, ma credo di averla sentita sussurrare un "Chissà.." ridacchiato.
Scossi la testa sospirando e mi riavvicinai alla finestra, mettendomi nella sua stessa posizione, guardando le stesse cose che osservava lei.
O forse non è così, forse lei vedeva anche altro, o forse non vedeva proprio.
I suoi occhi erano talmente chiari da sembrare trasparenti, non credo neanche esista un nome per un colore del genere.
Restammo in silenzio per un po', io perché non volevo rovinare l'atmosfera che si era creata, lei forse perché non trovava particolarmente allettante l'idea di rivolgermi la parola, fattostà che tutto lì attorno sembrava assecondarci, era ora di ricreazione ma la scuola era silenziosa, il corridoio deserto, il cortile e le aule abbandonati.
Era strano, sembrava di stare fuori dal mondo, ma non mi importava.
« Vedi laggiù, oltre le colline? »  dissi indicando un punto lontano, oltre la città « Io abito laggiù. Lì è decisamente deserto ma ci sono dei bei prati, un giorno se vuoi ti ci porto » lei non rispose, forse non mi aveva sentito, così le chiesi semplicemente dove abitasse.
Lei, dopo essere rimasta per un po' con gli occhi chiusi, scosse la testa « Non me lo ricordo, mi vengono sempre a prendere »
« Abiti lontano? »
« Credo di si.. »
« E in che classe stai? »
Lei sbuffò e voltò la testa, gonfiando le guance « Ma lo sai che sei proprio invadente?! Che vuoi? »
Scoppiai a ridere, era carina quando si offendeva, sembrava più umana e meno inconsistente.
Mi avvicinai al suo viso, sorridendo « Nulla, conoscerti. »
Lei non si imbarazzò, né distolse lo sguardo o si allontanò, semplicemente mi guardò con occhi impassibili.
« Sono in secondo D »
Poi rimase ferma, scrutandomi, aspettando qualcosa. Una reazione, una folata di vento..
In quel momento suonò la campanella, facendomi sobbalzare. Tutto, improvvisamente, sembrò ricominciare a muoversi, sentii le voci, le persone arrivare, le macchine fare rumore in strada. Suha era tornata a guardare fuori, dopo aver sospirato.
« Ehi, credo che dovremmo andare.. »
Lei annuì ma non si mosse, così la salutai e me ne tornai in classe.
« Ehi Shin! » esclamò Rei, il mio migliore amico, non appena mi vide entrare « Sei sparito! Che fine hai fatto? »
Io sorrisi e mi sedetti al mio banco « Mah, niente, ho incontrato una ragazza.. »
Se c'è una cosa che Rei ama alla follia, oltre al pallone, sono le ragazze. Peccato che loro non amino lui..
Mi venne vicino con la sua tipica aria da pervertito per darmi una sonora pacca sulle spalle « Bravo il nostro Shin! E chi è costei? Cosa ci hai fatto, eh, zozzone? »
« Ma piantala, maiale, non ci ho fatto niente! Non sono mica te che mi basta che respirino » lui, per tutta risposta, si offese e si sedette al suo banco imbronciato come un bambino.
« Comunque, se ti interessa, si chiama Suha ed ha la nostra stessa età, sta in secondo D »
Rei si girò lentamente, con gli occhi sgranati. Sentii alzarsi un mormorio agitato e alcuni ragazzi sussurrare:
« Oddio, ma non lo sa? »
« Non è possibile, ci hanno tartassato per giorni.. »
« Non dovrebbe uscirsene con queste cose! »
« Ehi, Shin.. » Mi voltai verso il mio migliore amico che, ridacchiando nervosamente, mi prese per le spalle « Ahah, non dovresti fare questi scherzi! Sicuro di aver sentito bene la sezione? » Non riuscivo a capire, così mi limitai ad annuire.
Non mi interessa ciò che mi circonda, non mi interessa ciò che succede ai miei amici o parenti.
Soprattutto non mi interessa ciò che succede alle altre classi.
« Shin, tu sai che la seconda D non esiste più da almeno tre mesi, vero? »
Tornai spesso in quel corridoio silenzioso. Ritrovai lo stesso stato di abbandono, la stessa finestra aperta, lo stesso vento polveroso.
Ritrovai tutto, tranne Suha.



The End







Salve a tutti! E' la prima fanfic che pubblico con questo nick, mi sento un po' emozionata.
E disgustata, insomma, potevo pubblicare qualcosa di meglio di una fanfic insensata, senza trama, scritta da schifo e incomprensibile. Chiedo scusa, eh.
Poche precisazioni su quattro stupidaggini: Mi piace molto la frase 
« Le stesse mani graffiate, come se passasse ore ed ore a raccogliere macigni. » perché nella mia immaginazione Suha è rimasta lì sotto la montagna a spostare macigni su macigni per cercare di salvare i suoi amici. Non so se da viva (E quindi avrebbe senso la constatazione: « Aveva l'aria di una persona che non mangiava da giorni. O da mesi. ») o da fantasma quale in teoria è, dato che appare a scuola, dove non dovrebbe esserci, e scompare come nulla fosse.
Per quanto riguarda il nome Shinji, il kanji giapponese che compone "Shin" significa fiducia, ma non credo che Shinji come nome di per se significhi fiducia, voi fate finta di nulla, occhei? Occhei. Cos'altro? Mi piace molto la parte che ha Rei, soprattutto la frase:
« Shin, tu sai che la seconda D non esiste più da almeno tre mesi, vero? » mi pare descriva in poco tutto il senso della storia. Asd Oh, poi è stata la prima frase in assoluto che ho scritto. Già, io prima scrivo i finali. Lol
Oh, un'altra cosa che mi piace molto sono le storie dei personaggi che Shin nomina all'inizio, soprattutto Luke e Kim sui quali, un giorno, mi piacerebbe scrivere qualcosa, ma chissà. Oh, e sempre nella mia fantasia, credo che Alfred abbia un qualche ruolo nella misteriosa storia della morte della classe, ma forse così esageriamo..
Comunque mi hanno consigliato di scriverci una long, e in effetti mi piacerebbe, ma ho poco tempo e ho in programma molte storie, quindi non so.
Beh, per ora mi accontento di questa e spero davvero vi piaccia.
Ultime due parole e poi giuro che me ne vado. La frase all'inizio fa parte della sigla dell'anime/manga
Another, che è qualcosa di bellissimo, quindi se non l'avete già visto fatelo! é.è E che, lo ammetto, un po' mi ha ispirato questa storia per la faccenda della classe. Mentre le due icon sono Undertaker e Beast dell'anime/manga Kuroshitsuji o Black Butler che dir si voglia. Mi piacciono come personaggi, sisi.
Ora basta, grazie a tutti davvero per l'attenzione.

» Elle
   
 
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