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Autore: wantubackk    09/04/2012    1 recensioni
"She was scared of it all, watching from far away."
Anita nascondeva le paure dietro un sorriso, giorno per giorno.
Aveva paura di innamorarsi del ragazzo sbagliato, ma soprattutto aveva paura di soffrire.
Non voleva solo essere 'la prossima', voleva essere quella che l'avrebbe cambiato, in un modo o nell'altro.
Ma aveva una dannata paura di fallire, come sempre.
Zayn era difficile, ma lei l'avrebbe mai portato a fargli dire quel fatidico 'ti amo'?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.







"Cosa succede se arriva una macchina?" chiesi, infreddolita.
"Moriamo" rispose Zayn, e improvvisamente lo sentì sfiorarmi la mano fredda.
Eravamo sdraiati sull'asfalto da almeno un ora, e delle macchine nemmeno l'ombra. Il fatto è che non ce ne preoccupavamo più di tanto, era accaduto tutto per caso e nonostante le prime divergenze, ci ritrovavamo sempre lì, a guardare le stelle alle tre e mezzo di notte.
Malik, dal canto suo, poteva beatamente lasciarmi stare in terra e continuare per la sua strada, magari andando da qualche altra ragazza, ma aveva deciso di restare.
Sinceramente, non lo capivo nemmeno un po'. Non dico che il nostro rapporto fosse tutto rose e fiori, ma nemmeno ci odiavamo a morte. Il problema era il suo sguardo disprezzante nei miei confronti, senza oltretutto avergli fatto nulla. Io, invece, provavo indifferenza, indifferenza totale. 

I ragazzi come lui li conoscevo molto bene: tutti egocentrici, narcisisti e presuntuosi, ed era meglio non averci nulla a che fare.
Il secondo problema della giornata ormai finita da un pezzo, era che lo dovevo sopportare comunque a scuola, visto che dopo il suo trasferimento da ogni parte dell'Inghilterra, aveva deciso di continuare la sua vita e stabilirsi definitivamente nel quartiere di Soho.
Senza ulteriori indugi, in seguito, aveva cominciato a frequentare la mia scuola, quella che mio papà finanziava per non farla crollare e di conseguenza apparteneva a me, senza dubbio.
Nonostante fosse arrivato da due mesi e poco più, si ero già creato il suo indistruttibile gruppetto di amici. Louis Tomlinson, Niall Horan, Liam Payne e Harry Styles gli erano andati dietro come cani randagi in cerca di cibo, e per quando gli volessi bene, non riuscivo a comprenderli.
Quando chiesi spiegazioni a Louis rispose con una frase che mi lasciò spiazziata per qualche minuto: "Lui si intende di ragazze molto bene, ci darà delle dritte. Mi ha detto Scarlett che è anche bravo a letto, potresti provarci" ed il terzo problema della giornata era che non m'interessava se questo Malik fosse o non fosse un pornodivo, era che dovevo sopportarlo durante le lezioni di Letteratura Inglese, Scienze e Francese, le uniche tre che (sfortunatamente) avevamo in comune.
"A cosa pensi?" mi riscattò dal fare pensieri inutili, scuotendo la testa a scatti.
"Non ti dovrebbe interessare" e per un momento benedì il Signore per avermi dato la prontezza di rispondere, senza dover pensare trecento volte prima di parlare, anche se la maggior parte delle volte era un errore e dicevo cose sbagliate o insensate.
"Sei una ragazza troppo complicata" mormorò, voltando la testa verso di me e improvvisamente mi sentii a disagio.
Odiavo avere lo sguardo delle persone addosso, era leggermente troppo imbarazzante. Mentre lui non sembrava farsi problemi a fissarmi così spudoratamente.
Quando Dio distribuiva la spavalderia, lui era nella prima fila, attendendo impaziente.
"Lo so. Quindi, con permesso, me ne vado" feci per alzarmi, prima di notare con poca enfasi che la mia mano era intrecciata alla sua.
Sbuffai sonoramente e, con uno strattone, sciolsi la presa.
Nel tragitto in mezzo alla strada-casa, pensai a quanto bottiglie di vodka doveva aver bevuto Zayn, prima di sdraiarsi accanto a me e prendermi la mano.
Sempre se non ero stata io.




"Mi rifiuto apertamente di venire alla festa di quella.. poco di buono!" urlai disperata, a un ragazzo che nemmeno tentava a capirmi. Le sue qualità intellettuali fluttavano nel vuoto in quella testa vuota e come era arrivato all'ultimo anno restava un mistero per tutti.
"No, Liam, è inappropriato! Non mi interessa se è tua sorella, sai come la penso" continuai a sbraitare, mentre gran parte degli studenti del corridoio si era voltati verso di me ad ammirare la mia scena Shakespiriana "Sicuramente all'entrata regalerà preservativi ai ragazzi!"
Lo vidi mordersi un labbro per non scoppiare a ridermi in faccia e calò il silenzio totale quando un suono secco di tacchi sul pavimento arrivò alle nostre orecchie: era Scarlett Payne, la regina indiscussa della scuola, ed io ero nei guai.
"Cosa stavi dicendo, Anita?" la sua vocina stridula -che lei condierava sensuale- mi fece rabbrividire, non di terrore, o di freddo, ma di ribrezzo assoluto.
Voltandomi, vidi il suo viso ricoperto di fondotinda, in forte contrasto con la pelle chiara del collo, assumere un'espressione corrucciata.
"Dicevo, che alla festa di una.." tentai, prima di essere interrotta.
"Di una bellissima ragazza come te viene sicuro, ci vediamo domani Scar"
Appunto del giorno: rendere sterile Zayn Malik. Non aveva il diritto di salvarmi la vita in quel modo, avrei preferito mille volte sentire tutti i capelli strapparsi, pur di non vederlo, ne sentirlo.
"Ma cosa ti salta in testa?" sussurrai, in protesta, subito dopo aver percorso tutto il corridoio attaccata al braccio di Zayn.
Scrollò le spalle, allentando la presa sul polso che cominciava a fare male. 
Era la seconda volta in un giorno che avevo a che fare con lui: poche ore prima, in strada, e in quell'istante, rinchiusa nella mensa.
'Non lo capirò mai', pensai.
"Ti conviene non avere troppo a che fare con Scarlett" disse, atono, sistemando meglio i piedi sul tavolino ormai ridotto male.
Sbuffai, incrociando le braccia al petto. Lo sapevo che era meglio lasciarla perdere, non ero una ritardata mentale e nemmeno avevo bisogno del sostegno di Zayn, solo che io alla sua festa non sarei mai andata, con o senza le pretese di Liam.
"Non capisco cosa trovi in lei di entusiasmante, sembra una pecora ossigenata" esclamai, rassegnata.
Se Malik non avrebbe capito da solo con chi aveva a che fare ogni giorno e ogni notte, gliel'avrei fatto capire io. Servivo a quello, io: ad aiutare poveri imbecilli a ritrovare la retta via, e di sicuro, Scarlett Payne non era la giusta scelta di Zayn.
"Ha delle belle tette" tentò, sicuro.
"Sono rifatte" ribattei, annoiata.
"Ha un bellissimo sorriso" continuò.
"Secondo me, è una dentiera"
Se voleva stupirmi con quelle frasette da quattro soldi, aveva sbagliato persona con cui dialogare. Sbuffai per la seconda volta in qualche minuto, cominciando a stufarmi di quella situazione. "Non c'è nulla di positivo nella figura di Scarlett Payne, comprendi? Mi dispiace davvero per Liam, ha una sorella così.." mi bloccai, non trovando l'aggettivo giusto che le facesse giustizia. "Così.. non lo so" rinunciai, infine.
Esistavano seriamente poche parole per descriverla.
Guardai lo schermo del cellulare, scoprendo con gioia che mancavano pochi minuti al suono della campanella, e di conseguenza la mensa si sarebbe riempita, lasciandomi una libera via di fuga, senza che il moro se ne accorgesse.
Non che cambiasse molto dall'andarmene con gli occhi di Zayn puntati su di me, o senza, solo che era meglio fuggire in privato, rifugiarsi in bagno e pensare, come avevo sempre fatto in quei cinque anni.
"Sei una ragazza di molte parole, devo dire" disse cauto, estraendo una sigaretta dalla tasca dei pantaloni.
"Primo, non ho niente da dirti e secondo, butta quell'affare che ti trovi in mano o ti decapito, Malik" se c'era una cosa che odiavo, era il fumo, completamente ed esplicitamente, proprio non lo sopportavo. E, di conseguenza, odiavo le persone che osavano fumare.
Rise beffardo, continuando la sua tortura che inesorabilmente si ripercuoteva sulla sottoscritta.
"Allora, perchè non vai alla festa di Scarlett?" 
Lo guardai scettica per qualche secondo, per poi scoppiare a ridere. Mi prendeva in giro? Capendo che non mi avrebbe affatto risposto, continuai. "Perchè è una sgualdrina e non vorrei trovarmi a fare sesso con chissà chi, nel bagno di casa Payne. Sai che cosa romantica?" risi sarcastica, scuotendo la testa a destra e a sinistra.
Avrei resistito fino allo sfinitmento, pur di non andarci.
"Ho capito.. vuoi venirci con me?" e come non detto, arrivava il ragazzo che sicuramente mi avrebbe fatto desistere.
Feci per ribattere, ma venni preceduta. "Passo a prenderti alle nove" concluse, alzandosi un secondo prima che la campanella suonò.
Signore, aiutami tu.


















my love is like a star, yeah.


ciau girlz, sono sempre io yoyo. (?)
no, seriamente, sono tornata con un'altra ff, non ne scrivo mai una che mi soddisfi pienamente, quindi elimino e riscrivo.
spero che questa sia decente, boh.

vado avanti con cinque recensioni. (faccio schifo, lo so. :s)
solo che odio scrivere per nessuno, quindi se leggete, magari recensite. *_*


ps: il "Cosa succede se arriva una macchina?"
"Moriamo"
è tratto da un film che non ricordo come si chiama ora. çç
Mi pare fosse 'Le pagine della nostra vita' tratto dall'omonimo libro di Nicholas Sparks, ma boh, ora non mi passa per la testa.

-martina.










  
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