09/04/2012
2 recensioniAl suo solito aveva saltato l'ora di filosofia, la trovava stupida, tutte quelle frasi che sembravano avere un significato ed in realtà ne nascondevano altri mille; no, non faceva per lui, era una di quelle persone alle quali piaceva andare dritte al punto, senza troppi giri di parole.
Alla fine, prima di andare, decise di lasciarsi un momento di tempo per fumare una sigaretta.
Era un ragazzo alto, con un bel fisico. Passandosi una mano tra i suoi capelli mori che teneva sempre sistemati alla perfezione si guardò attorno con i suoi occhi di un colore marrone/dorato, che gli donavano uno sguardo penetrante, misterioso e terribilmente attraente.
Sicuramente quello era ciò che faceva innamorare le ragazze che aveva intorno, quel senso di mistero che suscitava nel guardarlo, un mistero che si voleva svelare a tutti i costi.
Ma lui non ci faceva molto caso, semplicemente le ignorava e se gli piaceva qualcuna ci andava a letto, lasciandola poco dopo.
Questo era sempre stato il suo carattere, non poteva farci nulla. Non aveva mai voluto legarsi a nessuna ragazza in quel senso.
«E facevo più che bene.» si disse tra un pensiero e l'altro facendo poi un altro tiro di sigaretta.
Un giorno però arrivò lei a scombussolare tutto, ed ora che l'aveva persa si sentiva vuoto.
Certo, era consapevole di essere stato lui il cazzone del momento. L'aveva presa per il culo, anche più delle altre ragazze che al massimo duravano si e no due giorni, e non se lo meritava. Ma questa volta era diverso, ci era cascato anche lui, si era innamorato, ed aveva finito per rovinare tutto.
Zayn buttò la sigaretta sulla strada e la spense con il piede, si infilò le mani in tasca e fece per dirigersi verso casa, ma improvvisamente sentì il suono della campanella e qualcosa gli si accese dentro. Senza pensarci due volte cambiò direzione e si mise a correre più forte che potè.
***
Allison sentì Harry stringerla in un abbraccio. Non poteva desiderare un amico migliore di lui; in diciassette anni che lo conosceva ne era sempre rimasta fermamente convinta.
«Ho chiuso con quelli, se solo li rivedo non so che cosa combino.» disse l'amico con rabbia.
«Dai Harry, non importa.» rispose lei con voce spezzata per le lacrime.
«Oh Allie, mi prendo io cura di te ora, stai tranquilla.» le rivolse un sorriso pieno di dolcezza mentre le spostava dietro l'orecchio un ciuffo fuori posto dei suoi capelli mori che cadevano in tanti boccoli perfetti all'altezza del suo seno.
Lei sorrise, o almeno accennò ad un sorriso, in quel momento non le riusciva molto bene. Era stata presa in giro da colui che aveva sempre affermato di odiare, ed era così infatti, finchè.. Maledisse nella sua mente il giorno in cui pensò che lui fosse diverso da come credeva, finendo per innamorarsene, e per poi scoprire che era tutta una presa per il culo, tutto quanto. Tutto quel che diceva, tutto quel che faceva, era tutto finto.
Un'altra lacrima le scese da quei suoi grandi occhi celesti, tanto chiari che incontrati di sfuggita ti congelavano, ma se guardati bene racchiudevano tutta la dolcezza esistente al mondo. In quel momento però la dolcezza era sparita, erano inespressivi.
«Così i tuoi occhi fanno paura, sai?» fece scherzando il ragazzo togliendole la lacrima che le era scesa sul viso con un dito per poi baciarle la fronte.
«Allison!» sentì urlare il suo nome prima di poter rispondere ad Harry.
Riconobbe immediatamente la voce, e a dirla tutta, quella era l'ultima voce che avrebbe voluto sentire in quel momento.