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Autore: Satellite_29    09/04/2012    1 recensioni
Sono Lavinia Merryweather, una sedicenne con una paura folle per il Latino. Perchè? Non me lo so spiegare neanche io.
So solo che per colpa di questa stupida lingua morta Kyle Hunter, un figo da paura, mi farà da professore di ripetizioni per aiutarmi. Riuscirò a resistere al fascino del bel professorino?
Dal capitolo 1:
Chissà com’è ‘sto tizio. Sarà il solito sfigato che per racimolare un po’ di soldi per cambiare città è disposto a fare ripetizioni ad una ragazzina come me. Deve stare messo proprio male per voler iniziare così presto.
"..." Tutte le teorie sul povero sfigato figlio di una povera vedova erano sbagliate, completamente. Nella mia stanza c’è un bellissimo ragazzo, che non ha nulla a che vedere con la vecchia amica di mia madre. E io dovrei fare lezioni con questo tizio che potrebbe benissimo essere uscito da Abercrombie? Prevedo giorni duri, molto duri.
Dal capitolo 7:
Si avvicina all’orecchio e mi sussurra con voce sensuale – Tu mi piaci molto, Lavinia. Però com’è che hai detto .. Ah già, al momento le relazioni di coppia non sono la tua priorità. Beh sappi che ti farò cambiare idea. Ad ogni costo.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 10: Ci si vede a lezione, Hunter

Non ci credo. E’ tutto un sogno e tra un po’ mi sveglierò e mi alzerò dal mio letto. E’ impossibile che sta accadendo proprio a me.
Suona la campanella che segna l’inizio della quarta ora, la professoressa di Latino esce dall’aula.
Io mi alzo di scatto e inizio ad urlare – Ho preso sette! Ho preso sette! E’ un miracolo!
Gran parte delle mie compagne si avvicina a me e si congratula. Brooke e Lucas mi abbracciano, ma per il loro slancio rischiamo di cadere.
- Hai visto che hai preso la sufficienza? E tu che dicevi di essere un caso senza speranza! – mi dice Lucas felice.
- Ragazzi datemi un pizzicotto perché non ci credo! – dico scherzando. Naturalmente Brooke mi prende sulla parola e mi pizzica la guancia. Io sobbalzo dal dolore e mi alzo dalla sedia per contraccambiare il gesto,
ma con la coda dell’occhio vedo che il professore di Educazione Fisica sta per entrare in aula per prendere il registro. Mi risiedo e inizio a chiudere la cartella, intanto sento il telefono vibrare.
Mentre chiudo lo zaino apro il messaggio ricevuto. E chi doveva essere se non lui?

Alla fine la prof ti ha interrogato? Kyle

- Di chi è il messaggio? – mi chiede Lucas sporgendosi, nel tentativo di leggere il messaggio.
- Non sono affari tuoi! – dico ridendo e nascondendo il telefono alla sua vista.
- Sul serio non vuoi dire al tuo migliore amico cosa c’è scritto nel messaggio? Sul serio? – chiede lui con tono offeso.
- Di che parlate? – mi chiede Brooke, che è tornata vicino a noi.
- Del fatto che Lucas è un impiccione. – dico io scendendo la scalinata dell’atrio.
- Scommetto che è Kyle. A proposito, alla fine ieri com’è andata? – chiede Brooke dandomi una gomitata nel fianco. Lucas ci guarda interrogativo. Io divento rossa e gli dico – Ieri Kyle ha cenato a casa mia.
- E che è successo? – chiede Lucas curioso.
- Beh.. – dico io facendomi ancora più rossa in viso.
- Beh? – chiedono i due all’unisono.
- Ehm .. Niente! Che doveva succedere? – gli dico io imbarazzata, e faccio uno scatto in avanti per evitare altre domande.
Loro mi seguono a ruota e corriamo verso la palestra.
- Fermati! – mi urlano dietro.
- Ma nemmeno per sogno! – urlo ridendo.
- Tanto prima o poi ti fermerai! – urla Lucas.
- Io sono come le Duracell, non mi scarico mai! – gli urlo.
- Squallida! Dai fermati che non c’ho più fiato. – urla Brooke col fiatone. Io mi giro e li aspetto. Il professore mi passa affianco e mi guarda storto, forse non avrei dovuto fare quella corsetta.
Brooke e Lucas mi raggiungono e insieme entriamo in palestra.

Dopo esserci cambiati nei rispettivi spogliatoi ci sediamo alla panchina.
E’ da qualche lezione che stiamo facendo degli esercizi alla trave, ma io e i miei amici abbiamo già avuto il voto su quegli esercizi quindi durante quest’ora possiamo oziare quanto vogliamo.
- Allora spara, cos’è successo ieri? – mi chiede Lucas.
- Kyle ha portato qualcosa dal ristorante cinese e poi ..
- Poi? – chiedono loro due. Sembrano due bambini di cinque anni che aspettano con ansia il finale della storia della buonanotte che gli racconta la mamma.
- Poi ci siamo baciati. – dico imbarazzata. Ancora non realizzo il fatto che abbia potuto fare una cosa del genere. Io, tanto determinata ad essere soltanto un’amica per Kyle.
- Ci devi dire tutti i particolari! Com’è successo? – chiede curiosa Brooke.
- Come ti sei sentita? – chiede Lucas.
- E’ stato bello?
- Ma mica avete fatto qualcos’altro, vero?
- Una domanda per volta, vi scongiuro! – gli dico rossa in viso. Faccio un respiro profondo e inizio a raccontare.
Al solo pensiero di ieri sera mi vengono i brividi. Il solo pensiero di me e Kyle insieme mi fa sentire strana. Quando lui se n’è andato mi sono sentita male.
No, non era per il cibo cinese, non era quel tipo di malessere che dipende dalle malattie fisiche. Mi sembrava che mi mancasse qualcosa. E mi manca tutt’ora.
Mentre rispondevo alla loro domande Lucas e Brooke ascoltavano attenti le mie risposte, ogni tanto spalancavano la bocca o sgranavano gli occhi, ma poi mi lasciavano continuare tranquillamente il discorso.
- Quindi il messaggio era di Kyle ..  Che ha scritto? – mi chiede Brooke.
- Se Latino mi ha interrogato. Gli avevo detto che c’erano molte probabilità che mi interrogasse.
- E ancora non gli hai risposto? – mi chiede Lucas. Io scuoto la testa e lui mi urla – E a chi aspetti a farlo?
Io prendo il telefono e mentre rispondo al messaggio Brooke mi fa una domanda.

- Ma lui non ti ha chiesto di essere la sua ragazza?
- No. – dico pensierosa. In effetti ieri sera non ha proprio accennato a questo particolare.
- Allora oggi si deve assolutamente dichiarare! – sentenzia Brooke con l’aria convinta.
- Mica si deve dichiarare per forza oggi. – dice Lucas.
- Sarebbe da codardi non farlo! – gli dice contro.
- Che dici magari per certe cose è timido!
- Ma stiamo scherzando? Ti ricordi di chi stiamo parlando?
- Me lo ricordo benissimo ma ricordati che non lo conosciamo bene!
Mentre Lucas e Brooke discutono animatamente su quando Kyle si dovrebbe dichiarare il cellulare vibra di nuovo e leggo il messaggio di Kyle.

Sono fiero di te scricciolo :) a che ora esci oggi?

Alla quarta, praticamente tra mezz’ora perché?


 Che voglia venirmi a prendere? Se ha chiesto a che ora esco è molto probabile, ma perché vorrebbe vedermi ora? Tanto oggi pomeriggio deve venire a fare lezione, se avesse qualcosa da dirmi potrebbe dirmelo benissimo dopo. La fatidica mezz’ora passa lentamente e la curiosità mi distrugge. Intanto Brooke e Lucas non hanno trovato un accordo e si fanno il broncio a vicenda e quando suona la campanella fanno come se l’altro non esistesse.
Vengono tutti e due da me e dicono – Lavinia, andiamo a casa.
- Veramente .. – sto per dire che devo aspettare Kyle ma Lucas mi ferma.
- Non dirmi che te ne devi andare con una che pensa che i ragazzi in fondo non possano essere timidi e romantici.
- In realtà ..
- Non ti azzardare nemmeno a pensare di poter tornare a casa con qualcuno che spara certe stupidaggini!
- Se mi fate finire di parlare magari vi spiego ..
- Allora, con chi te ne torni a casa? – mi chiedono tutti e due. Guardo prima uno e poi l’altra. Vorrei scoppiare a ridere per le facce buffe che hanno, ma so che se la prenderebbero a morte.
- Ragazzi vi dispiace se per oggi vi rubo Lavinia? – chiede Kyle gentilmente con un sorriso a trentadue denti. Mio salvatore! Loro lo guardano storto, poi guardano me.
Si arrendono e mi lasciano andare, e li vedo allontanarsi insieme.
- Perché hanno litigato quei due? – mi chiede Kyle guardando i miei due amici.
- Soliti battibecchi, oggi pomeriggio torneranno amici come prima. – dico alzando le spalle. Mi accorgo del suo sguardo e abbasso velocemente gli occhi. Alla mia reazione, Kyle mi fissa ancora di più.
Mi alza il viso prendendolo per il mento e mi chiede dolcemente – Perché sei agitata, scricciolo?
- Io non sono agitata! – sbotto, negando spudoratamente l’evidenza.
In realtà un dubbio tremendo mi sta assalendo da quando Brooke e Lucas hanno iniziato a litigare.
E se dopo quello che è successo ieri Kyle non volesse più stare con me? E se io fossi soltanto uno stupido obiettivo da raggiungere, in mancanza di altro? Magari è per scordarsi la ragazza.
Kyle intanto mi cinge le spalle con un braccio e ci incamminiamo verso casa.

- Sei contenta del sette? – mi chiede Kyle dopo un lungo silenzio.
- Contenta? Sono al settimo cielo! – gli dico felice. Lui ride e io lo guardo male. Che ha da ridere?
- Non guardarmi così, ma hai fatto una faccia troppo buffa non sono riuscito a trattenermi! – dice lui scusandosi.
- Io ho una faccia buffa? – gli dico ridendo – Questa me la paghi Kyle Hunter! – e gli do uno schiaffo sul braccio.
- Ahia! Mi hai fatto male. – dice ridendo, intanto si massaggia il braccio che ho colpito. Guardandomi divertito mi minaccia – Tu oggi finisci male!
- Non contarci troppo! – gli dico correndo verso il parco davanti casa mia.
Lui mi insegue, ma non riesce a bloccarmi o a superarmi. E’ già la seconda corsa in un’ora, alla terza mi farò comprare un gelato!
Entriamo a perdifiato nel parco e ci addentriamo nel verde degli alberi. Io mi giro per vedere dov’è Kyle, ma rischio di andare a sbattere contro un albero e mi fermo bruscamente.
Ok, il mio naso stava per schiantarsi contro un grosso albero, c’è mancato proprio poco.
Mi giro e Kyle sta riprendendo il fiato a qualche metro da me. Io mi siedo alle radici dell’albero e lancio lo zaino un po’ più lontano.
Kyle mi guarda e sorride, poi si avvicina e si siede affianco a me. Oggi i suoi capelli sembrano più ribelli, forse perché il ciuffo pettinato all’indietro è riccio e non liscio come al solito.
Lo studio,mentre lui sembra fissare un punto vuoto con la faccia seria.
Una ciocca di capelli gli cade sulla sua fronte e io la pettino per farla tornare al suo posto.
- Come mai quella faccia? – gli chiedo un po’ preoccupata.
- Niente – dice tranquillizzandomi – stavo pensando.
- A cosa? – gli chiedo, preoccupandomi di nuovo.
- A noi due. – mi dice, prendendomi una mano e giocandoci con le dita.
- In che senso? – domando, con il cuore in gola.
- Sai ieri, quando ci siamo baciati, per me è stata una vera sorpresa. Non credevo che alla fine avresti ceduto, determinata com’eri. Forse ti sembrerà strano ma, in un certo senso, non so come comportarmi. – dice serio, continuando a guardare il vuoto.
- Sul serio non ci avevi mai pensato a questa possibilità? – gli chiedo sorpresa. Lui scuote la testa.
Non saprei dire se è una cosa positiva o meno. Non credo: ha fatto come un bambino che all’inizio stufa la madre perché vuole un giocattolo, e visto che alla fine non sa che farci e lo butta.
E io in teoria sarei il giocattolo che viene buttato.
Spero che quando ha detto “non so come comportarmi” non abbia voluto dire “ora che ti sei arresa non so più che farmene di te”.
Il cuore dalla gola fa un brutto tonfo sullo stomaco e la testa mi inizia a girare, ma cerco di non darlo a vedere.
- Forse dovresti sapere cosa vuoi veramente prima di fare certe azioni. Non credi che qualcuno ci possa rimanere male? – gli dico irritata e alzandomi in piedi.
Kyle mi guarda sconcertato e fa per alzarsi ma io lo blocco.
- Non scomodarti, in fondo per te sono solo un giocattolo vero?
- Lavinia non era questo quello che intendevo! – dice alzandosi di scatto e cercando di bloccarmi.
- Allora cosa intendevi? Sai, io ho capito questo e spero davvero di aver capito male. Tu hai fatto lo sbruffone dicendo “mi piaci, ti voglio conquistare”, alla fine ci sei pure riuscito e ora non sai come comportarti? Cosa dovrei capire da questo, che volermi conquistare era solo un modo per passare la giornata? Vai al diavolo Hunter! – gli dico prendendo lo zaino e avviandomi verso l’entrata del parco.
- Non potrei mai fare una cosa del genere, dovresti saperlo! – mi urla Kyle arrabbiato.
- Ti conosco da solo una settimana, non posso saperlo! – gli urlo senza girarmi. Sento che corre verso di me ma io faccio finta di niente e continuo a camminare a passo svelto.
Vedendo che io non mi fermo lui fa uno scatto e mi supera cercando di bloccarmi. Cerco di oltrepassarlo ma lui mi blocca per i polsi.
- Quando ho detto che non so come comportarmi non volevo dire che ti lascerò andare. E’ solo che tu sei diversa e quello che provo per te non è quello che provavo per Meredith. Anzi, se metto i due sentimenti a confronto so che quello che provavo prima per lei non è niente in confronto a quello che provo per te adesso.
Io mi paralizzo. Sbaglio o sta dicendo che io per lui sono molto più importante della sua ex? Che i miei dubbi fossero infondati?
- Quando tu non sei con me, io mi sento morire e non aspetto altro che vederti il giorno dopo. Quel sabato sera mi sono sentito in paradiso quando mi hai baciato e il mio cuore avrebbe voluto sprofondare quando la domenica mattina mi hai detto che non dovevamo stare insieme. Con te provo delle sensazioni indescrivibili e mi sento realmente bene, per questo motivo non ti lascerò scappare.
Ci guardiamo per un po’, il grigio contro l’oro dei suoi occhi. Gli do le spalle e mentre ritorno sui miei passi gli dico – Ci si vede a lezione, Hunter.
  
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