Dopo tanto tempo torno ad aggiornare
questa storia! Ringrazio tutte le persone
che sceglieranno di leggerla (:
Buona lettura e un bacio! ♥
Quinto Capitolo
- Due giorni dopo -
«Mamma buongiorno! Questa sera
festeggio l'elezione con amici. Sarò con Rob e
Ruggiero così posso fare tardi!» entrai e casa giusto in tempo per salutare mia
madre che tornava in ufficio.
«Va bene! Poi festeggiamo pure
noi» mi salutò ed uscì.
"Piccola mezza bugia,
spero almeno di non mettermi nei guai. Ma di che mi preoccupo? Ci sono le mie
care guardie del corpo!"
Dopo pranzo ispezionai la
libreria e scelsi un libro voluminoso.
"Mi terrà impegnata per un
bel po' " pensai e aprii la prima pagina.
Quando risollevai gli occhi
dalle righe erano già le sei.
Mi preparai, indecisa dall'abbigliamento
da indossare.
Alla fine presi una felpa
anonima e un paio di jeans chiari.
Ero sicura che non sarebbero
stati puntuali e quindi mi rimisi a leggere.
Una buona mezz'ora dopo
l'orario dell'appuntamento uno squillo del telefono mi annunciò che era
arrivato il momento di scendere.
In macchina mi aspettavano loro
due e Alessandro che si era unito al gruppo.
«Allora ribelle, dove ti
dobbiamo accompagnare?» chiese Roberto che si trovava al posto di guida.
«Davanti al padiglione della
facoltà di letteratura. Ruggiero tu dovresti sapere qual è con precisione, no?
Ci entrerai ogni giorno dal prossimo anno» dissi spavalda volgendo lo sguardo
al ragazzo accanto a me ed evitando di commentare l'appellativo che mi aveva
dato mio fratello.
«Beh si, è comunque facile da
trovare. Girando nel viale a sinistra è il primo edificio che si incontra...»
rispose lui imbarazzato.
«Perfetto! Ora conosciamo la
nostra destinazione. Su, su in marcia. Vediamo di arrivare in orario!» dico
interrompendolo e ponendo così fine al discorso.
Finalmente la sagoma della
costruzione si intravide. Fu inevitabile fermarsi ad ammirare il chiaro-scuro
che rendeva indistinguibili i lineamenti dell'edificio. Il sole stava
tramontando proprio alle sue spalle ed il cielo era occupato del tutto da una
graduazione di colori da rosso vermiglio all'arancione. Era un spettacolo
meraviglioso, era un peccato essere lì per una manifestazione.
Il mio lato artistico si
lamentò di non aver portato la mia reflex Nikon D3100, sarebbero venute delle
foto molto interessanti.
Non c'era poi tanta gente, la
piazzetta non era per niente piena come mi immaginavo.
Marco mi individuò subito e
venne a salutarci.
«Ho portato pure loro, spero
non ti dispiaccia» esordii io.
«No, assolutamente! Più siamo
meglio è! Piacere io sono Marco» disse stringendo la mano a Roberto e Ruggiero
che si presentarono. «Allora...» continuò «tra poco ci sarà un piccolo comizio
e poi partirà una manifestazione dove dei ragazzi universitari ci spiegheranno
il perché...».
Avevo smesso di ascoltarlo. Una
sagoma familiare stava parlando con un gruppo di ragazzi più in là. L'avevo
riconosciuto subito: era Davide.
Quanto avrei voluto andargli
incontro e salutarlo? No, ero lì per fare il mio dovere.
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