Tanti auguri a tutti!







33. Fear, Itself








L’aria era percorsa da una scarica di elettricità sottile, quasi impercettibile, che pure spaventava gli animali e rendeva difficoltose le comunicazioni telematiche. Ad occhi chiusi, coi palmi aperti in meditazione, Willow sondava le forze primigenie del pianeta nel tentativo di comprendere la gravità della situazione: la Nuova Terra brillava sinistra, tra la Luna argentea e Giove lontano; gli equilibri basilari del moto dei corpi celesti parevano rimasti incredibilmente immutati, ma l’aura nera che si espandeva dal mondo futuro infestava piante e animali in modo inquietante.
“È soltanto un’immagine, un’evocazione remota. Presto diventerà reale e per noi sarà la fine.”
“Come dici, scusa?!”
Willow umettò le labbra inaridite dal vento.
“È soltanto un’immagine!” Spiegò, paziente.
“SE SCENDESSI DA LI', CAPIREMMO!”
Sul terrazzo del centro di ricerca, Xander e Faith osservavano la strega sospesa tra le nuvole.
A causa della distanza non avevano sentito una parola del suo discorso.
“Ho capito!” esclamò Willow, roteando gli occhi. “Vi raggiungo!” aggiunse, planando delicatamente tra i due.
“Cos’hai scoperto, Will?” domandò Xander, ansioso.
“Anzitutto quella non è la nostra Terra. Come dicevo, dev’essere la proiezione del pianeta tra qualche secolo, nel futuro. Inoltre, è proprio una proiezione! Niente materia solida per adesso, niente meteoriti contro la costa occidentale o materiale originale per i film apocalittici. A quanto pare, un pianeta ha bisogno di caricarsi un pochino prima di passare attraverso le dimensioni temporali.”
“Incoraggiante.”
“Ciò che mi preoccupa è la strana sensazione che mi assale quando …”
“Quando?”
La strega esalò un sospiro pesante.
“Sento un’energia malvagia oltre la nostra atmosfera. È come se in quel pianeta ci fosse qualcosa o qualcuno tanto potente da far tremare l’aria.”



“È la Terra! Quella è la Terra!” urlò il soldato semplice, correndo per l’accampamento con un fucile carico tra le braccia.
Spike e Buffy lo seguivano, preoccupati.
“È la fottutissima Terra!” esclamò il ragazzo, sconvolto. “Avete capito?!”
“Le prime due volte il concetto sembrava confuso, alla trentesima credo di aver focalizzato al meglio.” Replicò Spike, incredibilmente serio.
Buffy gli riservò un’occhiata torva.
“Senti, Potter …”
“Porter.”
“Porter,” ripeté lei, correggendosi. “Comprendiamo la tua paura. Siamo spaventati quanto te, puoi credermi. Ma correre per il campo base con un fucile carico … non è la soluzione, capisci?”
“Voi non capite!” urlò il soldato, rabbioso e tremante di terrore. “Quella cosa in cielo è un fottuto pianeta e ci verrà addosso! Saremo fottuti se ci viene addosso! Saremo veramente, incredibilmente fottuti!”
“Ora basta però, eh ragazzo? Molla il dannato fucile!”
“Col cazzo!”
Spike scattò in avanti ma venne frenato immediatamente da un omuncolo che aveva forzato il blocco della cacciatrici. Porter sparò due colpi: uno al mostro incosciente e l’altro al compagno di Buffy, colpendolo sul fianco sinistro.
“Maledetto inferno!” ululò lui, cadendo al suolo per il dolore.
Buffy si lanciò contro il soldato e lo tramortì con un pugno, poi si chinò a soccorrere Spike, tastando la pelle insanguinata che pareva scottare.
“Sapevo che il ragazzo avrebbe combinato qualche casino!”
“Avresti dovuto aspettare il mio cenno.” Rimproverò lei, furiosa. “Guarda come ti ha ridotto …”
“Sto bene, amore. Fammi stendere in una branda decente e dammi dello zero negativo e tornerò come nuovo. Tutto sotto controllo nella tenda principale, piuttosto?”
“Pare di sì.” Esalò la prescelta, poco convinta.
“Signora, cosa diavolo è successo?” chiese una ragazza, avvicinandosi al soldato svenuto sull’asfalto.
“Un’altra piccola crisi di panico. Aiutami a portare entrambi in tenda.”



“Voi non vi rendete conto! Abbiamo armi di precisione a nostra disposizione e possiamo eliminare il pericolo molto prima che diventi imminente!”
“Sta suggerendo di far saltare in aria un pianeta, colonnello?”
“Quella cosa non è neanche reale, Cristo! Volete smetterla di urlarvi a vicenda, vuoi due?”
“Cosa sta succedendo?” domandò Buffy, lasciando Spike e Porter alle cure degli infermieri. Una discussione animata coinvolgeva i membri dello stato maggiore dell’esercito e le collaboratrici fidate della cacciatrice. “Allora, qualcuno vuole degnarsi di darmi una risposta?!”
“Possiamo provvedere al lancio di alcuni missili.” Rispose un ufficiale, dopo qualche istante di riflessione silenziosa. “La Nasa ha sviluppato le tecnologie necessarie per attraversare l’atmosfera terrestre con armi cariche.”
“Vogliono distruggere il fottuto pianeta Terra!” esclamò una cacciatrice, allibita.
“Non è la Terra! Non la nostra, almeno!”
“E quindi possiamo bombardarla senza problemi, giusto?! Oddio, mi sembra di essere tornata bambina, agli anni dell’amministrazione Bush!”
“Silenzio, tutti!” comandò Buffy, innervosita. “Non è il momento di farsi prendere dal panico e pensare a strategie idiote. Primo: come qualcuno ha già fatto notare, l’immagine che vediamo in cielo è solo una proiezione di quello che sarà, non c’è nessun pianeta nella nostra orbita in questo momento; secondo: anche se ci fosse, non riusciremmo di certo a distruggerlo con due missili del cavolo e non dovremmo neanche azzardarci a provare.”
“Ma –“
“Niente ma! Le cacciatrici non sono assassine, possiamo ancora fermare la tragedia. La Terra duplicato non è comparsa nel cielo per caso: c’è un alchimista dietro la serie di eventi che ci sta gettando nello sconforto, un alchimista che dobbiamo individuare ed eliminare quanto prima.”
Annie ascoltò le parole della madre in religioso silenzio.
Serrò le mani, determinata.
“Quello che propongo di fare,” continuò Buffy. “È continuare a tenere sott’occhio la città e scoprire perché l’oscuramento del sole è partito proprio da qui. È l’unica cosa sensata da fare in questo caos e potrebbe aiutarci ad individuare il Mercuriale.”
L’intesa muta durò soltanto qualche istante.
Seguì un nuovo dibattito animato.



“Alla Nasa sostengono di avere gli strumenti adatti a fronteggiare la crisi.” Spiegò Xander, inseguendo l’amica del liceo per i corridoi del centro di ricerca. “Mi hanno appena telefonato: vogliono passare alle maniere forti, la Cina è d’accordo.”
“Isteria di massa.” Mormorò Willow, piegando le labbra in una smorfia annoiata.
“Il fatto è che forse, dico forse, potrebbero aiutarci –“
“O potrei farlo io.”
Xander e Willow si voltarono immediatamente, al suono della voce femminile, pericolosa e nota, che li sorprendeva alle spalle.
Riversi al suolo giacevano i corpi di due cacciatrici e Roxane li scrutava affascinata, armeggiando con la spada da lato.