Fin da
piccola mi
hanno sempre detto che le mie parole impresse a inchiostro su uno stralcio di carta erano magnifiche.
Mi hanno ripetuto fino ad
una nausea
apprezzata e dolce quanto fossi brava a scrivere, quanto cuore
riuscissero a
leggere in semplici lettere affiancate l’una
all’altra.
Lo amavo.
Quanto
riuscissi ad
analizzare nel profondo ogni sentimento astratto dell’animo
umano. Dotata di
una sprezzante consapevolezza ed una dolce incoscienza riuscivo a
spiazzare con
semplici parole.
Era
magnifico.
Ora lo so
con
certezza. Non so più scrivere.
La mia mente
corre, si
schianta, si affanna, si ferma.
Le mie
parole si
perdono, immagini, voci, sembianze si sovrappongono.
Ora lo so
con certezza
che la mia mente è invasa da un’insana materia
astratta che scaccia e combatte
contro ogni forma di un qualcosa concreto.
Le parole
non mi
bastano, non esprimono, non spiegano, non trasmettono.
La musica
è quella,
profonda, piatta, alta, bassa.
I colori
sono quelli,
scuri, chiari, brillanti o spenti.
La mia mente
si apre
in un devastante nulla che la rende piena,
un nulla che la riempe come l’aria fa con i
polmoni e la luce con gli
occhi.
Ecco. Il
vento e la
luce del sole è ciò che si avvicina di
più al nulla e tutto che mi invade la
mente. Sareste in
grado di disegnare il
vento o suonare la luce ?