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Autore: Woland in Moskau    09/04/2012    0 recensioni
È mera vigliaccheria. Mesta paura di stare diventando ciò che ormai si è già, debolmente la mente lo accetterà, ma tutto ha i suoi tempi. E, paradossalmente, c’è più tempo che vita.
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Genere: Angst, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pull me out of the air crash
Pull me out of the lake
I’m your superhero
We are standing on the edge

 
 


Guardare il mondo da una prospettiva nuova non è mai stato particolarmente difficile. In realtà per cominciare a raschiare via il dolore raggrumato dal cuore è l’ideale, sebbene tante persone non vogliano realmente compiere una tale azione. Ultimare una sorta di catarsi inversa, bearsi, prostrarsi, godere del proprio dolore fino a depurarsene, a purgarsene.


Guardare il mondo dalla propria consunta prospettiva è sempre stato particolarmente comodo. Come per non rendersi conto di una realtà effettiva che ormai ha preso il sopravvento sulla nostra capacità eroica e un po' penosa di nascondercela, con la semplice decisione di trasformare il male al cuore, il male d’amore, in rabbia repressa, rancore dolceamaro e sanguinante.


 
 

It’s going to be a glorious day
I feel my luck could change

 
 


Impugnare una spada, una pistola, un’ascia, un volgare coltellaccio da cucina. Il modo migliore per compiere la tanto agognata catarsi, Aristotele non ne sarebbe fiero, o forse avrebbe potuto prevedere una tale applicazione della propria concezione sui dogmi teatrali.
Che poi, tutto ciò non ha bisogno di insulse e recalcitranti giustificazioni. È mera vigliaccheria. Mesta paura di stare diventando ciò che ormai si è già, debolmente la mente lo accetterà, ma tutto ha i suoi tempi. E, paradossalmente, c’è più tempo che vita.
Specchiarsi in una pozza del proprio sangue non è un’ultima idilliaca ed eroica immagine della propria esistenza?


Un sorriso mesto dipinge le labbra marmoree e violacee velocemente, per poi ricadere fuori dalla finestra dove un alquanto deludente e triste panorama annuncia di voler piangere.



 

(Lucky - Radiohead)












NDA: Nulla di che, amo i Radiohead e trovo che Thom Yorke sia illuminante con i suoi testi criptici. Spero non che vi sia piaciuta, ma perlomeno che vi abbia fatto riflettere, alla prossima!
Ah, sì, è assolutamente non-sense, è uno sfogo emotivo postfilosofico, necessario a purgare la mia mente quando l'ho scritta :)

  
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