In a summer night
Gli
ultimi avvenimenti della serata non facevano che ronzarle nella testa, e più
cercava di scacciarli e più loro prepotentemente facevano capolino nella sua
mente .
Ormai sul suo viso le sue lacrime si erano asciugate mentre
continuava a rimuginare con
gli occhi spalancati , guardando il
vuoto.
Il sonno non voleva assolutamente farle compagnia , così dopo aver stropicciato
fin troppo le lenzuola, tra le sue mani ,decise di uscire dal letto .
Scese in sala comune e per sua somma
sorpresa vi trovò metà dei Grifondoro, tutti erano sparsi un po’ dovunque,
sui divani , ai tavoli per lo studio, alle finestre, tutti incapaci a dormire.
Quando
scese l’ultimo gradino, tutti la notarono voltandosi, come a voler
interrompere lunghi momenti di silenzio.
Molti dei Grifoni erano stati prelevati nei giorni precedenti dai genitori,
altri ma a suo avviso pochi, erano voluti rimanere per il funerale.
Cercò di scacciare velocemente quell’immagine.
Nitida
nella sua mente.
Come quel suono…
quel canto…
maledettamente triste.
Ma non vi riuscì.
E corse…
Corse
su quella scala , a quella stanza , dove sapeva avrebbe trovato degli amici.
*______________*
Si alzò dal letto, aprì la finestra.
L’afa lo stavo uccidendo.
Si passo la mano nei capelli rossi, rassenerandosi
a quel lieve contatto dell’aria fresca sulla pelle.
Guardò verso il letto dell’amico e lo trovò vuoto , il suo baule era aperto
e disordinato, e lui sapeva che quello era il
segnale che Harry era uscito per una passeggiata notturna accompagnato
dalla mappa e dal mantello.
I controlli quella sera erano sicuramente stati raddoppiati, a causa degli
avvenimenti accaduti solo due giorni prima , ma sapeva che questo non avrebbe
fermato Harry, sapeva che sarebbe stato capace anche di accucciarsi in qualsiasi
angolo di un corridoio coperto dal mantello solo per poter star solo ,
unicamente per poter sfuggire a quest’attanagliante sensazione di sconfitta ,
di paura che aleggiava nel suo petto…
Nel nostro petto…
Quella sensazione grave che ti rende
estremamente lucido , incapace di dormire.
Guardò con maggiore attenzione nella sua
stanza e vide che era vuota, Dean era tornato a casa e Seamus e Neville molto
probabilmente erano in sala comune , come rituale in queste sere dopo
l’attacco.
Ripensò alla lotta contro i mangiamorte , al corpo senza vita di Silente ai
piedi della torre.
E quel canto triste, il canto di Fanny…
ritornò
a riempire la sua mente, a fargli bruciare gli occhi.
Il dolore sembrò crescere pulsando nel
suo petto.
Abbassò lo sguardo come a fermarlo ,
poi lo rialzò e quello che vide lo lasciò stordito.
Quel dolore , quello che lo stava
consumando.
Era negli occhi limpidi e trasparenti della persona che adesso gli stava di
fronte.
Hermione…
*_____________*
Ron
la guardò confuso, accennando poi un sorriso triste.
In altri tempi, l’avrebbe guardata stranito, per poi porle una domanda
balbettante mentre le sue orecchie sarebbero andate
a fuoco.Sarebbe stato molto imbarazzato semplicemente al dover stare nel
suo dormitorio da solo con lei.
Ma lui Le porse una mano per farla sedere sul letto.
Lei lo guardò stranita.
Come aveva fatto a non vedere come Ron fosse cresciuto?
Come i suoi occhi da ragazzino innocente
si fossero trasformati in quelli di un uomo?
Lui si guardò intorno e con solo un lieve imbarazzo lasciò la sua mano e
la guardò sorridendola.
<
< Scusa, non è il caso rimanere qui da soli. > > disse lui indicandole
la porta che attraversò poco dopo, facendole segno di seguirlo.
Lei lo fece quasi meccanicamente, e lui la guidò alla fine del corridoio dei
dormitori maschili , dove c’era delle piccole panche incavate nella pietra
e sormontate da grandi
finestroni gotici che si affacciavano sul parco.
La fece sedere per poi seguirla posandosi sul posto a fianco a lei.
< < Nel nostro dormitorio non ci sono… > >
< < Si lo so viene sostituito da un bagno supplementare questo spazio,
vero? > >
< < Si , ma come… > >
< < Lavanda … > > risposero entrambi dopo pochi secondi.
Calò il silenzio.
come
poteva un solo nome , fargli perdere l’uso della parola?
<
< Me l’ha detto… non che io sia mai venuto lì.> >
< < Anche perché non sarebbe possibile.> >
< < Già le scale… > >
< < E’ stata lei qui però. > >
< < Uhm… si.> >
< < uhm… > >
< < Hermione… > >
< < No Ron … > >
< < Scusa… > >
< < Per cosa? > >
< < Per tutto. > >
< < Ricorda che sono stata io quella che ti ha attaccato con quei
canarini. Ti hanno lasciato anche delle cicatrici.> > rispose lei
accarezzando delle piccole macchie bianche sulle sue mani.
Lui rabbrividì leggermente al contatto, ma non scostò la mano, anzi la premé
leggermente sotto le sue dita, come ad incitarla a continuare a toccarlo.
Da quando il nostro rapporto da
scontro di idee è diventato scontro di corpi?
<
< Ma sono stato io ad essere infantile. > >
< < Era giusto che tu facessi le tue esperienze. > >
< < Non si può far qualcosa , solo perché dettata dalla gelosia.
Soprattutto se lo si è sempre immaginato con un'altra persona.> >
Cosa?
Cosa
cavolo vuole dire?
Ma lui non aggiunse altro e lei
abbassò lo sguardo non avendo il coraggio di domandargli “Chi?”.
Gli
occhi di lui però rimasero fissi su di lei , li sentiva senza guardarlo, le
perforavano la pelle .
Poi per la paura, di quello che lui potesse aggiungere, alzò la testa e buttò
una domanda a caso.
<
< Dov’è Harry? > >
<
< Cosa? > >
<
< Harry... > >
< < Oh... è in giro... credo, nella stanza sono scomparsi anche il
mantello e la mappa.> >
< < Ah… > >
< < Non preoccuparti, ha bisogno di stare solo.> > aggiunse lui
subito dopo.
< < Lo so, ma tutta la questione degli Horcruxs … e con la morte di
Silente… > >
< < Vuoi che si arrenda prima che ci abbia provato? > >
< < No, assolutamente. > >
< < Hermione… io qualunque cosa succeda lo seguirò.> >
< < Ron…> >
< < Ha bisogno di noi, solo così possiamo farcela. > >
Se
prima aveva un minimo dubbio… la paura di
perdere i suoi amici, di lasciare la calda sicurezza delle mura di hogwarts (se
mai la scuola avesse riaperto), ora era tutto sfumato.
La
nebbia angosciosa si era diramata nella sua testa.
Vedeva solo Ron davanti ad i suoi occhi.
Nitido.
Chiaro.
Quel ragazzo che non aveva bisogno di fare l’eroe per esserlo.
<
< Non ho mai dubitato di non seguirlo.> >
< < Allora non preoccuparti, perché saremo insieme. > >
E
prima che lei potesse rendersene
conto , calde lacrime rigarono di nuovo il suo volto.Lui non le diede neanche il
tempo di nasconderle che la tirò sul suo grembo.
Dove lei d’istinto si accucciò tra le braccia forti di lui, che la
stringevano quasi come fosse il suo ultimo appiglio, quasi come se la stesse per
lasciare.
< < Sono un egoista > > sussurrò lievemente e quell’alito caldo
le sfiorò il collo facendola rabbrividire.
< < Cosa? > >
< < Dovrei oppormi, dovrei costringerti , a restare, anche se Hogwarts non
dovesse riaprire…> >
< < Ron? Cosa… > >
< < Io dovrei proteggerti non … > >
< < Sai che non resterei mai qui con le mani in mano mentre voi rischiate
la vita! > > rispose lei alterandosi e guardandolo dritto in faccia, col
naso a pochi centimetri dal suo.
< < Lo so, e non sai quanto mi piaccia quel lato del tuo carattere.>
> affermò lui abbozzando un lieve sorriso.
< < E poi cosa faremmo senza
di te? > > aggiunse subito dopo.
Come doveva prendere quelle parole, un
modo per tenerla buona, o semplicemente un complimento?
Ron non aveva mai parlato così con lei…
La spiazzava…
<
< Già.Avete comunque bisogno di qualcuno che studi le cose per voi.> >
disse cercando di sondare il terreno e spronarlo
a rivelare ciò che
intendesse realmente.
E
lui rispose,
con un gesto
che glielo dimostrò chiaramente…
E naturalmente…
La baciò.
*____________*
Il giorno dopo si svegliò presto.
Aveva addosso la sensazione di sprecare il tempo nel letto.
La prima immagine quando aprì gli occhi fu
quella di Hermione della sera precedente, con i capelli scombinati
dalle mani di lui intrecciate dentro, i suoi occhi lucidi che lo guardavano, la sua bocca rossa a causa dei suoi baci.
Era talmente bella a i suoi occhi che le sembrava quasi un immagine surreale.
Da sogno.
Per un istante credette davvero che fosse solo un miraggio ,ma era fin troppo
vera per esserlo, almeno sperava.
si vestì alla ben in meglio e corse giù a cercare la sua conferma.
E la trovò.
Lei era seduta a tavolo dei Grifondoro e mangiava senza voglia una fetta di pane
tostato, quando lo vide, gli regalò un sorriso, uno di quelli che non lasciano
dubbi.
Le si avvicinò e prendendole la mano se la strascinò fuori, nei corridoi.
< < Harry… volevo trovarlo. > > disse sussurrando lui.
< < Non è ritornato ? > >
< < No > >
Per un attimo la tristezza aleggiò di nuovo su i loro sorrisi, ma Ron cercò di
scacciarla aumentando il passo, finendo poi
per inciampare in un intaccatura del pavimento.
Guardò dal basso del pavimento la sua ragazza che se la rideva.
< < Rimarrai sempre il solito tonto! > >
< < Perché non vieni a farmi
compagnia? > > disse trascinandosela addosso.
La strinse forte a sé , e quando lei ridendo lo guardò negli occhi,
scattò qualcosa;
non curandosi del pavimento gelido,
di poter passare per matti agli occhi di ipotetici passanti, la baciò.
E sapeva che da allora sarebbe stata la sua maledizione, perché ogni volta che
lei l’avrebbe guardato , o le sarebbe stata troppo vicina non avrebbe potuto
fermarsi…
in mezzo ad una guerra ,
ad un funerale,
l’avrebbe sempre amata,
l’avrebbe
sempre cercata.
Fine
Scusatemi
non scrivo da un miliardo di tempo e dovrei anche pubblicare l'ultima parte di
Un timido germoglio, ma sono proprio bloccata, spero comunque che dopo aver
scritto questa one shot di riuscire a sbloccarmi, fatemi sapere cosa ne pensate
, anche per capire se vale la pena che io continui a scrivere o che sia meglio
dedicarmi solo ai disegni XD Ringrazio Karmy per i commenti a caldo e le
correzioni.
Parlando d'altro ho cominciato un fumetto basato sulla bellissima fic di
Hermione Weasley " Giochi o non Giochi?" e potrete trovare la prima
pagina qui , naturalmente
spero di poterlo portare a termine, voi datemi le vostre opinioni.
Maria Abagnale
-Harry Potter fan art-
-Ron Hermione comic(
leggetelo!!!)-
-Maria Manga
page-