Musica

La tomba lucida ricambia il suo sguardo.

Irene non pensa a niente. Non ha rimpianti, non ha abbastanza lacrime per piangere la sua scomparsa. 

Ascolta il silenzio di un giorno morente, si culla nella consapevolezza che non c'è più musica nell' aria.

Solo una tomba che ricambia il suo sguardo.

Non si aspettava certo un' addio. Neanche un biglietto. 

Tra loro non cen'era mai stato bisogno.

Sarebbe bastato uno sguardo, ad Irene.

Uno di quelli che lui usava spesso. Uno di quelli che volevano rubarti l' anima, dove vedevi il tuo riflesso. Il tuo passato, il tuo presente, il tuo futuro. 

Irene lo odia per questo. Lo odia con tutta sé stessa. Lo odia con la stessa intensità della passione, con lo stesso lacerante dolore dell' abbandono.

Perchè, davanti a quella lastra lucida non riesce a ricordare il suo viso?

L' aria è fredda. 

Il vento sospira, come un' amante dopo una carezza. 

Irene lascia che lo sguardo si fissi sulla lapide. Gli occhi si addensano, sente le lacrime sull' orlo delle ciglia. 

Prima che le guance si bagnino asciuga le lacrime con un gesto.

Non piangerà, Irene Adler.

È una promessa che fa a sé stessa. Lascia che il vento le accarezzi i capelli, che il sole le tocchi una guancia per conforto, che il tramonto rubi gli ultimi dubbi della sua anima.

Che le prime luci della notte insinuino nel suo cuore false certezze.

Ci ha sperato fino in fondo, dopo tutto.

 Sorride. È una pazzia. Ma non riesce proprio a ricordarlo.

Fino a quando la tomba non le è apparsa davanti non ci ha voluto credere.

Lui non si sarebbe mai suicidato. Mai.

Moriarty è reale. Irene lo sa. 

Quella tombe ne racconta un' altra di storia.  Quella che i tabloid di tutto il mondo hanno spacciato per reale. 

Il suicidio di un finto genio.

Irene non ci crede, a quella tomba scura.

Sarebbe facile accettare tutte quelle menzogne. Credere nelle bugie che porta la luna, di cui si vanta, che danno solo giustificazioni e parole, parole.

No, lei quel genio l' ha sentito. Annusato. Sfiorato con le labbra.

Si sforza più che può. Ma negli occhi c'è solo l' ombra di

ciò che avrebbe potuto essere.

Gli occhi di lui sono l' unica cosa impressa nella memoria.

Sente ancora sulla pelle il tocco delle mani lui.

Fredde, pallide, danzano ancora sulla sua pelle, come se fosse uno strumento delicatessimo. 

Lui suonava la loro melodia sfiordandole appena il corpo. Come se fosse un violino.

Poi la realtà è venuta cercarli.

La musica è finita Irene

Note:
Bene bene, se siete arrivati fino a qui mi congratulo con voi!
Prima di cominciare posso dire con un certo orgoglio di essere approdata su questo Fandom che, parlando sinceramente mi ha sempre un po' spaventata.
Sarà stata la difficoltà nel rendere aal meglio il carattere deri personaggi senza cadere nel banale, che fra tutte è la mia paura più grande.
Adesso veniamo alla storia:

1   Il Tema e i personaggi. E su questo credo di avere molto da dire. Ho notanto che in un po' tutti i fandom che trattano il tema, il personaggio di Irene Adler sia un po' sottovalutato,così come la sua relazione con Holmes, che sinceramente nel mio Head Canon è molto affascinante. 
Non so voi, ma io sono rimasta folgorata, fin dal racconto, dal rapporto che poteva nascere fra questi due, nonostante La Adler poi si sposi e fugga in America.
La serie TV non ha fatto altro se non confermare la mia prima impressione.
La one shtot si colloca più o meno una settimana, forse due dopo la caduta. Non so se si può devinire un vero e proprio missing moments, e ho una paura matta di essere caduta nella trappola dell' OCC, ma mi affido a voi per questo.
Tutti hanno dato una versione diversa di ciò che è conseguito alla caduta, pricipalmente analizzado John. Io ho voluto fare un tributo al personaggio di Irene Adler con questa shot, alla sua ipotetica reazione nella mia testa, partendo dal presupposto che anche lei nonostante tutto avesse a cuore Holmes (I AM [][][][] Locked, ricordiamocelo)

2  Se la storia vi è iaciuta ( lo spero) vi consiglio di rileggerla con questa di sottofondo ---->( http://www.youtube.com/watch?v=Vg-0DFNTBm0 )
 Si tratta di "le Onde" di ludovico eiunaudi. L'ho ascoltata mentre scrivevo e l' ho trovata molto ispiratrice.

Bena, dopo queste note chilometriche che in pochi si azzarderanno a leggere vi lascio, e vi chiedo per favore di lasciare anche un solo misero commento, anche negativo, per farmi capire se posso chiuderla qui con questo fandom o se la storia vi è piuciuta!
un bacio,
Simply