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Autore: raptasum    10/04/2012    2 recensioni
Bonjour!
Ok, ok, sono in piena fase creativa, questa FF mi è venuta in mente intanto che tornavo da un torneo lungo tre giorni, e mi è piaciuto così tanto che ho deciso di trascriverlo.
è molto (MOLTO) OOC, perciò se i personaggi non vi sembrano realistici non lesinate sulle recensioni: il parere dei lettori per me è molto importante! Comunque, parla di una sedicenne che morirà all'inizio della storia, e delle esperienze che farà nell'Aldilà.
Un saluto a tutti quanti!
P.s. recensite, vi prego, sono in astinenza da complimenti ;-)
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Naturalmente Gwuncan'
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- Sì, questo è stato il miglior bacio della mia vita – esclama Duncan.
- Sul serio? Credevo che le altre quattro ragazze ti avessero limonato mica male!
- Ecco, in realtà mi mettevo con le più carine della classe per fare bella figura, dopotutto i figoni devono stare con le sciaquette, no? E quindi ci baciavamo per finta davanti a tutti, so fingere molto bene, sai… soltanto che non mi amavano veramente, nella “misurazione cotte” arrivavano solo fino a 5 o a 6, una sola a 9…
- E poi sei morto – dissi.
- Sì, ma ho avuto la fortuna di incontrarti, Gwenny. Ti tenevo d’occhio da un bel po’, anche dopo la mia tragedia, e anche nei corridoi della scuola ti osservavo mentre parlavi con quella bruna e quel chitarrista che sembrava amarti più di se stesso. Ho sempre pensato che fosse un coglione.
- Intendi Courtney e Trent? Sì, decisamente, il chitarrista mi sbavava a dietro sin dalla prima media, ma per me è sempre stato solo un amico!
- Allora sono sicuro che sono il primo…
Mi alzo dalle sue gambe, vado in cucina e riprendo la mia tazza di cereali: oramai sono diventati molli.
Mi raggiunge subito dopo, per me sarà facile vivere con lui come fidanzati, anche se in realtà ci siamo incontrati quasi per caso.
- Oggi andiamo in piscina, vero?
- Mi pare che l'avessimo già detto ieri sera. Sì, Duncan, andiamo in piscina!
- Evviva - mi bacia i capelli, poi va su in camera. Scende dieci minuti dopo, si è cambiato: ora indossa una maglia nera con le fiamme, dei jeans corti e le solite All Star rosse.
- Ti sei cambiato, vedo. Non credo che farà molto caldo oggi...
- Ho trovato un biglietto nell'armadio. Dice: "Questo è il vostro mondo, avete tutto quello che volete e potete decidere anche il meteo". Credo sia una lettera di Brillantino, quello di ieri.
- Ah, allora sono morta sul serio.
Mi alzo, butto la ciotola nell'acquaio, vado in camera e mi metto una maglietta blu notte, dei pantaloni neri e gli stivali: potremo anche decidere il tempo, ma io mi metto quel che voglio!

Dopo pranzo, verso le tre, usciamo alla ricerca della piscina: la troviamo subito, basta andare dritto per cento metri e poi girare a sinistra.
è gigantesca, contornata da un praticello verde e c'è perfino un bar!
- Che figata pazzesca! - urlo. Il mio massimo era la piscina comunale!
- Hai ragione, carina. Beh - si leva la maglia - vado a fare un tuffo. Vieni?
All'inizio non rispondo, sto guardando Duncan senza T-shirt, poi mi accorgo che mi ha fatto una domanda.
- Eh? Potresti ripetere?
- Ok... vieni a fare un tuffo con il qui presente Duncan?
- Sì, aspetta che mi metto il costume... - vado negli spogliatoi, mi metto il bikini nero e grigio, poi esco: tre secondi dopo due braccia mi sollevano di peso.
- Mettimi giù! - non risponde, mi butta nell'acqua senza tanti complimenti.
- Maledetto...
- Sì, e adesso che mi fai, Gwenny? - mi beffeggia dal bordo della piscina.
- Se vieni ti faccio vedere!
- Un secondo... - prende la rincorsa e si tuffa a un metro da me.
- Vieni qua, brutto cretino! - gli urlo in faccia.
- Va bene, signorina Gwendolyn Smith, che cosa vuole farmi?
- Uff, mi arrendo, tanto non riuscirò mai a prenderti! Però dai, un bacetto te lo meriti.
- Pure tu.
Mi siedo sul bordo della vasca, lui rimane in acqua, mi chino a baciarlo teneramente sulle labbra: da innocente si trasforma in passionale, tant'è che mi tira dentro un'altra volta. Mi prende in braccio, Duncan tocca il fondo mentre io, da buona nanerottola, lo manco di quindici centimetri buoni: e così, abbracciati, finisce che gli dico:
- Ti amo.
- Anch'io. Perciò... vuoi essere la mia ragazza ufficiale?
- Sì.
  
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