Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: Phantom Lady    10/04/2012    1 recensioni
La generosità non si misura in soldi; quanti se ne prestano, quanti se ne regalano. La generosità si misura in sentimenti; in quanti se ne prestano, o regalano, senza pretendere nulla in cambio. E almeno su questo fronte Vash era già un bel pezzo avanti.
[accenni di LietchestainXSvizzera, Americancest]
----------------------------------
Grazie a chi recensirà! Sarebbe molto gentile! Godetevi questa storia e... buona lettura!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Austria/Roderich Edelstein, Canada/Matthew Williams, Liechtenstein, Svizzera/Vash Zwingli
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Auguri Hetalia!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- - - - - - - - - - - -Parte due - - - - - - - - - - - -


-Sono tornato, Lili! Ho portato anche Roderich- disse posando le buste in cucina e dirigendosi verso il divano, dove stava la sorellina.

 

Ma non rispose nessuno. Vash cominciò a preoccuparsi e Roderich cercò di rassicurarlo sussurando che forse stava dormendo.
A screditare la sua ipotesi fu un grido acuto proveniente dal salotto. Vash si fiondò a controllare, seguito a ruota da Roderich.
Lili era sdraiata sul divano che si piegava e contorceva con le mani sulla pancia. Aveva gli occhi lucidi e le sue mani tremavano. Chiudeva gli occhi e si mordeva il labbro inferiore cercando di non urlare, ma alla fine prorompeva in un grido stridente. Dal ventre della ragazza, leggermente rigonfiato, i due sentirono dei rumori sospetti. Vash arrossì, sia di imbarazzo che di rabbia, al solo pensiero di chi poteva esserne la causa.
Lo svizzero le prese una mano -l'altra la premeva contro la pancia- e le disse:- Resisti ancora un po', ti prego!- anche i suoi occhi si velarono. Non importava più il perchè, o il come o il chi, l'importante era salvarla.
Roderich prese la cornetta e digitò un numero, ma non sentì nulla. Notò che la spina era staccata e la infilò nella presa, ma prima che potesse toccare un tasto Vash gli spiegò che gli avevano staccato la rete telefonica per scelta, ma non per risparmiare, ovviamente.
Vash si alzò deciso di scatto e ordinò:- Te ne prego, rimani con lei. Hai molta più esperienza di me in materia, io vado a...- aprì la porta senzaa terminare la frase e la richiuse in fretta.
Roderich si inginocchiò davanti a Lili e le prese una mano:- Ti prego, fallo almeno per  tuo fratello- la implorò e per qualche secondo smise di urlare, chiuse gli occhi e si concentrò, poi ansimante biascicò:-Ci proverò-
Intanto Vash stava correndo per la strada alla ricerca di Alfred- e di un telefono. Sfortunatamente, però ce ne erano davvero pochi e neanche funzionavano più.
Durante la sua ricerca si imbattè in un outlet piuttosto grande. Tra la folla notò un ragazzo biondo che camminava a passi incerti tra la gente.
-Ehi, tu!- lo chiamò Vash.
Per tutta risposta il giovane si girò e quando i loro sguardi si incrociarono lo svizzero corse verso di lui, spingendo gli altri.
-Sì, tu! Non fare il finto tonto!- lo afferrò per il collettò e lo agitò.
-Ma... io- replicò debolmente l'altro.
-Bugiardo! Mi hai fatto comprrare delle scorte industriali di hamburger inutilmente!- in un impeto di rabbia gli diede uno schiaffo in pieno viso, facendogli volare gli occhiali. Il ragazzo li raccolse e li mise, poi cercò di  spiegarsi:-Io non ho fatto nulla...- la sua voce era sommessa e quasi impalpabile. Gli diede una manata violenta. Un rivolo di sangue scese dal suo naso, facendosi strada verso le sue labbra.
-Bugiardo! - invieì ancora una volta- chi pensi l'abbia messa incinta mia sorella, io?!- volò un'altro schiaffo e gli occhiali del biondo rischiarono di cadere. I suoi occhi si fecero lucidi e all'angolo degli stessi andavano formandosi delle lacrime.
-Non sono...- ma il suo tentativo fu stroncato sul nascere, ricevendo una scrollata che lo sscosse da capo a piedi neanche fosse stato un pezzo di carta.
-Ora sono ridotto al lastrico per  colpa tua! E le pagherai tu le spese del parto!- gli urlò contro, lanciandogli un altro schiaffo particolarmente violento. Gli occhiali del biondo volarono a terra e si scheggiarono. Ora Vash avrebbe dovuto ripagarli. Stava per picchiarlo ancora nel suo raptus di pazzia, ma il ragazzo gli afferrò il pugno in aria e gli torse il polso, costringendolo a piegarsi sotto di lui. Il giovane fece un passo avanti per guardarlo dall'alto in basso con tutto il furore dei suoi cupi occhi violacei. Lo fissò per un istante e con lentezza inquietante scandì bene le parole, tenendo puntato su Vash quello sguardo  da pazzo omicida represso:- Sono. Ca. Na. Da- gli lasciò il polso con un gesto secco e violento.
Lo svizzero chiese timoroso:-Chi?!-
-Chi?- fece eco il piccolo Kumajirou, il cui buffo musetto spuntava dalla tracolla:-CANADA!- urlò e tutti si girarono. Poi si riprese e raccolse i suoi occhiali, li infilò e la sua iride riacquistò la solita aria fatua e pacata.
-Cosa desideravi da mio fratello?- domandò dolcemente Matthew, come se avesse dimenticato ciò che era successo prima, se non fosse per quel piccolo rivolo di sangue. Tirò su col naso e rimase con la medesima espressione.
-Volevo parlargli di una certa cosa- rispose dopo aver riacquistato la sua solita aria diplomatica- civilmente- sussurrò in fine.
-Che coincidenza, anche io  lo stavo cercando. Lo facciamo insieme?-  propose il canadese.
Vash annuì e cominciarono a cercare Alfred tra la folla dell'outlet. Matthew aveva visto in quella l'occasione giusta per esternare i propri sentimenti verso il fratello- positivi o negativi cche fossero. Ed identificava in Vash un valido aalleato, nonchè supporto che lo avrebbe aiutato a dire quanto di più negativo c'era in quell'americano egocentrico e con manie di protagonismo. Lo trovarono davanti ad una  vetrina di un negozio di videogiochi che ammirava e bramava i vari titoli e console.
Improvvisamente l'americano si girò e incrociò lo sguardo del canadese. Alfred corse ad abbracciarlo forte, poco dopo l'americano si separò leggermente da lui per fuardarlo negli occhi, posandogli le mani sulle spalle:- Oh Matt, cominciavo a preoccuparmi, sono così felice che tu stia bene!- la decisione del canadese vacillò un poco nel sentirsi dire quelle parole, ma poi si riprese e inchiodò il fratello con lo sguardo. Alfred notò nei suoi occhi un po' di rabbia e tristezza, ma perchè? Infondo era riuscito ad ottenere un appuntamento con l'eroe. E povero Alfred, era così ingenuo, così... cieco.
Matthew si tolse violentemente di dosso le mani del fratello e gli urlò contro, puntandogli un dito contro:- Sono stufo di te! Mi tratti sempre come se fossi uno scarto o l'ultimo arrivato! Calpesti la mia volotà e i tuoi sentimenti e mi pieghi ai tuoi desideri solo perchè... - sussurrò pianissimo- ti amo... E sai una cosa?! Non me ne frega niente di Tony o quegli altri idioti che incontri! Ah, e andate a quel paese tu e i tuoi stupidi hamburger, obeso che non sei altro! E non venire a piagnucolare da me quando ti servirà qualcosa! Vai dai tuoi amichetti! Ho smesso di essere la tua riserva! Ma soprattutto non ce la faccio più a dover patire le conseguenze dei casini che combini tu con quel cervellino bacato che ti ritrovi! E non ti amo!- urlò piegandogli l'indice sul petto e chiudendo gli occhi per farsi più coraggio.
La sfortuna volle che proprio in quel momento passasse una Ferrari, che coprì col suo robo assordante lo sfogo di Matthew, lasciando comprensibile- anche se distorta- solo l'ultima frase.
Alfred gli saltò addosso con una lacrima solitaria che gli rigava il volto. -Me too- rispose commosso. Matthew lo strinse tra le braccia ricambiando l'abbraccio. Poi guardò con aria accusatoria Vash e mimò con le labbra per non farsi sentire "Non doveva finire così, avresti dovuto aiutarmi" e per tutta risposta lo svizzero alzò le spalle.
Quando Alfred lo notò gli chiese:- Oh, ciao! Che posso fare per te...?-
-Vash Zwingli- fece lui, allungando la mano.
L'americano gliela strinse dicendo:-Oh, piacere, Alfred F. Jones. Ho conosciuto tua sorella, una gran bella ragazza!- sorrise e sentì le sue dita che si comprimevano tra loro mentre le ossa si sovrapponevano, schiacciando la pelle. L'americano fece un sorriso falso velato di dolore e con la stessa espressione si avvicinò a Matthew, che gli spiegò, portandosi una mano sulle labbra e sussurrando:- Pensa che tu l'abbia messa incinta-
Intanto Vash sorrideva mostrando i denti, il che non era un segno di amicizia ma di minaccia.
Poi Alfred cercò di recuperare:- Cosa?! Oh mio Dio no! Non andrei mai a letto con una prostituta del genere!- sorrise, ma appena lo svizzero strinse di più la presa agli angoli degli occhi di Alfred si formarono delle lacrime. Matthew si passò una mano sul viso sconcertato della stupida del fratello e per evitare di vederlo contorcersi a terra con una mano simile ad una sottiletta si intromise:- Che ne dite se andiamo in un caffè? Offro io!- alla prospettiva di sorseggiare comodamente - e gratuitamente, soprattutto- Vash si riprese, lasciò la mano dolorante di Alfred e seguì Matthew.
Trovarono un bar ad angolo piuttosto discreto e vi entrarono.


- - - - - - - - - - - -Note di Phantom Lady - - - - - - - - - - - -
Buongiorno cari telespettatori! E' Phantom Lady che vi parla! Ed ecco a voi il secondo capitolo! Spero vi sia piaciuto! Ma quanti punti esclamativi! Ora il nostro "caro" (forse riferito al prezzo) Vash è alle prese con i due fratelli nord-americani e deve scoprire un paio di cosette. Attualmente sto lavorando sul terzo capitolo e dovrei aggiornare presto (se avrò la possibilità di usare il computer). Ma comunqueee! Grazie a chi mi segue e spero che continuerà a farlo. Intanto che aspettate potete andare a mangiare gli hamburger che Vash aveva comprato! Ok, smettiamola di dire cretinate... Beh, alla prossima! ;) Good byeee!
 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Phantom Lady