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Autore: E22    10/04/2012    5 recensioni
Era ufficialmente diventato come una di quelle ragazze pervertite.
Per di più era anche stupido, perché in Irlanda rimaneva comunque notte, si ricordò poi accedendo il computer.
(Slash, arancione. Sì: vedo la gente gay)
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: nella mia testa tutti gli uomini sono gay e passano la vita a scopare tra loro. Addio.
Note: doveva essere una p0rn PWP. Solo che poi mi sono sentita molto una pervertita ed avevo deciso di abbandonarla, poi però ho visto delle foto che ricordavano molto una parte delle ff  (e mi sono chiesta se stessi sognando) ed ho deciso di continuarla, provando a metterci una sottospecie (molto, molto, molto sotto) di plot limando il p0rn - non uccidetemi, ho in mente una Zarry a rating rossissimo per ripagarvi!-.
Il titolo della OS ha un significato nella mia testa, anche se forse non si coglie nel testo. Lo so, sono un disastro coi titoli, comunque il Little lion man è quel cucciolo di Niall!
Spero vi piaccia ;D





A Niall non piaceva stare solo.
Amava il rumore, il disordine, le risate, le chiacchiere e gli abbracci. Amava essere circondato da tanta gente, quindi per lui essere in tour ed essere sempre circondato dalla crew, per quanto stancante e stressante, era stupendo.
Anche se la sua famiglia non era una di quelle tipiche irlandese piene di fratelli, sorelle, cugini, nipoti ed altro parentado che si riuniva, rumoroso ed indiscreto, ad ogni pranzo della famiglia, Niall non era mai stato solo; quando non era con il fratello, usciva coi suoi compagni di classe o con i ragazzi del centro parrocchiale frequentato dalla sua famiglia. Non aveva mai neanche avuto problemi di antipatie o bullismo, con la sua vivacità e il suo sorriso permanente riusciva sempre a conquistare l’affetto di tutti, si trattasse di ragazzi più grandi o di addette della mensa che gli concedevano del cibo extra.

Nei momenti di pace del tour, quando Sean non era con lui e Paul non poteva fargli compagnia giocando a carte, si rifugiava nelle camere degli altri ragazzi e si beava della loro compagnia, bastava anche stare in silenzio, l’importante era che lui non fosse solo.
Tendenzialmente andava da Liam, perché con il suo spirito da mamma chioccia si perdeva sempre in coccole e lo viziava a più non posso – certo, ogni tanto Niall era offeso per l’essere trattato come un bambino, ma poi smetteva di pensarci quando si ritrovava davanti il servizio in camera, ordinato dal più grande per fargli una sorpresa - o da Louis, perché il maggiore era uno psicopatico iperattivo con cui non si finiva mai di ridere o di divertirsi- se si escludeva quando era vittima di qualche crisi bipolare ed iniziava a trattarlo male, ma poi si faceva perdonare con qualche scherzo stupido ai danni di Liam che faceva scompisciare l’irlandese, e quindi non erano male neanche quei momenti-.
Gli piaceva anche rifugiarsi nella camera di Harry dove si perdevano a guardare film ed in chiacchiere, mangiando patatine e salatini, per poi addormentarsi insieme nel lettone finché qualcuno veniva a svegliarli per richiamarli ai loro doveri di star internazionali.
Invece evitava sempre di andare da Zayn.
Non perché il pakistano fosse antipatico o non avesse un bel rapporto con lui, tutt’altro; il più grande si era sempre dimostrato molto più protettivo ed affettuoso con il biondino rispetto a tutti gli altri, quindi era subito nata una bellissima amicizia tra questi.
Il problema era che, al contrario degli altri quattro, il ragazzo di Bradford amava stare solo. Era cresciuto vivendo in un mondo di pace, fumetti e solitudine, in cui poteva passare intere giornate isolato dal mondo circostanze senza problemi e quindi era abbastanza traumatico non avere più un attimo di privacy in cui poteva riflettere in pace.
Come Niall andava in cerca di compagnia, Zayn, per quanto amasse stare con gli altri ragazzi, cercava in tutti i modi di trovare un piccolo ritaglio di tempo solo per lui e, sapendolo, l’irlandese lo lasciava in pace durante le pause in albergo.

Solo che quel pomeriggio il mondo ce l’aveva con lui.

Liam e Louis erano stati obbligati ad una stupida uscita a quattro in giro per L.A., per fare in modo che le ragazzine potessero fantasticare sulle foto che i paparazzi avrebbero scattato alle due coppie perfette degli One Direction.
Harry si era chiuso in camera per fare una stupida videochiamata con la madre e Lux. E sì, Lux era stupenda, bellissima, adorabile e tutta la band l’amava, ma non poteva ancora parlare! Quindi Niall si sentiva mortalmente offeso per l’essere stato buttato fuori dalla camera in quanto Styles preferiva passare il pomeriggio a fare smorfie stupide alla sua “principessa”.
Aveva anche provato a chiamare Sean, ma il suo migliore amico gli aveva buttato giù il telefono dicendogli che in Irlanda era notte ed augurandogli un calcio nelle parti basse per averlo svegliato.

Il mondo lo odiava. E lui si stava annoiando e di certo non voleva passare la giornata a guardare stupidi programmi televisivi chiuso in una camera da solo, così si avviò verso la camera del pakistano, sperando che a questo non scocciasse troppo fargli compagnia.

Quando bussò alla porta era pronto ad essere incenerito con lo sguardo ma non si aspettava certo che il moretto venisse ad aprirgli tutto arruffato e sorridente con addosso solo ed esclusivamente i pantaloni larghi del pigiama, provocandogli serie crisi ormonali.
Si sentiva come quelle ragazzine che su tumblr passavano la giornata a guardare e riguardare i photoshoot più sensuali del moretto – concedendosi anche qualche pensiero impuro, le pervertite – beandosi della perfezione di quel corpo. I tatuaggi che sembravano messi in punti strategici per quanto erano eccitanti, la pelle ambrata e soda che faceva risultare i muscoli, non troppo pronunciati, i meravigliosi occhi neri, la striscia di peluria che andava a scomparire dietro l’orlo dei boxer, mostrato dai pantaloni troppo larghi …

“Niall, ma sei stupido? Vuoi entrare o cosa?”, la voce sensuale che lo aveva appena insultato.
Arrossendo, entrò finalmente nella camera del moretto, fingendo una risata.

“Sono scomparsi tutti lasciandomi solo, puoi farmi compagnia?”, gli chiese quindi cercando di mettere una faccia da cucciolo bastonato che lo fece scoppiare a ridere.

“Okay, cosa vuoi fare? Guardiamo un film?”, rispose il più grande mentre spariva in bagno, sicuramente per sistemarsi i capelli, in disordine per la dormita.

Mentre acconsentiva alla sua proposta, Niall si sistemò sul letto sfatto, rimanendo incantato un attimo per via del profumo e del calore che le lenzuola emanavano ancora. E questo non fece altro che peggiorare la sensazione di essere come una tumblr girl pervertita.

“Mh, che film ci sarà a quest’ora?”, chiese tornando nella camera da letto, sempre mezzo nudo – e bellissimo -, per sdraiarsi vicino al più piccolo, ormai prossimo all’autocombustione, “Ehi, ma stai bene? Sembri accaldato?”
Sembri accaldato? Si trovavano per caso in qualche film porno di serie B?

“No, tutto bene, non preoccuparti!”, rispose l’irlandese senza guardarlo.

“Sicuro?”, provò ad indagare il più grande mentre si sporgeva per toccargli la fronte, sfiorandogli il braccio con il petto nudo. E caldo, e sodo e sexy.

E l’irlandese non ce la fece. Si alzò di colpo e, dopo aver borbottato un qualcosa sul  essersi ricordato di dover chiamare il fratello, corse in camera.
Era ufficialmente diventato come una di quelle ragazze pervertite. Per di più stupido, perché in Irlanda rimaneva comunque notte, si ricordò poi accedendo il computer.
 




“Mi spieghi cosa è successo prima?”

Erano  tutti e cinque nel ristorante dell’hotel per cenare insieme prima di partire per la stupida festa organizzata dal management e Zayn aveva approfittato di un momento di distrazione generale per sussurrare la domanda al biondino.

“Niente, scusami! Dovevo assolutamente sentirmi con George e me ne ero dimenticato”, rispose questo sperando che il pakistano non facesse osservazioni sul fuso orarioe per fortuna il pakistano gli rispose con un sorriso, girandosi poi a confabulare con Harry su quale scherzi fare alle fans il giorno dopo.

“Piccolo Nialler, perché sei arrossito quando il nostro Malik ti ha parlato?”
Qualcuno avrebbe dovuto uccidere Louis. Seriamente. Era una persona casinista, rumorosa ed inopportuna; mai una volta che si facesse gli affari suoi.

“Non sono arrossito!”

“Sì!”

“No!”

“Sì!”

“No!”

“Sì!”

“Bambini!”, Liam li richiamò all’ordine, attirando anche l’attenzione di Harry e Zayn, così il biondino si salvò dall’interrogatorio del più grande.


“Non scappare!”, okay. Si era salvato solo per l’intera durata della cena, comprese poi quando si ritrovò spinto in un angolo nascosto del corridoio.

“Cosa è successo tra te e Zayn? Lo Ziall ha avuto inizio? Hai concesso il tuo primo bacio e perso la tua virtù tutto in una volta?”

“L … Louis!”, l’irlandese sospettava che l’unico scopo nella vita di Tommo fosse quello di ucciderlo con il solo ausilio dell’imbarazzo e, solo per dire, ci stava riuscendo benissimo.

“Oh, ti prego! Devi dirmelo! Io ed Harry abbiamo in ballo 50 sterline per questa storia!”

“Tu ed Harry avere scommesso su … Su cosa avete scommesso voi due?”

“Sulla tensione sessuale che alleggia su te e Malik! Se ne accorto perfino Liam e sappiamo che Liam è stupido riguardo queste cose. Non si accorgerebbe di un flirt nemmeno se ci fosse a segnalarlo una Leona Lewis nuda con un cartellone gigante fluorescente con su scritto flirt. E’ stupido! Pensa che una volta io ed Harry stavamo …”, l’aveva perso.

“Louis! Stop! Concentrati! Quale tensione se … sessuale?”

“Sei così carino! Quasi quanto Liam che non sa dire lingerie. Siete due adorabili innocentini”, l’irlandese provò a fulminarlo con lo sguardo mentre le sue guancie venivano aggredite da buffetti affettuosi, “Zayn ti guarda troppo spesso e si sofferma in posti non propriamente amichevoli, ovviamente tu sei troppo ingenuo per notarlo, per fortuna ci siamo io ed Harry a controllarvi!”

Niall era sconvolto e non sapeva esattamente cosa rispondere, quindi fu felice di sentire Paul richiamarli all’ordine, in modo da partire per la festa.
 




Zayn era stato invitato a ballare da una ragazza e Niall aveva passato tutta la durata della canzone ad insultarli mentalmente. Ad insultare tutti, compresi Liam, Harry e Louis. Come osavano parlare di lui come se fosse un bambino che non capisce niente? E che razza di droghe prendevano per pensare che ci fosse qualcosa tra lui e il pakistano?
Cercò di fulminare con lo sguardo Louis ma questo era troppo impegnato a cercare di far bere a Liam un po’ di alcool, procurandogli invece un pugno accidentale sul naso e non perse nemmeno tempo a cercare di far sentire in colpa Harry che, già ubriaco, stava punzecchiando la guancia di un Paul dallo sguardo ostile.
Tutti sembravano divertirsi – beh, tranne Liam che stava ormai sanguinando e la loro bodyguard che stava per azzannare il ditino impertinente di Harry -, dopotutto nessun’altro stava subendo le conseguenza della rivelazione fattagli da Tommo, mentre lui voleva solo tornare in camera, accendere il computer e godersi tutto l’amore delle fans. Cosa alquanto impossibile visto l’obbligo di rimanere lì per almeno un’altra mezz’ora, così il biondino decise di nascondersi in un angolo un po’ appartato, mangiando i salatini su cui era riuscito a mettere le mani.

“Mi spieghi cos’hai oggi?”, ovvio. Doveva essere una delle Legge di Murphy: quando si cerca di evitare qualcuno, questo ti troverà subito.

“Niente, non ti preoccupare. Dov’è la tua ragazza?”, rispose Niall, troppo veloce e con tono troppo arrabbiato per far credere di non avere nessuna preoccupazione.

“Niall, sai che con me puoi parlare di tutto, vero?”, gli sussurrò ad un orecchio dopo averlo stretto in un abbraccio, in cui però l’irlandese si staccò velocemente, sentendosi soffocare.

“Certo Zayn, lo so. Ma non ho assolutamente niente. Ci vediamo dopo, in macchina”.

Una fuga strategica in bagno, ecco cosa serviva al piccolo irlandese. E la fortuna volle finalmente aiutarlo, facendogli incontrare Liam, intento a tamponarsi il naso, così si nascose subito tra le sue braccia, facendosi avvolgere in un caldo abbraccio, per cercare di calmarsi.


“Niall, vuoi dirmi cosa c’è?”, si erano seduti nella nursery, sapendo che nessuno avrebbe dovuto usarla visto che era una festa a cui non erano invitati bambini, e dopo avere lasciato sfogare il più piccolo, Payne cercò di capire il problema che lo tormentava.

“Non lo so”, ecco, forse era quello il vero il problema, “oggi pomeriggio mi sono sentito attratto da Zayn e sono scappato perché mi sembrava una cosa strana”, iniziò a raccontare l’irlandese, cercando di capire anche lui cosa lo sconvolgesse tanto, “ ma non per qualche strana forma di omofobia o che, figurati, solo che mi sembrava strano. Nel senso, Zayn è uno dei miei migliori amici, non dovrei iniziare ad essere attratto da lui, giusto? Volevo parlartene subito, ma prima c’è stata la cena e poi siamo corsi qui. Poi, anche Louis si è messo in mezzo ed ha iniziato a dire che tra me e Malik c’è tutta questa tensione e che Zayn continua a fissarmi , così mi sono agitato tutto. E Zayn ha ballato tutta sera con una ragazza. E non so cosa fare.”

Aveva buttato fuori tutto quello che gli passava per la testa, senza preoccuparsi di dargli un filo logico, sapendo che Liam l’avrebbe capito – lo faceva sempre -, e dopo aver condiviso tutti questi pensieri si sentiva già meglio.

“Sei spaventato, Niall. E’ un cambiamento e tu ti lasci sempre spaventare dai cambiamenti, lo sai. E’ un po’ come quando avevi gli attacchi di panico alla vista delle folle di fans che ci aspettavano in strada”, iniziò a dire Liam, abbracciandolo con un braccio sulle spalle, “ dopo però ti sei abituato, giusto? Ora è normale scherzare con le fans per la strada e basta un semplice contatto con uno di noi per tranquillizzarti se sei in mezzo alla folla. Devi trovare un modo per prendere confidenza anche con questa situazione, facendo anche chiarezza con quello che provi per Zayn. E devi smetterla di lasciarti spaventare dalle novità”.

Niall amava Liam perché tutte le volte che il panico prendeva il sopravvento, cosa che succedeva spesso, sapeva come farlo passare. Il falso biondo non era bravo a fermarsi e riflettere su ciò che succedeva, forse anche per questo cercava sempre di essere circondato da più persone possibili, per non perdersi  nei meandri della sua testolina, ma Liam riusciva a fargli da grillo parlante. Bastava raccontargli tutto ciò che gli passava per la testa e poi ascoltare i suoi discorsi calmi e razionali, capaci di dare voce a ciò che il biondino non riusciva.
Tutto il caos che sentiva fino a poco prima si era calmato e la consapevolezza di provare una forte attrazione per il pakistano era finalmente stata accettata, pensò stringendosi nelle braccia del castano.




 
Sembrava quasi un dejà vu di quello stesso pomeriggio. Si ritrovava davanti alla porta di Zayn, sperando che a questo non gli scocciasse troppo vederlo.
Purtroppo questa volta fu risparmiato ai suoi ormoni lo spettacolo degli addominali del pakistano, ma forse era una nota positiva, aveva bisogno di concentrarsi sul discorso da fare e non su come gli sarebbe piaciuto sentire con le dita – con la lingua e con tutto il corpo - il rilievo del nuovo tatuaggio.

“Louis mi ha detto tutto”, perfetto. Tutto il monologo che Niall aveva ripetuto cinque volte al povero Liam era appena andato a farsi maledite, sopraffatto dall’istinto omicida che era appena nato nei confronti del membro più grande – più stupido ed impiccione- degli One Direction.

“Niall, se le mie attenzioni ti infastidiscono mi dispiace. Ti voglio bene e non voglio certo che la nostra amicizia venga rovinata per un’attrazione non ricambiata.”

“Anchetumipiaci!”

“Cosa?”

“Anche tu mi piaci. Solo che quando Louis me l’ha detto mi sono agitato e sai come sono fatto. Ero confuso e avevo bisogno di un attimo per riflettere, così sono and …”, era così preso dal suo delirio da non accorgersi  dell’avvicinamento del pakistano, che lo aveva poi fermato con un bacio.

“Respira”, un altro bacio, “va tutto bene”, un altro bacio, “pensa solo a baciarmi”, un altro bacio.

E poi un quinto bacio, un sesto. E tutto quel profumo e quel calore, che Niall aveva sentito il pomeriggio tra quelle coperte, si moltiplicò per mille perché, non solo si trovava sdraiato tra le lenzuola che avevano addosso l’odore del pakistano,  ma aveva  addosso anche lo stesso moro. Tra le sue gambe, per essere precisi.
E mentre gemeva  e si inarcava, sentendo maggiormente l’erezione dell’altro premere contro la sua, non poté fare a meno di pensare che sì, era come una di quelle fangirl pervertite che sbavavano sul suo – suo – Zayn, facendoci pensieri poco casti.

“Ti … ti immagini se ci vedessero le fan?”, riuscì a dire mentre gemeva per un morso appena ricevuto.

“Mh, Niall Horan”, spinta di bacino, gemito, braccia bloccate sopra la testa, “non ti facevo certo tipo da video hard”.

E sì, la gente si divertiva ad ucciderlo per l’imbarazzo, anche poco prima di farci l’amore.

   
 
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