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Autore: Ikigai01    10/04/2012    1 recensioni
Tutto quello che un'adolescente può sopportare è scritto qui dentro.
Scuola, problemi con il divorzio dei propri genitori e le conseguenti disastrose relazioni della propria madre, un ragazzo che ama ma di cui non è più innamorata, la voglia di evadere e scappare via per un po'.
Cosa può farti respirare di nuovo?
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza smise di muoversi e guardò il sorriso del ragazzo sotto di lei, che si spense appena sentì le prime lacrime cadergli addosso.
"Cosa c'è?" chiese lui sciogliendo l'abbraccio e cercando di guardarla negli occhi, ormai serrati e umidi. "Amore, cosa c'è?"
"Niente", non sapeva che dire; a dire il vero non sapeva da dove iniziare. Emma infilò la testa tra i capelli scuri di Kevin, sprofondando nel cuscino.
"Come può non esserci niente? Stai piangendo, per Dio. Non voglio tirarti fuori le parole di bocca", il ragazzo cominciò ad innervosirsi e si staccò da lei.
Lei si lasciò cadere sul letto, coprendo la pelle nuda con le lenzuola disordinate, stringendosi il più possibile al suo fidanzato e cercando le parole per poter descrivere il malessere che non la lasciava più vivere in pace.
"Io non sto bene", disse Emma dopo qualche interminabile minuto, quando finalmente riuscì a trattenere i singhiozzi. Odiava parlare di queste cose con Kevin, ma a quel punto non poteva più tornare indietro; la gola era stretta in una morsa, lo stomaco stava per esplodere così come la sua testa. Doveva parlargli, sapeva che almeno di lui poteva fidarsi, e lei aveva l'aspetto di una bomba sul punto di scoppiare.
"Non sto più bene. Non lo dico così per dire, so che i miei non sono problemi così tanto seri ma non ne posso più. Non dormo, sarà un mese che mi sveglio e mi rendo conto di non aver mai dormito seriamente, piango senza motivo e capita pure che ne ho voglia ma non riesco a farle uscire, le lacrime... E' ancora peggio. I miei... E' un casino... E a scuola vado sempre peggio, mi impegno ma non ottengo risultati", sputò di getto, ma Kevin la interruppe prendendole la testa tra le mani: "Non è vero, sei brava. Io so che sei brava, credo in te e nelle tue capacità!"
"Ma non capisci?! Non sto bene..."
Kevin la guardò negli occhi e si rese conto che parlavano da soli. Erano annacquati e rossi, si muovevano a destra e sinistra cercando di penetrare nei suoi. Il cuore mancò qualche battito, e il significato di quelle parole gli bruciò in fondo alla gola, costringendolo a deglutire. Non sto bene con te, ecco cosa stava disperatamente cercando di dirgli.
"No!" sbottò "no, no, no, tra di noi va tutto bene e lo sai! Come puoi dubitare di noi due, siamo l'unica cosa sicura in questo schifo di vita".
Emma rimase in silenzio, schifata da sé stessa e dai suoi dubbi. "Tu sei perfetto" mormorò convinta, "è colpa mia. Con te mi sento completa, giuro che non hai fatto niente".
Sentì il bisogno improvviso di abbracciarlo.
Lui le scostò i capelli bagnati attaccati alla fronte: "Hai fatto qualche cazzata? Mi stai mollando?"
Emma cercò di fondere il suo corpo con quello del ragazzo, provò a convincerlo con il suo calore che così non era, ma dovette usare di nuovo le parole: "Me ne pentirei appena varcata l'uscita, e implorerei perdono dopo cinque minuti. E lo sai che non ti ho tradito né mancato di rispetto, mai".
"Mi fido di te, lo so. Ma era giusto chiedere". Le sorrisero gli occhi per la prima volta da neanche sapeva quanto, ringraziò Dio di poterlo tenere tra le braccia, di essere amata da una creatura del genere.
Lui si spostò delicatamente su di lei, aprendole le gambe e infilandocisi dentro, lentamente ma in modo deciso, e poi le leccò via tutta la sofferenza. Kevin appoggiò un braccio sul materasso e con le dita asciugò le ultime lacrime che le segnavano il viso.
"Domani non andare a scuola; fallo per te, per i tuoi nervi tesi. Distraiti, rilassati e vedrai che ti passerà presto. Dovevi parlarmene prima comunque, odio sapere che dentro stai male e non accorgermene. Lo sai quanto ti amo?". Lei captò pochissime parole, era troppo impegnata ad accarezzargli la schiena e ad annusargli il collo. Kevin si sintonizzò sulla stessa lunghezza d'onda e in pochi secondi cominciarono a fare l'amore, quello vero, niente finzione né lacrime, quello che non facevano da davvero tanto, troppo tempo.

   
 
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