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Autore: Daisy Pearl    10/04/2012    8 recensioni
Chiudete gli occhi e immaginatevela.
Capelli color cioccolato lunghi e liscissimi, occhi di mare e forme al punto giusto.
Una ragazza dalla bellezza sovrumana. Sovrumana è la parola giusta perchè lei non è come noi. Lei è un robot, una macchina.
Ma è un oggetto che presto inizierà a provare dei sentimenti e dovrà dimostrare al mondo di avere un cuore, seppur di metallo.
Buona lettura.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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2 - ATTRAZIONE.


Mr Drake non poteva far a meno di osservare la disinvoltura con la quale la ragazza, o meglio l’androide, indossava i semplici vestiti che il professore le aveva dato.
Si trattava di abiti da uomo, uno sbiadito paio di jeans e un maglioncino con le spalle troppo larghe per quel sottile corpo. Nonostante i vestiti fossero decisamente orrendi lei non faceva altro che risplendere.
Era 4931949 a dare bellezza a quei vestiti, donava loro luce nuova.
Probabilmente addosso alla più bella delle modelle non sarebbero stati così bene.
Il signor Drake fu costretto a deglutire più e più volte, affascinato da quella presenza.
La cosa che meno riusciva ad accettare era l’attrazione forte che provava per lei. Non riusciva a comprendere come un oggetto potesse dare un tale stimolo alla sua mascolinità ormai risvegliata all’interno dei pantaloni eleganti.
Così distolse lo sguardo da tutta quella artificiale perfezione per cercare di calmare i perversi pensieri che gli colmavano la mente.
Il professore invece guardava la creatura senza alcuna vergogna. Ne esaminava con sguardo languido le forme, sembrava volesse sbranarla dal un momento all’altro.
Dentro di sé si era acceso un fuoco alimentato da due sorgenti, la passione e la rabbia. Sapeva di non poter nulla contro il grande imprenditore, ma gli dava decisamente fastidio non poter godere della sua stessa creazione.
Il signor Drake si accorse degli sguardi del professore e, come per marcare che l’oggetto dei loro desideri era di sua esclusiva proprietà, si avvicinò all’automa e le cinse con un braccio i morbidi e sensuali fianchi.
“Professore ha fatto davvero un ottimo lavoro!” disse soddisfatto di quello che per lui era un nuovo straordinario acquisto.
Il professore represse una serie di parole poco cortesi e cercò di far incurvare le sue sottili labbra in un sorriso. Il risultato fu un disgustoso ghigno che si apriva su quel volto rugoso circondato da corta e bianca barba.
“Si figuri!” pronunciò semplicemente.
Mr Drake ghignò. Amava il potere che aveva il suo cognome, il potere di far ammutolire le persone, di farsi adorare e ammirare.
Senz’ombra di dubbio il suo bell’aspetto aveva fatto la sua parte. Insomma era un uomo alto e aveva un viso perfetto. Un viso da schiaffi, dicevano le donne che frequentavano il suo letto, ma a loro bastava il suo nome per rotolare volentieri tra le sue lenzuola. Sapeva di essere il classico stronzo.
Poche volte gli era capitato di essere andato con la stessa ragazza per più di una sera, gli piacevano le novità, come poteva rinunciarci?
E quella che aveva a fianco era un’ottima novità.
Sorrise stupendosi ancora una volta di quanto sembrasse reale.
“La saluto Professore!” esclamò sfoggiando il suo migliore sorriso e tendendo la mano all’anziano signore.
Quest’ultimo gliela strinse, una stretta debole, da perdente. Insomma, come poteva un uomo che passava tutta la sua vita rinchiuso in un laboratorio essere un vincente?
Poteva essere un genio, ma nulla più. E ai geni non rimangono i loro trofei, i premi vanno ai più forti, a lui ad esempio. La prova era la ragazza che stringeva al suo fianco.
Mr Drake la condusse fuori dal laboratorio con velocità, mentre il professore rimase nella stanza dove fino a qualche istante prima giaceva la sua splendida creatura.
La rabbia ormai si era impadronita di ogni sua singola fibra, 4931949 doveva essere sua.
Ma a ciò avrebbe pensato col tempo.
 
Come previsto la limousine era parcheggiata al di fuori dello stabilimento, circondata da una folla di curiosi.
Tutti si domandavano di chi fosse quella lussuosa auto e quando videro uscire il signor Drake dal palazzo compresero. Dopotutto era un uomo decisamente famoso, soprattutto a causa dell’enorme numero di giornali sul quale compariva, da quelli noiosi come i giornali che si occupavano di politica, fino a quelli scandalistici.
Il suo visino con i capelli neri spettinati popolava le copertine facendo sospirare migliaia di ragazze e facendo ingelosire uno stesso numero di uomini. A lui tutto ciò non dispiaceva, lo rendeva popolare oltre che ricco e ciò non faceva altro che accrescere l’influenza che aveva sulle altre persone.
Non appena si avvicinò alla costosa macchina la folla di curiosi si allontanò continuando ad osservare con ammirazione e curiosità quell’uomo dotato di così tanto fascino. Ma a nessuno di loro sfuggì la bellezza della ragazza che lo accompagnava.
Il signor Darke si beò per pochi secondi di tutte quelle attenzioni prima di salire nell’auto, l’androide lo seguì con dei movimenti sinuosi e aggraziati. Presero posto l’uno di fronte all’altro sui divanetti.
“Alla villa!” ordinò il signor Drake all’autista.
Poi aprì il minibar e ne estrasse una bottiglia di champagnes.
“Ne vuoi?” domandò lanciando un sorriso seducente alla ragazza.
Lei ridacchiò. Ancora una volta il suono uscito dalla sua bocca sembrò cristallino, così perfetto che Drake ne rimase folgorato. La sua bocca prese la classica forma a ‘o’ che denota stupore, e non era facile stupirlo.
Poi lei gli fece l’onore di parlare, così che lui potesse nuovamente bearsi delle dolci note che uscivano da quella rosea apertura.
“Io non bevo!” gli sorrise.
Il cuore di mr Drake perse un paio di battiti di fronte a quell’adorabile sorriso, ma fu costretto a riscuotersi e lo fece dandosi dello stupido. 4931949 sembrava talmente reale che lui, senza nemmeno farlo apposta, aveva iniziato a flirtare con lei, come avrebbe fatto con qualsiasi altra donna.
Solo che con lei non sarebbe servito.
“Hai ragione, l’aveva detto il professore!” constatò ancora stranito l’uomo.
“Non si preoccupi” sorrise nuovamente “Sembro tanto reale!”.
Lui annuì cosciente di quanto fossero vere quelle parole.
“Posso farti una domanda?”.
Lei ridacchiò di nuovo e lui ancora ne fu totalmente rapito.
“C’è bisogno di chiederlo signore? Io ubbidirò a qualsiasi sua richiesta!”.
Era così logico, eppure anche così strano.
“Ah bene” non sapeva come ribattere di fronte alle sue parole, dopotutto era lui il cretino, colui che aveva commesso l’errore.
“Cosa sai di me?” forse non si trattava della domanda più intelligente che le potesse fare, ma la curiosità lo stava letteralmente divorando. Voleva sapere cosa c’era nella sua testa.
“Bè io so tutto quello che si dice di lei sui giornali, so i suoi dati anagrafici, so le cose tecniche che possono essere immagazzinate in un computer!” la risposta sembrava così ovvia, eppure per il Signor Drake era tutto così nuovo e insolito.
“Ma non sai davvero chi sono, no?”.
“Io so ciò che tutti sanno su di lei, niente di più niente di meno!” rispose lei.
“Sai anche il mio codice fiscale?” una domanda in più o in meno che differenza poteva fare?
“Naturalmente signore!”.
“Non mi chiamare ‘signore’, chiamami Josh” lo disse con confidenza, come se avesse davanti una donna che doveva conquistare, non ce la faceva proprio a comportarsi diversamente. Gli veniva naturale. Di fronte a tanta bellezza le sue doti da cacciatore affioravano in superficie anche se era consapevole della loro inutilità.
“Ma questo non è il suo vero nome!” ribattè la ragazza. Allora lui volle metterla alla prova.
“E quale sarebbe?”.
“Joshua Mattew Drake!”.
Lui non potè non rimanere colpito dalla sicurezza che aveva quella ragazza. Sembrava davvero dotata di una meravigliosa personalità.
“Josh è un diminutivo!”
“Capisco!” sorrise lei. Mentre lo fece gli occhi le brillarono. Quelle meravigliose pozze blu come potevano non essere reali? Cambiavano quando lei incurvava in su le splendide labbra, com’era possibile?
Ah la scienza quante porte che era in grado di aprire.
L’attenzione di Josh si concentrò sulle rosee labbra di lei che ancora erano piegate in quella perfetta espressione. Non potè farne a meno, si spostò di fianco a lei, e, senza mai distogliere lo sguardo da esse, prese ad accarezzarle il viso con il pollice.
“Sei bellissima!” disse in un sospiro prima di colmare in modo definitivo quei pochi centimetri che li separavano.
Le loro bocche si unirono in un connubio perfetto. La consistenza di quelle di 4931949 era morbida ed erano lisce come seta. Il sapore, poi, ricordava quello delle fragole appena colte.
Il loro contatto fu minimo, ma già il cervello di Josh ragionava a tratti ed era incapace di articolare un pensiero coerente.
Gli ormoni presero il sopravvento e lo fecero avvinghiare ancora di più alla ragazza.
Il baciò proseguì e lui con la lingua iniziò ad assaporare le morbide curve delle sue labbra come per chiederle tacitamente di consentirgli di andare oltre.
L’automa socchiuse le labbra come per dirgli ‘accesso consentito’ e lui con passione si tuffò su di lei facendola stendere sul divanetto dell’auto. Mentre la sua lingua esplorava con abilità la bocca di lei le sue mani si avvinghiarono ai suoi fianchi, spingendola in tal modo contro di lui. Voleva sentirla più vicina, voleva di più.
Cercò di recuperare un briciolo di lucidità, ma lei rendeva le cose estremamente difficoltose. Infatti, oltre ad essere incredibilmente bella, era anche incredibilmente brava. Il professore l’aveva creata anche con quelle capacità, dopotutto voleva ‘godersela un po’’.
Infatti lei stava lentamente tastando il corpo scolpito di Josh, con i palmi aperti, e più le sue mani perfette si abbassavano più lui perdeva il controllo.
Si tuffò dunque sul collo dell’automa lasciandovi un infinito numero di languidi baci. Il respiro di lei aumentò, sembrava che si stesse eccitando. Il professore però gli aveva detto anche questo. Le aveva creato dei circuiti in grado di permetterle l’orgasmo, aveva proprio pensato a tutto. Insomma fare sesso con una macchina che rimaneva immobile dopotutto non era il massimo, sarebbe stato come andare con una bellissima bambola gonfiabile.
Intanto Josh le stava tirando su i lembi di quell’ingombrante maglione e il suo respiro, man mano scopriva i centimetri di pelle della ragazza, si faceva sempre più corto e irregolare. Se avesse continuato in quel modo l’avrebbe fatta sua su quell’auto.
In un secondo un pensiero gli attraversò la testa. Lei era un automa e lui provava attrazione per un essere inanimato. Si diede nuovamente dello stupido e con un enorme sforzo separò i loro corpi. 4931949 non sembrò rimanere delusa da quel gesto, come lo sarebbe stata una qualsiasi altra donna,  anzi il suo respiro tornò immediatamente alla normalità.
Lui invece era ancora decisamente eccitato da quelle effusione che il suo corpo avrebbe voluto approfondire, mentre la sua mente lo intimava di tenere a posto le mani perché quella che aveva davanti non era una donna.
Cercò di sistemarsi la costosa giacca e si passò una mano tra i capelli, con il risultato di scompigliarli ancora di più. Si augurò di avere un aspetto decente, soprattutto perché si era accorto che l’auto stava frenando.
Non appena essa si fermò lui ne uscì sfoggiando il suo solito sorriso sicuro e venne seguito da 49319494.
La villa si ergeva come un castello di fronte ai loro occhi.
La tenuta era davvero enorme e splendida, si protendeva per tre piani di altezza e doveva contenere chissà quante stanze.
Fecero il loro ingresso e vennero tempestivamente accolti dal maggiordomo.
“Buona sera signor Drake, passato una buona giornata?” gli chiese fingendo curiosità. Ormai Josh era costretto sempre alla solita routine e ogni volta che tornava a casa il maggiordomo, con serietà calcolata, gli poneva sempre quella stessa domanda.
“Splendida Percy!” rispose come da prassi lui.
A quel punto Percy notò che il padrone era in dolce compagnia e rimase a dir poco folgorato dalla bellezza della signorina, ma fu anche stupito dalla sua giovinezza, dimostrava si e no una ventina d’anni. Sapeva che il signor Drake era un gran donnaiolo, ma solitamente portava a casa donne un pochino più mature, dai 25 ai 35 anni.
“E la signorina è…?” domandò con cortesia.
Josh rimase spiazzato dalla domanda. Non ci aveva pensato. Insomma, nessuno doveva sapere che lei era un robot, quindi non poteva presentarla come 4931949, doveva trovarle un  nome e anche alla svelta dato che il maggiordomo era sempre più incuriosito dal suo prolungato silenzio.
“Denise!” disse semplicemente. Non gli era venuto in mente niente di meglio, Denise era stata una sua vecchia fiamma che aveva in comune con l’automa solo i folti e lisci capelli marroni.
Lei allungò la mano in direzione di Percy che gliela strinse con garbo.
“Sono Percy Spleton, il maggiordomo della tenuta!” si presentò arrossendo lievemente.
Nonostante avesse una cinquantina d’anni, nemmeno lui poteva rimanere immune alla folgorante bellezza di Denise.
“Percy fa preparare una camera alla signorina e trattala con tutti i riguardi!” ordinò Josh.
“Certo signor Drake!” disse lui ponendosi alle spalle del suo datore di lavoro per aiutarlo a liberarsi della giacca. Poi sparì per andare a chiamare l’addetta alla sistemazione delle stanze.
“Come ti sembra?” chiese Josh rivolgendosi a 4931949 con uno sguardo ammaliatore. A qualsiasi donna si sarebbe fermato il cuore di fronte al suo fascino, ma lei non era dotata di quell’organo.
“E’ una casa splendida!” rispose melodiosa lei lanciando un’ occhiata in giro.
“E’ esattamente come è memorizzata nei miei circuiti!” continuò.
Lui sorrise.
“Intendevo dire cosa ne pensi del nome!” chiarì.
“Denise va benissimo!” constatò lei regalandogli un sorriso trentadue denti.
Come avrebbe fatto a vivere sotto lo stesso tetto di quella splendida creatura senza poterla toccare?
Probabilmente sarebbe impazzito, ma chi, oltre a sé stesso, gli vietava di toccarla?
Sorrise a quel pensiero. In fondo nessuno sapeva quale fosse la sua vera natura.
Nessuno avrebbe mai saputo che lui era irrimediabilmente attratto da una bambola, una perfetta bambola di metallo.




ANGOLO AUTRICE :)


alloraaaaa.... Un ringraziamento a tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, mi avete dato la forza  e l'entusiasmo per aggiornare così tempestivamente!!
spero che il secondo capitolo vi piaccia e ... cosa ne pensate adesso di Josh alias mr Drake?
e di Denise??
Come al solito vi consiglio di leggere l'altra mia storia 'Glances game' che è davvero molto importante per me!
Daisy

   
 
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