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Autore: sakura2480    10/04/2012    7 recensioni
Piccoli episodi divertenti che hanno come protagonisti i nostri Gold Saint quando non devono combattere, spaccati di una vita quotidiana che loro riescono sempre a trasformare in divertenti follie.
Il mio ritorno al genere divertente che mi mancava tanto, sperando di non essere troppo fuori allenamento :)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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comico 2 Dopo la parentesi assurda della Terza Casa, Milo e Camus si rimisero in marcia non senza provare una punta di timore nei confronti di Kanon.
Milo era rimasto aggrappato al braccio di Camus in perfetto stile koala e l'altro si trascinava pietosamente cercando di tirarsi dietro lo Scorpione ormai trasformato in perfetta zavorra.
<< Mi stai lussando una spalla. >> strillava uno.
<< La tua spalla si rimette a posto, la mia testa se casco no. >> rispondeva l'altro stizzito.
Arrivati allo spiazzale delle Quarta videro una cosa che li rallegrò enormemente, un'intero plotone di soldati reclutati dal Santuario ci stavano dando giù di ramazza e la strada da lì fino al famoso "su" era libera.
Milo, sentendo di nuovo i suoi piedi che facevano presa cominciò a saltellare dalla gioia ma venne momentaneamente steso da una pallata di neve che sembrava lanciata da un giocatore di baseball e che lo colpì alla tempia facendolo stramazzare al suolo in due nani secondi.
Camus prima lo guardò, poi guardò Death Mask che con un sorrisetto cattivo come sapeva fare solo lui già ne aveva preparata un'altra nel caso la prima avesse fallito la sua missione.
<< Mi stava dando sui nervi.>> disse il Cancro.
Camus era abbastanza contrariato ma non per le condizioni di Milo che quasi aveva le convulsioni, bensì per il ritardo immane che avevano accumulato.
Per fortuna di Death Mask la tempra di Milo era molto forte e riuscì a rimettersi in piedi nel giro di una decina di minuti buoni, non appena si sollevò e prese coscienza si scagliò contro Death Mask.
<< Io ti ammazzo! >>
<< Provaci. Oh mamma che paura, mi trema l'orlo della gonna! >>
E sarebbe stato un duello senza precedenti se il Munificentissimo Matusalem Gran Sacerdote Shion non fosse apparso.
Shion calmò subito i bollenti spiriti dei due contendenti facendo delicatamente calare i suoi pugni su entrambe le teste, operazione che quasi li ammazzò essendo più violenta della pallata ricevuta da Milo.
<< Vi ho chiamati tre ore fa, quindi adesso voglio una spiegazione del perchè ancora siete qui. >>
Camus, impegnato com'era a strapparsi il labbro inferiore con i denti per la rogna che se lo stava mangiando, non era in grado di parlare.
<< Stavo giusto andando a chiamarli. Sa com'è, Sacerdote, io ci tengo a... >> sentenziò Death Mask per fare bella figura.
Death Mask non finì la frase poichè lo sguardo inceneritore di Shion fu peggio di una qualsiasi minaccia di morte tanto che pensare di buttarsi dentro allo Yomotsu Hirasaka con un triplice carpiato olimpionico pareva molto allettante.
<< Non dire altro. E per quanto riguarda voi due... >>
Milo e Camus strabuzzarono gli occhi per la fifa.
<< Siccome voi siete peggio del gabinetto sempre occupato quando serve sul serio, ho deciso di affidare la missione direttamente a Kanon visto che è quello più libero e...ma come si era vestito? La sciarpa e il cappello sembrava li avesse fatti mia nonna ai ferri. >>
Dopo la parentesi fatta da Shion sull'ex Generale tutti videro il Gran Sacerdote respirare profondamente prima di attaccare con una sega mentale di cui non si capì nulla.
<< Ecomunquevogliochelaprossimavoltachevichiamosiatevelocicomelepriscattanticomegiaguari... >>
<< Ma che sta dicendo? >> esclamò Death Mask ascoltando la frase che fu pronunciata in un nanosecondo.
<<...e...basta. >> concluse.
Senza aggiungere altro Shion trascinò tutta la sua persona nelle sacre vesti nere fino su al Santuario lasciando gli altri con le pive nel sacco.
Cioè...aveva affidato a Kanon una missione di chissà quale importanza e già se lo immaginavano mentre chiedeva informazioni a destra e a sinistra con la cartina in mano poichè Capitan Orientamento non aveva propriamente una bussola in testa e se si fosse perso e mai più tornato destinato a vagare in tutta la Grecia avrebbe fatto la somma gioia di Saga.
Ora si capiva perchè era sparito e non aveva nemmeno insistito per usare le buste, era stato furbo lui!
Death Mask guardava Shion allontanarsi poi guardò Milo e Camus che avevano l'aria di cani bastonati e vedere il perfetto Camus in preda a sindrome depressiva per non essere apparso perfetto come sempre dava un'immensa gioia maligna ma i suoi pensieri vennero interrotti da un braccio irruento che quasi gli staccò di netto il collo.
<< Hola ragazzi! >>
Quell' "hola" poteva appartenere solo ad una persona, a un morone mui caliente che non aveva fatto altro che arrivare dalla Spagna qualche anno prima proclamandosi il favorito di Atena e facendo incazzare tutti nel giro di due chilometri.
Milo guardava i capelli di Shura e si chiedeva in quale epoca futura avrebbe scoperto l'uso di quell'oggetto arcano chiamato pettine.
<< Come mai tutta questa allegria? >> chiese Camus.
La capra dorata si era dimenticata che stava strangolando Death Mask e solo dopo che questi cominciò pericolosamente a rantolare si accorse che stava aggiungendo una seconda vittima alla lista dei Cavalieri d'Oro periti per mano sua, si perchè Aiolos, dopo che furono tutti tornati in vita, non gli aveva ancora rivolto la parola.
Dopotutto Shura non aveva fatto nulla di male, lo aveva solo tagliuzzato con la sua Excalibur e abbandonato a morire dissanguato, cosuccie da niente.
In più la spada che lo aveva accoppato era stata donata nientedimeno che da Atena in persona e Shura voleva rifilare una spadata allucinante pure a lei per non averla riconosciuta.
Ma come poteva riconoscere la propria dea in quella marmocchia sbavante che rigurgitava di continuo e spaccava i timpani a suon di frignate?
Comunque il novello Artù l'aveva pensata proprio bella.
<< Ho pensato una cosa divertente. >>
<< Aspetta non me lo dire... >> esordì Death Mask.
<< Vuoi fare un regalo a Saga, una bussola da regalare a Kanon che lo ricondurrà tra le braccia di Nettuno e che sicuramente non vede l'ora di ringraziarlo come si deve. Il tutto per la gioia del nostro schizofrenico. >>
Shura fece un grattino sulla testa del granchio che avrebbe strappato la pelle di un elefante per quanto le sue nocche sembravano cosparse di pezzi di vetro.
<< Assolutamente no, però pensavo che una bella serata tutti quanti in compagnia poteva essere divertente, che ne dite? Dopocena perchè non venite tutti nella mia Casa? Ci guardiamo un film. >>
Per un paio di minuti nessuno rispose, anche se nemmeno Camus non poteva non pensare che una serata di svago sarebbe stata divertente, la sua paura era solo il pensiero di quello che sarebbe successo.
Nel giro di tre quarti d'ora subito la voce si sparse in tutto il Santuario ed era un'occasione che non si poteva perdere visto che il cornuto non faceva mai entrare nessuno nella sua Casa, era molto geloso della statua di Atena che c'era dentro e cominciavano a girare voci insistenti sul fatto che qualche soldato lo aveva pizzicato addirittura a parlarci di cosa lo sapeva solo lui.
Comunque non era facile convincere tutti, per Aiolia convincere suo fratello era un'impresa.
<< E dai! >>
Il gattino dorato cercava di convincere il fratellino arciere ad unirsi alla serata, ma l'altro era tosto più del marmo e non ne voleva sapere.
<< Forza, Aiolos, e basta ripensare al passato. >>
Aiolia riuscì a farla finita solo quando sentì la freccia dell'arco di Sagitter solletticargli la gola.
<< Va bene, va bene, prendo le mie cose e tolgo il disturbo. >> disse pian piano e trattando suo fratello come si tratta uno psicolabile.
<< Dovranno passare almeno due secoli prima che Shura mi veda nella sua Casa. >> rispose con voce da indemoniato.
Chi prima chi dopo pian piano tutti arrivarono all'appuntamento che mai avrebbero pensato potesse avere realmente luogo e lo fecero lasciando nelle proprie Case le due tonnellate di peso cadauna delle Sacre Vestigia.
Avevano preferito un abbigliamento più consono all'occasione, chi in tuta da ginnastica, chi direttamente in pigiamone felpato tanto nessuno si scandalizzava, Aldebaran si presentò addirittura con un plaid a quadri.
<< Non si mai, magari a qualcuno viene freddo. >>
Il Santo torero, nella sua smielata bontà, aveva preso quello che secondo lui era il plaid più comodo, questi misurava quasi sette metri per cinque e aveva una capacità di tenere caldo pari al sole dello zenith nel Sahara.
Quella sera si scoprirono tutti i modi in cui i Cavalieri andavano a letto la sera, nessuno sapeva che Mu e Milo si legavano i capelli col mollettone, ma quello di Mu era l'essenza della pacchianaggine, trattavasi di una farfalla gigante coperta di brillantini che lo faceva apparire come una Drag Queen e che avrebbe fatto cadere nel disonore tutta la nobile casata proveniente dal Pamir.
Camus pregava tutti gli dei che nessuno il giorno dopo si fosse ricordato delle sue ciabbatte con pon pon e della sua t-shirt da notte con su scritto "I love you Syberia".
Naturalmente Camus era in buona compagnia e il suo partner ideale sarebbe stato sicuramente Shaka con la sua mascherina per gli occhi da notte contornata da pizzo bianco che adesso teneva sulla testa e gli tirava su la frangia.
Stranamente, quello a cui poteva spettare maggiormente il titolo di "Mister Appariscenza", ossia Aphrodite, era arrivato in semplice tuta e ai piedi semplici calzettoni lunghi fino al ginocchio e andava a braccetto con un Saga che in tuta ci dormiva proprio, peccato che fosse rosa e bianca  facendolo apparire come una coppa di fragole con panna alta 1,90 per 87 Kg di peso.
Shura arrivò portando sulle braccia una pila di custodie contenti dvd di ogni genere, si andava dal fantasy passando all'azione per poi finire alla fantascianza e tutti questi generi erano intermezzati da dvd che recavano titoli fatti apposta per non lasciare nulla all'immaginazione e che potevano essere i graditi compagni di alcune particolari serate da passare in completa solitudine.
Il capra Artù aveva trasformato il suo tempio in una sala cinematografica quasi perfetta, quattro divani comodissimi li accoglievano tutti e in più c'erano pure qualche cuscino, bibite di ogni genere e patatine.
<< Bene a voi la scelta. >>
A questa frase seguì una lite furibonda poichè ognuno voleva vedere un film diverso, tanto che alla fine bisognò procedere per votazione, tutti i titoli vennero scritti su pezzetti di carta e messi in una scatolina, Shaka venne eletto a "Smorfia" ufficiale per l'estrazione poichè teneva gli occhi chiusi e non sbirciava, però tutti si chiesero se almeno durante il film li avesse aperti.
Il titolo estratto dalle virginee mani fu "Vendetta al Corral", un film western che sembrò incuriosire i più, ma non sapevano i tapini che si trattava di un pippone madornale di tre ore e mezza con una trama in stile Casa nella Prateria e alcune sparatorie che sembravano uscire direttamente dalle battaglie galattiche di Star Treck.
Dopo una mezz'ora di film ancora nessun commento poichè ognuno cercava di capire e poi di spiegare al vicino una cosa non capita e apparire più intelligente di lui.
Cominciava a fare un po' freddo quindi Aldebaran srotolò il plaid che li coprì tutti e dodici senza problemi e che li fece cadere nel paradiso del tepore, almeno questo per i primi cinque minuti poichè il plaid era fatto di lana e la temperatura da cinque gradi stava velocemente raggiungendo i trenta e passa.
Saga, intollerante al caldo in maniera imbarazzante se lo buttò praticamente via di dosso e siccome si stava anche indolenzendo sollevò le gambe e le sdraiò sulle cosce di Dohko seduto accanto a lui.
L'ex jedi sopportò per un paio di minuti quello spaparanzamento ai suoi danni.
<< Scusa eh! Potresti togliere le tue sacre gambe dalla mia sacra persona? >> chiese.
<< Si si. >> rispose l'altro.
Dohko cominciava davvero a spazientirsi.
<< Saga... >>
<< Si si, un attimo! Adesso spara, adesso spara...vai idiota cosa aspettiiiiiiiiiii! >> gridò Saga ormai immedesimato completamente nel personaggio e urlandogli consigli come se quello gli potesse dare retta.
<< Potresti per favore ascoltarmi... >>
<< Nooooooo! Te l'avevo di sparareeeeeeee! >>
Dohko, la cui età aveva fatto anche raggiungere una certa saggezza, respirò profondamente contando fino a cinque.
<< TI PUZZANO I PIEDI! ALLONTANALI DALLA MIA FACCIA! >>
Senza distogliere lo sguardo dallo schermo Saga mise giù le gambe.
<< Punto primo, li ho lavati poco fa col bagnoschiuma e c'ho messo pure il borotalco indi per cui non inventarti cazzate. Punto secondo, a te puzzano le ascelle ma sono stato tanto signore da non dire nulla. Terzo punto, se non vuoi ritrovarti a fare una bella passeggiata in un'altra dimensione non mi scassare i maroni. >>
Pochissime parole ma siccome il punto tre era stato detto con un tono che tutti, purtroppo, ricordavano bene era meglio non farlo innervosire poichè era già teso come una corda di violino nel portare sostegno morale al suo beniamino pistolero.
Ma Dohko ebbe ben presto la sua vendetta, vicino a Saga c'era un Death Mask che si era addormentato impietosamente, russando quasi come un ippopotamo e sbavandogli poco finemente tutta la spalla.
Saga lo guardò schifato poi con una mano cercò di tirarlo su ma quel gesto fece scattare qualcosa di poco ortodosso nel sacro granchio.
<< Ma come...mi stai respingendo...prima ti piaceva...dai non fare così bella... >> disse mentre sorrideva come un ebete e cominciava ad accarezzare i capelli di Saga in maniera equivoca.
<< Ma senti che roba...belli...morbidi... >>
Saga cercava di toglierselo di dosso con un certo disgusto.
<< Camus. >> chiamò Saga.
<< Vieni qui. >>
Camus aveva udito la voce di Gemini che si era trasformata in uno squittio di sorcio, si tolse la coperta di dosso con immenso sollievo e a quattro zampe per non passare davanti agli altri pena la decapitazione, si avvicinò a Saga.
<< Che c'è? >>
<< Dagli una botta ghiacciata così gli calmi i bollenti spiriti. Mi ha scambiato per una femmina in un sogno nella quale io non voglio stare. >> disse l'altro quasi supplicando.
<< Bella...bella...>> diceva Death Mask continuando a sbavare sulla spalla di Saga.
Ora lo aveva anche abbracciato.
<< Ti prego Camus... >> disse squittendo sempre di più.
<< Aspetta eh...momento. >>>
Mentre Camus gli stava per afferrare una mano e fargli sentire quanto gli piaceva il freddo, Death Mask in maniera davvero poco delicata si girò di lato per abbracciare neglio la sua preda e la sua mano si andò a chiudere in maniera poco ortodossa sulle parti ancor meno ortodosse di Saga.
Quest'altro si morse il labbro e guardò Camus implorante mentre sprofondava nell'abisso della disperazione.
<< Camus! Sveglialo! Altrimenti gli do una cricca in testa e lo stendo! >>
Ma Camus sapeva che ora bisognava andarci piano, se lo avesse svegliato all'improvviso quella mano avrebbe potuto stringersi in maniera davvero preoccupante precludendo a Saga la possibilità futura di condividere il suo patrimonio genetico.
Death Mask continuava nel suo sogno folle, però si sa, anche nel sogno si avvertono delle piccole differenze che fanno, appunto, la differenza.
<< Oh bella...ma...non è che mi dovevi dire qualcosa eh? Qui più che una bella gnocca...bella sembri proprio un gran bel gnoccone! >>
Camus non ce la fece più, tanto siccome i testicoli che venivano stritolati erano quelli di Saga e non i suoi, dette uno schiaffo sulla testa del Cancro che pareva una fucilata e quello si svegliò di soprassalto, i primi cinque secondi fu totalmente rincoglionito, poi il suo sguardo cadde dove doveva cadere e quando si accorse di dove la sua mano si era chiusa sgranò gli occhi e fece un salto all'indietro.
<< Che schifo! Saga! Te ne stavi approfittando! >> disse con disgusto.
<< Si, non cercavo altro, sai? >> rispose Saga mentre si passava una mano sulla fronte respirando profondamente per lo scampato pericolo.
Ma loro due non erano i soli che avevano problemi di vicinato.
Shura era seduto vicino ad Aiolia, il leoncino si era appena appropriato di una busta di patatine e cominciava ad armeggiarci per aprirla, il casino che ne derivò dal frusciare della busta è noto solo dai frequentatori di cinema che in quei momenti si augurano sempre che il soggetto col suddetto pacco di patatine muoia per soffocamento.
Dopo vari "strap strap" ecco che cominciò il momento "crunch crunch" il tutto nell'orecchio di Shura che si stava davvero innervosendo.
<< Senti speriamo che ti sazi presto così la finisci di mangiarmi nell'orecchio! >>
<< Fefchè? >> chiese l'altro a bocca piena?
<< Te l'ho detto, mi stai masticando nell'orecchio e la cosa mi da fastidio. >>
<< Eh quanfe stovie pef due pafafine. >>
<< Parli pure a bocca piena così non solo non si capisce una mazza ma sei pure un gran cafone. >>
Per evitare di litigare visto che tra i due c'erano ancora vecchi drammi famigliari irrisolti, Aiolia gettò la busta di lato e questa andò a finire per terra sparpagliandosi tutta.
Dopo due ore di film la maggior parte degli indomiti guerrieri era già partita per un lunghissimo Safari in compagnia di Morpheo, dopo altri cinque minuti cominciarono le pose stravaccate che prevedevano, dita negli occhi, pollicioni nella bocca del vicino, fiumi di bavetta colante che furiusciva dalle care boccuccie semi aperte.
Il plaid di Aldebaran era fradicio del sudore di ben dodici persone e lui medesimo si era delicatamente adagiato sul divano schiacciando indecorosamente Mu che stava soffocando e Shaka che venne praticamente sbalzato fuori e rimase addormentato per terra russando senza ritegno.
L'unico che stava sveglio a forza era Death Mask, continuava a guardare la televisione con occhi quasi spiritati ma non avrebbe ceduto, onde evitare di cadere un'altra volta in inganno e di dare una seconda mega palpata a Saga.
Quando il film finì si svegliarono tutti e rincoglioniti più che mai fecero tutti ritorno alle loro Case, erano solo le dieci e mezza ma per quanto erano rintronati sembravano le tre del mattino.
Nessuno aveva visto la fine del film e l'unico che parlò fu Camus che esordì dicendo.
<< La prossima volta però organizzo io. Mica voglio morire per voi! >>

Continua...





  
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