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Autore: Nina Rigby    10/04/2012    4 recensioni
Non ero più Jimmy, il bambino che ha sofferto e che si è gettato nell’autodistruzione.
 
Sono il figlio della rabbia e dell’amore,
sono il Gesù di Periferia.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Give me novocaine

 

 

 

Quando ritornai alla mia macchina, la trovai distrutta dal temporale e con disegni osceni incisi sulla fiancata. Bestemmiai pensando a qualche stupido bambinetto e a quel suo modo di divertirsi.
Decisi di fare una camminata per la periferia. Mi piaceva il degrado.
Dopo un po’ vidi un gruppo di ragazzi seduti a terra, con le spalle appoggiate al muro di un palazzo. Erano vestiti come me, ma contrariamente a me, ridevano come pazzi.
Mi chiedevo cos’avessero da divertirsi così tanto quando vidi che uno di loro aveva in mano una siringa.

Feci un passo indietro.

Di droghe ne avevo provate tante, dalle canne fino a qualche pastiglietta leggera leggera.
Ma una di quelle potenti, quelle che dalle vene ti vanno dritte al cervello…Non so se per paura o cosa, non le volevo.

Quei ragazzi li incontrai nel momento sbagliato però. Avete presente quei momenti in cui tutto non ha più un senso, in cui ti costa fatica anche respirare? Sentivo l’ansia premere sulle pareti del mio corpo: ero stanco, confuso, i demoni dentro di me si agitavano pronti a sopraffarmi.
E vedere quelle risate e la falsa spensieratezza scatenò qualcosa in me.

“Sei un idiota” mi sussurrò Saint Jimmy tra le labbra, prima di passarci la lingua lentamente. Da quando era diventato così reale il mio patrono.
“Cos’hai da perdere?” disse fissandomi negli occhi. “Nulla”
Di nuovo pensavo ad alta voce.

Un ragazzo del gruppo si voltò verso di me. Aveva i capelli verdi ed era a torso nudo.
Mi avvicinai a lui con una sicurezza mai provata.
-Ciao ragazzino-esclamò- come ti chiami?
-Saint Jimmy.
-Un santo- scoppiò a ridere- ci stai prendendo per il culo vero?
Non era arrabbiato, anzi, rideva come un dannato. Si inginocchiò e si fece il segno della croce prima di continuare a parlare- e da dove verresti, Saint Jimmy?
- Arabia o giù di lì, in realtà non lo so nemmeno io.
Una ragazza che mi fissava ammaliata sullo sfondo si fece avanti:
-Sai che sei un tipo interessante?- mi scoccò un’occhiata maliziosa da far schifo- mi piacerebbe conoscerti meglio.
-Potresti iniziare presentandoti.
-Potrei, ma prima dovresti venire nel mondo bello bello in cui sono io- e si mise a sogghignare anche lei.
Tirò fuori dalla tasca del chiodo un laccio e lo avvicinò al mio avambraccio.
-Ti va?

Stavo per rifiutare, quando sentii qualcuno mordermi un orecchia. Sapevo benissimo chi era, non mi voltai nemmeno. “Fa male?” “Non sentirai nulla, promesso Jimmy” Decisi di fidarmi del Santo e mi affidai alle mani della ragazza. Con abilità fermo lo scorrere del mio sangue. Poi prese una siringa da una bustina trasparente e la riempì con un liquido giallastro.

Mentre lo iniettava nelle mie vene mi guardava dritto negli occhi. All’inizio erano azzurri, poi vidi due pesci nuotare al loro interno, e alla fine sembravano perdere acqua.
-Sono Liv comunque. E quella che c’è nel tuo sangue ora si chiama Novocaina.

Annuii. La droga circolava già per il mio corpo e dio, era fantastico. Quell’ansia che poco prima mi opprimeva ora sembrava uscire dalle mie labbra insieme ai miei respiri. Il mondo non era mai stato così bello. I colori erano accecanti, il mio peso equivaleva a quello di una piuma. Credevo che anche solo con un soffio di vento sarei volato via.

I ragazzi attorno a me continuavano a urlare e a danzare su loro stessi. Era tutto un cerchio, un cerchio perfetto e colorato. Era la perfezione e l’infinito che usciva dai miei occhi. Ero dove volevo essere: con Saint Jimmy, con i ragazzi, con quella figa di Liv.
-Tutto ok?- disse ridacchiando e i suoi occhi diventarono due coperchi di pentole in metallo, come quelle di mamma, proprio uguali.

“Come quando rimanevano ore sui fornelli perché nessuno le toglieva, come quando sei stato un giorno intero senza mangiare perché mamma non c’era e il frigo era vuoto. Avevi 9 anni e quella sera rubasti per la prima volta…” “Vaffanculo” sibilò Saint Jimmy.

Nonostante l’euforia crescente in me sentivo anche la malinconia affiorarmi sulla punta del naso, come una goccia che ballonzolava su quel punto. Non capivo nulla.
-Dammi un lungo bacio della buonanotte e sarà tutto ok-mormorai.
Le labbra di Liv sfiorarono le mie e dopo poco le nostre lingue fecero altrettanto.

“Mamma non ti dava mai il bacio della buonanotte”Vaffanculo”

Interruppi per pochi secondi quel bacio della buonanotte e guardando il cielo sospirai “Oh novocaina” come se la stessi supplicando.
Poi tornai a spingere il mio viso contro il suo.



 

  
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