Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: PiccolaEl    10/04/2012    4 recensioni
"Ci sono un giorno quattro ragazze che alla modica età di sei anni e mezzo si incontrano, senza lasciarsi più. Poi crescono. E il loro rapporto cambia, diventano forti, insieme. C’è Abigail Hill, Abbie, non molto alta, piccola di statura, magrolina, capelli molto lunghi e marrone, - una montagna di pelo, li definisce scherzosamente Eleonor –, occhi ghiaccio e tre tonalità più scure di fondotinta. Dopo c’è Ashley White, diciassette anni racchiusi in un mostro di ragazza. Alta, magra, capelli abbastanza lunghi ricci e biondo cenere, occhi color miele. Uno schianto, si definirebbe lei. E dopo questa si può anche definire modesta. E poi c’è Sam. Samantha Bolton, Sam per il mondo. Non è slanciata, ma asciutta. E’ giusta, bella. Capelli lisci e di un biondo platino, occhi verde muschio, un cuore grande. A volte è troppo saggia, parla di cose che non conosce, giudica. Ma Samantha rimarrà per sempre la vita per Eleonor, dopo Matt. Sempre. E alla fine del gruppo, c’è Eleonor. Eleonor Wood, fisico perfetto e formoso, quattro sport diversi, occhi marroni troppo scuri, capelli lunghi e ricci, anch’essi troppo scuri, labbra perfette e mani piccole. Queste sono le Girls. Quindi immaginatevi un giorno che ci sono queste quattro ragazze che affrontano tutto con il sorriso e con Matt. E poi immaginatevi che una piccola Foglia un giorno parte e le lascia li, senza più niente. E ancora, immaginatevi che le buffe Girls partono e vanno a riprendersi la loro Foglia, per un’estate intera. Ecco. Agli occhi esterni sono solo quattro scappate di casa, ma viste da vicino sono le migliori amiche del mondo."
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Immaginati una bimba che ha un sogno, prende il suo cappello, la sua valigia e il suo trench verde prato abbinato ad un paio di scarpe dello stesso colore e parte lontano. Esattamente, fugge da tutto ciò che la circonda e questo non può che sembrarle positivo, ammettendo anche solo per un attimo che sia così realmente. Beh, realmente non lo è proprio per un cazzo.
Eccola lì, la piccola Eleonor, quella piccola Foglia, verde come solo lei può essere con così tanta naturalezza. Sbatte gli occhi, osserva tutto. Da quegl’occhi castani il mondo le sembra davvero una merda assurda. Eppure ogni volta vede sempre il meglio, anche nelle cose peggiori. Batte il piede a tempo di musica, canta sottovoce, muove la testa. Infine si alza dal divanetto in pelle blu della hall dell’hotel e si accosta alla valigia, anch’essa verde, e ci si siede sopra distratta. I capelli lunghi ricci e color legno risaltano il viso, tondeggiante e chiaro, i suoi lineamenti riscaldano cuori. Sbatte le ciglia, mette a fuoco. Un gruppo di signori alti e robusti, simili ad armadi, si fanno spazio tra la calca di ragazzine in calore, seguiti da una folla a numero chiuso. Entrano in hotel, provocando un gran baccano. Una volta entrati, assieme al seguito, fanno un cenno al buttafuori, il quale fa allontanare le ragazze. Perché diavolo sono così insistenti quelle? Perché diavolo fanno un baccano dell’accidenti? Queste le domande più frequenti che nella sua mente riecheggiano a più non posso, finché quei suoi stessi occhi dalle ciglia verdi si posano dentro un paio d’occhi già incontrati. Angelo Azzurro. Ecco come li definisce lei. Distoglie quasi subito lo sguardo.
Una donna sulla quarantina alla reception preme il vivavoce nel microfono appollaiato al bancone e scandisce: “ Eleonor Wood. Bath, England. E’ desiderata alla reception.” Gli armadi umani si girano di colpo verso lei e anche occhi Angelo Azzurro, assieme ad altri 4 paia d’occhi, accerchiati dagli stessi armadi umani. Sospira, sbuffa e arrossisce di botto.Non metti mai troppa cipria, quindi El adesso ne paghi le conseguenze. Si toglie le cuffie, butta tutto nella borsa e sotto l’attenzione di decisamente troppe persone per i suoi gusti si trascina al bancone. Prende un respiro: “Sono Eleonor Wood, da Bath. Mi chiedevo quando mi avreste accolta, sono qui da più di un’ora.” Senza scomporsi si sistema la borsa e pronuncia quelle parole sotto lo sguardo sorpreso dei presenti. La voce, che dovrebbe assomigliare a quella di una piccola e dolce Foglia, in realtà è profonda a tratti e impassibile. Il tono è neutro, né arrabbiato né scocciato. Neutro.
La donna la guarda paziente e finge un sorriso, falso e svogliato “Purtroppo abbiamo avuto dei ritardi, la folla di fan che attendevano i loro idoli ha svantaggiato la ditta. Le rivolgiamo le nostre più sentite scuse” scuse finte, pensa El. “in ogni caso, lei è la ragazza che è stata selezionata tra milioni di ragazze per essere ammessa alla Seth Rights, è così?” la domanda non attende risposta e la mano inizia a scorrere il cursore di un mouse di un computer “Camera 1345, la suite che hanno richiesto per lei è stata purtroppo riservata al signor Horan, quindi le è stata assegnata un’altra suite, alla quale non manca nulla rispetto a quella richiesta, non si deve preoccupare.” El la fissa per un attimo poi scoppia a ridere: una risata limpida e cristallina invade la hall. La donna la guarda scocciata senza capire. “Grazie, molto gentile. Anche se non mi sembra ci sia molta parità di sessi. Sono pur sempre una donna bianca, e sono forte. In ogni caso, grazie ugualmente. Presto avrà notizie dal suo capo, dopo che io avrò reclamato, s’intende.” Qualche risolino si sparge per la stanza, la ragazza è tosta. “Ah, quasi dimenticavo, quando mi presenterà questo signore che si è impossessato della mia camera e non sarà alla mia altezza, saranno decisamente guai.” Risolini più forti, un ragazzo dai capelli spettinati ride come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ride talmente sguaiatamente che la piccola Foglia si gira e si apre inevitabilmente in uno dei sorrisi più belli che possiede, uno di quelli che pensava di non avere più. Sbatte le palpebre e sorride a quella vista, proprio come se avesse fatto una battuta e il suo pubblico fosse in delirio. “Che, tu per caso lo conosci? Ha qualcosa in più di me?” chiede, senza smettere di sorridere. Il ragazzo smette di ridere con difficoltà, poi la inchioda con lo sguardo e con naturalezza proclama “Si, è un mio amico. Ma ad essere sinceri non mi sembra che abbia qualcosa in più di te”. Il sorriso si spegne ben presto dal volto della piccola Foglia, ma non fa in tempo a replicare. “Miss?!”, chiede la donna. “Si?” “Per provare di essere la giusta Eleonor Wood dovrebbe cantare,” “quello che vuole.” si affretta ad aggiungere. La piccola Foglia si sente a disagio ma cantare è proprio quello che vorrebbe fare, perciò canta. Canta un verso, e si blocca. Sorride, e una volta ottenuti consenso e chiavi della camera, si volta dalla parte del ragazzo Risata Facile e dice: “Beh, un giorno me lo presenti, eh.” Risata Facile, ancora shockato per la mezza esibizione della piccola Foglia, non risponde e la guarda andare via.
“Niall, credo che ti darà del filo da torcere, quella ragazzina è tosta! Non sembra, sai?!” Un ragazzo moro, capelli tirati su con il gel, carnagione scura, si volta verso un ragazzo alto, biondo e con gli occhi azzurri. “Già, non sembra.” risponde questo, con una scrollata di spalle, fingendo che sia cosa da tutti i giorni incontrare una ragazza “verde”, bellissima e dannatamente in gamba che ti dica senza mezzi termini che sei uno stronzo cosmico perché hai avuto la precedenza su di lei sol perché sei una persona famosa e che incassa un sacco di soldi. “Vado a farmi un Mc, sto morendo di fame” annuncia poi.
 
La camera è grande e spaziosa, sicuramente non ha perso niente. Il fatto che però un signore abbia avuto la precedenza su di lei le sta sul cazzo in maniera assurda. Sbuffa e scende a mangiare qualcosa. Piccola Foglia è costantemente affamata. E’ una piccola Foglia Affamata. Bingo. Adora questo lato di sé. La borsa verde non è più a tracolla e il trench non più indosso, le cuffie di nuovo nelle orecchie, le fragole che spuntano. La maglietta con sopra una scritta divertente, comprata con Matt in un negozio del centro, la fa sorridere per un istante prima di aprire le porte a vetri del Mc Donals’s, e come se fossero una calamita gli occhi Angelo Azzurro –in fila per un panino- sono lì, fissi nei suoi. Fa finta di niente e si avvicina. Alza lo sguardo verso il menù, e non sa davvero che cosa scegliere. “Ti consiglio il Big Mc, è buonissimo accidenti.” Angelo Azzurro parla e lei pensa che non sia parlando con lei. Quando se ne rende conto, accenna un sorriso emozionato “Piacere, Niall.” Foglia, trattieniti! “Eleonor.” “Forse, a dire il vero non ti devo stare troppo simpatico” borbotta incerto. “Prego?”chiede sorpresa. Niall ride e lei con lui. “ Piacere, sono Niall, Niall Horan.”
 
Avete presente la teoria secondo la quale gli opposti si attraggono? Bene, è una stronzata. Piccola Foglia è sempre stata tenera, affidabile, forte ma soprattutto schietta. Piccola Foglia è schietta, lo è sempre stata e spera tanto di rimanerlo. Il punto è: gli opposti si attraggono proprio per un cazzo. Più si va avanti e più ci si rende conto di questa realtà. Una realtà realistica. Faccio un esempio: prendi un Angelo Azzurro e scolatelo d’un sorso. Poi prendi un Blue Moon e fai lo stesso. Il risultato è devastante. Invece, se ti scoli un Angelo Azzurro e dopo un Bitter, il risultato è meno devastante. Se ti scoli due Bitter il risultato… beh, non otterrai un risultato, otterrai semplicemente un mal di testa e una sboccata in meno. Dopo tutto questo ragionamento, spiega, che hai capito? Se ti bevi un Angelo Azzurro non sarai mai invogliato a prendere un fottutissimo Bitter, ma sarai invogliato a prendere altro alcool, un altro Angelo oppure un Blue Moon oppure anche qualcosa non blu. Ma non un cazzo di Bitter. Quindi, ragiona, nemmeno con l’alcool si è invogliati a bere gli opposti, perché in amore dovrebbe essere così? Già, amore. C’è un giorno una Piccola Foglia che pensa di essere innamorata. La prima persona a cui lo rivela, Matt, suo migliore amico fin dal nido, gli consiglia di andare a riferirlo al diretto interessato. Juan è il classico bulletto che si fa il figo ma in realtà non è un cazzo. Matt, migliore amico di El, è dolce, bello e gay. Non effeminato, idiota, tutto trucchi e moda. E’ gay, stop. E Piccola Foglia El ringrazia il cielo ogni giorno di possedere un amico così tremendamente se stesso a tal punto da amarlo come un fratello. Quindi El riferisce a Juan. Juan trova El molto attraente, la usa, lei si lascia trascinare e POOF! Piccola Foglia El non è più vergine a causa di un idiota patentato che fa il cascamorto con mezza generazione femminile presente nel liceo di El e Matt. Così Juan la pianta e con Piccola Foglia rimane Matt. Matt c’è sempre. Matt rimane sempre. E’ questo il ragionamento complicato che Eleonor Piccola Foglia El Wood elabora nel suo cervello. Ripensa all’alcool di quella fottuta sera, a Juan, a quanto le manca Matt e guarda ancora negli occhi Angelo Azzurro. In realtà, Niall assomiglia ad un ‘Angelo Azzurro’: alto, biondo, bel fisico e occhi esattamente come un Angelo Azzurro.
“Ah.” Questo è tutto quello che riesce a dire, il suo sguardo ormai carico di nervosismo e di indifferenza. O almeno, questo quello che vorrebbe lasciar trapelare, non di certo tutto il ragionamento contorto e complesso che sta prendendo posto con insistenza nella sua mente.
“Scusa, davvero, io..”
“Conosci un posto dove bere un Angelo Azzurro in tranquillità? E’ la prima cosa che faccio ogni volta che arrivo in un posto nuovo, è diventata una tradizione.” la frase viene interrotta da una pronta Eleonor, che non sembra più tanto piccola. Come non detto. Niall sorride, mostrando l’apparecchio ai denti; è divertito, ma non lo da a vedere. Lei è tosta, è intelligente, vispa e a lui questa sicurezza piace.
“Si, credo che possiamo andarci insieme, ho un po’ di tempo prima…” lascia la frase a metà, non sapendo se continuare. Gli pare evidente che lei non conosce la band, come è evidente che non sa che c’è un incontro con una radio newyorkese.
“Prima di cosa?”
“Niente di rilevante. E’ proprio qua vicino.”
“Che cosa?”
“Il pub. Andiamo, dai”  “non ti stupro, promesso!” aggiunge, seguito da una risata della Piccola Foglia, tremendamente in imbarazzo e le guance che scottano.
 


 

Beh, che dire? Questa è la mia prima FanFiction e non sono molto esperta. Però mi sono resa conto che non è per niente facile cercare di attirare l'attenzione di qualche lettrice. Ringrazio tanto tanto  per aver recensito xmrsmuffin, ma siccome non so scrivere credo che mi andrò a nascondere sotto il letto (??). Va be' bellezze, grazie dell'attenzione ancora una volta, grazie a tutte le visite, grazie anche a chi l'ha letta e basta. Recensite, anche solo per farmi sapere quello che cavolo combino e se vi interessa o anche solo per un commento "costruttivo", ne ho un assurdo bisogno. Al più presto possibile bamboline :*

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: PiccolaEl